A chiudere la 75a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è stato scelto “Driven” di Nick Hamm, con Lee Pace, Judy Greer e Jason Sudeikis, presentato anche al Toronto International Film Festival fra le presentazioni speciali.
Il film racconta la storia di un narcotrafficante e del suo rapporto con John DeLorean, il visionario imprenditore nordirlandese diventato famoso per le sue macchine. Sceneggiatore di “Driven” è Colin Bateman, già collaboratore di Hamm ne “Il viaggio”, presentato a Venezia nel 2016.
Colin Bateman è nato come romanziere, con decine di libri all’attivo e famoso soprattutto nelle isole britanniche. Negli ultimi anni si è dedicato di più al mondo cinematografico, sfruttando le sue abilità da scrittore per creare storie basate su fatti realmente accaduti ma con una forte connotazione di finzione.
Abbiamo parlato con lui del suo modus operandi e di quale sia la differenza fra cinema e romanzo, biopic e finzione, lasciandoci proprio alla fine anche con un dubbio molto interessante…
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Com’è nata l’idea di “Driven”?
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Ho proposto l’idea di “Driven” al produttore di “Il viaggio” Piers Tempest al party di fine riprese di “Il viaggio” in un hotel a Belfast. Quindi potrebbe esserci di mezzo l’alcol.
John DeLorean è ricordato in tutto il mondo praticamente solo per la macchina che porta il suo nome in “Ritorno al Futuro”, ma nell’Irlanda del Nord è ancora una figura conosciutissima.
La macchina DeLorean è stata costruita qui e ha dato lavoro a molta gente che ne aveva bisogno durante “I disordini”, il conflitto nordirlandese. La gente ha provato a raccontare la storia del suo declino per trent’anni e rimane ancora molto presente in libri e documentari, e qualche volta vedi flotte intere di sue macchine girare nelle strade qua.
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È il secondo film in cui lavori col regista Nick Hamm, in “Driven” è cambiato qualcosa rispetto al processo per “Il viaggio”?
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‘Il viaggio” era per la maggior parte due vecchi che litigavano sui sedili posteriori di una macchina – molto profondo. “Driven” è molto più grande, più ambizioso, molto più un’esperienza da grande schermo.
Si spera di migliorare ad ogni film!
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In entrambi i film, “Il viaggio” e “Driven”, ci sono forti elementi biografici, da dove arriva questa connessione con gli eventi storici?
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Probabilmente sono ancora conosciuto in UK e in Irlanda più come romanziere giallo, quindi è stato sorprendente quando mi è stato offerto “Il viaggio” inizialmente. Ma ho amato farlo. E la cosa rispetto alla storia e la biografia è che le persone non sono sempre d’accordo su quale sia effettivamente la verità – ci sono versioni multiple. E nessuno sa davvero come sono andate le cose dietro le porte chiuse. Quindi il mio lavoro è quello di prendere i semplici fatti e poi dire: “E se fosse davvero successa una cosa del genere?”
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Quale storia o libro di piacerebbe adattare in una sceneggiatura?
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Uno dei miei romanzi! Ce ne sono più di trenta – il mio numero di telefono è…
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Cosa ti piacerebbe chiedere a John DeLorean se potessi?
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“Piaciuto il film?” E avrei già un taxi ad aspettarmi fuori nel caso dovesse rispondere di no…
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Hai mai pensato di scrivere un biopic “puro”?
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Onestamente non penso ci sia una cosa del genere – sono tutti essenzialmente opere di fantasia. Stai cercando di infilare eventi che si sono svolti in mesi, anni, decadi in un film di due ore – sarebbe impossibile da fare senza inventarsi qualcosa, senza creare dialoghi e situazioni che potrebbero benissimo non essere mai successi, ma che trasmettano l’essenza di quello che è successo.
“Creare dialoghi e situazioni che trasmettano l’essenza di quello che è successo”.
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Qual è la cosa che ti manca di più di una sceneggiatura quando scrivi un romanzo, e viceversa?
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Le sceneggiature sono scritte praticamente “in codice”, e questo rende molto più difficile tornare a scrivere romanzi. Detto questo, sono ormai quasi tre anni che non ne scrivo uno – mi sto divertendo ad esplorare l’universo dei film e vedere quali altre opzioni ci sono là fuori. Sono un grande appassionato di cinema!
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Qual è il tuo “Ritorno al futuro” preferito? Qual è il primo ricordo che hai pensando a questi film?
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Il primo è praticamente un film perfetto, e penso che già allora volessi essere disperatamente uno scrittore, quindi probabilmente vedere qualcosa fatto così bene mi ha eccitato ma anche demoralizzato allo stesso tempo. Stranamente, non penso di aver mai visto gli altri due della trilogia.
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Macchina preferita di tutti i tempi?
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Non sono molto una persona appassionata di macchine! Se dovessi bucare una ruota dovrei vendere l’auto, perché non avrei alcuna idea di come cambiarla.
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Il viaggio perfetto che vorresti fare?
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Non penso che il punto sia tanto il viaggio in sé, quanto con chi lo fai.
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Il tuo prossimo progetto?
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Beh, non sono mai stato così impegnato, il che è grandioso. Sto realizzando un paio di altri film basati ancora su eventi reali, di cui uno con Nick Hamm.
E poi, ovviamente,