In un tempo di asocialità forzata e instabilità emotiva come quello che tutti noi abitanti del mondo stiamo vivendo, non esiste soluzione migliore per tirarsi su e mettere in pausa la realtà del divorare un film dopo l’altro. Nei nostri piccoli gusci di auto-isolamento, però, alcuni sono più auto-isolati di altri. Se avete la fortuna di condividere il nido con altre persone in quarantena (la maggior parte di noi converrà nel chiamare la convivenza una “fortuna” in questo particolare contesto), allora sicuramente non sfuggirete alla serie di discussioni giornaliere più o meno civili a proposito di cosa guardare in tv dopo cena, soprattutto se i vostri coinquilini sono la vostra famiglia.
In questo caso, la differenza d’età tra i contendenti di certo non faciliterà la scelta, e vi ritroverete a passare ore e ore a rovistare nel catalogo sempre più ampio di film a disposizione sulle varie piattaforme streaming e i canali televisivi, finendo per guardare per la milionesima volta “Harry Potter e la Pietra Filosofale” (non che ci sia niente di male in un compromesso del genere). Se questo è il vostro caso, dunque, se state esaurendo le energie nella ricerca quotidiana di un film che accontenti tutti i vostri familiari, o anche i vostri coinquilini, ecco la nostra breve ma intensa selezione di film imperdibili, adatti a tutte le età e a tutti i gusti: che siate preadolescenti, nel fiore dei 20 anni, madri, padri, amanti delle commedie romantiche o dei film di fantascienza, questi film vi piaceranno di sicuro!
#1
“Il padre della sposa” (1991), “Il padre della sposa 2” (1995)
George Banks (Steve Martin) è un padre estremamente premuroso e protettivo, soprattutto quando si tratta della sua per-sempre-bambina (Kimberly Williams-Paisley). Nel primo capitolo, il signor Banks ci dà un assaggio del più possessivo tra i suoi lati paterni, a partire da quando la adorata figlia Nina torna a casa da un semestre di studi in Europa con un anello di fidanzamento al dito. Essendosi auto-escluso dai preparativi del matrimonio, si ritrova a fare i conti con la nostalgia del passato e con l’indigeribile verità che ‘persino i figli invecchiano, e invecchiano anche i genitori’ (grazie, Stevie Nicks, per il verso). Un dato di fatto, quest’ultimo, che verrà ribaltato radicalmente nel sequel, con Nina e la signora Banks (Diane Keaton) che rimangono incinte contemporaneamente. Lo shock iniziale della famiglia lascerà presto il posto ad un rafforzamento dei legami affettivi e ad una riscoperta generale della voglia di accogliere la vita in ogni sua manifestazione.
#2
“I Tenenbaum” (2000)
Royal Tenenbaum (Gene Hackman) e sua moglie Etheline (Angelica Huston) hanno tre figli – Chas (Ben Stiller), Margot (Gwyneth Paltrow) e Richie (Luke Wilson). Sono una famiglia di geni: Chas è un bambino prodigio esperto di finanza internazionale, Margot è una drammaturga di successo e lodata dalla critica sin dall’età di 14 anni, Richie è un pluripremiato campione junior di tennis. L’originaria perfezione degli equilibri e dei meccanismi di questa famiglia da sogno viene sconvolta dalla separazione di Royal e Etheline. In seguito, ci saranno solo tradimenti, sventure e fallimenti per la famiglia Tenenbaum, e l’allontanamento di uno dall’altro sarà considerato solo ed esclusivamente colpa del capofamiglia. Un nuovo equilibrio verrà ripristinato in seguito ad un’inaspettata riunione di famiglia.
#3
“Jojo Rabbit” (2019)
Appena sfornato dalla stagione dei premi 2020, questa brillante commedia dolce-amara racconta le avventure di un giovane fanatico del nazismo, Jojo Betzler (Roman Griffin Davis), da quando scopre che sua madre (Scarlett Johansson) sta nascondendo una ragazza ebrea (Thomasin McKenzie) nella soffitta di casa. È un segreto che non può svelare a nessuno se non al suo amico immaginario – Adolf Hitler (Taika Waititi) – che lo aiuterà a capire se conta di più restare fedele ad un’ideologia apparentemente inscalfibile oppure ascoltare il battito di ali di farfalla nello stomaco e coltivare un’amicizia inimmaginabile con la giovane prigioniera ebrea.
#4
“Neverland – Un sogno per la vita” (2004)
Il drammaturgo J.M. Barrie (Johnny Depp) ha perso l’ispirazione e non ha idee per la sua nuova pièce. Per sua fortuna, il suo impresario (Dustin Hoffman) è molto comprensivo e gli accorda tutto il tempo di cui ha bisogno per recuperare la creatività perduta. Barrie trova tutto quello che cerca nella tenera relazione con una dolce vedova (Kate Winslet) incontrata in un parco e, in particolare, nel rapporto paterno che instaura con i quattro figli di lei. Ispirato dai fantasiosi giochi di ruolo inventati dai bambini, Barrie dà il via libera alla sua immaginazione e scrive la storia di un ragazzo che non vuole crescere, in un’isola che non esiste, e che vive avventure da non credere. “Peter Pan” è un’opera ben diversa da ciò a cui l’alta società londinese è abituata, ma Barrie ha ben altri accadimenti a cui pensare piuttosto che badare alla propria reputazione tra gli habitué del teatro.
#5
“Big Fish – Le storie di una vita incredibile” (2003)
Il vecchio Edward Bloom (Albert Finney) è un incallito sognatore a occhi aperti, troppo debole per affrontare la realtà, ingenuo al punto da evadere dalla vita vera costruendovi sopra un mucchio di favolette con cui pare aver sostituito il suo vero passato. Almeno questo è ciò che suo figlio Will (Billy Crudup) ha sempre creduto, fin quando non ritorna a casa dopo anni di assenza e, seduto al capezzale del padre morente, non decide di indagare sulla vita di quest’ultimo, cominciando dalle storie che gli raccontava quando era bambino. Il film è un viaggio attraverso le avventure del giovane Ed Bloom (Ewan McGregor), tra streghe e giganti, villaggi immaginari e circhi, passando per l’incantevole storia d’amore con la sua futura moglie (Jessica Lange), fino al ritrovamento dell’agognato ‘pesce gigante’, il cui significato sarà l’ultima scoperta di Will Bloom nel suo tentativo di decifrare la visione del mondo del padre.
#MENZIONIDONORE
Che siano tempi di pace o tempi di isolamento, alcuni titoli extra degni di essere menzionati di film degni di essere guardati fanno sempre comodo, così che nessuno esaurisca mai le scorte di suggerimenti cinematografici: “Quel pazzo venerdì” di Mark Waters è la scelta perfetta per soddisfare la voglia di commedia frizzante e di storie di rapporti madre-figlia; “School of Rock” di Richard Linklater accontenterà chi vorrà conciliare la passione per il cinema e quella per la musica; “Little Miss Sunshine” di Jonathan Dayton e Valerie Faris è una bella botta di autostima, l’ideale in un periodo in cui il nostro livello di amor proprio è probabilmente ai minimi storici; “Yesterday” di Danny Boyle è ciò che ci vuole per un ripasso della discografia dei Beatles e una piacevole fuga in una (altra) situazione paradossale.