Los Angeles sa essere una città da sogno. É una meta, può essere un obiettivo, la scala per il successo di una ragazza della Georgia con la passione per la recitazione e una voce angelica. Los Angeles può essere magica e può essere incredibilmente bella, specialmente in una calda giornata di primavera sulla spiaggia vicino a Santa Monica. Qui la vita sembra davvero perfetta; il sole, i colori, la sabbia e il vento.
L’unica cosa che potrebbe renderla ancora migliore? Beh, la musica.
E noi certamente abbiamo avuto modo di conoscere qualcuno che incarna perfettamente lo spirito della città: con la sua chitarra e le canzoni che compone, Skyler Day ci ha trasportati in un luogo molto speciale pur rimanendo nel cuore di LA, grazie alla sua voce, al suo sorriso e alla sua dolcezza. Skyler ha interpretato Amy in “Parenthood”, uno show che ha definito liberatorio e che le è rimasto nel cuore, e la ricordiamo come Claire nel teen drama “Pretty Little Liars”, ma non vediamo l’ora di scoprire quali nuove storie ci racconterà, sia attraverso la musica che sullo schermo.
Dal passato di Skyler nella ginnastica alla volontà di ferro che l’ha portata dalla Georgia alla California, fino al suo legame con il fratello gemello Dalton e alle canzoni che dedica alla sua famiglia e al marito, Ian, abbiamo scoperto qualcosa di più sulla personalità di Skyler, sui suoi sogni e sul suo passato.
Ed è stata una chiacchierata che non ha potuto non emozionarci, rubando un sorriso sulle note acustiche di “Eeaser Said”.
___________
Com’è iniziata la tua passione per la musica?
___________
Mia madre e mio padre gestivano una palestra di ginnastica in Georgia, e avevano iniziato prima ancora che nascessimo io, mio fratello gemello e mia sorella Savannah. Tutti noi bambini abbiamo fatto ginnastica: siamo nati e cresciuti per diventare atleti. Ho fatto ginnastica artistica per un po’, e mi è capitato di far parte di una recita scolastica intitolata “The Little Christmas Tree” quando avevo sei anni. Quella fu la prima volta su un palco a recitare, cantare o fare qualcosa del genere. E dopo quel momento ho pensato: “Ok, questo è quello che voglio fare, è uno spasso!”. Mi è piaciuto essere di fronte a delle persone ed è stato il mio primo assaggio del mondo dello spettacolo. Era un assaggio davvero piccolo, ma era il primo e mi ha cambiata, e da lì ho preso lezioni di recitazione e di canto, per poi passare a fare pubblicità e doppiaggio.
Ho incontrato un agente, in seguito. Ero in fila da DMV, mia madre stava rinnovando la patente o qualcosa del genere, forse stava pagando un biglietto del parcheggio, ed io ho iniziato a cantare alla donna al mio fianco solo perché ero annoiata! Lei ha detto a mia madre che avrei dovuto cercare un agente. Mia madre era perplessa, non sapeva cosa fare! Ma io l’avevo sentita, e così i miei genitori hanno trovato un agente e sono entrata nel mondo dello spettacolo. Quando avevo 10 anni ho detto che volevo iniziare a lavorare in TV e i miei genitori mi hanno procurato un agente teatrale.
Così mi sono imposta un obiettivo: ho detto ai miei genitori che volevo vivere a Los Angeles, al fine di perseguire i miei sogni. Dovevo essere qui, naturalmente, per poter lavorare al meglio; a questo punto loro mi hanno detto, “ok, pazza”.
Ma per trasferirmi qui dovevo riuscire ad ottenere il ruolo principale in un film entro gli 11 anni, così ci saremmo potuti trasferire in California per seguire e realizzare i miei sogni: e i miei genitori hanno detto di sì. Tecnicamente ho avuto il ruolo due settimane dopo aver compiuto 11 anni, ma la notizia me l’avevano data prima, quindi ero stata fedele alla mia promessa. Ci siamo trasferiti ad LA due anni più tardi, quando ne avevo tredici. Quello fu il mio primo ruolo cinematografico, ed è stata la più grande esperienza che abbia mai vissuto. Amavo recitare. Da quel momento in poi ho pensato “Ecco, questo è quello che farò per il resto della vita.” Mio fratello gemello Dalton…è buffo, perché non ha voluto fare questo genere di cose per moltissimo tempo, e poi qualcosa è cambiato in lui. Ha iniziato a scrivere musica ma è anche un musicista, cantautore, cantante e chitarrista incredibile, e lo è da molto tempo. Il suo primo EP è appena uscito, questo giugno. Ho fatto alcune parti vocali e ho avuto l’occasione di sentire qualcosa in anteprima, ed è incredibile: Dalton è bravissimo.
“Volevo vivere
a
Los Angeles.“
___________
Capita mai che vi influenziate a vicenda, considerata la vostra vicinanza e gli interessi simili?
