Il 2023 è ormai alla fine: cosa porteremo con noi nell’anno nuovo? Talmente tante cose che a volte mi chiedo come sia possibile che siano successe solamente in un anno. Soprattutto per quanto riguarda film e serie tv, è stata un’annata d’oro, come non se ne vedevano da un po’ (secondo la mia modesta opinione).
Siamo tornati al cinema, e ci siamo andati spesso.
Abbiamo seguito storie che ci hanno conquistati per vari motivi (sceneggiatura, scenografia, musiche…).
Ci siamo innamorati di molteplici personaggi e per ragioni totalmente diverse.
Insomma, siamo pronti per un award season ricca e appassionante.
Ma.
Prima di scoprire chi si porterà a casa i premi più ambiti per le varie performance ed elementi tecnici, è tempo di decretare, una volta e per tutte, chi sono stati i personaggi di film e serie tv dallo stile più memorabile, quelli con i look più belli, quelli che, pur essendo fictional, hanno dettato delle reali tendenze. Un po’ come lo Spotify Wrapped, ma a tema fashion.
Carmy e Sidney – “The Bear 2”
Non ci si credeva che avremmo trascorso l’estate a ricercare online maglie bianche a maniche corte di qualità e salopette, e invece eccoci qui. Carmy e Sidney guidano la loro caotica brigata culinaria servendo sia piatti che look curati nel minimo dettaglio: per quanto riguarda lo stile, sempre con un tocco effortless e casual da stella Michelin. Tra t-shirt bianche semplici ma impeccabili, jeans Levi’s vintage, giacche e capi retro e la comparsa di un maglione navy della Polo nell’episodio forse più memorabile di tutti (chi l’ha visto sa di quale stiamo parlando), Carmy è in bilico tra lo chef che aspira ad essere, quello che tutti si aspettano che sia, quello che è stato e quello che è costretto ad essere. Sidney, vera rivelazione e anima della stagione insieme a Richie, affronta l’ansia della nuova sfida comportata dall’apertura del ristornante con uno spirito speranzoso e una serie di look cool: dalla divisa da chef di Thom Browne (non a caso, l’attrice Ayo Edebiri è volto del brand), alle giacche in jeans, fino alle maglie vintage che celebrano le glorie di Chicago (i Bulls e l’Institute of Art) e le mule di Birkenstock. Piccoli dettagli che non distolgono l’attenzione dalla trama ma aggiungono spessore ai personaggi. È proprio il caso di dirlo: “Yes chef”, anche per quanto riguarda il fashion.
Lucy Gray Baird – “Hunger Games: La Ballata dell’Usignolo e del Serpente”
“Felici 10 Hunger Games, e posso lo stile essere sempre a vostro favore”: siamo ancora lontani dagli sfarzi dell’edizione che vede Katniss come protagonista e dagli outfit di Effie, ma a spiccare in una società ancora molto segnata dalla guerra e più “contenuta” di conseguenza, è Lucy Gray Baird, il tributo femmina del distretto 12 ai primi Hunger Games da mentore di Coriolanus Snow. Un personaggio agli antipodi di Katniss e molto più simile a Peeta per questo: Lucy è una performer, sa come ammaliare il pubblico con la sua presenza e la sua musica. L’abito di sua madre in tulle colorato, con cui affronta i giochi, è proprio lo statement piece di questo concetto: un vestito gioioso, da musicista, che in poco tempo diventa simbolo di un massacro ingiusto. Quando rientra al distretto 12 come vincitrice, Lucy continua a sfoggiare abiti da gipsy, con gonne e abiti larghi (spesso layered) in tonalità scure e fantasie bohémienne, fiori tra i capelli e camicette colorate. Involontariamente, diventa simbolo di speranza e di “normalità”, spiccando per la sua personalità etichettata come “eccentrica”. Siamo certi che, se avesse potuto avere anche lei Cinna come stylist, sarebbe diventata a sua volta simbolo di un cambiamento. In modo totalmente diverso da Katniss, ma comunque accomunate da un solo nemico.
