Si pensa sempre che amarsi sia un percorso. Certo, un motivo c’è, ma amarsi è anche e soprattutto forse un trattamento: un modo di guardarsi allo specchio e di vedere dentro di sé, una routine di preparazione, un vaffanculo al bigottismo, un desiderio di prendersi cura della propria persona nella sua interezza, incluso quell’involucro esterno con il quale ci presentiamo al mondo. Di amarsi ogni giorno e ogni giorno di più, ne ha fatto un’arte Stephanie Glitter: una modella, un’icona, una makeup artist, una creativa (con un animo da casalinga) che nei rituali di bellezza racchiude quelle pratiche di metamorfosi e quei remind ad essere autentica che la rendono unica. Quasi fosse la sua stessa musa, Stephanie ci ha dimostrato, mentre si preparava per il red carpet, il potere della gestualità, dell’originalità e della sicurezza: d’altronde, tutto è possibile se si ha il giusto paio di tacchi alti…
Come ti sei innamorata per la prima volta del mondo del beauty?
Sono sempre stata sedotta dall’armonia e dal caos.
Il beauty per me è sempre stato il mezzo perfetto per esplorare le diverse forme delle persone, un’arte che rende tangibile un carattere. Spesso quando si parla di beauty si pensa superficialmente ad una routine che ti renda più “gradevole”. Ma cos’è poi la bellezza se non un sentimento così delicato quanto soggettivo. Quello che mi affascina maggiormente della cosmesi è la infinita combinazione di risultati a cui può portare, con un prodotto piuttosto che un altro, in modo da interpretare al meglio quell’attimo che vogliamo esprimere.
Il primo prodotto per cui hai avuto un’“ossessione”?
La sua gestualità, il suo odore, questo spruzzo vaporizzato che ferma le ciocche: senza dubbio la lacca. Ero innamorato di questa bomboletta di latta enorme, come quella che si usava per colorare i graffiti che avevo visto una volta usare per disegnare sui muri. Questa invece rendeva immobile l’acconciatura di nonna e delle sue amiche.
Uno spruzzo di lacca prima di uscire per me equivale a Chanel N°5 prima di andare a dormire.
“Ma cos’è poi la bellezza se non un sentimento così delicato quanto soggettivo”.
Ogni scatto che condividi è pensato nel minimo dettaglio. Che peso ha l’arte nella tua vita? Come ti aiuta anche ad esprimerti attraverso i social?
La moda è stata da sempre una delle arti che più mi affascinato, il costume, ma soprattutto i look. Parlo di tutto, vestiti, accessori, gioielli, scarpe, trucco e capelli. Quest’ultime la mia vera e propria ossessione. Lavoro da molti anni nelle sfilate, seguito modelle, cantanti, attrici e parallelamente ho sentito l’esigenza di esplorare un’estetica differente da quella che proponevo sul set. Quindi mi sono detta, perché non su di te? Documentare e condividere quella prospettiva underground era dar voce ad una realtà ai tanti sconosciuta.
Più che post, io le chiamo cartoline le mie foto sui social, sono tutte risultati di vaneggi che mi concedo.
Con delle elevate Platform di Vivienne Westwood ai piedi in metropolitana a NY, perché no? Con una parrucca a tre strati color mandarino a Sanremo, perché no? Adoro essere fuori luogo, o meglio, amo essere dicotomica, l’elemento di rottura in una circostanza “normale”. Preferisco essere volgare che banale.
“Preferisco essere volgare che banale”.
Quali sono i tuoi 5 must have beauty e perché?
Crema, viso, corpo, capelli: l’idratazione è tutto. Bere acqua e mantenerla nel proprio corpo è il vero segreto di bellezza per mantenerci giovani. Adoro anche i margarita ma non penso facciano ancora balsami alla tequila, sicuramente sarei bella e pure rilassata.
