Dal seguire un avvocato apprendista giorno dopo giorno per una settimana, ad interpretarlo sul piccolo schermo il passo è breve, o almeno, lo è stato per Gwyneth Keyworth! In questo nostro Talkie, l’attrice gallese ci ha parlato della sua preparazione per “Defending the Guilty” (e di cosa non le è proprio piaciuto sul set), del suo epic-fail dal lieto fine e del personaggio che vorrebbe interpretare e che, guarda caso, ha pure visto live ad un concerto…
Come approcci solitamente un nuovo personaggio?
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Suppongo ci sia un approccio diverso da ruolo a ruolo, cerco di fare le mie ricerche, di capire il mondo da cui proviene il personaggio e di partire da lì. Cerco di non stressarmi troppo e di optare per un approccio pratico quando possibile. Per ‘Defending the Guilty‘ ho affiancato un QC (Queen’s Counsel) per una settimana per capire cosa significasse essere un avvocato apprendista. In realtà mi è piaciuto così tanto che ho pensato di cambiare carriera, ma… quelle parrucche con i capelli bianchi sono orribili.
Cosa dobbiamo aspettarci da “Defending the Guilty”?
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Un forte taglio comico sui tentativi e i problemi di un avvocato apprendista.
Cosa significa per te recitare?
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Non voglio fare altro, e sono fortunata perchè sono abbastanza tremenda in tutto ciò che è al di fuori dalla recitazione.
Una parola o espressione gallese che tutti dovrebbero conoscere?
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“Cerdded ling di long” che significa camminare felicemente, senza meta.
Cosa c’è nel futuro di Gwyneth?
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Ho appena finito di girare una nuova serie che si intitola “Glass houses” per ITV con Dawn French.
Must have sul set: Tè.
Superpotere: Teletrasporto.
Epic fail sul lavoro: Alla prima lettura del copione per il mio ultimo lavoro ero felice, se non addirittura sorpresa, di sapere chi avrebbe interpretato mio marito. Purtroppo, l’attore in questione non poteva essere lì per impegni presi in precedenza, ma ciò nonostante ho immediatamente collegato il suo nome ad uno dei miei comici preferiti. Nel mio entusiasmo non ho potuto fare a meno di dire agli altri membri del cast quanto fossi contenta di lavorare con questo attore, e quanto quel ruolo avrebbe rappresentato un allontanamento dagli schemi per lui. Avevo visto il suo standup in numerose occasioni, e ho descritto “nel dettaglio” tutto quello che c’era da sapere sul suo cabaret drag. Arrivata al primo giorno di riprese ho realizzato di aver fatto un errore gigantesco. Avevo frainteso il nome degli attori. Sfortunatamente per l’attore vero in questione, la notizia di un uno spettacolo drag viaggia rapidamente e ha dovuto trascorrere settimane a reprimere molti sogni drag del cast e della troupe. Fortunatamente per me, non è solo un ottimo attore, ma è anche molto indulgente e ha trovato il tutto molto divertente… Spero.
La tua isola felice: I lunghi viaggi in auto con mia madre.
Accento preferito: Quello di Dick Van Dyke in “Mary Poppins”, qualunque fosse.
Film preferito da bambina e ora: Da bambina amavo “Robin Hood il Principe dei Ladri” con Kevin Costner. Da grande volevo vivere in una casa tra gli alberi con i miei amici, e credo tutt’oggi di non chiedere molto. Ora invece cambia in continuazione, ma forse direi “Moonlight“.
Parola preferita: Spigoglys (spinaci in gallese).
Quale personaggio vorresti interpretare: Celine Dion se possibile.
Citazione preferita:
“Vivi, ridi, ama”.
L’ultimo binge-watch: La nuova commedia della BBC che è uno spin off del film “Vita da vampiro – What We Do in the Shadows”.
Cosa hai già spuntato dalla tua Lista dei Desideri: Ho visto Celine Dion dal vivo, non sarò mai più la stessa persona.
I Dreamed a Dream… Amo i film di Yorgos Lanthimos, sono ambigui e imprevedibili, farei di tutto per lavorare con lui.
La cosa più bella girando “Defending the Guilty”?
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Di certo non le parrucche di crine di cavallo…
Ops! Break Time:
Il tuo Snack Crush? Lamponi.
Dolce o Popcorn? Mixare i popcorn salati con i Maltesers al cinema è una delle più grandi gioie della vita.
Siccome siamo italiani…Hawaiian pizza, si o no? No, grazie.
Photos by Montana Lowery.
Styling by Holly Elgeti.
Hair by Charley McEwan.
Makeup by Lucy Gibson.