Tutti i protagonisti – “Daisy Jones and the Six”
Vibes anni ’70, look bohémien, stivali alla texana, giacche in pelle e occhiali da sole rotondi: “Oh baby look at us now”, perché grazie a Daisy Jones, ai membri della band e a tutti i personaggi che girano intorno a loro (incluse Camila e Simone), quest’anno abbiamo sognato tutti di poter girare il mondo per assistere ai concerti dei Daisy Jones and the Six. Appartenenti alla scena musicale, dai caratteri totalmente diversi ma accomunati dal desiderio di fare la storia, Daisy Jones, Billy, Karen, Ghram, Warren ed Eddie, con i loro look, sono la quintessenza del rock degli anni d’oro, quella degli eccessi, delle personalità forti e delle tendenze che nascevano non sui social, ma sul palco durante un tour. Provocazione, sensualità, creatività e personalità sono gli ingredienti chiave di ogni outfit che vediamo nel corso della serie, e che ci portano a desiderare di aver vissuto in prima persona gli anni ’70 anche e soprattutto forse per lo stile iconico.
J. Robert Oppenheimer – “Oppenheimer”
Completi sartoriali strutturali, colori sobri ed eleganza rigorosa: Oppenheimer, e tutto il team di scienziati che ha contribuito al Progetto Manhattan, hanno segnato un rinnovato interesse verso i tailoring maschile degli anni ’20-’40. Un protagonista dal portamento curato e quasi oscuro che si riflette anche nei completi sfoggiati, con silhouette delineate e tonalità contenute, quali marrone e grigio. Non mancano poi accessori come il cappello a testa larga (tra tutti, il fedora), cinture in pelle, orologi Hamilton e valigette. Con la stessa attenzione maniacale con la quale si dedica alla fisica, l’Oppenheimer di Cillian Murphy è sempre ineccepibile, anche quando si parla di stile.
Carlotta – “La Regina Carlotta: Una storia di Bridgerton”
Nell’anno in cui è saltata la messa in onda della serie principale di “Bridgerton”, ci ha pensato lo spin-off dedicato alla giovane regina Carlotta e all’inizio della sua storia d’amore con Re Giorgio a mantenere il Regencycore nel radar dei fashion lover. Largo dunque a corsetti, gonne ampie da ballo, abiti elaborati, cappotti in broccato e accessori sfarzosi. Carlotta si presenta alla corte di Re Giorgio con ambiti dalle tonalità più delicate, in contrasto con la sua personalità decisa e risoluta. Lavanda, azzurro e rosa si fanno più intensi man mano che si procede nella storia, e diventano complementari alle sfumature degli abiti di Re Giorgio sempre in accordo con l’accresciti del loro amore. Scollature profonde, copricapi elaborati e preziosi dettagli rendono Carlotta regina di Inghilterra e di stile, uno statuto che manterrà comunque nel tempo, arrivando fino alla “contemporaneità” dei fatti narrati nel filone centrale di “Bridgerton”.
Alex Claremont-Diaz e il Principe Henry di Wales – “Rosso, Bianco e Sangue Blu”
Un amore travolgente e coraggioso, capace di resistere ai pregiudizi, alle paure e alle “imposizioni” della famiglia reale inglese: Alex ed Henry ci hanno dimostrato la forza di un sentimento capace di resistere alle lunghe distanze e al vivere come meglio credono la loro relazione, affrontando insieme le difficoltà dovute all’essere rispettivamente il figlio del Presidente degli Stati Uniti e il principe d’Inghilterra. Alex si presenta con uno stile sperimentale, che spazia dai completi effortless indossati durante la campagna presidenziale ai look causal con camicia e short che sfoggia nel tempo libero. Gli piace sperimentare con colori e accessori, creando una vibe moderna e giovanile. Henry, al contrario, è un personaggio tradizionale, tutto completi di alta sartoria e cravatte, per un allure pulita e impeccabile e nel pieno rispetto dell’etichetta reale. Sarà Alex ad aprirlo ad uno stile più rilassato, che si sviluppa man mano che cresce l’amore tra loro.
