HELLO, IT’S ME: Anja Tufina.
Grandissima amante del fashion e del beauty, blogger, influencer e fondatrice di “The Dolls Factory“: Anja Tufina è una personalità poliedrica e creativa, una ragazza con tante cose da dire e con le idee chiare, sia in fatto di makeup che riguardo la propria posizione come consumatrice.
L’abbiamo intervistata al Gardenia, a Milano, ed ecco cosa ci ha raccontato.
DOVE: Milano, Gardenia.
COSA: Eyeliner con labbra rosse o smokey eyes rosa accompagnato da labbra nude.
LA TUA CRESCITA CON “THE DOLLS FACTORY”
Per quanto riguarda la parte del beauty, la mia famiglia ha un’azienda di cosmetica in Albania ma non mi ero mai truccata prima, una crema idratante con SPF 50 è l’unica cosa che ho sempre usato. È come avere la Chocolate Factory in casa e non mangiare cioccolata [ride].
Poi quando mi sono trasferita in Italia per l’università ho iniziato a scoprire il mondo del beauty. È molto diverso da quello che facevo prima, perché lavoravo in finanza, dove non ci sono né beauty né moda. Quando andavo in ufficio ero quella vestita in modo più strano, non ho mai comprato i noiosi tailleur da ufficio, quelli grigi o neri, ho sempre portato gonne o camicie separate, con stampe o fantasie.
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Con la nascita del blog ho fatto un’ immersione nella moda, anche se in modo diverso: ho iniziato a lavorare nella moda ma la verità è che più lavori nella moda e meno shopping fai. Quando sei una persona esterna a questo mondo fai shopping vivendo il momento, e dicendo cose come: “Ah, mi devo premiare”.
Invece quando lavori nella moda e sai come si fanno le cose, compri solo le cose a cui hai già pensato, che vuoi davvero, del cui design o brand ti piace la storia anche a livello sociale. Studiando un po’ di più, capisci che vuoi supportare un designer piuttosto che un altro. Stessa cosa vale per il mondo del beauty, ad esempio guardo molto agli endorsement nel beauty: ultimamente un brand ha fatto degli eventi con una ragazza di “Uomini e Donne”, famosa per non essere rappresentativa dell’intelligenza della donna italiana, ed io ho deciso che non comprerò mai più da quel beauty brand.
Il marketing va bene, ma bisogna anche avere rispetto per il pubblico femminile, specialmente nella moda e nel beauty, dove i brand devono esser femministi, ora più che mai. Se si fa endorsement con personaggi che non rappresentano la donna a livello intellettivo o che non rappresentano un’immagine positiva, allora dovrebbe rispondere il mercato dicendo “Io voto con il portafoglio”, quindi se non mi piace la politica di marketing io non pago, voto di no al brand.
OLTRE IL BEAUTY
La sezione travel è nata perché quando viaggio sono così come nelle foto in cui mi vedi: nel mio armadio ci deve entrare tutto, non c’è spazio per altro, quindi anche per il viaggio scelgo cosa portare. Non è che se sono turista mi vesto male, anche perché devo fare le foto (ride)!
Tante persone hanno provato questa mia teoria: se metti un abito lungo anche per fare la turista sei comodissima comunque, il pantalone è più scomodo. Guardo sempre i posti in anticipo e mi preparo la valigia anche in rispetto del luogo dove vado: quando sono andata a Doha sapevo di dover indossare abiti lunghi per rispetto, poi in base alla palette di colori della città ho scelto quali portare. Il mio travel non è una guida di dove andare a mangiare, anche perché poi uno mangia dove vuole in viaggio: tuttavia il mio trucco per mangiare bene è chiedere ai poliziotti, che conoscono sempre i posti più locali.
“Il marketing va bene, ma bisogna anche avere rispetto per il pubblico femminile.”
LE TUE ICONE
Ci sono tante donne che mi ispirano, anche totalmente diverse da me, il mio idolo è Tilda Swinton e non posso seguirla livello di stile, non sono affine. Poi Michelle Lamy, compagna di Rick Owens, che è un avvocato pieno di tatuaggi tribali che appoggia molto l’arte: se la vedi sembra una strega ma è un avvocato dei diritti umani e che lavora anche alla direzione artistica di Rick Owens, è la sua musa. Se la vedi non c’entra niente con me perché è molto dark, poi lei ha creato la Rick Owens Gang, formata da tutte le persone che vestono Rick Owens dalla testa ai piedi.
