I sorrisi, le risate, i giochi di chi fa della complicità un punto di forza e di chi è sulla strada giusta…Elvira Camarrone e Christian Roberto, sono decisamente sulla strada giusta, il loro debutto cinematografico con “Sulla stessa onda” targato Netflix ci ha presentato due giovani attori che con delicatezza e semplicità ci hanno raccontato una storia che non può che emozionare.
Ecco cosa ci hanno raccontato sul film, e sulle loro passioni e progetti tra una corsa e uno scherzo all’interno del DoubleTree Rome Monti.
Qual è il vostro primo ricordo legato al cinema?
E: Io in formato tascabile coi miei. Forse a vedere un cartoon. L’elenco è interminabile. Ne ho visti tantissimi.
C: Il mio primo ricordo legato al cinema risale a quando avevo 8 anni, frequentavo la terza elementare e a scuola proiettarono il film “Hugo Cabret”, un film che parla della storia del cinema, e di George Melies uno dei primi registi della storia. Quel film mi fece sognare e appassionare sempre di più a questo mondo.
Cosa avete pensato quando avete letto per la prima volta la sceneggiatura di “Sulla Stessa Onda”, e qual è stata la prima domanda che avete fatto al regista, Massimiliano Camaiti?
E: Ho pensato che il personaggio mi si addiceva. Che avrei voluto conoscerlo meglio. Lavorarci su.
C: Quando per la prima volta ho letto la sceneggiatura di “Sulla Stessa Onda”, mi sono subito emozionato, mi ha toccato profondamente, e ho subito cercato di fare quanti più legami possibili con la mia vita reale al personaggio di Lorenzo, e la cosa che più mi ha colpito e che mi sono subito reso conto di quante cose avevo in comune con il personaggio e con la sceneggiatura in generale. La prima domanda che feci al regista Massimiliano Camaiti fu, “ma come farò a girare le scene in motorino, che al massimo so portare la bicicletta?”… e invece devo dire che ho imparato subito, è stato più facile di quanto pensassi.
In che modo avete lavorato per creare la sintonia tra i vostri personaggi Sara e Lorenzo?
E: Abbiamo lavorato con il regista, Massimiliano Camaiti, e con un acting coach. Ma soprattutto abbiamo lavorato tra di noi, che è quello che più conta. Puoi fare tutti gli esperimenti che vuoi, poi tocca al caso, all’intuizione, al feeling.
C: La “chimica” che si è venuta a creare tra me e Elvira (Sara) ci ha aiutato molto a trovare la sintonia tra i due personaggi Sara e Lorenzo. Tutto è arrivato in maniera naturale, sembrava di conoscerla già da anni. Abbiamo molte cose in comune e condividiamo gli stessi interessi, ma soprattutto ci vogliamo tanto bene, quindi quello che vedete nel film è tutto vero e sentito, dagli abbracci ai baci. Come ho già detto, quello che si è creato tra noi, il pubblico lo può percepire dalle varie scene del film.
Come descrivereste “Sulla Stessa Onda” in una sola parola?
E: Speranza.
C: Se dovessi descrivere “Sulla Stessa Onda” con una sola parola, quella sarebbe “travolgente”.
Quali sono state le difficolta nel portare questi personaggi e questa storia sul grande schermo, e come le avete affrontate?
E: Ci sono tantissime difficoltà a trattare temi che riguardano la sofferenza delle persone. Abbiamo provato ad affrontarle cercando di capire quel che accade veramente, in condizioni di difficoltà, e provando a portare in scena i nostri personaggi con rispetto, con umanità.
C: Durante le riprese del film sono state molte le difficoltà che abbiamo affrontato, dato anche il tema delicato che stavamo trattando, ma il brano “Promise” di Ben Howard è stato fondamentale, ogni volta che io ed Elvira trovavamo qualche difficoltà nell’affrontare una scena, ci bastava ascoltare “Promise” per rientrare al meglio nei personaggi, infatti poi “Promise” è stata scelta dal regista come colonna sonora del film.
