“Chi fa da sé fa per tre”, recita il detto popolare, una regola base per la sopravvivenza in società: se vuoi davvero concretizzare qualcosa e ottenere un risultato soddisfacente, prendi in mano il gioco, lasciati trascinare dalla motivazione e, se necessario, sii quel lupo solitario che se la canta e se la suona.
Il detto vale nel mondo del lavoro e nella vita quotidiana tanto quanto nella produzione artistica: dipinti e sculture, libri, canzoni, film sono un po’ come figli e figlie per i loro creatori, che non permetterebbero a nessuno, fuorché a sé stessi, di interferire con la loro evoluzione e, se qualcun altro dovesse sostituirli nel processo di modellamento, con tutta probabilità non sarebbero mai al 100% soddisfatti del prodotto finale.
Questo sentimento è anche applicabile agli adattamenti cinematografici, ovvero le famose e strategiche operazioni di passaggio da libro in film. Immaginate di aver scritto un libro di successo, pagine in cui vi siete messi a nudo, a cui avete dato tutti voi stessi, e ne andate fieri, quando un giorno vi comunicano che si pensa di adattare il vostro lavoro per lo schermo: il terrore che quell’operazione possa rovinarvi il romanzo prevarrebbe su ogni altro sentimento, non è così? Quel tipo di timore e, forse, un certo senso di gelosia, sono ciò che spesso porta i romanzieri a proporre (o accettare la proposta) di scrivere loro stessi la sceneggiatura dell’adattamento. L’unica via affinché gli autori si sentano completamente soddisfatti del risultato di un processo di trasformazione così delicato come lo è l’adattamento cinematografico di un romanzo, è che ci mettano mano loro stessi e si assumano la responsabilità di qualsivoglia eventuale manipolazione di forma e contenuto.
A questo proposito, abbiamo raggruppato per voi alcuni film degni di nota tratti da romanzi e scritti dagli autori stessi dei rispettivi libri, uomini e donne che hanno deciso di “fare da sé”: date un’occhiata alla nostra selezione di 10 sceneggiature tratte da libri e scritte dagli autori in persona!
“Il padrino”
Co-scritto da Mario Puzo (insieme a Francis Ford Coppola) e tratto dal suo romanzo omonimo
Francis Ford Coppola dirige uno dei film più famosi nella storia del cinema internazionale, l’adattamento cinematografico di un libro scritto dallo stesso sceneggiatore, Mario Puzo. Il romanzo del 1969 e il thriller del 1972 raccontano una storia di famiglia e politica, svelando le dinamiche ambigue che l’interferenza tra i due sistemi spesso comporta. Dopo la morte del boss mafioso Don Vito Corleone (Marlon Brando), il figlio Michael (Al Pacino) accetta con riluttanza di assumere il controllo degli affari di famiglia, ignaro di come quello sarebbe stato solo l’inizio del suo processo di trasformazione in un mafioso spietato. Primo capitolo di una trilogia, questo film di successo sarà, a distanza di qualche anno, seguito dai sequel “Il padrino – Parte II” ( 1974) e “Il padrino – Parte III” (1990).
“Play It As It Lays”
Co-scritto da Joan Didion (con with John Gregory Dunne) e tratto dal suo romanzo omonimo
Il film drammatico del 1972 diretto da Frank Perry è un fedele adattamento per il grande schermo del romanzo pubblicato nel 1970 dalla pluripremiata scrittrice americana Joan Didion, autrice della sceneggiatura insieme a Gregory Dunne. La storia si sofferma sugli eventi che seguono il crollo psichiatrico dell’ex modella e attrice di Hollywood Maria Wyeth Lang (Tuesday Weld). Durante il ricovero in una clinica psichiatrica, Maria passa il suo tempo ripercorrendo mentalmente tutti gli episodi che l’hanno portata a quel punto della sua vita, da un matrimonio e una gravidanza difficili alle sue amicizie più bizzarre.
“La storia fantastica”
Scritto da William Goldman e tratto dal suo romanzo omonimo
Il film fantasy americano, uscito nelle sale nel 1987, è diretto e co-prodotto da Rob Reiner e adattato per il cinema da William Goldman, autore del romanzo d’origine pubblicato nel 1973. La trama segue le avventure di Westley (Cary Elwes), un contadino determinato a salvare il suo unico vero amore, la bella Bottondoro (Robin Wright), rapita dal perfido Humperdinck (Chris Sarandon).
Una curiosità: il romanzo “La storia fantastica” era uno dei libri preferiti del regista Reiner da bambino, un regalo di suo padre; la storia lo ha segnato in modo talmente profondo da convincerlo a comprare i diritti del romanzo con i suoi soldi e realizzare il film, lavorando all’adattamento in stretto contatto con Goldman.
“Cimitero vivente”
Scritto da Stephen King e tratto dal suo romanzo omonimo
La regista Mary Lambert unisce le forze con lo sceneggiatore Stephen King per adattare il romanzo di quest’ultimo in un film horror soprannaturale degno della storia originale. Ne risulta una pellicola, uscita in sala nel 1989, fedele al libro del 1983, sulla storia di un antico cimitero indiano nel Maine i cui cadaveri ritornano in vita in simultanea con i corpicini morti sepolti in un adiacente cimitero degli animali. Si pensa che la catastrofe possa essere stata scatenata da una maledizione, e dei sospettati vengono presto individuati dalla comunità locale: i nuovi arrivati, Louis Creed (Dale Midkiff) e la sua famiglia.