Elle Argent – “Heartstopper 2”
Nuove avventure, nuovi orizzonti e nuovi sviluppi sentimentali rendono la seconda stagione di “Heartstopper” il prodotto comfort per eccellenza. A spiccare su tutti a livello di stile, è sicuramente Elle: la ragazza abbraccia il suo amore per la moda man mano che si fa più consapevole di quello che desidera, sia per il suo futuro che per i sentimenti che prova verso Tao. Cropped shirt, mini gonne, abiti in fantasia colorati e dai tagli alla moda, capi vintage accessori in paillette e Dr.Martens caratterizzano il personaggio nel corso nella serie e sottolineano il suo desiderio di mettersi in gioco. Un personaggio che si fa sempre più sicuro di sè, che ama sperimentare tra vibe retrò e soluzioni contemporanee e dall’animo creativo, che ci sorprenderà ancora sicuramente nel corso della serie.
Tutti i protagonisti – “Barbie”
Il Barbenheimer si è giocato anche a livello di stile: agli antipodi dallo stile rigoroso di Oppenheimer, troviamo il mondo delle Barbie e dei Ken (senza dimenticare il mitico Allan), tutto tonalità rosa o sgargianti, abbondanza di accessori, stampe e tagli accuratamente messi insieme o preparati appositamente dalla consume designer Jacqueline Durran. I costumi sono fedelissimi nel riprodurre gli abiti effettivamente proposti nel tempo per accompagnare l’iconica bambola Barbie, Ken e i suoi amici, e il film vede oltretutto il contributo della maison Chanel, che ha aperto gli archivi per trovare i look che meglio si adattassero alla protagonista. Vestiti eleganti, beachwear, sportswear, occhiali da sole, accenni retrò, soluzioni di tendenza, fiocchi e scarpe con il tacco, ma anche roller, outfit da cowboy, completi plain neri con mocassini, pellicce finte, tute in paillette e l’iconica felpa “I’m Kenough” rendono questo film un’idea alla moda, che diventa quasi protagonista a sua volta della pellicola.
Amy Lau – “Beef”
Aspirazionale, imperfetta e vendicativa, Amy Lau è stato forse il personaggio più intrigante del 2023: a tratti detestabile, a tratti “semplicemente” umana, rappresenta una indipendent business woman, madre e moglie che si ritrova costretta ad abbandonare involontariamente la sua maschera di perfezione e di stabilità in una serie di eventi che la porteranno a vedere la sua realtà sconvolta irrimediabilmente. In questo percorso, i look di Amy crescono man mano che si sviluppa la trama: dietro ai colori naturali e ai tagli semplici, tutti di design ed alta fattura, Amy nasconde una grande rabbia sulla quale perderà il controllo poco a poco. Occhiali da vista squadrati, cappellini, blouse, camice over e abiti sofisticati rendono questo personaggio apparentemente impeccabile, pur essendo mentalmente imprevedibile.
Tutti i protagonisti – “Asteroid City”
Una commedia romantica Sci-Fi dai tocchi pastello che ci fa credere nell’impossibile, soprattutto quando si tratta di alieni. Ambientato negli anni ‘50 una piccola cittadina del deserto americano, il nuovo film di Wes Anderson si caratterizza per le tinte vibranti, i colori pastello e le simmetrie perfette che caratterizzano lo stile del regista. In questa rinnovata collaborazione con la costume designer Milena Canonero, gli abiti dei protagonisti risplendono sotto il sole del deserto ed enfatizzano la personalità, il passato e i desideri di ciascuna voce narrante. Quasi fosse un dipinto corale, dove campeggiano fedora, abiti smanicati, camicette colorate, tenute da laboratorio, da militare o da safari, occhiali da sole, gonne a balze, total denim e shilouette anni ’50. Ancora una volta, un capolavoro estetico che ci fa sognare di essere a nostra volta parte della trama.