“Abbiamo molte cose in comune e condividiamo gli stessi interessi, ma soprattutto ci vogliamo tanto bene, quindi quello che vedete nel film è tutto vero e sentito”.
Che tipo di ricerca avete fatto per affrontare la tematica della malattia di Sara?
E: Abbiamo incontrato dei ragazzi, in un centro, prima di cominciare a girare. Abbiamo parlato con loro. E abbiamo scoperto in loro una forza straordinaria, che li fa andare avanti nonostante tutto. Ed era come se ci chiedessero di portare quella forza con noi. Di non dimenticarcene, sul set.
C: Per affrontare la tematica della malattia di Sara, abbiamo fatto diverse ricerche, ma sicuramente la cosa che più ci ha aiutato a me, ad Elvira e anche al regista, è stata incontrare i ragazzi affetti di distrofia muscolare a Palermo, qualche settimana prima delle riprese del film, poterli conoscere, parlare con loro e fargli domande ci ha fatto capire e avvicinare molto di più a questo tipo di problematica.
Chi di voi è più bravo in barca a vela?
E: Direi che siamo sullo stesso livello. Delle schiappe. Scherzo. Sono più brava io.
C: Contando le volte che Elvira ha scuffiato, ovvero si è ribaltata in acqua con l’imbarcazione, direi io! No dai, a parte gli scherzi, nessuno dei due prima del film era capace di andare a barca a vela, e in un mese di allenamento abbiamo fatto passi da gigante e siamo migliorati molto entrambi.
“Abbiamo incontrato dei ragazzi, in un centro, prima di cominciare a girare. Abbiamo parlato con loro. E abbiamo scoperto in loro una forza straordinaria, che li fa andare avanti nonostante tutto…”
“…Ed era come se ci chiedessero di portare quella forza con noi. Di non dimenticarcene, sul set“.
Siete entrambi attori e ballerini: a quale dei due mondi sentite di appartenere di più?
E: Mi sento più attrice. Ma dentro di me continua ad abitare una ballerina. La danza è una condizione che non dimentichi. Il movimento nello spazio. La fatica, le ripetizioni, la disciplina. Per arrivare all’armonia. È quel che accade sul set, in qualche modo. Devi fare quel che devi. Osservare. Non sottrarti. Provare a sognare lo stesso sogno insieme a tutti gli altri.
C: Io ho iniziato con la danza, grazie alla passione che ho sempre avuto per Michael Jackson ed è a lui che mi sono ispirato sin dall’età di 3 anni imitando le sue movenze e le sue espressioni. Proprio imitando Michael Jackson a 8 anni sono arrivato in semifinale a “Italia’s Got Talent” e ho potuto incontrare il mio primo agente che mi ha dato l’opportunità di iniziare a lavorare nel mondo dello spettacolo. Mi sono subito messo sotto con la recitazione e la dizione. Ho sempre cercato di portate avanti entrambi le mie passioni, sia la danza che la recitazione, infatti gli sforzi hanno pagato e a 9 anni sono stato scelto per un ruolo nel mio primo musical “La bella e la bestia”, al Teatro Brancaccio.
La passione per la danza e per la recitazione vivevano sullo stesso palco. Da quel momento non mi sono più fermato, ho sempre portato avanti lo studio della danza, studiando vari generi (danza classica, hip-hop, moderna, tip tap, contemporaneo e acrobatica), e contemporaneamente continuavo a lavorare nel mondo del cinema e teatro, che mi hanno aiutato a formarmi e a migliorarmi sempre di più, avendo avuto la possibilità, sin da piccolo, di stare su set cinematografici e palcoscenici importanti, come il Teatro Sistina con il musical Billy Elliot, e di poter lavorare a fianco di attori e attrici come Virna Lisi, Sabrina Ferilli, Giuliana De Sio o Ricky Tognazzi, dai quali ho avuto modo di imparare tanto, dai loro consigli o anche solo rubando con gli occhi. Detto ciò, mi sento di appartenere al mondo della danza e a quello della recitazione allo stesso modo.
“La passione per la danza e per la recitazione vivevano sullo stesso palco”.
