Uova fritte, salsicce, bacon, pudding, pomodori, funghi, fagioli in scatola e pane tostato con burro, accompagnati da una tazza di tè o caffè caldo: questi gli ingredienti base della leggendaria colazione tradizionale inglese detta “full English breakfast” o, più semplicemente, “full English”. Vi sembra di sentirne l’odore, non è vero? Purtroppo, e questo vale per la maggior parte dei cibi tradizionali, è raro che le ricette tipiche “riprodotte” lontano dalla patria d’origine abbiano lo stesso sapore di quando le si mangia sul luogo, nella terra natia.
Ecco uno scenario plausibile: siete a casa, appena tornati da un viaggio nel Regno Unito; la nostalgia vi assale, vi manca tutto dei posti che avete visitato, i mattoni rossi di Manchester, le chiese gotiche di Edimburgo, perfino il pavimento appiccicoso dei pub irlandesi… Quindi, decidete di provare a creare la riproduzione più semplice che vi viene in mente per assecondare la nostalgia: mettete insieme qualche salsiccia e una manciata di fagioli affogati nella salsa di pomodoro, friggete un paio di uova, imburrate una fetta di pane, allungate l’espresso con l’acqua calda, e vi sembra di avercela fatta, credete di aver ricreato una perfetta full-English. La dura verità è che, per quanto l’assembramento di cibo che avete davanti possa sembrare identico all’originale, non sarà mai grasso e delizioso al suo livello. Ed è qui che entrano in gioco l’evocazione e l’immaginazione, e cosa c’è di meglio della finzione per evocare e stimolare l’immaginazione? I film e le serie tv sono arrivano sempre in soccorso quando desideriamo posti in cui non possiamo andare, o sentimenti che non riusciamo a provare: gli universi fittizi del cinema e della televisione soddisfano i nostri sensi quando la vita vera non è in grado di farlo.
Non so voi, ma qui, negli ultimi tempi, ci assale la nostalgia al sol pensiero della Union Jack, motivo per cui abbiamo messo insieme alcuni titoli utili a combattere la mancanza. Lasciate perdere la colazione inglese, è difficile che riusciate a riprodurla tale e quale, il pudding non si trova certo dietro l’angolo. Unitevi a noi, piuttosto, in una maratona di film e serie tv da guardare quando ci manca il Regno Unito.
Full English per ogni stagione
“Skins” (2007-2013)
La serie britannica premio BAFTA racconta le vite difficili di quattro generazioni di adolescenti di Bristol. Scritti e diretti da Jamie Brittain e Bryan Elsley, gli episodi sono incentrati su un personaggio ciascuno, raccontando le disavventure, i triangoli amorosi e le dipendenze del gruppo di amici dal punto di vista del protagonista di turno. Dal momento in cui i personaggi finiscono il liceo, noi perdiamo le loro tracce, e una nuova stagione ci presenta una nuova generazione di adolescenti imparentati o collegati con quelli che abbiamo appena salutato. Con un cast rinnovato ogni due stagioni, questa serie tv è stata il trampolino di lancio per molti giovani attori (al tempo) esordienti tra i quali Nicholas Hoult, Hannah Murray, Dev Patel, Kaya Scodelario e Jack O’ Connell.
“Lovesick” (2014-2018)
La città di Glasgow esplorata attraverso una serie di flashback che ci portano indietro nel tempo da un mese a quattro anni rispetto al tempo presente della storia. In poche parole, il presente sta per…? Clamidia. E il passato sta per…? Una lunga lista di potenziali contagi. Ideata da Tom Edge e mandata in onda tra il 2014 e il 2018 su Channel 4 (la prima stagione) e su Netflix (la seconda e terza stagione), la sitcom comica ripercorre la vita e la crescita di Dylan (Johnny Flynn) e dei suoi amici Luke (Daniel Ings), Evie (Antonia Thomas) e Angus (Joshua McGuire), a partire dal giorno in cui a Dylan viene diagnosticata la clamidia. I suoi tentativi di contattare tutte le ragazze con cui è andato a letto lo aiuteranno a conoscere meglio sé stesso, con conseguenze significative sulla sua vita amorosa e su quella dei suoi amici.
“Ted Lasso” (2020)
La serie comedy commissionata da Apple TV+ ha debuttato sulla piattaforma streaming alla fine del 2020 ed è stata subito un enorme successo, raggiungendo la vetta della sua scalata al trionfo quest’anno, con le nomination ai SAG, Golden Globe e Writers Guild Award. Ideata dal creatore di “Scrubs” Bill Lawrence, insieme a Joe Kelly e ai due protagonisti Brendan Hunt e Jason Sudeikis, la serie racconta il trasferimento in Inghilterra dell’allenatore di football americano Ted Lasso (Sudeikis) e del suo assistente e amico di vecchia data (Hunt), assunti dal capo della Federazione per allenare una squadra di calcio della Premier League. Strano ma vero, coach Lasso non ha mai avuto niente a che fare con il calcio, né ha alcun tipo di conoscenza in merito. Tra matrimoni disfunzionali e tanto lavoro di squadra, Ted porterà il suo humor americano a spasso per le strade e i pub di Londra e Liverpool, e riuscirà a modo suo ad ambientarsi, nonostante l’irrimediabile avversione per l’inglesissimo tè caldo.
