Ultimamente grazie (o forse dovremmo dire a causa) alla miriade di fonti a nostra disposizione quando si parla di skincare e cura del viso, troviamo molte informazioni che possono allontanarci dalla verità.
Chiunque al giorno d’oggi può parlare di skincare, tutti possono rendere pubblica la propria opinione o dare consigli in materia ed è diventato sempre più difficile orientarsi in un mare di trend che nascono da un giorno all’altro sui social e nel giro di qualche anno si rivelano infondati (oltre che spesso dannosi per la nostra pelle). Ispirati dalla filosofia che sta alla base di Paula’s Choice, uno dei nostri brand preferiti in assoluto, i cui pilastri fondamentali sono i risultati basati sulla scienza che si ottengono con ricerche all’avanguardia, la qualità dei prodotti e la trasparenza degli ingredienti, abbiamo deciso anche noi di The Italian Rêve di dare il nostro contributo per sfatare 10 falsi miti del mondo skincare.
1. I prodotti al Collagene sono anti-age
I prodotti per la cura della pelle al collagene esistono da sempre e vengono promossi come perfetti anti-age, ma sarà vero?
Il Collagene è la proteina più abbondante nel corpo umano, che aiuta a far crescere nuove cellule epiteliali e, con l’aiuto dell’Elastina, mantiene la pelle in buono stato ed elastica. A causa della sua struttura molecolare troppo grande non può fondersi con l’apporto naturale degli elementi di supporto alla pelle e nemmeno legarsi al collagene già esistente. È per questo motivo che non ha assolutamente senso (e nessun beneficio significativo) applicare il collagene topico sulla pelle. Al contrario, per stimolarne la sintesi, ci sono varie sostanze funzionali in cosmetica quali i Peptidi, in particolare il Palmitoyl Tripeptide-5, il Palmitoyl Tripeptide-38, i Retinoidi, la Vitamina C e l’Acido Glicolico.
2. Pelle secca? Basta bere più acqua!
Bere acqua non renderà la vostra pelle meno secca: gli studi che hanno confrontato il contenuto di acqua nella pelle secca con quello presente nella pelle normale o grassa mostrano che non sembra esserci una differenza statisticamente significativa. Inoltre,è stato constatato che anche bevendo uno o due litri al giorno, la pelle è l’ultimo organo a ricevere l’idratazione data dall’acqua: una quantità minimamente significativa per dare giovamento alla pelle si aggirerebbe attorno i 4 litri al giorno. In caso contrario non influisce sull’idratazione. Il miglior modo per risolvere il problema della pelle secca è agire dall’esterno, con una buona skincare routine comprendente sostanze come ceramidi, acido ialuronico e peptidi.
3. Meglio usare prodotti naturali
Uno dei più grandi miti della skincare è proprio questo: che gli ingredienti sintetizzati in laboratorio siano peggiori (o addirittura dannosi) per la pelle, in confronto a quegli ingredienti definiti “naturali” (termine abbastanza nebuloso e tutt’ora senza parametri specifici). In termini di vantaggio, scientificamente non c’è nessuna differenza tra un ingrediente che proviene dalle piante, rispetto ad ingrediente creato in laboratorio e, cosa più importante, la nostra pelle non riconosce la fonte e non percepisce la differenza di provenienza. Ci sono ovviamente ingredienti di origine naturale sostenibili e sicuri, come per esempio gli antiossidanti estratti dal tè, dal kiwi o dall’uva, ma ci sono anche tanti ingredienti naturali irritanti che è meglio non usare affatto (come molti olii essenziali); tutto ciò a sostegno del fatto che l’efficacia di una sostanza deve essere valutata basandosi sulle prove scientifiche, non la fonte. Per alcuni ingredienti inoltre risulta addirittura più idonea la creazione in laboratorio, in quanto può essere difficile separare le varie molecole per ottenerne una pura. Un esempio? Il Retinolo, uno dei migliori ingredienti per la riparazione della pelle, che non è facilmente estraibile da piante e fonti naturali ma è molto più facile da ottenere in laboratorio.
4. I siliconi soffocano la pelle
La struttura chimica dei siliconi è aperta e porosa ed è difficile che “soffochino la pelle”. Essi vengono utilizzati in cosmetica per idratare perché, grazie al film traspirante che vanno a formare sulla nostra pelle, aumentano la resistenza e trattengono l’umidità, oltre ad essere permeabili all’ossigeno e al vapore acqueo e chimicamente inerti (e quindi non irritanti e non sensibilizzanti). Infatti, il principale scopo dei siliconi è quello di impedire l’evaporazione dell’acqua cutanea, formando uno strato protettivo che previene la TEWL (perdita di idratazione transepidermica) agendo anche come una barriera nei confronti delle aggressioni esterne. Inoltre, a differenza di quello che spesso si pensa, non sono comedogenici e non causano o peggiorano l’acne, come non impediscono alle sostanze funzionali di esplicare la loro efficacia e anzi, aumentano la penetrazione di altri principi attivi e sono ottimi diluenti e veicolatori per gli ingredienti, perché ne regolano l’assorbimento in maniera molto delicata.
