Simona Sacchitella, celebrity stylist di Los Angeles che tra i suoi clienti conta Salvatore Esposito, Rodrigo Santoro e Bailee Madison, ci parla dell’originalità e della bellezza dello stile italiano!
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Come è nata la tua passione per lo styling?
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La mia passione è nata quando ero ancora all’università, più precisamente quando ho iniziato a lavorare per Roberto Cavalli. In seguito, ho fatto aggiungere l’esame di moda al mio percorso di studi, che non c’entrava niente. Grazie a Cavalli ho capito che volevo lavorare nella moda. Poi l’ho unita alla mia passione per l’America: il mio lavoro è bellissimo in tutto il mondo ma a Los Angeles ha una forma internazionale; amo Los Angeles per quello che faccio e per le tante opportunità.
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Collegandoci a Los Angeles, come definiresti lo stile americano rispetto a quello italiano?
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L’Americano in generale è come se ci provasse un po’ troppo a coordinare quando invece molte volte basta una semplice maglia bianca con un paio di jeans. La differenza sta nella semplicità, noi italiani ci reputiamo belli con delle cose semplici addosso. L’Americano ci prova troppo a volte, gli consiglierei di provarci un po’ meno e di usare abiti che vestano un po’ meglio. A questo proposito, i sarti sono una grande risorsa: porto il mio sarto a tutti i fitting perché un abito deve stare bene su ogni cliente, mentre sul red carpt ti rendi conto che pochi altri sfruttano questa risorsa. Stessa taglia non equivale a stessa vestibilità. Il sarto è una risorsa da riscoprire, è il migliore amico dello stylist.
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Una celebrità con cui ti sei trovata bene a lavorare?
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Due sono italiani, Salvatore Esposito, un caro amico, e Alberto Frezza. Salvatore vive in Italia, Alberto invece a Los Angeles, entrambe sono persone meravigliose, a livello di stile ci si trova molto bene. Sono molto fortunata in generale perché tutti i miei clienti mi rispettano e mi adorano, con qualcuno poi stringo un’amicizia mentre con altri ci si ferma a un rapporto professionale, ma fortunatamente mi trovo bene con tutti, e questa è una grande soddisfazione, perché quando vieni apprezzata hai voglia di fare ancora di più.
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Parlaci di uno styling a tua scelta.
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Uno styling che mi è piaciuto molto tra quelli recenti è stato quello fatto per Rodrigo Santoro in occasione della premiere della seconda stagione di “Westword”, della HBO. Rodrigo è brasiliano, anche se vive in America, ed è un artista, non è molto per l’apparire: questo non significa che non gli importi di quello che mette, ma si fida molto di me come stylist ed io, amando i brand italiani, quando posso li uso. Sono italiana, amo la mia patria e la nostra moda è tra le migliori al mondo. Quindi ho provato un po’ di marchi e alla fine abbiamo scelto Isaia, un brand napoletano: il taglio di Isaia è da dandy napoletano. Rodrigo amava il colore e alla fine è stato uno dei “Best dressed” della premiere della seconda stagione. L’abito era grigio con dei rimandi al rosso: poi ho scelto Jimmy Choo per le scarpe e camicia bianca. Veramente bello.
All’ultimo minuto mi ha chiesto una cravatta rossa, ma per il red carpet non potevo sceglierne una rossa fuoco, e non poteva essere liscia altrimenti sarebbe risultata lucida, quindi in due ore ho dovuto cercare una cravatta e ne ho scelta una con la texture a quadretti piccoli, quasi a nido d’ape, così che con i flash e le luci non sembrasse spenta. Poi il colore rimandava ai richiami del completo Isaia. Questo è stato uno dei miei preferiti fatti per un red carpet ultimamente.
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Hai detto che è uno dei tuoi preferiti tra quelli recenti: se invece dovessi sceglierne uno che ti piace tanto tra quelli del passato?
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Un paio di anni fa, Giacomo Gianniotti in Etro. Era un abito meraviglioso: abbiamo fatto un mix di fantasie, di grigi, blu e quadrettini. Amo vestire sia gli uomini che le donne, però vestire gli uomini con degli abiti è tra le mie cose preferite, sono più casual. Se dovessi scegliere opterei per gli uomini in abito. Adoro anche lavorare con le donne ovviamente, ma con gli uomini è più una sfida. Amo tutti gli styling che faccio, sennò non lo farei come lavoro, ma ci sono dei look che mi rimangono più impressi, anche se in linea di massima tutti i miei look quando li vedo mi fanno venire la pelle d’oca, perche stanno benissimo sui clienti, quindi non saprei proprio scegliere.