Che ruolo giocano, rispettivamente, la recitazione e la danza nella vostra vita?
E: Danza e teatro sono gran parte della mia vita. Ho iniziato a studiare danza classica a 4 anni con Melissa Mackie, che veniva dal Royal Ballet di Londra, e ho continuato per 9 anni. Poi i corsi di moderna, contemporanea, creativa, carattere, danza popolare e tip tap. Ad un certo punto, ho aggiunto lo studio del teatro, alla scuola del Ditirammu, di una straordinaria famiglia di teatranti, i Parrinello. Con tanti attori. Il palcoscenico, gli spettacoli per strada. Fino ai 17 anni. Ora faccio cinema. Ho appena compiuto 19 anni. Studio dizione. E sto per riprendere a studiare danza.
C: La danza e la recitazione nella mia vita giocano un ruolo fondamentale, non potrei vivere senza di essi, quando salgo su un palcoscenico o sto davanti a una telecamera “sono io” veramente, mi scordo di tutto e comincio a sognare.
L’ultimo binge-watch?
E: Una decina di puntate di “Grey’s Anatomy”, con mia mamma. Addicted, entrambe.
C: Il mio ultimo binge-watch deve ancora arrivare, aspetto l’uscita della quarta stagione di “Elite”!
L’ultimo film o serie tv che vi è piaciuto particolarmente, che è rimasto con voi?
E: “Grey’s Anatomy”.
C: L’ultimo film che ho visto al cinema è stato “The Father”, interpretato da Anthony Hopkins, mi è rimasto impresso dato che ho perso mio nonno recentemente a cui ero molto legato, e data al tematica del film, devo dire che mi ha colpito particolarmente.
Il vostro must-have sul set?
E: Il copione.
C: Il mio must-have sul set, come ho già anticipato prima, è la musica, penso sia fondamentale e indispensabile per me e per la riuscita della scena, ascoltare un brano in attinenza alla scena che devo girare mi aiuta a entrare al meglio nella scena e nel personaggio.
Un epic fail sul set?
E: Mai fatti. Troppo forte.
C: Sul set di “Sulla Stessa Onda” non ricordo epic fail, però ricordo bene il fail di un altro set, nella serie “Baciamo le mani”, avevo 10 anni, e in una scena con Sabrina Ferilli, che interpretava mia madre, non riuscivamo a smettere di ridere, tanto che questa scena venne tagliata poi nel montaggio!
La cosa che vi piace di più e quella che vi piace di meno l’uno dell’altra.
E: La cosa che mi piace meno è che è un po’ lunatico. Quella che mi piace di più è che condividiamo gli stessi interessi e le stesse passioni. Sembra di parlare con una versione maschile di me.
C: La cosa che più mi piace di Elvira è il suo essere solare, come me d’altronde, infatti insieme ci facciamo sempre un sacco di risate, (chiunque passi un pomeriggio con noi, non si annoia sicuramente), invece la cosa che meno mi piace e la sua lentezza nel prepararsi!
Il personaggio di un film o serie tv di cui vorreste essere amici?
E: Barney di “How I Met Your Mother”.
C: Il personaggio di un film di cui vorrei essere amico è sicuramente Billy Elliot, un film che guardo da quando sono piccolo, mi sono sempre rispecchiato in lui, dato che entrambi condividiamo la passione per la danza.
Il film che sapete a memoria?
E: La saga di Harry Potter. Battuta per battuta.
C: “Billy Elliot”, sempre per lo stesso motivo, è un film che guardo da quando sono piccolo, mi soni sempre rispecchiato in lui, dato che condividiamo entrambi la passione per la danza.
Qual è la cosa più coraggiosa che abbiate mai fatto?
E: Probabilmente cucinare un piatto di pasta.
C: La cosa più coraggiosa che abbia mai fatto è stata proprio sul set del film “Sulla Stessa Onda”, quando per fare una scena in acqua siamo dovuti andare a largo, in una zona di mare piena di meduse, e per fare la scena mi sono dovuto immergere, proprio io che ho la fobia delle meduse da quando sono piccolo…ho dovuto superare la mia paura!
