“Been So Long” è una storia che unisce amore e musica, dipanandosi sul pittoresco sfondo di una Camden Town, nella zona nord di Londra, viva e pulsante sotto le luci al neon. Proprio come l’opera teatrale e il musical, anche il film riesce ad incantare il pubblico con le sue canzoni travolgenti ed una storia romantica che scalda il cuore.
Noi l’abbiamo visto al London Film Festival, ed ecco cosa ci ha detto il cast sul red carpet!
Dietro e Davanti la Cinepresa
“Been So Long” è, a propria volta, l’adattamento cinematografico dell’opera teatrale di Young Vic e del musical di Arthur Darvill. Alla regia di questa adorabile fiaba moderna, ma dall’immancabile nota musicale, troviamo Tinge Krishnan, che gestisce tanto la trama principale quanto le sotto-trame in modo fluido e avvincente, senza lasciare nulla al caso. Sia l’uso del colore che la gestione della narrativa, e in particolare delle immagini, sono precise e piacevoli, immergendo il pubblico nella Londra di Simone e riuscendo a trasmettere tutta la potenza della storia, dalle bellissime canzoni alle coreografie.
La storia racconta della vita di Simone (interpretata da Michaela Coel, la cui presenza scenica e voce conturbante ci hanno conquistati immediatamente), una madre single che si prende cura da sola della figlia disabile. Pur essendo una vera guerriera, Simone risulta anche come una donna a volte spaventata, fragile, che si lascia trasportare dalla propria mente e dalla paura di lasciarsi andare. Per questo preciso motivo, Simone ha spesso bisogno di essere spronata dai saggi consigli della propria migliore amica e sorella, Yvonne (Ronke Adekoluejo). Yvonne è una donna caparbia e sicura di sé, dalle idee ben chiare su cosa vuole dalla vita e come ottenerlo.
Grazie a Yvonne, Simone si concede una notte di svago in una Camden Town che sembra uscita da una fiaba moderna, anche dall’anima un po’ rock’n’roll, illuminata dai neon e pullulante di persone. Qui Simone incontra Raymond (Arinzè Kene), un affascinante sconosciuto dal passato oscuro: si scopre in fretta, infatti, che Raymond è appena uscito di prigione. Nonostante i sentimenti che iniziano a formarsi e alla loro chimica immediata, però, Simone non è sicura che la sua mente possa permettere al suo cuore di innamorarsi di una persona come Raymond…
Cosa Ci Hanno Detto
George MacKay
George gode di un background notevole a livello teatrale, e gli abbiamo chiesto come ha lavorato per il ruolo, anche a livello fisico e di movimento: “È stato davvero bello! Avevo moltissimi riferimenti visuali, Tinge (Krishnan) mi ha mandato tanti video di diversi tipi di danza da ‘esplorare’, come la commedia ‘fisica’ di Buster Keaton. E poi ho lavorato con il coreografo Christian Ballet, e insieme abbiamo creato e sviluppato degli stili e delle movenze. Quindi sì, è stato davvero divertente”.
Descrivendo il carattere del suo personaggio, invece, ci ha detto, “Gil è una fata di Camden, credo si trovi a Camden Town da tempo immemore, ed è come se fosse la personificazione dell’amore, perché le circostanze per lui non iniziano bene, quindi all’inizio è in un certo senso alla ricerca di vendetta, ma viene da una realtà di passione e amore”.
Ronke Adekoluejo
Ci ha detto: “Yvonne è libera, senza limiti, aperta; è anche danneggiata…ma in definitiva è divertente“.
É anche un personaggi molto sicuro di sé, che sa cosa vuole. Abbiamo chiesto a Ronke che tipo di messaggio un personaggio come Yvonne potrebbe lasciare al pubblico, “Penso che le donne dovrebbero avere la possibilità di fare ciò che vogliono, esattamente come gli uomini. Yvonne fa quello che vuole, ed è un messaggio importante da imparare, guardare e vivere. Fate quello che volete! E non vuol dire necessariamente fare pazzie, fate quello che vi rende felici. Mi sembra che spesso si sacrifichi la propria felicità per fare sentire meglio gli altri, credo sia importante trovare la felicità per noi stessi. Poi è davvero saggia ma lo nasconde sotto l’ombretto, le ciglia e l’acconciatura stravagante, proprio come la mia stasera. (ride)”
Il film tratta anche di forti legami tra donne, e in particolare quello tra il tuo personaggio e Simone, ed eravamo curiosi di sapere come Ronke e Micahela avessero lavorato su questo aspetto, “É la mia migliore amica! Michaela (Coel) è la mia migliore amica anche nella vita reale, quindi non è stato per niente difficile ricreare quel legame. Ma la cosa divertente è che nella vita siamo agli opposti rispetto al film, lei è la più ‘pazza‘ delle due, a me piace stare a casa e bere un bicchiere di vino mentre lei è quella che vuole uscire. Abbiamo interpretato noi stesse agli opposti.”
Riguardo al film e a come lo descriverebbe, Roke ha detto, “L’ho visto un po’ di tempo fa, ormai…ma me lo ricordo, mi ha fatto ridere. È divertente.” E ha aggiunto, sulle le canzoni invece: “Ci sarà una canzone in particolare che vi rimarrà in testa per molto, ma molto tempo…fatemi sapere quale credete che sia!“
Luke Norris
Riguardo il suo personaggio, Luke ci ha detto: “Diciamo che, più o meno, fa parte di un quadrato amoroso. È innamorato perso, smarrito e pieno di speranze come lo è il film stesso. Sicuramente il film tratta anche di questo, un senso di desiderio per qualcosa di nuovo, per qualcuno che non conoscevamo. spero che le persone trovino il film affasciante; è una specie di lettera d’amore per Londra, quindi spero che il pubblico si innamori della città. Anche se in realtà non ho girato a Camden Town, abbiamo girato tutte le mie scene più o meno vicino a dove vivo adesso.
Ma sono andato alla scuola di recitazione vicino a Camden Town, quindi ho passato nel quartiere i miei anni di scuola, è sembra che abbia quest’atmosfera, come un alone di luce, che mi ricorda quando ero bambino. È stato emozionante, importante e dinamico: il film mi ha riportato a quando avevo 18,19, 20 anni, quando tutto sembrava possibile.”
“Fate quello che volete! E non vuol dire necessariamente fare pazzie, fate quello che vi rende felici”.
Michaela Coel
Abbiamo chiesto a Michaela come si è preparata al ruolo di Simone, anche a livello vocale, e ci ha detto: “Conoscevo già Ché Walker, lo sceneggiatore, avevo visto il musical a teatro 8 anni prima e quindi praticamente ho avuto la possibilità di fare quello che volevo col personaggio; scrivevo a Ché perché Simone si basa su un personaggio che lui aveva conosciuto in passato, quindi è stato davvero figo. Cantare è stato davvero difficile, non sono minimamente una cantante professionista e perdevo spesso la voce, è stata probabilmente la parte più complicata”.
Il film si concentra anche su legami femminili molto forti, e abbiamo chiesto a Michaela cosa vorrebbe che il pubblico ne possa trarre: “Credo che il film parli di persone che hanno la forza di ‘nascondere‘ la propria vulnerabilità perché hanno paura di “far entrare il mondo”. Credo che sia importante capire che ogni personaggio forte è allo stesso tempo molto vulnerabile. Tutti sono tridimensionali, non siamo mai solo una cosa, quindi Simone, non è solo forte ma è anche incredibilmente vulnerabile”.
Un’ultima Cosa
Sette anni dopo il suo debutto con “Junkhearts“, Tinge Krishnan torna al London Film Festival con una storia d’amore realizzata splendidamente, piacevole e colorata. Il sentimento viene espresso in modo molto coinvolgente, dolce e realistico, anche grazie ad alcune brillanti scelte di regia come lo split screen.
Inoltre, il legame romantico che si crea tra Simone e Raymond è tanto importante quanto quello tra i personaggi femminili, ricco di messaggi di supporto e fiducia: ne è un chiaro esempio la divertente, ma in qualche modo commuovente, vicinanza tra Yvonne e Simone.