Nel ruolo della giornalista televisiva Kaitlin Fox nella nuova serie Netflix TV “Florida Man”, Lauren Buglioli si è nuovamente messa alla prova con un personaggio molto distante dalla sua esperienza personale, ma allo stesso tempo universalmente comprensibile e giustificabile. Il dramedy con tinte noir/thriller, fortunatamente, è tra i suoi generi preferiti da guardare e su cui lavorare, quindi questo set è stato davvero speciale per una serie di ragioni. Tra queste, l’atmosfera di comprensione e cura creata dai registi, dal cast e dalla troupe, ma anche le storie di uomini e donne dalla Florida che ha imparato e che l’hanno ispirata, insieme alla serie tv “selvaggia” che alla fine è venuta fuori.
Quindi, allacciate le cinture per questa nostra chiacchierata con Lauren sullo show, aneddoti personali divertenti e alcune pillole di saggezza sulla vita e sulla carriera.
Qual è il tuo primo ricordo legato al cinema?
Ero totalmente ossessionata da “Il mago di Oz” da bambina. Lo guardavo in loop, da quando avevo 2 anni, e quando mia mamma mi comprò il costume di Dorothy, fu l’inizio della fine. Chiesi ai miei genitori di chiamarmi Dorothy (mi sembra logico). Una volta, durante questa fase, eravamo nell’aeroporto di Los Angeles e, ad un certo punto, e ogni volta che non mi chiamavano Dorothy, io urlavo: “Non sono Lauren! Sono Dorothy dal Kansas e voglio che mi riportiate da mia zia!”, cosa che dev’essere stata davvero divertente per loro. Il mio primo ricordo legato al cinema è un amore sconfinato per “Il mago di Oz” al punto da fingere di accusare i miei stessi genitori di avermi rapita. Ero devota al mio ruolo, okay?!
Reciti nella serie Netflix “Florida Man”, un dramedy con toni noir che parla dell’ex poliziotto Mike Valentine (Edgar Ramirez) e il suo viaggio alla ricerca della sua fidanzata in fuga da un criminale di Philadelphia. Qual è stata la tua prima reazione quando hai letto le sceneggiature degli episodi? Qual è stata la prima domanda che hai rivolto al regista a proposito?
La mia prima reazione è stata ridere, perché Donald Todd e il suo brillante team di sceneggiatori hanno creato uno show molto divertente che consente al pubblico di ridere immaginando le pagliacciate esilaranti e ridicole che ci sono dietro così tante storie di “Florida man” di cui sentiamo parlare. Donald ha messo su un cast ridicolosamente divertente di personaggi disadattati per dar vita a questo mondo. Il lato geniale di questo thriller tutto incentrato sui personaggi è che include sia momenti drammatici sia comici straordinari, al punto da farti stare sempre sulle spine. Avevamo un regista diverso per ogni paio di episodi, così mi sono sforzata di approfondire la loro conoscenza prima di iniziare a girare e metterci al lavoro. Ognuno di loro era una persona incredibile e tutti quanti mi chiamavano ancor prima che andassi sul set per sapere se volessi discutere con loro di qualcosa in particolare prima di iniziare le riprese. Mi sento super fortunata ad averne fatto parte.
Tu interpreti Kaitlin Fox, una giornalista instancabile ed estremamente ambiziosa che cerca di sfruttare l’attività criminale che si svolge nel retroscena del viaggio del protagonista in Florida, per soddisfare la sua sete di storie. Come hai approcciato questo personaggio? È stato complicato connetterti con lei e capire i suoi moventi?
Ho iniziato rivolgendomi ad amici di famiglia o amici di amici che hanno lavorato nel campo del giornalismo e ad alcune ancore di notizie online per ascoltare storie su cosa significa lavorare nel giornalismo televisivo. Mi ha permesso di entrare in empatia con Kaitlin perché mi sono resa conto di quanto impegnativo e competitivo e difficile sia come ambiente. Ho anche ascoltato alcune storie horror (ogni settore ne ha almeno una!). Questo tipo di storie mi hanno dato alcune idee interessanti per costruire il passato del personaggio in modo da giustificare la sua ambizione e il suo spirito irrefrenabile. È estremamente ambiziosa e ha un bel caratterino, e dopo aver sentito alcuni retroscena e storie sulla realtà del lavorare nei media, ho iniziato a capire perché fosse così senza instancabile. Se fai parte di un settore in cui si dice “Se c’è sangue, fa notizia”, devi avere la scorza dura, dico bene?
“Dopo aver sentito alcuni retroscena e storie sulla realtà del lavorare nei media, ho iniziato a capire perché fosse così senza instancabile”.
Hai scoperto qualcosa di nuovo su te stessa durante la preparazione del personaggio?
Che la sua passione, la sua motivazione e l’amore per il suo lavoro non sono così diversi dai miei, semplicemente si manifestano in un modo molto diverso. La differenza tra noi sta nel desiderio di Kaitlin di trionfare. Vincere per lei conta più di qualsiasi cosa. Lei ha un lato brusco che io non ho, ma è stato divertente interpretarla.
La rende complessa e adoro interpretare le donne complesse!
La Florida è la location di così tante storie che continuiamo a sentire: c’è n’è stata una in particolare che ti ha aiutata a prepararti per questo ruolo ed entrare nel mood della storia? Se sì, ricordi quale e perché?
Ho fatto un sacco di ricerche ascoltando i tipici programmi di news della Florida che Kaitlin avrebbe potuto annunciare. Tantissimi erano le ridicole storie di “Florida Man” (oppure “woman”) che oggi diventano meme, e queste mi hanno aiutato a capire la sua frustrazione nel coprire queste storie nonostante il suo desiderio fosse essere una giornalista investigativa. Una che mi ha colpito in particolare è: “Uomo della Florida impara la lezione, ruba lassativi invece di oppioidi”. Ti dirò, quella è solo la punta dell’iceberg. Sono finita nella tana del coniglio facendo ricerche per questa serie.
L’eterno dilemma che riguarda il fare la cosa giusta al momento giusto in una situazione in cui niente è giusto: un hot topic nella serie. Ti ritrovi mai a pensarci nella tua vita? Come ne esci?
È decisamente un hot topic nella serie! Non mi sono mai ritrovata ad averne a che fare in prima persona, per fortuna! Considerata la gran quantità di attività criminale a cui si fa riferimento nella serie, penso che la mia risposta ti conforterà! Personalmente, io sono troppo santarellina per poter sopravvivere anche solo un minuto in questo show. Mi mangerebbero viva! Ma sono perfettamente in grado di interpretare un assassino della Florida che farebbe tutto quello che serve per sopravvivere!
Questo thriller-crime ha anche un lato tragicomico: il mix di generi è stato una sfida oppure un vantaggio per te?
Adoro questa particolare combinazione di generi perché il risvolto comico alleggerisce i momenti intensi tipici del genere thriller. È il mio genere di serie preferito da guardare, quindi è stato prezioso far parte della creazione di un progetto del genere.
Come descriveresti la serie con una sola parola?
SELVAGGIA. Allacciate le cinture!
Qual è il tuo genere preferito da interpretare e il tuo preferito da guardare?
Il mio preferito sarebbe la commedia. Mi piace anche il genere drammatico, soprattutto quando ha anche un lato comico. A volte preferisco la commedia, altre il dramma, dipende dal mio stato d’animo.
Cosa ti fa dire di sì ad un progetto, in generale?
Mi emoziona interpretare personaggi che rappresentano delle sfide per me. Se sono un po’ nervosa e intimidita da un ruolo, significa che sono nel posto giusto. È così che ci si diverte e si cresce. Mi piace ricordare a me stessa che i nervi sono semplicemente emozioni con il fiato corto.