“Cartoline dall’inferno”
Scritto da Carrie Fisher e tratto dal suo romanzo omonimo
Mike Nichols dirige questa commedia del 1990, adattata per lo schermo da Carrie Fisher, autrice del romanzo omonimo del 1987. La storia è incentrata sulla relazione difficile tra le attrici Doris (Shirley MacLaine) e Suzanne (Meryl Streep), madre e figlia, improvvisamente scossa dal ricovero di Suzanne per abuso di droghe e medicinali. Le due protagoniste si avvicinano ulteriormente quando Doris viene coinvolta in un incidente d’auto e ha bisogno che la figlia si occupi di lei. Liberamente tratta dalla vita di Fisher, la sceneggiatura è una trasposizione fedele del contenuto del romanzo.
“Febbre a 90°”
Scritto da Nick Hornby e tratto dal suo romanzo omonimo
Una storia sul calcio e sulla passionalità e ossessività dei tifosi, la commedia romantica inglese del 1997, diretta da David Evans, si distacca leggermente dal romanzo del ’92 da cui è tratta, ma solo a livello di linea temporale: lo sceneggiatore e autore del libro Nick Hornby decide di accorciare la spanna di tempo in cui si sviluppa la storia del romanzo (1968-1992) e concentrare le vicende del film nella stagione calcistica 1988-89, ovvero l’anno in cui l’Arsenal vince il Campionato inglese dopo 18 anni di sconfitte. Il film e il libro raccontano la storia d’amore tra due insegnanti di scuola: Paul (Colin Firth), un gran tifoso, e Sarah (Ruth Gemmell), che ripudia il calcio con tutta sé stessa. Tuttavia, il rifiuto di lei si rivelerà meno irreversibile del previsto.
“Le regole della casa del sidro”
Scritto da John Irving e tratto dal suo romanzo omonimo
Vincitore di due premi Oscar per il miglior attore non protagonista (Michael Caine) e la miglior sceneggiatura non originale, il film drammatico del 1999 diretto da Lasse Hallström e scritto dall’autore del libro del 1985 da cui è tratto, John Irving, è una storia toccante che parla di amore, amicizia e scelte. Il giovane Homer Welles (Tobey McGuire) è cresciuto in un orfanotrofio e lì ha passato tutto il suo tempo, studiando ostetricia nella clinica del direttore, il Dottor Larch (Caine). Il suo desiderio di fuggire e vedere il mondo esterno si intensifica quando Homer incontra Wally (Paul Rudd) e Candy (Charlize Theron), una coppia giunta nella clinica per sottoporsi ad un aborto.
Nota Bene: John Irving recita un cameo in una delle scene del film!
“Noi siamo infinito”
Scritto da Stephen Chbosky e tratto dal suo romanzo omonimo
Il film del 2012 è ambientato nel 1991 e tratto dal romanzo del 1999 scritto dal regista e sceneggiatore Stephen Chbosky. Il protagonista della storia è il “ragazzo da parete” Charlie (Logan Lerman), un adolescente timido e introverso con una serie di traumi alle spalle che lo perseguitano e condizionano la sua vita sociale. La situazione sembra migliorare quando Charlie fa amicizia con due studenti dell’ultimo anno, i fratellastri Sam (Emma Watson) e Patrick (Ezra Miller), i quali lo prendono sotto la loro ala protettiva e gli insegnano l’amore, le feste, le droghe, la musica e la libertà d’espressione. Tuttavia, il neonato guscio protettivo di Charlie si rivelerà tutto fuorché indistruttibile.
“L’amore bugiardo – Gone Girl”
Scritto da Gillian Flynn e tratto dal suo romanzo omonimo
Il thriller del 2014 diretto da David Fincher resta fedele al romanzo del 2012 da cui è tratto: la scrittrice e sceneggiatrice Gillian Flynn rivisita per il grande schermo la storia di Nick Dunne (Ben Affleck), un uomo la cui moglie Amy (Rosamund Pike) scompare misteriosamente il giorno del loro quinto anniversario di matrimonio. Insegnante di università a Brooklyn improvvisatosi proprietario di un bar nel natio Missouri, Nick diventa il principale sospettato per la sparizione di sua moglie.
La serie di film “Animali fantastici”
Scritti da J.K. Rowling e tratti dalla sua opera omonima
La serie di film diretti da David Yates è scritta da J.K. Rowling, che ha adattato per lo schermo le sue “guide” del 2001 intitolate “Gli animali fantastici: dove trovarli”. Il primo capitolo è il film “Animali fantastici e dove trovarli” uscito in sala nel 2016, seguito nel 2018 da “Animali fantastici – I crimini di Grindelwald” – la realizzazione di altri tre sequel è in programma per gli anni a venire. La serie è uno spin-off di “Harry Potter”, ambientata nell’universo magico del maghetto, ma diversi anni prima della sua nascita, tra il 1926 e il 1945. Gli eventi sono incentrati sul “magizoologo” Newt Scamander (Eddie Redmayne) e le sue avventure in giro per il mondo alla ricerca delle creature magiche oggetto dei suoi studi, il tutto mentre combatte contro il pericoloso mago oscuro Gellert Grindelwald (Johnny Depp).