5. Il Retinolo e la Vitamina C non possono essere usati assieme
Questo mito, (come per il mito AHA e BHA) ha le sue radici nel problema della regolazione del pH e dell’acidità. La Vitamina C richiede un pH basso per rimanere stabile (o nessun pH, come nel caso delle formule non acquose a base di silicone), mentre il Retinolo, per funzionare, ha bisogno di un ambiente acido, quindi si pensa non possano convivere nello stesso ambiente. Quello che forse non sapete però è che il pH della pelle è naturalmente acidoquindi, da quello che la ricerca ci ha mostrato, si tratta di un perfetto accoppiamento. Inoltre, è stato dimostrato che nelle formule in commercio al giorno d’oggi, questa combo è niente meno che vincente: la Vitamina C aiuta il Retinolo a funzionare meglio, combattendo i radicali liberi, un processo che aiuta a proteggere il Retinolo dall’ossidazione poiché penetra più in profondità nella pelle, aumentando così i suoi benefici antietà.
6. I prodotti si conservano meglio se tenuti in frigorifero
Non c’è bisogno di prolungare la conservazione dei prodotti in frigorifero o nei frighetti appositi per skincare che ogni tanto si vedono online: ogni prodotto è già testato per resistere a determinare temperature e contiene dei conservanti che ne assicurano la sicurezza. Le emulsioni sono create per rimanere intatte (gli ingredienti all’interno non devono dividersi o addirittura “rompersi”) in un range di temperatura che va circa dai 14 ai 24 gradi: nel frigo, che si aggira intorno ai 4 gradi, i prodotti possono invece deteriorasi in quanto sono sottoposti ad una temperatura in cui non sono testati per resistere a lungo.
7. Le maschere in tessuto + i massaggi con i Jade roller o le mani fanno penetrare meglio gli attivi
È un’impossibilità fisiologica. Non esiste nessun aiuto da parte di un tessuto appoggiato sul viso per la penetrazione degli attivi e questi non sono spinti più velocemente all’interno della nostra pelle. Se le maschere in tessuto non vanno a causare nessun danno, sono solo un bel momento di relax, il massaggio con strumenti come il Jade roller (o anche un semplice ma quotidiano yoga facciale) sollecitano troppo violentemente la pelle e possono rompere le fibre di collagene ed elastina, che sono le due proteine che mantengono la nostra pelle elastica, riducendo proprio quello che noi in realtà vogliamo ritardare, cioè l’effetto della gravità. Queste fibre funzionano esattamente come un elastico: ogni volta che vengono tirate, ritornano nella loro naturale posizione… finché non ci ritornano più: è quindi consigliabile essere il più delicati possibili nel toccare in generale il nostro viso.
8. Bisogna cambiare spesso routine perché la pelle si abitua
Vi faccio un semplicissimo esempio: se siamo abituate a mangiare frutta e verdura, la loro efficacia per la nostra salute verrà meno nel tempo? No. Come non verrà meno l’efficacia di quegli ingredienti che fanno bene alla pelle. Inoltre, la nostra pelle ha bisogno di antiossidanti, ricostituenti e di ingredienti che ripristinino la barriera lipidica ogni giorno, i quali in realtà sarebbero già presenti se non venissero meno a causa dei danni solari, l’avanzare dell’età e dell’inquinamento. La sensazione che dopo un po’ la nostra pelle si abitui a ciò che usiamo dipende dal fatto che inevitabilmente, usando un prodotto nuovo questo reagisca più velocemente (e vediamo un netto miglioramento in breve tempo) e dal fatto che la pelle possa essere cambiata e abbia maturato nuove esigenze, che possono essere soddisfatte integrando qualche ingrediente.
9. L’abbronzatura aiuta ad eliminare l’acne
Durante l’esposizione solare la pelle potrebbe migliorare il suo aspetto perché produce la melanina che dona quel meraviglioso colore dorato che tutte noi vorremmo ma, altro non fa che mimetizzare i rossori creando l’illusione di emiliane l’acne, andando in realtà solo a camuffarla. Il sole non ha nessuna proprietà curativa e anzi, se non ci proteggiamo adeguatamente, potrebbe aggravare il problema, soprattutto se si ha una pelle sensibile con acne. Si rischiano cicatrici, danni permanenti e le macchie rosse possono con il tempo risultare più scure assumendo un colore marrone.
10. Gli esfolianti assottigliano la pelle
Molti pensano che gli esfolianti chimici (come AHA e BHA) a lungo andare, assottiglino la pelle rendendola più sottile e sensibilizzandola. In realtà, è tutto il contrario: gli esfolianti, da quelli più delicati come l’acido lattico o l’acido mandelico, a quelli medi come l’acido salicilico, fino ad arrivare a quelli che lavorano più in profondità come l’acido glicolico, promuovono il rinnovamento cellulare, stimolano la neo genesi di Collagene ed Elastina (vi ricordate le due proteine importantissime per mantenere la pelle sana ed elastica?), uniformano la grana della pelle attenuando l’iperpigmentazione, le discromie e le rughe e, ciliegina sulla torta, hanno una forte azione rigenerante, andando a rafforzare la nostra pelle uso dopo uso.