#Inspo: La mia ispirazione è l’Italia, le nostre culture, mio papà sempre in abiti, noi che coordiniamo i colori. Sono ispirata dall’Italia costantemente, quindi i clienti sanno che vanno incontro a quello con me.
“Quando vieni apprezzata hai voglia di fare ancora di più”.
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Gli americani sono innamorati dello stile italiano: molti attori sui red carpet, delle premiere soprattutto, indossano abiti di manifattura italiana, come di Armani o Zegna, solo per citarne alcuni.
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Si praticamente si. Comunque ci sono un po’ di stylist che essendo italiane cercano, come me, di portare un po’ di italianità. Gli americani vedono quello che facciamo e iniziano a richiederlo, gli stylist devono conoscere tutti i brand e tante volte non è così, per quanto strano sembri.
Consiglio di Stile: Seguire la moda sì, ma di indossare quello che sta bene, che ci fa star bene. Se indosso qualcosa di moda ma guardandomi allo specchio non mi rende felice, si vede dal mio viso, quindi chi ci guarda si rende conto che non la stiamo portando nel modo giusto. Consiglio di seguire sempre il proprio stile personale, quello di cui ci si fida, che ci piace. Ai miei clienti lo dico sempre, alla fine tra quelli che scegliamo insieme la decisione finale deve essere loro, perche si vede sul loro viso se non si sentono belli.
Agli uomini forse, anche molto giovani, direi magari di mettere sempre qualcosa di un po’ più classico, ad esempio per uno evento o una serata: un blazer è sempre bello, magari con sotto una t-shirt anziché una camicia. Mai dimenticare che l’essere un po’ classico secondo me è sempre un punto in più, e di essere in linea con l’evento, ti senti anche meglio nel sapere che sei appropriato rispetto a dove vai.
“Consiglio di seguire sempre il proprio stile personale, quello di cui ci si fida, che ci piace”.
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A chi consiglieresti lo stile italiano?
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Un po’ a tutti, perché se scegliamo lo stile classico italiano secondo me non sbagliamo mai, sia uomo che su donna. Un marchio italiano sta bene su qualsiasi tipo di bellezza.
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C’è un brand al quale sei più affezionata a livello personale?
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Io adoro Dolce & Gabbana, sempre amati e sempre li amerò. Versace poi, non l’ho mai abbandonato. Adoro le scarpe di Gucci. Anche tanti brand più piccoli sono belli, ma questi sono i miei preferiti. Dolce & Gabbana è la mia passione. Sono dei geni, sono l’italianità: ad esempio, un abito classico di pizzo di Dolce & Gabbana lo compri adesso ed è immortale, veste qualsiasi tipo di corpo. Quando faccio indossare Dolce & Gabbana ai miei clienti ci sono pochissime modifiche da fare, vestono benissimo i loro abiti, anche su uomo. Rodrigo (Santoro) veste Dolce & Gabbana molte volte, e non c’è mai bisogno di una singola modifica da parte del mio sarto.
“Dolce & Gabbana
è la mia
passione”.
“Sono dei geni, sono l’italianità”.
Epic Fail Curando uno Styling: fino ad ora grazie a Dio nulla, ci metto talmente tanta attenzione e amo talmente tanto quello che faccio che non lascio niente al caso, quindi finora non è mai successo un epic fail.
Come Mi Piace Indossarlo: Io sono molto classica, sono da jeans e ciabattine, body e giacca, quando vado al lavoro metto le scarpe da ginnastica ma tutti i giorni esco così. Poi la sera metto i tacchi, i glitter, un vestitino. Però questo è il mio stile! Sempre molto luccicante, perché amo tutto ciò che ha i brillantini, ci vado anche a fare la spesa piena di brillantini.
Libro di Moda Preferito: “The little dictionary of fashion” di Christian Dior. Ti dice tutto ciò di cui hai bisogno in poche pagine.
Icona di Stile: Barbie, e non scherzo, per me sarà sempre un’icona. Fin da quando ero piccola.
Fashion Superpower: Rendere qualcuno impeccabile in pochissimo tempo.
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Quale consiglio daresti a una/o giovane che vorrebbe intraprendere la tua carriera?
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Anche se sembra difficile, perché c’è tantissima concorrenza, se è davvero il proprio sogno di provarci. Si può iniziare come assistente o da sola, io ad esempio ho iniziato da sola, che è più difficile, ma se si è titubanti si può iniziare prima come assistente per poi mettersi in proprio. Di non farsi scoraggiare all’inizio se non ci sono clienti, perché poi arrivano. Di dare sempre il 100% e se non si sa qualcosa di chiedere, studiare e imparare, oltre che essere sempre molto professionali in ciò che si fa. La professionalità ripaga sempre.
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Photos By @johnnycarrano