La nostra intervista con Mason Cook: giovane attore di talento, noto per la sua interpretazione di Ray in “Speechless”.
È giovane, ma recita già da dieci anni e, a differenza di molti suoi coetanei, conosce molto bene ciò che vuole, è per questo che decide con attenzione i suoi ruoli ed è già orientato al futuro: continuare a recitare e dedicarsi alla scrittura di sceneggiature.
Mason interpreta Ray DiMeo in “Speechless“, una serie TV innovativa prodotta dalla ABC che esplora sia le sfide più difficili che quelle divertenti che una famiglia affronta con un adolescente disabile.
Perché hai deciso di diventare un attore? E finora qual è stato il miglior consiglio che qualcuno ti abbia mai dato per questa carriera?
Ho iniziato a recitare quanto avevo 8 anni, quindi la decisione è stata più tipo “sembra divertente, voglio provarci!”. Non ho mai frequentato corsi di recitazione, e alle elementari non ero nella recita scolastica. In realtà ero il tipico bambino che si arrampicava sugli alberi e di nascondeva dalle maestre [ride]. Il mio vero primo lavoro era una pubblicità di ciambelle, e sono stato pagato per mangiare ciambelle tutto il giorno, e quello per me è stata la conferma ufficiale! Ma seriamente, guardandomi indietro, sono molto contento di averci provato perché recitare è realmente la mia passione. Amo l’intero processo e lo sviluppo dei personaggi.
Ho ricevuto molti ottimi consigli dai veterani del settore, attori e registi con cui ho lavorato, tipo “rimani a scuola” e “non farti trascinare dalla fama”, ma il miglior consiglio è stato “ciò che è destinato a essere, lo sarà”, nel senso che quando un ruolo non va come dici, allora non va bene per te.
In “Speechless” interpreti Ray DiMeo. Qual è stato il tuo modo di approcciarti al personaggio? Come è cambiato durante le due stagioni della serie?
Interpreto Ray, il figlio di mezzo dei DiMeo. La nostra serie è in realtà ispirata alla vita del creatore/produttore esecutivo Scott Silveri, il cui fratello maggiore Gregory ha una paralisi cerebrale. Il mio personaggio è basato al 100% sullo stesso Scott. Inizialmente ero leggermente intimidito, ma Scott non mi ha mai chiesto di rimetterlo in scena come se stessi interpretando un personaggio famoso che conoscono tutti, come JFK o simili. Per questo creare la parte è stato interessante perché non capita spesso di interpretare un personaggio da un soggetto che è realmente basato su una persona reale. Scott ha scritto le trame di Ray basandosi sulle proprie esperienze, ma mi ha lasciato fare Ray “Ray”. Ovviamente quando interpreti un personaggio per così tanto tempo, evolve sia sul copione che sullo schermo.
Ora conosco davvero, davvero, Ray – sto diventando abbastanza bravo a prevedere in quale imbarazzante situazione andrà a cacciarsi.
Ray è un personaggio meraviglioso, che prova ad essere la “voce della ragione” mentre è di sostegno alla sua famiglia e a suo fratello JJ. Qual è stato il tuo primo pensiero quando hai letto la sceneggiatura? E cosa ti ha fatto pensare “Sì, sarò Ray”?
La parola che uso più spesso per descrivere la mia reazione alla prima lettura del pilot di “Speechless” è “ossessionato”. Recito da ormai dieci anni e ho fatto diversi pilot per i quali ero emozionato, ma di tanto in tanto salta fuori un progetto che salta davvero all’occhio. “Speechless” era diverso da qualsiasi altra cosa avessi mai letto prima e non c’era nulla di simile in TV ai tempi. Le parole “commedia” e “disabilità” non sono comunemente usate insieme! Il copione del pilot era divertente, ma aveva anche l’abilità di farti emozionare.
Ho amato fin da subito il personaggio di Ray. Letteralmente amato! Ma nella sceneggiatura Ray era stato scritto per avere 10-12 anni, e io ne avevo 15. Ho sempre interpretato personaggi più giovani della mia vera età, ma quello era semplicemente troppo forzato. Per fortuna la direttrice del casting era una mia forte sostenitrice e ha insistito coi produttori per provinarmi comunque. Scott mi ha adorato per la parte, ma mi ha fatto un provino per un personaggio diverso, Dylan, che aveva 15 anni. Tornando a casa dopo il casting, mi hanno chiamato per dirmi che il network voleva che provassi per Ray il giorno seguente. Riassunto della storia, la parte di Ray è stata riscritta apposta per me, e Dylan è stato fatto diventare una ragazza tredicenne! Ha funzionato bene per me e Kyla [Kenedy].
Cosa cerchi di solito in una sceneggiatura? Ti immagini a scrivere o dirigere in futuro?
Sono pignolo. Sin dai primi tempi della mia carriera, ho avuto le idee chiare sulle parti che volevo interpretare e per questo ho rifiutato parecchie offerte. A parte con “Spy Kids”, mentre molti miei colleghi erano in show per bambini di Nickelodeon e Disney, io recitavo in progetti orientati più verso gli adulti, come “Legends”, “Criminal Minds” e “The Lone Ranger”. La fama non è mai stata importante per me, quindi vedere i miei colleghi diventare super-famosi in quegli show non mi disturbava per nulla. Voglio fare questo per il resto della mia vita, quindi non voglio avere un qualche picco di successo che mi faccia diventare agli occhi della gente “Mason la Celebrità” invece che “Mason l’Attore”.
Recitare sarà sempre al primo posto per me, ma vedo ampliare il mio ruolo anche nell’industria dello spettacolo. Mi piacerebbe un giorno produrre o dirigere George Clooney e Jodie Foster. Attualmente sto scrivendo una sceneggiatura con mio padre di cui sono decisamente entusiasta, quindi sarà divertente vedere cosa ci riserverà il futuro!
E quali sono i tuoi prossimi progetti?
Essere in una serie TV di una rete limita le tue disponibilità per altri progetti. Per contratto non puoi fare niente senza l’approvazione della rete e deve cadere fuori dalle date di produzione del programma, ma quest’anno abbiamo finito un po’ prima, quindi spero di incastrarci un altro progetto. Ma ho anche alcune cose personali da cancellare dalla mia lista delle cose da fare: prendere la patente e visitare l’Europa quest’estate con la mia famiglia.
Come Celebrity Ambassador per Shane’s Inspiration (www.shanesinspiration.org) e per la Elizabeth Glaser Pediatric AIDS Foundation (www.pedaids.org), continuerò il mio lavoro con loro promuovendo ed istruendo il pubblico su queste due importanti cause. I fan possono seguirmi sui social per saperne di più e anche per partecipare! (@masoncook)
Must have on set: Oreo Roll alla cannella
Superpower: Volare
Epic Fail sul lavoro: Quando dovevo prendere al volo un leccalecca che Kyla mi aveva lanciato, l’ho mancato e si è frantumato completamente sul pavimento. Ne avevamo solo uno per qualche strana ragione, quindi abbiamo dovuto aspettare per ricominciare le riprese intanto che dalla scenografia qualcuno corresse al negozio a prenderne un altro. Oops.
La tua isola felice: Il set. Adoro quando sono lì!
Accento preferito: Quello italiano, ovviamente! [ride]
Film preferito, da bambino ed adesso: “Top Gun” e “Top Gun”
Parola preferita: Lit (ndr. Acceso)
Chi vorresti essere: Han Solo
Emoji preferito:?(guarda la prossima risposta LOL)
Cosa preferita dell’Italia: non sono mai stato in Italia (per ora), ma sono sicuro che sarebbe la pizza!
Citazione preferita: “Recitare è una maratona, non una corsa.”
L’ultimo Binge-watch: “Grey’s Anatomy”
Cosa hai già spuntato nella tua lista dei desideri: Lavorare con una scimmia.
Ho sognato di… Adoro fare drama tanto quanto le comedy, quindi mi piacerebbe interpretare un personaggio molto complesso come quello di James McAvoy in “Split.”
La cosa più bella mentre giravi… “Speechless”: Da subito è scattata l’intesa con l’intero cast e la crew come fossimo una vera famiglia. Ci stuzzichiamo, scherziamo, ci ci sosteniamo a vicenda e siamo riusciti a fare un programma divertentissimo!
Ops! Break Time:
Snack Crush: I cracker a pesciolino!
Dolci o Popcorn? Dolci, specialmente i Buncha Crunch.
Dato che siamo italiani…Hawaiian pizza, sì o no? No!! L’ananas non deve stare sulla pizza, ma per mia sorella invece è buonissima!
Credits:
Photographer: Leslie Alejandro
Stylist: Erica Mer
Groomer: Sean Harris