“Il mondo è pieno di cose magiche, pazientemente in attesa che i nostri sensi si acuiscano”.
Così ha detto il poeta William B. Yeats, e non potremmo essere più d’accordo: in una realtà che sembra opprimerci ogni giorno di più e che ci spinge al materialismo, mai come ora è importante ricordare, e ricordarsi, dell’importanza della magia, intesa come capacità di sognare, di stupirsi, di ammirare la bellezza, di emozionarsi e di credere che tutto sia ancora possibile.
A racchiudere ed enfatizzare questo messaggio è la collezione FW 21/22 di futuroRemoto (brand di gioielli dove la produzione artigianale dell’alta gioielleria incontra il design d’avanguardia, creando forme inedite e accostamenti audaci), intitolata non a caso “The Dreamers’ Room”: composta da quindici pezzi in argento ed oro progettati in 3D e realizzati a mano con la tecnica della microfusione, rappresenta un punto di incontro tra la storia e l’arte contemporanea, tra il simbolismo e l’universale. Ancora una volta, il designer Gianni De Benedittis ci mostra attraverso le sue creazioni che l’incanto è possibile, anche al giorno d’oggi e, con questi pezzi, ci ricorda che i gioielli sono anche degli amuleti, che possono rappresentare quello di cui abbiamo bisogno e spingerci a fare di più per ottenerlo.
Tra le creazioni che sottolineano l’importanza della sfera onirica ed evocativa, troviamo il ciondolo pentacolo, antico simbolo sacro di forza e bellezza, la sirena del latte a due code che, secondo la leggenda, converte il suo latte in oro, i due leoni frontali a protezione del mondo, la ruota della fortuna con raffigurati i segni dello zodiaco e la fenice, dominatrice del caso e della trasformazione. Attraverso queste e altre figure, il designer dialoga con l’essere umano, in una sorta di memento della bellezza più intima, fragile e magica.
A celebrare ulteriormente la collezione “The Dreamers’ Room” di futuroRemoto è il fashion film realizzato da Stefania Rocca (al suo debutto alla regia per un progetto fashion) con protagonisti l’attrice Serra Yilmaz e Gabriele Greco. La regista si è ispirata ai gioielli di Gianni De Benedittis e alla forza emotiva di Serra Yilmaz per dar vita a questo “viaggio” (interiore, ma non solo) nelle stanze dei sogni, alla ricerca nei meandri della memoria di quei simboli che, sia consciamente che inconsciamente, determinano chi siamo e la nostra quotidianità. Non c’è nostalgia, non c’è tempo, c’è soltanto il sogno nella sua purezza disarmante, che cancella il confine tra reale ed irreale racchiudendo la bellezza della magia in un momento eterno, proprio come i gioielli di futuroRemoto.