___________
Sicuramente, musicalmente parlando, non credo che sarei dove sono ora senza mio fratello. Abbiamo iniziato a suonare la chitarra all’incirca nello stesso periodo. È incredibile, suona in maniera diversa da tutti quelli che conosco, e nel momento del confronto con lui ho iniziato a imparare davvero. Perché ci è sempre piaciuto fare le stesse cose e lui è davvero bravo a suonare la chitarra: la sua abilità mi ha motivato a migliorare me stessa, abbiamo iniziato a suonare insieme ed esercitarci. Suoniamo ancora insieme, ogni tanto, e penso che la sua arte e la sua presenza mi influenzino molto.
Ho scritto una delle mie prime canzoni con lui.
___________
Hai mai pensato di scrivere o magari occuparti di regia, magari insieme a Dalton?
___________
Scriviamo musica insieme, ovviamente, capita spesso. Non abbiamo mai davvero pensato alla possibilità di dirigere insieme un film, ma io ho certamente pensato all’eventualità di passare alla regia.
Un giorno lo farò, di sicuro.
A questo punto della mia carriera sono ancora incentrata sulla recitazione, ma mi piacerebbe un giorno. Se potessi occuparmi della regia, mi piacerebbe dirigere alcune commedie incentrate sulle amicizie femminili, quelle vere. Ho un sogno, ed è quello di vedere una commedia su delle amiche, una commedia incentrata principalmente sull’amicizia. Penso che sarebbe davvero divertente e penso che non ci siano molte rappresentazioni soddisfacenti o realistiche di questo genere di legame sullo schermo: ho così tante amiche nella mia vita, e vorrei vedere un rapporto del genere nei film e in televisione. Quindi sì, credo che mi piacerebbe poter essere dietro la telecamera in un progetto del genere, rappresentando l’amicizia tra ragazze in modo realistico e frizzante.
“Se potessi occuparmi della regia, mi piacerebbe dirigere alcune commedie incentrate sulle amicizie femminili, quelle vere.“
___________
Qual è la canzone di cui sei più orgogliosa?
___________
È un pareggio, sono indecisa tra due.
Los Angeles, perché mi ci sono voluti sei anni per finirla. L’ho iniziata quando avevo diciotto anni, stavo attraversando una fase davvero difficile e non riuscivo a finire la canzone perché ero troppo coinvolta nella situazione. È un po’ come quando dicono che non puoi vedere il quadro completo se sei troppo vicino, e rischi di vedere solo un colore.
E l’altra canzone di cui sono più fiera è Ian’s Song, la canzone che ho scritto per quello che oggi è mio marito; ci siamo sposati a settembre.
LOS
ANGELES
IAN’S
SONG
___________
C’è un artista da cui ti senti particolarmente ispirata?
___________
Amo Carole King. Amo la fine degli anni ’60 e dei primi anni ’70, l’era di Laurel Canyon e dei cantautori, come Carole King, Joni Mitchell e, naturalmente, Bob Dylan. Mi sento come se fossi in dovere di dire Bob Dylan, ma è solo perché è assolutamente meraviglioso: la sua canzone “Don’t Think Twice” è probabilmente una delle mie preferite.
___________
Cosa c’è nella tua playlist?
___________
Non ho uno stile preciso. Varia da cantautori come Carole King e Joni Mitchell e Bob Dylan a Dua Lipa. Dua Lipa mi piace moltissimo, sono ossessionata dalla sua musica e lei sembra una forte. Poi adoro la musica country, probabilmente perché vengo dalla Georgia e perché è stato il mio primo approccio alla musica. La musica country è il motivo per cui ho iniziato a scrivere: mi sono innamorata dell’aspetto narrativo intrinseco nella musica country, le storie che racconta. Poi mi sono spinta di più verso il pop, ma il Country ha segnato l’inizio di tutto.
C A L I F O R N I A
___________
Hai anche recitato in molti programmi TV. Qual è stato il più sorprendente per te e quello che ti è piaciuto di più?
___________
Il più sorprendente? Probabilmente è stato “Law & Order SVU” perché mi ha sorpreso per ben due volte. Perché hanno offerto un ruolo in uno show e non mi era mai stato offerto nulla prima, all’epoca, ed è stato fantastico. Ricordo di aver ricevuto l’offerta e di non sapere quale fosse il ruolo ma ero felicissima, non mi interessava cosa fosse. E poi, tornando a casa, mi sono resa conto che era un ruolo davvero grandioso, ed ero terrorizzata perché non avevo un’audizione alle spalle e mi sono chiesta: ‘come sanno che posso farlo?’
É finita che lo stesso show mi ha chiamata di nuovo chiedendomi di tornare, circa dopo un anno dal mio primo ruolo – cosa che non succede, specialmente con I polizieschi come “Law & Order”. Non succede quasi mai che riportino indietro un personaggio. Quella è l’unica volta in cui mi è mai capitato.
___________
C’è uno show in cui hai prefrito recitare?
___________
Il mio show preferito rimarrà sempre “Parenthood“, quello era davvero un sogno. Era un cast da sogno, un ruolo fantastico e una crew davvero bellissima. L’ho adorato dall’inizio alla fine. E la cosa più bella è che l’intera esperienza è stata incredibile: avevamo la sceneggiatura, ma erano felici se ciascuno di noi metteva qualcosa di personale nel ruolo. Eravamo liberi di esprimere un po’ del nostro stato d’animo nel personaggio. È stata un’esperienza davvero liberatoria, e non so nemmeno se potrò mai sentirmi così libera e avere la stessa sensazione in un altro show. É stato semplicemente fantastico. Spero di poter vivere di nuovo queste emozioni.
“È stata un’esperienza davvero liberatoria…”
___________
E come è stata l’esperienza in “Pretty Little Liars”, invece?
___________
Oh, “Pretty Little Liars” è stato fantastico. Fu una sorpresa ricevere quel ruolo, perché sapevo che così tante persone erano ossessionate dallo show. È stato davvero divertente. La cosa più divertente di tutta l’esperienza sono state probabilmente le fan e le loro teorie: mi mandavano moltissime teorie su come pensavano potesse essere coinvolto il mio personaggio, e come in qualche modo lei potesse essere A, l’antagonista principale. Io non sapevo nulla, sapevo letteralmente solo le pagine che mi erano state date, anche nel mio secondo episodio. Come produzione sono molto, molto riservati; non puoi nemmeno appoggiare il copione: avevi il tuo copione e, se lo appoggiavi per sbaglio, veniva raccolto e qualcuno lo teneva sollevato.
___________
Come cerchi ispirazione quando reciti o quando scrivi canzoni?
___________
L’ispirazione è intorno a me, sempre. Cerco di essere consapevole delle cose che accadono attorno a me e delle persone che mi circondano. Le persone sono così stimolanti! Solo stando seduta qui, in questo ristorante, puoi guardarti attorno e vedere le persone e pensare a quali potrebbero essere le loro storie. Puoi trovare tante piccole sfumature in persone che non conosci. Quindi cerco ispirazione in tutti quelli che mi circondano, ma anche nella mia famiglia, negli amici e nelle mie esperienze personali. Con la recitazione dipende sempre dal personaggio, ma cerco di attingere dalla mia vita o da qualcuno che conosco che ha vissuto magari qualcosa di simile, in modo da poter provare empatia con la storia del personaggio e avere un’idea di come interpretarlo. Ma la cosa bella della recitazione e della musica è che sono molto simili e non si tratta solo di raccontare una storia: si cerca anche di trasmettere come si sentono i personaggi e come ti senti tu. Adoro vestire i panni di qualcun altro.
“Adoro vestire
i panni
di qualcun altro.”
“L’ispirazione è
intorno a me, sempre.”
___________
Qual è il tuo progetto dei sogni?
___________
Non lo so; ce ne sono così tanti.
Per quanto riguarda la recitazione, mi sembra di cambiare idea costantemente, soprattutto quando sto guardando una nuova serie TV. Sono ossessionata da “Homeland”, quindi se potessi essere Carrie Mathison, il personaggio interpretato da Claire Danes, sarebbe fantastico. Ho visto Claire al Sundance Film Festival, ed è fantastica. Mi piacerebbe interpretare un ruolo come quello che lei interpreta in “Homeland”: quello che è bello è che è uno show pieno di azione, ma la protagonista ha anche una vita davvero complessa. Credo che sia un’opportunità bellissima, per un attore, essere in grado di immergersi in questo tipo di personaggio nient’affatto scontato o piatto.
___________
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
___________
Sto producendo un nuovo video musicale per “Easier Said”, anche se non so ancora quando uscirà. Sono anche nel pieno della stesura di alcune nuove canzoni, e spero di avere il mio nuovo album completamente scritto entro la fine dell’anno e di iniziare a lavorarci all’inizio del 2019.
E poi mi piacerebbe avere un album completo, perché ho sempre solo inciso degli EP e quindi mi piacerebbe avere un intero album e poi poter fare un tour. È tutto scritto nel mio futuro, solo che non so tra quanto, ma mi piacerebbe lavorare per un tour ed un concerto. Questo è il sogno, è quello per cui sto lavorando.
Ora, un Gioco!
Associa a ciascuna delle tue canzoni la prima parola che ti viene in mente.
“Los Angeles:”
Spiaggia.
.
.
.
“Not Tonight:”
La mia vecchia camera.
“Easier Said:”
Il mio produttore, Steve Solomon.
.
.
.
“Ian’s Song:”
New York .
“Same Blood:”
Difficoltà .
.
.
.
“Her:”
Ian, mio marito.
“Make Your Move:”
Party e divertimento. Vai, buttati!
Photos and Video by @Johnnycarrano