“La saga di Harry Potter”.
“Billy Elliot”.
L’ultima bugia che avete raccontato?
E: Non sono solita raccontarne. Amo essere trasparente.
C: L’ultima bugia che ho raccontato è stato ieri sera ai miei amici, non mi andava di uscire e gli ho detto che avevo ospiti a casa, quando invece avevo semplicemente sonno, se gli avessi detto la verità avrebbero insistito convincendomi, ma la scusa degli ospiti funziona sempre.
Qual è la vostra isola felice?
E: Pantelleria.
C: La mia isola felice è il palcoscenico, quando salgo sul palco, tutto diventa magia, la platea, il pubblico, l’odore del dietro le quinte, sono emozioni uniche e inspiegabili che mi fanno stare bene!
Qual è la vostra più grande paura?
E: Oblio.
C: La mia più grande paura, oltre le api e le meduse, è quella di non riuscire a realizzare i miei sogni, ma ci voglio credere e farò di tutto per esaudirli, anche perché qualcuno si è già realizzato, come “fare un film per Netflix”.
“Quando salgo sul palco, tutto diventa magia, la platea, il pubblico, l’odore del dietro le quinte, sono emozioni uniche e inspiegabili che mi fanno stare bene!”
Avete un motto, un mantra che vi rappresenta, che vi ripetete ogni giorno?
E: Non smetto mai di imparare a smettere.
C: Un motto che mi ripeto ogni giorno è: “chi ha tempo non aspetti tempo”.
Chi o qual è la vostra fonte di ispirazione nella vita privata e/o professionale?
E: Nella vita privata, i miei genitori. Nella recitazione, la mia maestra di teatro, Elisa Parrinello.
C: La mia più grande fonte d’ispirazione da quando sono bambino è Michael Jackson, mi sono sempre ispirato a lui e alla sua danza, sono cresciuto con la sua musica… e il mio più grande sogno, dato che mi pace sognare in grande, sarebbe quello un giorno di divenire come lui, o comunque di poter portare avanti tutte le mie passioni: la danza, il canto e la recitazione.
“Non smetto mai di imparare a smettere”.
“Chi ha tempo non aspetti tempo”.
Il consiglio cinematografico più importante che avete ricevuto ad oggi?
E: Cercare di capire cosa richiede il personaggio e vivere veramente emozione per emozione.
C: Avendo avuto l’onore di lavorare con molti attori e attrici importanti italiani come Virna Lisi, Luca Ward, Ricky Tognazzi, Sabrina Ferilli o Giulia De Sio, i consigli che ho ricevuto sono stati tanti, ma sicurante la frase che più mi è rimasta in pressa è stata “ricorda, l’attore bravo è quello che non recita”.
Quali storie sognate di raccontare?
E: La mia.
C: Le storie che sogno di raccontare sono quelle che fanno sognare, emozionare o che toccano il cuore della gente… quelle che lanciamo messaggi positivi, amo pensare che posso essere d’aiuto per persone che soffrono per un qualche motivo, e magari guardando un mio film, possono trovare sollievo e iniziare a sognare anche loro!
“Cercare di capire cosa richiede il personaggio e vivere veramente emozione per emozione”.
“Ricorda, l’attore bravo è quello che non recita”.
Qual è l’ultima cosa che avete scoperto di voi stessi?
E: Che so ascoltare i buoni consigli.
C: Che sto imparando ad essere meno permaloso e a farmi scivolare le cose addosso (sono capricorno, non potevo non essere un po’ permaloso).
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Makeup & Hair by Chantal Ciaffardini.
Styling by Sara Castelli Gattinara.
Thanks to Others srl.
Thanks to Enjoy Roma Monti & DoubleTree Roma Monti.
Thanks to Luisa Berio.
LOOK 1
Elvira:
Dress: VIVETTA
Collant: Calzedonia – Frida Kahlo
Christian:
Sneakers: Alex de Pase
LOOK 2
Elvira:
Shoes: Sergio Rossi
Christian:
Sneakers: Alex de Pase
LOOK 3
Elvira:
Total look: Red Valentino
Christian: