“Lovesick” è a dir poco incredibile, e lo è anche Hannah Britland, che interpreta Abigail nella serie. E ancora una volta dobbiamo ringraziare Netflix per aver giustamente mantenuto in vita la serie e per aver permesso a tutti di godersela!
Ecco la nostra intervista con Hannah: dalla musica che ricopre un ruolo importante nella sua vita, e anche nella recitazione, ai suoi progetti futuri, per finire con alcune divertenti curiosità.
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Il primo ricordo che ti viene in mente pensando alla tua carriera da attrice?
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Il mio ricordo più forte è quello di scendere dalla macchina durante il mio primissimo giorno sul set e di non avere la minima idea di dove andare o cosa fare. Sono rimasta lì per circa 5 minuti tra le roulotte del set, assimilando il tutto e sentendomi allo stesso tempo sopraffatta e fortunata di essere lì.
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Recitazione e musica, come si intrecciano questi due mondi nella tua vita quotidiana?
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Prima di salire sul palcoscenico, uso la musica per aiutarmi a entrare nel personaggio. Creo una playlist per ogni personaggio, il tipo di musica che ascolterebbero o una canzone simbolica di quello che stanno attraversando. Ascolto la playlist nel mio camerino e mi aiuta a concentrarmi.
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Come sei entrata in contatto con il personaggio di Abigail in “Lovesick”?
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Trovo che interpretare Abigail sia per me una esperienza completamente naturale, per questo non ho bisogno di pensare troppo per connettermi con lei. Lei è parte di me e io sono parte di lei.
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Come cambi il tuo modo di approcciare un nuovo personaggio? Per esempio Abigail in “Lovesick” e Melissa in “Innocent”?
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Mi avvicino ad ogni sceneggiatura allo stesso modo. Solitamente trascorro diverse settimane creando una storia per i miei personaggi, prima di lavorare al copione e concentrarmi su ciò che stanno facendo nella storia. Il retroscena che creo mi aiuta a capire il motivo per cui il mio personaggio agisce in una certa maniera e mi indirizza su come lo interpreterò.
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Cosa c’è nel futuro di Hannah?
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Sto per iniziare un’opera teatrale al Jermyn Street Theatre, nel West End di Londra. È una bellissima storia vera sulla relazione tra un padre e una figlia e su come sia stata messa alla prova durante l’uragano Katrina negli Stati Uniti.
Must have on set: Caffè.
Superpotere: Parlare qualsiasi lingua straniera.
Epic Fail sul lavoro: Non sono in grado di correre così ho dovuto avere la controfigura quando ho interpretato un’atleta in “Misfits”.
La tua isola felice: Covent Garden.
Accento preferito: Irlandese.
Film preferito, da bambino e adesso: “Il Re Leone” e “Il gladiatore”.
Parola preferita: Scombussolato\a.
Che personaggio vorresti essere: Simba.
Emoji Preferita:??
Film italiano: Qualsiasi film di Giuseppe Tornatore.
Citazione preferita: “Chi non risica, non rosica”.
L’ultimo Binge-watch: “The Handmaid’s Tale”.
Cosa hai già spuntato dalla tua Lista dei Desideri: Aver surfato.
Il progetto dei tuoi sogni: Interpretare Audrey Hepburn.
La cosa più bella mentre giravi “Lovesick”? La location, Glasgow, è spettacolare.
Ops! Break Time:
Snack Crush: Mars.
Dolci o Popcorn? Popcorn.
Dato che siamo Italiani…Hawaiian pizza, sì o no?: No no no no!
Credits:
Photographer: Bartek Szmigulski
Stylist: Holly Ounstead
Hair & Make-up: Charlotte Yeomans
