Il lettering è una delle tendenze più in voga del momento! Ma la storia di questo trend ha inizio diversi anni fa… A parlarcene è Alessandra Pellegrino, vice caporedattore moda di Glamour Italia.
Piacere, sono: Alessandra Pellegrino, Vice caporedattore moda di Glamour Italia.
Location: Milano.
Trend: slogan e logomania. Il “Fashion Writings” .
Nella moda c’è sempre più voglia di raccontare e di raccontarsi.
#Inspo: In principio furono le scritte sulle T-shirt di Katharine Hamnett. Erano gli anni ’80, le rese celebri un testimonial d’eccezione: George Michael le sfoggiava sul palco in tutto il suo splendore. Poi la moda si innamorò del lettering, oltre che del logo. Oggi è preponderante più che mai. Dagli slogan neo femministi di Maria Grazia Chiuri per Dior, fino alle scritte che invadono le passerelle Spring/Summer ‘18. Sintomo che nella moda c’è sempre più voglia di raccontare e di raccontarsi.
Il tocco di stile: La T-shirt con il messaggio (di moda e non) e con il logo in bella vista funziona con tutto, ma io la preferisco con jeans, blazer maschile e décolleté. Non stanca mai. Se poi puntate ad un total look con i caratteri cubitali, in bocca al lupo. Non esagerate con gli accessori pop, puntate su nuance neutre. E sfoderate sempre un bel sorriso: quello non guasta mai.
Come ti piace indossarlo: Blazer oversize, i miei jeans preferiti e décolleté con tacchi midi.
Trend spotting: A tutti quelli che hanno voglia di esporsi senza paura.
Il dress code perfetto non esiste.
Esiste solo il “nostro” stile.
Il tuo libro di moda preferito: Al primo posto c’è il saggio del sociologo tedesco Georg Simmel sulla moda (1895). Ne consiglio la lettura a chiunque voglia lavorare nel fashion. La cultura e la conoscenza sono alla base di questo lavoro. Al secondo metto “Il senso della moda. Forme e significati dell’abbigliamento” del saggista e semiologo francese Roland Barthes (1967). Le sue osservazioni sui significati sociali dell’abbigliamento e del costume sono il cuore della moda contemporanea.
Icona di stile del passato: A Marlene Dietrich. Nessuna meglio di lei ha saputo farsi interprete dell’ambiguità, della sensualità con una tale spavalderia trasgressiva e magnetica. Quei completi da uomo (il frac in primis), i tailleur perfetti, le stole di pelliccia, i guanti lunghi, le sopracciglia, sottili. Una Diva con la D maiuscola. In lei convivevano androginia, passione ed emancipazione femminile. Oggi sarebbe qui con tutte noi a manifestare (con eleganza e riservatezza) alla Womens’s March.
Il tuo fashion superpower: L’ironia, il non prendermi mai troppo sul serio. E poi c’è l’errore. Detesto seguire pedissequamente le regole di un look impeccabile e perfetto. Quando penso a un outfit, finisco sempre per aggiungere un accessorio, un dettaglio o colore che non c’entra niente. Pensa che noia sarebbe se ci assomigliassimo tutti, effetto manichini del centro commerciale. Il dress code perfetto non esiste. Esiste solo il “nostro” stile.
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