Fondotinta: nulla è meglio di un bel filtro tra voi e gli altri. Con altri intendo tutta quella gente che saluta con entusiasmo e nel frattempo spera che voi cadiate da una rampa di scale ma voi sorridete sempre e con il vostro incarnato perfetto e luminoso strizzate un occhiolino.
Texture spray: la texture è importantissima, è il finish che ti da carattere. Opaca o lucida, flaffy o greasy dipende dal tuo mood. Un tocco sottile e sofisticato per pochi intenditori.
Extension: a clip, cucite, frange finte, parrucche, chignon, ponytail, ricce, lisce, mosse, onde, scalate, pari, trecce. Giocare con i capelli è tutto.
Colla: infine lei, la mia migliore amica. In qualsiasi taglia anche quella da mettere in pochette. Per le ciglia finte, per le unghie finte, una volta a casa di amici ho rotto una candela attraversando il corridoio con le mie piume delle maniche che impigliandosi, hanno fatto danni. Con maestria ho riassemblato i cocci rotti del tappo in ceramica con la mia fidatissima alleata tascabile. Nessuno se n’è mai accorto del mio piccolo bricolage onicotecnico.
Qual è il momento in cui ti senti più creativa?
Molti pensano che scattare foto o registrare video sia un vero spasso, divertente si, ma intenso. Io nell’anima sono una vera e propria casalinga, adoro fare la spesa, cucinare, lavare i vetri, fare le lavatrici e chiacchierare con la portinaia, ed è proprio lì, mentre affetto pomodori che mi sorprendono dei colpi di genio.
Viaggiando molto ed essendo sempre in giro sono spettatrice antropologica di usi e costumi randomici, adoro osservare la gente nelle sue velleità e quando qualcosa mi cattura la fotografo con la mente. Il mio processo creativo avviene esattamente così, all’improvviso, mollo tutto e corro a casa, apro l’armadio dei trucchi, prendo vestiti, scarpe, faccio delle prove, parrucche in ogni dove per vedere che nuance di biondo funziona meglio, nel frattempo guardo un film, ascolto musica, dipingo e mi lascio ispirare. Una pazza.
Quali prodotti beauty possiamo trovare nella tua borsa?
Lipgloss e colla per le unghie.
“Adoro osservare la gente nelle sue velleità e quando qualcosa mi cattura la fotografo con la mente”.
Il mondo del beauty è anche un modo per prendersi cura di sé nel profondo: vivere un po’ di più nel presente attraverso una routine quotidiana o speciale. Qual è la tua routine speciale, quando senti il bisogno di prenderti cura di te?
Trovo che mettersi difronte allo specchio anche solo cinque minuti al giorno sia un lusso raro e una coccola preziosa che facciamo a noi stessi. Prendere visione quotidianamente dei propri cambiamenti ed accoglierli, è un buon compromesso che facciamo con noi stessi. La mia metamorfosi mi spiazza ogni volta, ma di là della trasformazione che richiede ore ed ore di apparecchiamenti ed artifici, la sera amo concedermi del tempo per un’ottima skincare.
Parliamo di makeup ma anche di skincare: qual è la tua skincare routine del momento?
Ecco appunto. Numerosi passaggi, numerosi prodotti. Detersione, esfoliazione, peeling, sieri, spray, maschere, creme, patch occhi. Quotidianamente. Ah e non può mancare una colonna sonora di samba in versione acustica. Il mio vero guilty pleasure? Le mie visagiste d’eccezione: la dottoressa Valentina Finotti e la facialist delle star Alessandra Ricchizzi.
Cosa vuol dire per te sentirti a tuo agio con la tua pelle?
Una condizione di comfort notevole. Scientificamente chiamato apparato tegumentario, pelle, unghie e capelli sono la nostra superficie, il nostro involucro. Ho imparato ad amarlo molto negli anni, un meccanismo straordinario che ci protegge e ci rappresenta.
Qual è secondo te il potere della musica? E quello del makeup? Sono per te due mondi che si collegano?
