Dopo sette anni Yorgos Lanthimos torna alla Mostra del Cinema di Venezia con un film diverso dal suo stile ma non poi così distante dalla sua poetica.
La storia di tre donne e la Storia vista attraverso tre donne, abbiamo visto in anteprima il film in concorso “La Favorita” ed ecco la nostra recensione.
Titolo
“La Favorita”.
Dietro e Davanti alla Cinepresa
A poco più di un anno da “Il sacrificio del cervo sacro” con cui ha impressionato Cannes, Yorgos Lanthimos torna a Venezia con un film diverso dal suo solito ma in qualche modo comunque in linea con la sua filmografia e il suo stile ricercato.
E sempre in linea coi suoi ultimi lavori, il cast vede grandi nomi di Hollywood che devono piegare le proprie abitudini allo stile di Lanthimos svelando lati della propria recitazione ancora sconosciuti ai più. Vediamo infatti Emma Stone, Olivia Colman e Rachel Weisz (che ha lavorato con Lanthimos anche in “The Lobster”) come protagoniste indiscusse della pellicola, accompagnate da controparti maschili come Nicholas Hoult, Joe Alwyn e Mark Gatiss.
“Un film diverso dal suo solito ma in qualche modo comunque in linea con la sua filmografia e il suo stile ricercato“.
Chi Scrive
Dopo “First Man”, che è stato il film in cui Damien Chazelle ha dimostrato di poter creare un gran film anche con una sceneggiatura non propria, ora anche Lanthimos, altro regista che è riuscito a creare un proprio stile unico riconoscibile e internazionalmente apprezzato, si propone con una sceneggiatura scritta da qualcuno che non sia né se stesso né il suo storico collaboratore Efthymis Filippou.
Gli autori sono infatti Deborah Davis e Tony McNamara.
Il tocco di Lanthimos che solitamente porta dialoghi al limite dell’assurdo con un senso continuo di straniamento fra l’attore e il personaggio, in “La Favorita” si declina in un umorismo schietto e sarcastico che tiene vivo il film per tutta la sua durata.
Cosa c’è da sapere (NO SPOILER)
“La Favorita” è ambientato nell’Inghilterra del ‘700, sotto la reggenza della Regina Anna (Olivia Colman), e racconta del suo rapporto con Sarah Churchill, Duchessa di Marlborough (Rachel Weisz), e la Baronessa Abigail Masham (Emma Stone). Dalla storia emerge una vicenda fatta di amore, aspirazione e gelosia in una lotta di corte mentre il resto del Paese deve affrontare la guerra con la Francia.
Di cosa avrete bisogno
È interessante vedere come Yorgos Lanthimos sia riuscito nella sua filmografia a raccontare le emozioni umane sfruttando sempre il suo stile assurdo e straniante, e anche con “La Favorita” presenta sentimenti naturali portandoli quasi all’eccesso ma senza mai arrivare al paradossale.
EMOZIONE
L O T T A
PARADOSSO
Cosa dicono
Yorgos Lanthimos: “Ero attratto dal film quando ho scoperto la storia, era una sceneggiatura già esistente e quando mi sono addentrato in questi tre personaggi femminili, reali, ho avuto sin da subito l’impressione che fosse una storia interessante per se stessa, proprio anche per il fatto che potessi creare tre personaggi molto complessi e complicati, che è molto raro da vedere in un film.
Mi piaceva anche il fatto che fosse un film in costume visto che non ne ho mai fatto uno prima. Crea una certa distanza per vedere le cose più chiaramente.
Mi piaceva anche il fatto che non venisse da me, ma questo non ha più importanza anche perchè ci abbiamo lavorato su per 9 anni, e abbiamo passato molte variazioni, ma sapendo sempre di volerci focalizzare su queste tre donne, e attraverso loro esplorare tutti i temi.
Era chiaro sin dall’inizio che volevamo focalizzarci su queste tre donne, e quello che si impara sulla politica, della guerra e del resto, lo si impara attraverso i loro occhi. La cosa importante era capire ed imparare come queste poche persone avevano il potere di scegliere il destino di milioni di altri, e questo era uno degli aspetti che volevamo esplorare.”
Emma Stone: “Mi è piaciuto molto questo personaggio e le sfide che ha portato. Come anche essere l’unica americana in un cast inglese e avere l’accento giusto, ma anche il rimanere in costume che stringe e si fa fatica a respirare.”
Sulla preparazione al film la Stone ha detto: “Abbiamo fatto delle prove tre settimane prima di iniziare, ed è una cosa inusuale. Abbiamo imparato a stare tutti insieme, a non essere in imbarazzo davanti a tutti gli altri, e questo mi ha permesso di essere molto meno imbarazzata durante alcune scene del film.”
Olivia Colman: “È stato bellissimo recitare il ruolo della regina Anna, una bambinona viziata, una donna che ha poca fiducia in sé e non sa se è davvero amata.”
Olivia Colman sarà anche la Regina Elisabetta II dalla prossima stagione della serie Netflix “The Crown”: “Sono due regine molto simili, e questa è una cosa positiva. Mi diverto moltissimo a girare ‘The Crown‘, ma non riesco a fare un confronto fra le due regine, non penso che Elisabetta abbia imparato qualcosa da Anna.”
“Ho avuto sin da subito l’impressione che fosse una storia interessante per se stessa, proprio anche per il fatto che potessi creare tre personaggi molto complessi e complicati, che è molto raro da vedere in un film“.
Un’Ultima Cosa…
Nella filmografia di Yorgos Lanthimos è sempre più evidente il suo attaccamento alla figura degli animali, con cui pensa che l’uomo abbia una relazione molto strana, ma interessante. Nei suoi film infatti c’è semrpe un animale simbolo che racchiude il più possibile il senso della pellicola, come il gatto in “Kynodontas” o il cervo ne “Il sacrificio del cervo sacro”. In “La Favorita” posto d’onore hanno i conigli, che rappresentano una parte importante della vita e del carattere della regina Anna.
Voto su 5 Leoni (Venice Editon):