Parigi, ispirazione degli artisti di ogni epoca e luogo, città della moda, della bellezza e dei saperi tramandati con passione.
A Parigi nulla è vecchio, è antico. A Parigi nulla passa mai di moda, nemmeno le tecniche artigiane del 18esimo secolo, che sono il cuore del lavoro di alcuni artisti contemporanei che, attraverso i saperi di ieri, intendo raggiungere il pubblico odierno: è il caso ad esempio di Julie Stordiau, Vincent Farelly e Jean-Baptiste Martin, che con il loro brand Antoinette Poisson riportano alla luce l’arte della realizzazione di carta da parati del 18esimo secolo.
Incantati dal loro atelier di Parigi che abbiamo visitato di persona, e dalla lavorazione necessaria ad ottenere tali opere d’arte, non abbiamo resistito alla curiosità di chiedere loro come sia nato il brand, quali siano le ispirazioni e le peculiarità della tradizione artistica della “dominoterie” e come si sono approciati al mondo di Gucci, con il quale hanno collaborato per la Collezione Resort 2019 presentata ad Arles.
Siete pronti dunque a fare un tuffo nell’interior design del 18esimo secolo?
Come è nato Antoinette Poisson?
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Lavoravamo insieme ad alcuni progetti di conservazione di carta da parati, e uno di questi era incentrato sul motivo domino. Siccome la carta era troppo danneggiata, abbiamo proposto di ricostruirla: non abbiamo trovato nessuno in grado di farlo, così abbiamo deciso di arrangiarci. Quando la carta è stata applicata al muro, l’effetto di tutti questi fogli insieme era davvero unico: da quel momento abbiamo deciso di proporre questi blocchi di carta stampata per decorazioni contemporanee.
Perché avete adottato il nome di Jeanne Antoinette Poisson, meglio conosciuta come Marchesa di Pompadour?
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La Pompadour era un’amante delle arti, adorava l’interior design. Ed è vissuta nello stesso periodo della carta domino, il 18esimo secolo.
“La Pompadour era un’amante delle arti, adorava l’interior design”.
Qual è lo scopo principale di questo progetto che rende omaggio alla “dominoterie”, una tradizione artistica del 18esimo secolo?
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La parte creativa mancava nel nostro lavoro di conservazione della carta. Con Antoinette Poisson abbiamo mescolato tutte le nostre passioni: le tecniche antiche, le creazioni nuove e l’interior design. Ma il motivo principale è che fa parte dell’antica tradizione francese.
Come può la carta da parati domino essere interpretata e inclusa nell’interior design moderna?
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La carta domino può essere usata come nel 18esimo secolo per rivestire i muri, anche i mobili come elemento decorativo o per gli sfondi di una vetrina. Usiamo una carta particolare prodotta da una cartiera in Francia che segue la tradizione del 18esimo secolo. Il materiale è unico. Siccome ogni foglio è interamentefatto a mano, un foglio di carta domino può essere considerato un’opera d’arte, dona un tocco poetico e sensoriale ad ogni decorazione.
Cosa significa creatività per voi?
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Non seguire un trend ma crearlo.
Dove trovate le ispirazioni per il vostro lavoro?
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Amiamo i negozi di antiquariato e i mercatini delle pulci. Collezioniamo molti oggetti. Ma cerchiamo ispirazione anche nell’architettura, nella pittura e nella moda.
“Siccome ogni foglio è interamente fatto a mano, un foglio di carta domino può essere considerato un’opera d’arte, dona un tocco poetico e sensoriale ad ogni decorazione”.
La vostra collaborazione con Gucci per la collezione Resort 2019 è meravigliosa. Come siete entrati in contatto con Alessandro Michele e in che modo le vostre idee si sono incontrate per dar vita a questa collezione?
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Alessandro Michele ci ha scoperti al negozio Derian di New York, il nostro primo rivenditore, e ci ha contattati per collaborare alla collezione Cruise 2019 che ha presentato ad Arles. I nostri motivi sono stati utilizzati per diversi capi e anche per il pavimento dello store Gucci a Soho.
A questo proposito… Qual è il vostro capo preferito della collezione Gucci Resort 2019?
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Ci piacciono tutti, ma quelli con i ricami sono stupendi, in particolare modo il cappotto in velluto verde e blu.
Avete collaborato con molti brand nel tempo, come Diptyque e Darphin Paris: quali di questi lavori è stato il più emozionante?
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Ogni progetto è speciale, ma la collaborazione con Gucci è stata la più emozionante. Ci piacerebbe molto collaborare ancora con Alessandro Michele.
Qual è stato invece il progetto più folle?
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Abbiamo appena ultimato il negozio La cour de Marbre al Palazzo di Versailles, è un progetto in collaborazione con Supercraft Studio. È stato incredibile immaginare gli spazi, disegnare l’arredo, la carta da parati e le nostre creazioni da mettere in vendita. Lo Chateau de Versailles è magico.
Quale messaggio volte trasmettere con Antoinette Poisson?
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Siamo fieri di affermare che si possono ancora creare dei prodotti realizzati a mano in Francia, a Parigi, per diffonderli poi in tutto il mondo.
“Ogni progetto è speciale”.
Parigi ha ispirato gli artisti in molti modi nei secoli: come ispira il vostro lavoro invece?
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Parigi è una città antica, con delle architetture impressionanti e molti musei ed esibizioni che visitiamo regolarmente. Siamo però attenti anche alle novità e ce ne sono state molte a Parigi negli ultimi tempi. È una città folle. Ci piace anche trascorrere i weekend nella calma della natura, in campagna, un’altra gran fonte di ispirazione…
Una persona, sia del passato che del presente, di cui vorreste decorare le stanze.
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Catherine Deneuve 😉
C’è un’icona del passato che considerate un modello a cui ispirarvi?
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Madeleine Castaing.
Qual è la vostra grafica preferita fino ad ora e come si realizza?
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È la n°1 Guirlandes de Fleurs. È ispirata a un design del 18esimo secolo che abbiamo nella nostra collezione di antichità. Lo schema è prefissato, mentre i 4 colori sono applicati a mano usando degli stampi. Un design forte e classico.
Qual è il vostro Rêve per Antoinette Poisson?
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Di recente siamo stati a Kyoto per un workshop con Kamisoe, un artista giapponese. È stato molto istruttivo e speriamo di poter continuare a condividere la nostra tecnica con altri artisti e di viaggiare più spesso.
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