La musica è il mio spirito guida, il vento che mi trascina in angoli nascosti della mia persona. Il make up invece è una materia tangibile che in qualche modo m’interpreta. In questi ultimi anni ho rilasciato qualche brano, “Preziosa” il mio ultimo singolo, è esattamente un bignami di questi due mondi. Sentivo l’esigenza di raccontante attraverso più dimensioni una parentesi della mia vita, il rapporto tossico in una relazione affettiva, dove per tutelarsi bisogna auto convincersi e ritrovare l’amor proprio. Bisogna trovare il coraggio di svegliarsi ed avere la meglio quando qualcuno ti trascina giù in dubbi, paranoie e di umori spinosi. Sentirsi una merda non è glamour. Mi definisco una menestrella da club, dove attraverso il suono riesco a portare il mio pubblico dentro al mio immaginario.
“Prendere visione quotidianamente dei propri cambiamenti ed accoglierli, è un buon compromesso che facciamo con noi stessi”.
Che cos’è che ti fa sentire più sicura di te?
I tacchi alti, quella sensazione di atroce mal di schiena e crampi ai piedi mi fanno sentire forte, eretta, presente, fiera. Le scarpe più sono belle e scomode più mi regalano l’idea di essere infermabile. Possiamo definirlo un super poter che si può acquistare da Miu Miu.
Invece cos’è che ti fa incazzare di più?
Difficile farmi infuriare, ma non nascondo che la stupidità mi innervosisce molto. Non parlo di semplicità o di inconsapevolezza, queste mi fanno simpatia. L’innocenza mi piace. Trovo repellente l’idea che i dogmi sociali vengano presi come tali senza troppe domande e producano odio e discriminazioni.
Qual è la cosa più coraggiosa che tu abbia mai fatto?
Al liceo ero rappresentante d’istituto, un giorno ho ben pensato di presentarmi con un tailleur blu elettrico con open toe abbinate. “Ricchione” era un vezzeggiativo che mi era stato affibbiato troppo spesso, era giunto il momento di elaborarlo e privarlo del suo significato. Come dicevo, i tacchi fanno le magie.
Qual è stato il miglior vaffanculo della tua vita?
Questo per l’appunto. Un grandissimo schiaffo al pregiudizio e all’involuzione.
“Trovo repellente l’idea che i dogmi sociali vengano presi come tali senza troppe domande e producano odio e discriminazioni”.
Cos’è il tuo corpo per te?
Il mio corpo è il mio tempio. Sposo la filosofia Ayurvedica, tutto è fatto di scelte e compromessi. Bilanciare è una pratica cardine per me. Un po’ di questo e un po’ di quello, quell’altro no. Il mio corpo rende la mia esistenza concreta, mi ha accompagnato fino ad ora in varie forme e chissà quante avventure mi farà attraversare. Faccio una buona manutenzione, qualche tagliando, ecco diciamo che a lui i tacchi che metto non piacciano, si ribella con dolori folli, come se dei piranha mi mordessero. Per sdebitarmi gli concedo spesso delle favolose pedicure.
Quand’è che ti senti più al sicuro?
Ho un letto incredibile, lenzuola di lino, una coperta in seta Srilankese con le frange, cuscini ortopedici a non finire. Li mi sento protetto. Mamma che relax!
Cos’è per te “casa”?
I miei affetti, ovunque io sia, un loro sorriso mi fa sentire a casa. Ho imparato a selezionare e coltivare pochi rapporti ma essenziali per il mio ecosistema emotivo. Un’accuratissima cerchia di fuori di testa. Ma a questo punto l’avete capito anche voi che sono un po’ folle. Ma è una dote che proteggo e conservo attentamente.
Photos by Johnny Carrano
Hair by Gabriele Trezzi using Bumble and Bumble
Dress: Daizy Shely
Shoes: Le silla
Jewels: Salvini
Bag: Halite