Alessia Caliendo, stylist, art director, producer, editor e creative consultant, ha scelto la bellezza senza tempo del Lago di Como come location per parlarci di un trend altrettanto immortale: l’animalier.
Piacere, Sono: Alessia Caliendo stylist, art director, producer e insegnante di Fashion styling & Communication presso alcune realtà formative italiane e internazionali.
Location: Ci troviamo a Cernobbio, presso l’Hotel Villa Flori. L’albergo è situato in un’antica villa, tra le più belle del Lago di Como: costruita nell’800 dal Marchese Raimondi e già dimora ambita dalla nobiltà lombarda, nel 1958 fu trasformata in Hotel e poi completamente rinnovata negli ultimi anni.
Trend: Da molti considerato il “the new black”, per la sua presenza smodata sulle passerelle Autunno-Inverno 2018/2019, l’animalier in realtà vive nel guardaroba femminile da molto più tempo. Una tendenza che non conosce stagioni e che racchiude in sé tutte le stampe di matrice animale: pitonato, leopardato, tigrato, tartarugato e zebrato. Chi ha sdoganato questo stile è stato Christian Dior. Ispirandosi alla sua musa Mitzah Bricard, nel 1947 realizzò per una collezione di abiti in chiffon leopardato seguita dall’utilizzo della pelliccia animalier sui polsini dei cappotti e nei cappellini.
ANIMALIER
IS THE
NEW BLACK
UNA TENDENZA
SENZA TEMPO
Il vero trionfo della stampa è avvenuto però negli anni Settanta e Ottanta, quando in chiave glam rock, è stato apprezzato da tutte le celebrity dell’epoca sia per il daytime che per la sera. Anche Valentino, nel 1987, si fece conquistare dallo stile jungle, seguito a ruota da Gianni Versace che propose camicie di seta maculate per il prét-a-portér maschile e da Azzedine Alaia che aveva vestito Grace Jones in total look animalier consacrandola musa eterna della musica e, soprattutto, dello stile.
Il tocco di Stile: Accantoniamo l’idea che l’animalier risulta volgare, o che peggio ancora, non fa rima con eleganza. Ripassiamo le regole in base al buon gusto e al buon senso. Il trend può essere declinato in un accessorio, come gli occhiali da sole K3, ma anche in un capospalla, una gonna, una borsa. Se il total look spaventa, meglio puntare tutto su un solo dettaglio d’effetto, da abbinare anche a stampe come il check e il pied de poule e ai colori fluo.
Trendspotting: Lo vedremo mai indossato dalla neo Duchessa di Sussex che con il suo stile cosmopolita sta sfidando il rigido protocollo di corte?
Il Tuo Libro Di Moda Preferito: Si tratta di “A Gun For Hire“, un volume del 2005 che raccoglie tutte la fotografia di Helmut Newton dal 1962 al 2003, tra cui le collaborazioni con Vogue, Biba London, Chanel, Yves Saint Laurent, Versace, Thierry Mugler, Blumarine, Villeroy & Boch e Absolute Vodka. Sono comunque un’assidua compratrice di tutti i cataloghi delle mostre che visito in giro per il mondo.
Icona di Stile: Le mie icone sono moltissime e navigano negli universi della moda, del cinema, della musica, dell’arte e
della letteratura fino ad arrivare a coloro che incontro giornalmente per strada. Sceglierne soltanto una mi è davvero molto complicato.
“Ripassiamo le regole in base al buon gusto e al buon senso”.
Il Tuo Fashion Superpower: Negli ultimi anni ho desiderato più volte potermi sdoppiare per vivere al meglio tutte le opportunità. Inoltre sono dell’idea che le mie giornate dovrebbero durare almeno 36 ore.
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