Vivienne Westwood è un’altra che non c’entra niente con me ma che io adoro, non solo per il design ma perché ha sempre fatto la guerra sul climate change anche prima che diventasse un trend, ha sempre combattuto il sistema, nonostante la sua moda non sia mai cambiata. Non si è mai separata dai suoi ideali: appoggia la comunità gay dagli anni ’70, combatte per il cambio climatico dagli anni ’90, mentre sembra che tutti gli altri si siano svegliati adesso tipo: “Oh, l’oceano è pieno di plastica!”
Le donne che veramente mi ispirano le seguo per la loro consistenza nell’avere un’opinione e portarla avanti, per la loro forza e fragilità, perché anche la fragilità può essere una forza a volte.
Rihanna è un’altra persona pop che supporta a un sacco di designer giovani ai quali chiede personalmente i pezzi che tante volte poi compra. Ho testimonianze di persone a cui la sua stylist ha pagato l’ordine. Lei ha indossato Jacquemus prima che qualcuno lo conoscesse, ora lo mettono le Hadid e le Kardashian tipo, ma Rihanna ha indossato per prima dei suoi pantaloni 3 anni fa, pantaloni che poi sono andata a comprare.
“Le donne che veramente mi ispirano non c’entrano niente con me come stile”.
Per me conta votare con il portafoglio e sapere cosa fanno le aziende quando faccio shopping, perché alla fine spendo in quello che veramente penso ne valga la pena, non solo come prodotto ma anche come supporto. Anche perché compriamo tanto beauty ma in realtà sappiamo che se hai il Ruby Woo di Mac Cosmetics come rossetto rosso non hai bisogno di altri 100 rossetti rossi, però ne compriamo sempre, quindi tanto vale comprare con cognizione di causa. Non si deve essere estremisti in niente ma un po’ consapevoli in tutto: ci sono tante cause, uno deve scegliere la guerra per cui combattere avendo però un equilibrio generale.
LA BELLEZZA PER TE
Bellezza sicuramente significa star bene con sé stessi, e ho capito che questa consapevolezza non la raggiungi prima dei 30 anni. Dai 30 anni in poi inizi a capirlo, la maturità è dovuta all’arrendersi (ride). I 20 sono anni dove ti fai così tante pippe. Ci hanno detto cos’è l’adolescenza ma non cosa siano i 20, i 30, i 40 anni… I 20 sono anni in cui ti flagelli con l’idea di perfezione, dove sei influenzato da riviste, però ti servono per capire la tua fisicità che è dovuta anche al dove sei nata: più viaggi e più capisci che la bellezza non è essere bionda, alta e magra.
Se sei mediterranea difficilmente sarai alta come una svedese. Con la pelle perfetta ci puoi nascere, puoi arrivarci con dei trattamenti, però alla fine dobbiamo definire cosa sia la perfezione, e a 30 anni capisci che equivale all’esser felici. Da adolescente pensavo che le mie orecchie fossero a sventola, a 20 anni volevo rifarmi il naso, a 30 invece mi guardo e sto bene con me stessa, facendo comunque una beauty routine ogni mattina per coccolarmi un po’. Bisogna essere felici di ciò che si ha per essere bellissime. E circondarsi di persone che ci dicano continuamente quanto siamo belle.
“Ci hanno detto cos’è l’adolescenza ma non cosa siano i 20, i 30, i 40 anni”.
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Mascara o Eyeliner.
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Eyeliner, oggi non ho il mascara ad esempio, perché mi dimentico di metterlo. Quando hai l’eyeliner il look occhi è completo.
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Matte o Metallico.
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Non metallico ma glow.
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Skincare Efficiente o Bel Makeup.
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Skincare efficiente.
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Illuminante o Blush.
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Illuminante.
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Rossetto o Lip Gloss.
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Rossetto.
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Makeup nude o Smokey.
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Da due anni faccio lo smokey rosa, quindi nude no.
Lo smokey dark stanca troppo l’occhio.
“Bisogna essere felici di ciò che si ha per essere bellissime”.
