Nell’anno del movimento #TimesUp c’è la necessità, tanto nel mondo del beauty come in quello del fashion, di lasciar parlare le donne.
Non si dà voce alle donne. Non è una concessione.
Non è un dono che viene graziosamente concesso al genere femminile, una debole minoranza, dal potere patriarcale. La voce delle donne è forte, è coraggiosa, fiera, ed è sempre presente.
A seguito dei recenti scandali, il bavaglio è finalmente caduto -ed è in questo momento che le donne sono libere di essere sensuali, belle. Libere di essere quelle creature incantevoli che dovrebbero essere.
La caccia alle streghe è finita -o, meglio, ha cambiato target. Dopotutto, l’umanità si è dimostrata più volte non in grado di vivere in pace. Tuttavia, ora, è importante riconoscere che, per la prima volta, il mondo del beauty è davvero libero di spaziare: può innalzare la naturale sensualità femminile, con quelle belle labbra e le lunghe ciglia, senza dover scegliere tra Santa o Strega.
Non c’è alcunché di binario nel beauty look che accompagna la sfilata di Les Copains, nulla che sia solo o bianco o nero.
C’è bellezza, c’è una sensualità che non è però percepita come provocatoria o minacciosa, ma come essenza della femminilità.
L’ispirazione arriva da lontano, dalla famosa modella degli anni ’60 Capucine. Il suo sguardo magnetico ha profondamente influenzato il lavoro di Michele Magnani, Senior Makeup Artist per Mac Cosmetics, e il suo team. Partendo dal passato, hanno rimodellato l’immagine di una donna raffinata, sofisticata.
C’è sensualità nella donna vestita da Les Copains, ma non ostentazione: nessuna malizia, solo una bellezza sicura di sé, impossibile da non notare. In questa celebrazione della femminilità nel tempo, il collegamento al presente è rappresentato da texture cremose e glossy, che vogliono anche strizzare l’occhio al futuro.
La pelle è radiosa, ma non artificiale; le texture in crema, semitrasparenti, rivelano invece che coprire e costruire.
FINDING
INSPIRATION
IN
CAPUCINE
La pelle è setosa, grazie al leggerissimo fondotinta MAC Waterweight. Il gioco di trasparenze è guidato dal nuovo illuminante, compatto ma luminosissimo grazie alla nuova formula di polveri, il cui effetto è stato reso più leggero e naturale aggiungendo una parte di oli essenziali -la luminosità c’è, ma in maniera sottile. Leggera.
La forma degli occhi è resa più decisa da un cat-eye dal sapore retrò, con un tocco di ciglia finte sull’angolo esterno dell’occhio. Ma è la crema beige semitrasparente sulle palpebre, applicata sopra l’eyeliner, a cambiare l’intero look, con un finish glossy e bagnato che riporta verso il presente le vibes bon ton e un po’ retrò del cat eye e delle ciglia da bambola.
SILK
CREAMY
GLOSS
SHEER
Un accenno particolare meritano, con orgoglio, le labbra. Sono pensate nude e leggere, il cui trucco è ottenuto mixando idratante labbra e rossetto cremoso, ma il look nude è rivisitato rispetto al passato. Le labbra non sono nascoste, ma valorizzate.
“Le donne a volte, cancellando le labbra, è come volerle non far esprimere, non parlare. Dando questa nuova texture, le vogliamo sentire le donne.” ha detto Michele, mostrandoci il trucco sul volto di una modella “Ho creato questo look per risaltare i colori naturali”.
Un accenno meritano, con orgoglio, le labbra.
Oltre il velo del makeup, perfetto e mai eccessivo, c’è qualcosa di più importante da leggere tra le righe (o meglio, tra le texture). Tutto ricorda la voglia di ispirarsi alle Dive anni 60, alla loro aurea di bon ton prettamente europea, ma spogliandole di ogni costrutto, di ogni idea un po’ polverosa, proiettandole nel futuro.
Il makeup è così, sì, presente, ma non sopra le righe.
MakeUp Presente
ma
Non Sopra le Righe
“Noi Vogliamo
Sentire
Le Donne”
Ed è questo che lo rende davvero perfetto per ogni donna, di ogni età: non solo per le modelle che sfilano per Les Copains o per l’iconica Capucine, ma per chiunque.
Questo look può essere quello di qualsiasi donna che voglia essere di classe ma non altezzosa, di chiunque voglia godere del makeup classico ma non costruito, e non possiamo che amarlo.
Credit Images: The Italian Rêve.