“Trying” (2020)
Co-produzione tra BBC e Apple TV+, la serie comedy britannica di (attualmente) una sola stagione, creata da Andy Wolton e diretta da Jim O’Hanlon, ci introduce nell’estenuante realtà dell’adozione. Nikki (Esther Smith) e Jason (Rafe Spall) sono una coppia perfetta: allegri, spontanei, frivoli al punto giusto, sono fidanzati da quattro anni e condividono una casa in affitto a Camden Town. Tra esercitazioni di baby-sitting con caccie al tesoro per i luoghi simbolo di Londra e cattivi esempi di amici già genitori, i due si convincono di voler mettere su una famiglia tutta loro. Dopo infiniti tentativi senza successo di concepire un figlio, Nikki e Jason decidono di tentare la strada piena di burocrazia e invasioni di privacy dell’adozione, supportati da un’assistente sociale fuori dal comune (Imelda Staunton).
Full English da Oscar
“Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street” (2007)
L’horror burtoniano, tratto dal musical omonimo del 1979 di Stephen Sondheim e Hugh Wheeler, rielabora il racconto vittoriano del barbiere Benjamin Barker (Johnny Depp), un serial killer inglese che attira clienti nel suo negozio con l’unico fine di trovare il corrotto giudice Turpin (Alan Rickman), l’uomo che quindici anni prima gli aveva portato via la figlia e la moglie. Se il cliente non è l’uomo che sta cercando, Barker se ne sbarazza tagliandogli la gola con un rasoio e conservando il cadavere nei sotterranei, così da rifornire la sua assistente Mrs Lovett (Helena Bonham Carter) di carne fresca per i suoi pasticci. Il musical splatter diretto da Tim Burton offre una panoramica cupa e malinconica della Londra del 1846, mostrando quel suo lato sporco e sinistro che si è visto solo negli schizzi e nei dipinti di epoca vittoriana.
“Il club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey” (2018)
Il dramma storico è diretto da Mike Newell e tratto da un romanzo omonimo del 2007. Ambientata nel 1947, la storia ha per protagonista la scrittrice londinese Juliet (Lily James), assorbita da una corrispondenza epistolare con un misterioso abitante dell’isola di Guernsey chiamato Dawsey Adams (Michiel Huisman). In una delle sue lettere, Dawsey racconta a Juliet della volta in cui, durante la guerra, lui e i suoi amici dovettero nascondere un maiale alle forze tedesche e fingere di far parte di un’associazione letteraria chiamata “Il club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey” per evitare che li arrestassero. Incuriosita sia dalla storia sia dal suo nuovo amico di penna, e con l’intenzione di scoprirne di più per poterci scrivere un libro, Juliet si reca sull’isola di Guernsey, per scoprire presto che i suoi abitanti sono molto più discreti e orgogliosi di quanto pensasse, compresi Dawsey e i suoi amici.
“Yesterday” (2019)
Scritto da Richard Curtis e diretto da Danny Boyle, il musical racconta le avventure del cantautore Jack Malik (Himesh Patel) tra il suo paesino nei meandri del Suffolk e gli studi di registrazione di Los Angeles. Jack scrive canzoncine e si esibisce in pub e festival di nicchia con un fandom molto ristretto (e principalmente costituito da amici e parenti) – non è esattamente un musicista di successo, ma ha di sicuro una bella voce e un cuore grande, particolarmente apprezzati dalla sua manager e amica di infanzia Ellie (Lily James). Dopo un incidente in cui viene investito da un autobus, Jack si risveglia in una realtà distorta in cui nessuno sembra aver mai sentito parlare di Coca Cola, sigarette e dei Beatles. Deciso ad approfittare della perdita di memoria globale, Jack inizia ad esibirsi cantando le canzoni della band e spacciandole per proprie, fin quando Ed Sheeran in persona non lo contatta per chiedergli di accompagnarlo in tour e aprire il suo concerto di Mosca. Il successo improvviso e la frenesia della vita da popstar porteranno Jack a riconsiderare le sue priorità e il ruolo delle persone nella sua vita.
“Blinded by the Light – Travolto dalla musica” (2019)
È vero quando si dice che la musica può cambiarti la vita. E spesso vale lo stesso per i nostri eroi musicali, quando non si limitano a intrattenerci, ma riescono anche a ispirarci a diventare la versione migliore di noi stessi. È esattamente questo l’effetto che Bruce Springsteen ha sul giovane Javed (Viveik Kalra), un timido ragazzo inglese di origini pakistane che scrive poesie e che è un grandissimo fan del Boss. Diretta da Gurinder Chadha e ispirata a eventi realmente accaduti, la storia è ambientata negli anni ’80 nella piccola e opprimente cittadina inglese di Luton, in cui Javed vive con la sua famiglia iper conservatrice. Quando un amico di scuola gli fa scoprire il rock esistenziale di Springsteen, le cose cambiano per il ragazzo, dai suoi vestiti e taglio di capelli al modo di affrontare i genitori e la vita in generale, e tutto grazie alle canzoni ispiratrici di una leggenda della musica americana.
#MENZIONIDONORE
“Doctor Who” (serie tv, 1963-in onda)
“The Crown” (serie tv, 2016-in onda)
“Sex Education” (serie tv, 2019-in onda)
“Notting Hill” (1999)
“Il diario di Bridget Jones” (2001)
“Casino Royale” (2006)