“Colette” è la storia delicata di una donna indomita, senza paura. L’abbiamo visto al London Film Festival, ed ecco quello che ne pensiamo.
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“Colette”
Dietro e Davanti alla Cinepresa
Dietro la cinepresa che ha diretto questo biopic, presentato in anteprima mondiale all’ultimo Sundance Film Festival lo scorso Gennaio e in questi giorni al London Film Festival, troviamo Wash Westmoreland, che ha scritto la sceneggiatura in collaborazione con Richard Glatzer e Rebecca Lenkiewicz.
Keira Knightley è Colette, in un ruolo diviso tra giovane ragazza di campagna prima e donna fiduciosa più avanti nello sviluppo della trama. La Knightley incarna meravigliosamente il passare del tempo e la crescita della personalità, mentre suo marito Willy è interpretato da un Dominic West dal grandissimo impatto emotivo. Nessuno dei due protagonisti è di facile rappresentazione, e il legame che li unisce è complicato e, anche se sincero, raramente privo di problemi; West è carismatico in maniera violenta, affascinante, mentre la Knightley ci ha dimostrato ancora una volta di essere una sicurezza quando si tratta di progetti storici, biopic o no.
Tra gli altri personaggi che ruotano attorno ai protagonisti troviamo una deliziosa Eleanor Tomlinson, l’attrice e sceneggiatrice della BBC Aiysha Hart, Denise Gough nel ruolo di Missy e Fiona Shaw nei panni della madre di Colette.
Chi Scrive
Sebbene il plot di base per quest’opera biografica sia tratto dalla storia vera degli scrittori francesi Colette e Willy, Westmoreland ha dato la propria impronta personale e scritto la sceneggiatura insieme Glatzer (con il quale aveva già collaborato per il film indipendente “Still Alice” nel 2014) e Lenkiewicz. Attraverso dialoghi brillanti, i tre riescono a creare personaggi che appaiono estremamente realistici e vivi e la cui voce raggiunge il pubblico in modo forte e trasparente.
Cosa C’è Da Sapere (NO SPOILER)
La trama, ovviamente, prende spunto dalla vita di Sidonie-Gabrielle Colette (interpretata qui da una splendida Keira Knightley), una delle scrittrici donne più acclamate in Francia. Dopo aver sposato un uomo che amava, l’egocentrico ma carismatico scrittore e imprenditore Willy, Colette si ritrova rinchiusa in una gabbia dorata nonostante tutte le premesse la guidassero verso una vita felice. Viene così portata a Parigi, dove è costretta ad affrontare la realtà: il marito è un uomo d’affari con il vizio delle donne e dello sperpero di denaro. Nonostante pensi di essere uno scrittore, non è poi così talentuoso; ma Colette, al contrario, lo è. Non appena Willy lo scopre, nonostante l’iniziale sorpresa e sfiducia, trova il modo di sfruttare il talento e le memorie della moglie per il proprio profitto.
Inizia così il percorso di Colette verso la libertà, verso la scoperta di sé e dell’amore che, come imparerà, può essere trovato nei luoghi più inaspettati, insieme a delle persone sorprendenti.
Di cosa avrete bisogno
Non c’è davvero bisogno di una conoscenza pregressa su chi fossero Colette o Willy per gustarsi il film. Invece, ci sarà bisogno della voglia di essere trasportati in una Parigi di fin-dé-siecle, a cavallo tra ‘800 e ‘900, nella vita e nella mente di una donna ribelle che ha resistito alle norme di genere e ad un’industria (o, perché no, ad un mondo) prettamente maschile in un’epoca in cui la libertà era un concetto scandaloso.
Cosa Dicono
Per quanto riguarda il suo personaggio, Keira Knightley ha dichiarato: “Lei [Colette] è stata sicuramente una donna che ha infranto le regole. Ha vissuto la sua vita come voleva”.
Inoltre, la Knightley non aveva un’idea precisa riguardo la vita di Colette, prima del film, anche se ciò non l’ha ostacolata nell’apprezzare il personaggio: “Non sapevo molto della sua vita; conoscevo parti delle sue opere, ma non sapevo molto della sua biografia. Quella di cui parliamo è una donna straordinaria che ha infranto ogni regola, era qualcuno che non ha avuto paura di vivere la sua vita in libertà. È una creatura incredibilmente potente e carismatica”.
“È una creatura incredibilmente potente e carismatica”.
Anche il regista Wash Westmoreland ha parlato di quanto fosse rivoluzionaria la figura della scrittrice, dicendo: “Ha mostrato il seno quando le donne non potevano nemmeno scoprire le caviglie. Era priva di paura, impavida.” E aggiunge: “Colette ha vissuto una vita sorprendente. Ha sempre preso decisioni radicali in tutte le fasi della propria vita. Tuttavia, quello raccontato è un momento particolarmente interessante nella sua nascita come artista e autrice”.
Riguardo a Willy, il carismatico personaggio che interpreta, West ha invece dichiarato: “Ne ha approfittato perché ha visto che c’era la possibilità, ha colto l’occasione. Ma se sei mediocre e incontri qualcuno con del talento…tutto quello che ha fatto è stato trovare questo genio, in Colette, e saperlo riconoscere.”
Un’ultima Cosa…
Tra le scene di “Colette” emergere un problema difficile e al contempo decisamente attuale, dandogli forma in modo onesto e intimo: l’amore e la questione di genere. Insieme all’idea generalmente accettata che le donne fossero legate ai desideri del marito, “Colette” mostra senza timore né sotterfugi come gli uomini in quanto tali godessero del diritto di mentire e imbrogliare a piacimento, “perchè è quello che fanno gli uomini”, mentre le donne non potevano godere di una vera libertà.
Nel film è chiaro che le figure femminili possano avere idee proprie solo nei limiti dell’utilità per il marito stesso, e possono amare al di fuori del matrimonio solo nel momento in cui la loro relazione non fa sentire il marito inferiore (le relazioni femminili nei film sono d’una bellezza delicata e complessa, e la loro importanza aumenta con lo scorrere della trama, trovando un esempio palese del personaggio di Missy). Nonostante tutto, però, la relazione tra Colette e Willy è onesta, profonda e altrettanto complicata.
Il film non pretende di insegnare alle donne come difendersi o far valere le proprioe idee, ma, alla fine, è esattamente quello che fa.
Voto su 5 Scimmie