Non è semplice riprodurre sul grande schermo un’epoca storica, ancora meno se si parla di un lungometraggio animato di fantasia.
Tuttavia, la The Walt Disney Company è riuscita in questa impresa più volte e in più modi nel corso degli anni, ambientando i suoi classici in diversi secoli e luoghi in modo accurato ma, come vedremo, inserendo comunque dei riferimenti agli anni di uscita dei film stessi, soprattutto per quanto riguarda gli abiti e lo stile delle loro ormai iconiche principesse. Scoprite in che modo le combinazioni adottate dalla Disney per “modernizzare” i personaggi, la moda e le storie di un epoca passata si sono rivelate un successo!
Biancaneve
“Biancaneve” è il primo lungometraggio Disney ed è ispirato alla storica fiaba dei fratelli Grimm: la storia è ambientata nel 1500, mentre l’anno di uscita del film è il 1938. La giovane protagonista riprende la moda del XVI secolo, con la divisione dell’abito tra la parte superiore e quella inferiore. Era d’usanza femminile infatti indossare un corpetto con scollatura quadrata, e le maniche erano spesso imbottite nella parte superiore, all’altezza delle spalle. Questi aspetti sono facilmente individuabili nell’abito della prima principessa Disney, ma, allo stesso tempo, molti altri dettagli sono stati cambiati. La gonna, in confronto a quelle del 1500, è semplice, senza impalcature e probabilmente con una semplice e leggera sottogonna, così come i capelli non sono acconciati o trattenuti da retine. Questo perché non dobbiamo dimenticare che il film uscì negli anni ’30: di conseguenza, il pubblico non doveva sentirsi completamente estraniato. Ecco dunque che ritroviamo un’acconciatura anni ‘30, con capelli corti e leggermente mossi, un makeup con sopracciglia fine, ciglia lunghe, labbra rosse e un fiocco alla Shirley Temple.
Cenerentola
Uscito nel 1950, “Cenerentola” riprende i costumi dell’Ottocento, facendo della moda uno degli elementi portanti e, al tempo stesso, le dinamiche sociali del dopoguerra. Gli anni ’50 del Novecento erano anni in cui ci si voleva lasciare alle spalle i brutti ricordi ed esperienze appena vissute, qui rappresentate dalla Cenerentola in stracci, con il classico fazzoletto in capo, come le donne chiamate a lavorare nelle fabbriche al posto degli uomini, e ritornare a sognare. Ed è proprio l’abito del ballo quello che porta positività, un abito che riprende la moda di metà 1800, con il suo corpetto e l’ampia gonna; tuttavia, una ricostruzione perfetta avrebbe previsto l’uso della crinolina, con una gonna, quindi, ancora più ampia, oltre a nastri e nastrini, non solo sull’abito stesso ma anche nei capelli, che nel lungometraggio Disney invece riprendono la forma dello chignon tipico del XVII secolo. Al contrario della matrigna e delle sorellastre, che stereotipizzano in pieno il’800 e i suoi costumi, Cenerentola riprende gli anni ’50 anche nell’acconciatura e negli ascensori: capelli biondi trattenuti da uno chignon, frangia bombata e un fantastico girocollo nero.
Aurora
Nelle prime scene de “La bella addormentata nel bosco” (1959), vediamo stendardi, bandiere e arazzi, che ci fanno capire subito che l’epoca di riferimento della storia è quella medievale. Al tempo, le dame usavano indossare lunghe tuniche, che a volte presentavano anche spalle scoperte, con un corpetto che slanciava la figura e una cintura di cuoio. Probabilmente, i meravigliosi capelli di Aurora sarebbero stati coperti da un velo, mentre alle maniche del suo vestito si sarebbe aggiunto del tessuto in modo che diventassero più ampie e sarebbero state adornate da pelliccia. La silhouette di Aurora è molto “allungata” nella sua figura: in particolare, nel vestito finale, ci sono molti spigoli e angoli, in pieno stile medievale, ispirati all’architettura gotica. Ma l’Aurora della Disney si ispira anche agli anni ’50: le spalle scoperte infatti erano presenti sia nel Medioevo che nella moda del periodo d’uscita del film; non a caso, le movenze e la fisicità furono riprese dall’attrice Audrey Hepburn, mentre i capelli richiamano quelli di Brigitte Bardot. Infine, la figura riprende quelle longilinee ed eleganti portate in passerella da Christian Dior nel 1950 con il suo “New Look”.
Belle
Il 1700: l’epoca di Maria Antonietta, degli eccessi e del Barocco. Durante questo secolo, i principali poli della moda furono la Francia, l’Inghilterra e la Spagna ma, se quest’ultima prediligeva colori scuri e abiti impostati, mentre quella inglese richiamava uno stile più “campagnolo”, fu quella francese a puntare su colori chiari e spalle scoperte, gli stessi elementi che ritroviamo nell’abito da ballo indossato da Belle ne “La Bella e la Bestia”. Crinoline e corsetti, balze e merletti, la “Robe a la française” prevedeva un busto con una sopraveste, una gonna e una pettorina triangolare: pensate che, in un busto di satin, potevano essere inserite ben 162 stecche di balena! L’abito da ballo di Belle rispecchia abbastanza l’opulenza del secolo, anche se al tempo stesso è stato molto semplificato, in accordo con filosofia Disney e con il personaggio tratteggiato. Infine, la sua acconciatura ricorda le fantastiche code alte che si usavano negli anni ’90, quando il film fu rilasciato in sala, e non le elaboratissime pettinature che le dame usavano farsi acconciare dai parrucchieri di corte.
Tiana
Musica jazz a tutto volume e una giovane donna che cerca di trovare la sua indipendenza: in questo lungometraggio, la Disney ha rappresentato, in maniera molto accurata, i ruggenti anni ’20. Nel corso del film “La Principessa e il Ranocchio“, uscito nel 2009, la nostra principessa cambiare d’abito molte volte ma, forse il più coerente con l’epoca storica che tratta è quello finale: la rivisitazione dell’abito Charleston, dalla linea tubolare lungo fino al ginocchio e con frangie. Questa è proprio l’epoca di Coco Chanel, che introdusse linee semplici e materiali più comodi. I colori sono vivaci e gli accessori particolari sono riempiti di paillettes, lustrini e perle. Vediamo Tiana esprimere la propria femminilità e tenacia, tema particolarmente in risalto in questi ultimi anni, in maniera diversa dalle donne anni ’20: androgine, con capelli corti e forme del corpo molto assottigliate. Quello che sicuramente condivide appieno con loro è il carattere determinato e libero, simbolo di una ricerca di affermazione nel mondo.