Quando approcci un personaggio, tendi ad essere più razionale oppure emotiva?
Onestamente, entrambe le cose! Mi piace studiare la sceneggiatura dal punto di vista tecnico e mappare l’arco del mio personaggio, al contempo lavorando al suo sviluppo e alla preparazione emotiva per dargli vita.
“I nervi sono semplicemente emozioni con il fiato corto”.
Quando approcci un personaggio, tendi ad essere più razionale oppure emotiva?
Onestamente, entrambe le cose! Mi piace studiare la sceneggiatura dal punto di vista tecnico e mappare l’arco del mio personaggio, al contempo lavorando al suo sviluppo e alla preparazione emotiva per dargli vita.
Un epic fail sul set?
Una volta stavo marciando con disinvoltura, allontanandomi dal personaggio di Edgar, nella seconda scena che abbiamo girato insieme, e mentre gli lanciavo un’occhiataccia da sopra la spalla, accidentalmente sono finita in un cespuglio. Così, dritta dritta! Ci abbiamo riso su, per fortuna, perché lui è la persona più gentile del mondo ed è un sogno lavorarci insieme.
Il tuo must-have sul set?
Ho sempre con me un’enorme bottiglia d’acqua da tenere in camerino. È davvero facile dimenticarsi di idratarsi e io non vorrei mai farmi venire il mal di testa quando la giornata è lunga. Porto con me anche una citazione che mi ispiri, così quando sono in camerino mi concentro sul momento presente, e ricordo a me stessa che devo godermi ogni momento.
Cos’è che ti fa ridere di più?
I miei due migliori amici d’infanzia hanno i figli più adorabili del mondo e mi fanno morire dal ridere. Li chiamo in continuazione su Facetime. Mi chiamano Zia Lauren o Mamma Lauren (in realtà, su suggerimento della mia migliore amica!) e mi chiedono di vedere i miei cani. Di recente, ho videochiamato una di loro e lei ha salutato i miei cani mentre erano nelle loro gabbiette. Ha esclamato, “Mamma Lauren, oh NO! Perchéééé li hai messi in PRIGIONE?!”. Li adoro alla follia perché sono i figli dei miei migliori amici, ma oggettivamente, hanno ottimi tempi comici.
Il tuo più grande atto di ribellione?
Essere felicemente single e sicura di me in una società che spesso fa percepire alle donne che c’è qualcosa che non va in loro se sono felicemente single e sicure di loro.
Qual è la tua più grande paura?
È una paura profonda, ma sana, credo. Ho paura di guardarmi indietro e pentirmi di essermi preoccupata troppo o di non essermi goduta abbastanza la vita. Sono grata di avere una consapevolezza di me stessa tale da rendermi conto di avere questa tendenza a preoccuparmi, ma penso che questo mi sia anche d’aiuto nel dare priorità alla mindfulness, perché la gioia si può trovare solo nel momento presente, dico bene? E impegnarmi per superare i momenti di paura e ansia per dare priorità alla gioia è davvero importante per me.
Cosa significa per te sentirti a tuo agio nella tua pelle?
È un esercizio per me. A volte mi riesce più facile e a volte meno, ma mi piace considerarlo un esercizio, perché io non mi sento benissimo e sicura e a mio agio nella mia pelle ad ogni ora del giorno. È un esercizio e io mi esercito per riallinearmi con uno stato di amore e apprezzamento del mio corpo e faccio del mio meglio per ricordarmi che sono molto di più del mio corpo o del mio aspetto, e questo vale per tutti.
Qual è la tua isola felice?
Adoro le montagne. Sono cresciuta andandoci con i miei nonni, ed è il mio posto preferito in cui resettare tutto, riflettere e ricaricarmi. Ho bisogno di tempo per disconnettermi e ritrovare la prospettiva, leggere, scrivere, riposare e ricominciare nella natura, con i miei cagnolini.