“Distopìa”: nome che identifica la previsione, descrizione o rappresentazione di uno stato di cose futuro con cui si prefigurano situazioni, sviluppi, assetti politico-sociali e tecnologici altamente negativi (Enciclopedia Treccani); “distopico”: aggettivo qualificante condizioni di vita negative, indesiderabili (Zanichelli). Esordio un po’ troppo scolastico per la rubrica cinema? Può darsi, ma fare chiarezza e assicurarsi di possedere e fornire conoscenze preliminari prima di affrontare o informarsi su qualunque tipo di argomento è sempre il segreto per evitare di parlare a sproposito, o dare e accumulare nozioni troppo generali, e quindi inconsistenti, a proposito di tutto e niente. Quindi lasciatemi passare questo preambolo didattico… D’altra parte, un ripasso non ha mai fatto male a nessuno, giusto?
Parliamo un po’ di etimologia: dall’antico greco dys- “cattivo” e topos “luogo”, i mondi distopici ricordano un po’ i nostri incubi peggiori: inquietanti e angoscianti, ma al tempo stesso familiari, e per questo affascinanti. Il cinema si è da sempre nutrito di questo genere di atmosfere perturbanti: sono infatti numerosi i film che raccontano storie surreali sulle potenziali, terribili opzioni evoluzionistiche della società umana, magari in un futuro in cui più la gente prova a far funzionare le cose come vuole, più la situazione sfugge al suo controllo, la maggior parte delle volte con conseguenze catastrofiche.
Volete farvi un’idea di che aspetto avrebbe un mondo i cui abitanti sfidano la natura e i limiti umani? Date un’occhiata alla nostra lista di 5 imperdibili film distopici.
“Orwell 1984” (1984)
“Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato”.
Tratto dal romanzo distopico per eccellenza, “1984” di George Orwell, il film drammatico diretto da Michael Radford rispecchia il libro in modo estremamente accurato e fedele, con tutta l’angoscia e la cupezza che lo caratterizza. In un Universo in cui il pianeta Terra è diviso in tre Superstati in costante guerra tra loro, Winston Smith (John Hurt), un impiegato presso il Ministero delle Verità, si trova in uno strato di frustrazione estrema causato da una vita vissuta sotto il regime oppressivo e totalitario dell’Ingosc (Socialismo Inglese), in cui la Psicopolizia e il comandate supremo, il Grande Fratello, osservano e monitorano ogni singolo movimento di ogni singolo cittadino. La volontà di agire e ribellarsi cresce sempre più intensa in Winston, in particolare in seguito al suo incontro con Julia (Suzanna Hamilton), di cui finisce per innamorarsi in un’epoca in cui l’amore è uno tra i reati più gravi e perseguibili dalla legge.
“V per Vendetta” (2005)
“I popoli non dovrebbero avere paura dei propri governi, sono i governi che dovrebbero aver paura dei popoli”.
L’action politico e distopico diretto da James McTeigue e scritto dai fratelli Wachowski è un adattamento cinematografico della graphic novel omonima targata DC Comics e creata da Alan Moore e David Lloyd nel 1988. In un mondo futuro in cui un regime totalitario neo-fascista governa il Regno Unito, V (Hugo Weaving), un anarchico che nasconde il viso dietro la maschera di Guy Fawkes, cerca di ribellarsi ai suprematisti al potere e di innescare una rivoluzione con l’aiuto di una giovane proletaria di nome Evey Hammond (Natalie Portman). Una serie di attacchi terroristici molto sofisticati omaggiano l’esecutore della cosiddetta Congiura delle Polveri del 5 novembre 1605, uomo il cui viso e spirito sono diventati tutt’uno con quelli di Mr. V.
“The Lobster” (2015)
“Ovviamente non è una coincidenza che i bersagli rappresentino persone singole e non coppie”.
In un futuro distopico in cui essere single è un reato e una maledizione, la violenza psicologica esercitata dalla società sull’individuo non è mai stata così tangibile e spaventosa. Il regista Yorgos Lanthimos crea per il grande schermo un mondo in cui tutti gli uomini e donne di mezza età senza un partner vengono deportati per legge in un enorme hotel: qui, gli ospiti hanno 45 giorni per trovare la loro anima gemella, pena la trasformazione in un animale a loro scelta. Un single ribelle di nome David (Colin Farrell) decide di evadere dall’hotel e dalle sue regole, che hanno il sapore di prigione, per unirsi ai “Solitari”, altri ribelli come lui a cui è severamente proibito innamorarsi.
“Upside Down” (2012)
“Quelli lassù vincono sempre, quaggiù perdono sempre”.
Scritta e diretta da Juan Solanas, questa storia d’amore sci-fi è ambientata su due pianeti gemelli simili alla Terra, ma collocati l’uno sopra l’altro, l’uno il cielo dell’altro. Una colonna gigantesca li collega, ma i loro rispettivi abitanti non possono assolutamente incontrarsi, o gli oggetti e gli edifici dei loro mondi potrebbero bruciare e disintegrarsi. Adam (Jim Sturgess), abitante del povero e disastrato Mondo di Sotto, ha amato Eden (Kirsten Dunst), cittadina del ricco e privilegiato Mondo di Sopra, sin dall’adolescenza, ma il loro amore è da sempre stato ostacolato non solo da regole e convenzioni sociali, ma anche da severe restrizioni politiche e da condizioni planetarie piuttosto disagevoli. Tuttavia, in questo Universo distopico a due pianeti, l’amore si rivelerà ben più potente della gravità.
“L’isola dei cani” (2018)
“Non credo di poter tollerare altra immondizia”.
Il film d’animazione in stop-motion scritto e diretto da Wes Anderson racconta il triste destino dei cani di Megasaki, città in cui, a causa di un’epidemia di influenza canina, un Decreto Esecutivo ha stabilito che l’intera popolazione canina venga esiliata in una discarica chiamata Isola dei Rifiuti. Il dodicenne Atari Kobayashi (Koyu Rankin) è disposto a tutto pur di recuperare il suo cane da guardia Spots (Liev Schreiber): il ragazzo decide dunque di volare da solo fino all’Isola dei Rifiuti per salvare il suo amico a quattro zampe. Lì interviene in suo soccorso una gang di meticci composta da Capo (Bryan Cranston), Rex (Edward Norton), Boss (Bill Murray), Duke (Jeff Goldblum) e King (Bob Babalan). La squadra metterà a repentaglio la vita per il bene dell’intera popolazione canina (e umana) del loro distopico Giappone.
#5MENZIONIDONORE
“Metropolis” (1927)
“Blade Runner” (1982)
“WALL•E” (2008)
La saga di “Hunger Games” (2012-2015)
“Ready Player One” (2018)