Arrivato sul tetto del mondo con “Chiamami col tuo nome” diventando uno dei registi italiani più amati al mondo, Luca Guadagnino torna a Venezia dopo tre anni con un film che farà discutere.
Un po’ remake, un po’ omaggio, fotografia e ritmo studiati nel dettaglio e cast all’altezza delle aspettative. Ecco la nostra recensione di “Suspiria”.
Titolo
“Suspiria”
Dietro e Davanti alla Cinepresa
Cavalcando il grande successo conquistato con “Chiamami col tuo nome”, Luca Guadagnino osa prendere uno dei più grandi film di uno dei suoi maestri, Dario Argento, e ne fa un remake che parte dall’originale per poi fargli prendere una strada propria.
Guadagnino studia alla perfezione la fotografia, anche grazie al direttore Sayombhu Mukdeeprom con cui già ha lavorato in “Chiamami col tuo nome”. Punto di forza poi sono le coreografie dovute anche dall’ambientazione, create alla perfezione e utilizzate altrettanto bene per dare ritmo all’intero film grazia al lavoro del coreografo Damien Jalet.
Visivamente di forte impatto, con toni cupi e sottolineati dalla lunghezza delle scene, “Suspiria” presenta un’ispirata Dakota Johnson, affiancata dalla sempre perfetta Tilda Swinton, da Chloë Grace Moretz e Mia Goth. Nel cast troviamo anche Jessica Harper, protagonista del “Suspiria” originale.
Rispecchiando il velo di segretezza e mistero del film, rimane ancora il dubbio sull’interprete del personaggio del dottor Jozef Klemperer, accreditato come Lutz Ebersdorf ma di cui non si sa praticamente nulla. Per questo è nata l’idea che in realtà non sia altro che la stessa Tilda Swinton nascosta da una pesante protesi facciale.
Chi Scrive
I personaggi sono quasi tutti tratti dal “Suspiria” originale, ma la sceneggiatura è di David Kajganich, collaboratore di Guadagnino già in “A Bigger Splash” e creatore di quel piccolo capolavoro che è la prima stagione di “The Terror”, serie TV antologica di Amazon.
Cosa c’è da sapere (NO SPOILER)
Il “Suspiria” di Guadagnino è ambientato nella Berlino del 1977 (anno di uscita del “Suspiria” originale), ancora divisa dal muro e col peso delle tragedie naziste ancora gravoso.
Qui si trova la compagnia di ballo Markos Tanz Company ed è qui che arriva Susie (Dakota Johnson), ballerina dall’Ohio con un enorme talento che si affida agli insegnamenti della grande ballerina Madame Blanc (Tilda Swinton). Come nel film originale, Susie fa amicizia con Sara e insieme iniziano a sospettare che la Compagnia sia solo una copertura e nasconda qualcosa di molto pericoloso.
Fino a qui Guadagnino traspone il film di Argento, inserendo in più la difficile questione della città grazie al personaggio del dottor Jozef Klemperer e contestualizzando il tutto nel periodo degli attentati palestinesi degli anni ‘70, per poi seguire il proprio istinto registico dando al film una piega completamente diversa.
Di Cosa Avrete Bisogno
Per completezza è bene guardarsi il “Suspiria” di Dario Argento, per capire le emozioni e le motivazioni che hanno spinto Guadagnino a creare questo remake. Il film è un po’ più crudo rispetto all’originale, con riprese più esplicite e macabre, quindi se non è propriamente il vostro genere, forse è meglio guardare altrove durante quelle scene.
Cosa Dicono
Luca Guadagnino: “Era cruciale per questo film che la danza non fosse un orpello, ma che venisse usata come un vero e proprio personaggio, il linguaggio della trascendenza della magia.”
Sul Dario Argento ha dichiarato: “Amo Dario, lo amiamo tutti noi. Non sarei qui se non fosse per lui. Sto diventando uno stalker dei maestri e dei registi che ammiro, e lui è uno dei miei maestri. Vi racconto un aneddoto: dopo aver visto “Suspiria” ho visto tutti gli altri suoi film. Quando avevo 15 anni circa, ero a Palermo e qualcuno ha chiamato mia mamma dicendole che Dario Argento era da qualche parte in città, allora sono andato a cercarlo da solo e sono rimasto alla finestra del ristorante in cui era seduto ad aspettare che finisse di mangiare, ed ero preoccupato che Dario probabilmente fosse in paranoia per capire chi fosse quel giovane che lo fissava dalla finestra…beh, ero io!”
Thom Yorke: “Ho preso come riferimento la colonna sonora del film di Argento. Era un processo un po’ strano sin dall’inizio perché non ho mai fatto un sonoro prima e Suspiria è uno di quei sonori leggendari. Quando mi hanno proposto la cosa ho avuto uno di quei momenti in cui vuoi rifiutare ma sai già che te ne pentiresti, allora ho guardato il film e ho sentito la musica de I Goblin, e la cosa che ho trovato interessante è stata la ripetizione costante che hanno usato, fino al punto da nauseare all’ascolto, e questo mi ha fatto accedere al mio processo. C’è un modo di ripetere la musica in modo da renderlo ipnotizzante, magico, e ho pensato quindi di creare degli incantesimi in studio.”
Un’Ultima Cosa…
Se Dario Argento aveva le musiche de I Goblin, Guadagnino ha infatti collaborato con Thom Yorke, cantante e frontman dei Radiohead, che ha creato l’atmosfera perfetta, lontana dai soliti escamotage da horror, prendendo il suo lato intimista con linee vocali profonde e emozionanti. Abbastanza lontano dallo stile del suo collega Johnny Greenwood, ormai punto di riferimento nella filmografia di Paul Thomas Anderson, ma con “Suspiria” può assolutamente partire una nuova competizione in casa Radiohead.
Voto su 5 Leoni (Venice Edition)