THE GLAM SQUAD
– Fenty Beauty Stick in Yacht Lyfe
– Mac Cosmetics Fruit in La La Eye Palette
– Mac Cosmetics Betty Boop Red
– Dior Backstage Eye palette
– Penhaligon Elisabethan Rose Fragrance
THIS IS HOW I ROLL
Labbra Nude e Smokey Eye Rosa
Per la base, sto utilizzando molto gli stick di Fenty Beauty: li uso nelle tonalità Linen, Amber e Starstruck per creare una base omogenea e definire i chiaro-scuri del viso, mentre uso il più aranciato Yacht Lyfe come blush. Trovo che siano Stick molto pratici anche per l’estate, per viaggiare.
Tutta l’attenzione si concentra sugli occhi: per un trucco acceso ed uno smokey eye dalle tonalità calde, utilizzo la palette in edizione limitata Fruit a La La, di Mac Cosmetics. Lo shimmer Arriba dona luminosità, mentre Cocktail Black, sfumato sull’angolo esterno dell’occhio, aggiunge profondità allo sguardo.
L’occhio è reso ancora più intenso da una spessa linea di eyeliner nero, ottenuto con l’Oeil Vinyle in Black di Louboutin.
Per labbra nude ma con il giusto tocco di colore, la tonalità Ginger Rose di MAC.
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“Per labbra nude ma con il giusto tocco di colore, la tonalità Ginger Rose di MAC”.
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Eyeliner e Labbra Rosse
Per la base utilizzo il fondotinta di La Prairie e l’illuminante Fluid Sheer di Giorgio Armani.
Per scolpire il viso utilizzo la palette di MAC Get It Glowin’ e l’illuminante di Fenty Beauty in Lightning Dust, applicato sugli zigomi per dare luminosità.
Ma il punto focale di questo beauty look sono le labbra, rese intense dal Betty Boop Red di Mac. Come topper, per idratare e rendere il finish ancora più luminoso, uso Loubibelle: nutre e rimpolpa, perfetto per labbra lucide.
Sugli occhi, ultimamente ho provato la palette di Dior Backstage, con tutti i toni del nude. Alle labbra rosse abbino una spessa linea di eyeliner nero, per definire lo sguardo, sottolineandolo ulteriormente con una passata di mascara, anche quello firmato Louboutin.
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IL PROFUMO
Per ogni outift, poi, è importante abbinare il giusto profumo, che va cambiato in base al mood e al look che si scieglie di indossare: al primo look è stato abbinato Elisabethan Rose di Penhaligon, mentre al secondo Moresque, di Rosa Ekaterina.
EPIC FAIL BEAUTY
Ne ho fatti tantissimi. Avendo 33 anni ho passato la fase delle sopracciglia super sottili, e il problema quando ne hai tante come me è che se ne togli troppe avrai sempre un colore più chiaro sotto. Poi il periodo dell’ombretto blu, del rosa Paris Hilton delle labbra, quello chiarissimo. Praticamente tutti trend degli anni 2000, avendo 20 anni seguivo le tendenze, lo fanno anche le persone che hanno 20 anni adesso. Non ho mai fatto 3 strati di fondotinta o il contouring pesante, quello sarà un epic fail che vi racconteranno in futuro. Il blending dell’ombretto poi non c’era una volta, quindi se ne usavi due il risultato erano due linee separate. Penso che ogni generazione avrà i suoi orrori beauty, quelli di questa saranno tipo le sopracciglia a quadrato e il contouring, soprattutto quello del naso.
“Penso che ogni generazione avrà i suoi orrori beauty”.
BEAUTY LOOK CINEMA O SERIE TV PREFERITO
Non guardo la tv ma ho appena finito “Westworld” e chi non lo vede deve guardarlo.
Se è un bel film, sicuramente la donna non è truccata, è nella sua versione pura, il che può essere un problema: ad esempio ho visto un film con Julia Roberts dove doveva essere una persona sofferente senza trucco, solo che così le si vedeva il botox (ride). Eva Green invece ad esempio la truccano sempre come se fosse sul red carpet, dipende dai ruoli. Nei film migliori la donna è sempre sofferente: a quanto pare per vincere l’Oscar devi soffrire, la donna felice non è vista come accettabile.
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Photo Credits by Johnny Carrano