La notte degli Oscar è sempre più vicina, ma voi siete rimasti indietro? Siamo nel pieno dell’award season, ma avete perso il conto dei vincitori e dei nominati? Non avete idea di cosa puntare su chi, tra i candidati agli Oscar 2020? Nessuna tragedia, siete ancora in tempo per rimettervi al passo!
Affidatevi a noi e leggete il nostro recap delle cerimonie di premiazione di quest’anno: così, vi farete un’idea dei vincitori, dei nominati e dei favoriti di quest’anno, imparerete alcune curiosità sui candidati alla statuetta e, chissà, magari alla fine i vostri pronostici sugli Oscar non saranno così diversi dai nostri…
Calendario dei Premi 2020: Save the Date
La stagione è iniziata a dicembre con:
- i Gotham Awards;
- i National Board of Review Awards;
- i Satellite Awards.
È proseguita a gennaio con:
- i Golden Globe Awards;
- i Critics’ Choice Awards;
- gli Screen Actors Guild Awards.
Gli eventi ancora da celebrare sono:
- i British Academy Film Awards – 2 febbraio;
- i Film Independent Spirit Awards – 8 febbraio;
- gli Academy Awards – 9 febbraio.
Curiosità a Tema Oscar: Lo Sapevi Che…?
Le Novità dell’anno
Per il secondo anno consecutivo, dopo 30 anni, la cerimonia degli Oscar non avrà un conduttore. ABC ha annunciato la decisione di riprodurre il format dello scorso anno, citando il successo ottenuto, con 29,6 milioni di views, un aumento del 12% rispetto all’edizione del 2018;
Quest’anno, l’Academy ha votato per rinominare la categoria “Miglior film in lingua straniera” come “Miglior film internazionale”. Anche film di animazione e documentari possono essere candidati in questa sezione (com’è successo con il documentario “Honeyland”) a condizione che la maggior parte dei dialoghi sia in una lingua diversa dall’inglese;
La categoria di Miglior trucco e acconciatura è stata ampliata da quest’anno. Tradizionalmente, venivano nominati 3 film, ad eccezione dei primi anni ’80 e del 2002, quando ne furono nominati solo 2 e del 1999, quando ad ottenere una candidatura furono 4 pellicole. In questa 92esima edizione degli Oscar, invece, sono stati nominati ben 5 film!
Diamo i Numeri
Gli Oscar di quest’anno contano il maggior numero di produzioni Netflix in assoluto. La piattaforma streaming domina le nomination, racimolandone 24 per i suoi film. Tra i più acclamati spiccano: “The Irishman” con 10 nomination, “Storia di un matrimonio” con 6 nomination; “I due papi” con 3 nomination; “Klaus” con 1 nomination; “American Factory” con 1 nomination;
“Storia di un matrimonio” è la seconda collaborazione di Noah Baumbach con Netflix, dopo “The Meyerowitz Stories” del 2017, ed è il suo secondo film sul tema del divorzio, insieme a “Il calamaro e la balena”, nominato agli Oscar del 2015 per la Miglior sceneggiatura originale;
“The Irishman” è il film di Martin Scorsese con il budget più alto di sempre: quasi 160 milioni di dollari, gran parte dei quali spesi per gli effetti speciali; infatti, il film ripercorre dieci decadi della vita di Frank Sheeran (Robert De Niro), del capo della mafia Russell Bufalino (Joe Pesci) e del sindacalista Jimmy Hoffa (Al Pacino): il volto di tutti e tre gli attori, che hanno una settantina d’anni ciascuno, è stato modificato digitalmente nelle scene in cui i loro personaggi avrebbero dovuto avere tra i 40 e i 50 anni;
Quest’anno, la categoria del Miglior attore non protagonista registra un aumento dell’età media dei candidati rispetto alle ultime edizioni degli Oscar: Brad Pitt è il fanciullo della squadra con le sue 56 primavere, seguito a salire da Tom Hanks (63 anni), Joe Pesci (76 anni), Al Pacino (79) e Anthony Hopkins (82 anni), dunque l’età media dei nominati risulta di 71 anni. Anche considerando entrambe le categorie di premi da assegnare a interpreti maschili, l’età media dei candidati è di 60 anni, mentre quella delle attrici nominate è di 40 anni. Questi dati potrebbero suggerire che Hollywood preferisce giovani personaggi femminili a giovani personaggi maschili?
“1917” è la quindicesima candidatura agli Oscar per il direttore della fotografia Roger Deakins. “Fargo”, “L’assasinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford”, “Sicario” e “Blade Runner 2049” (film, quest’ultimo, grazie al quale ha finalmente conquistato la sua primissima statuetta) sono solo alcuni dei meravigliosi mondi e vedute nati dalla mente di Deakins. “1917” è la sua quarta collaborazione con il regista Sam Mendes e uno sei suoi lavori più memorabili fino ad ora, con la storia raccontata in un’unica ripresa;
Nel 2016 l’Academy si era posta un obiettivo: raddoppiare l’eterogeneità dei propri membri e dei nominati entro il 2020, in seguito alla minoranza di candidati donne o di colore. Ad oggi, il gruppo dell’Academy sembra aver raggiunto l’obiettivo di eterogeneità, ma non si può dire lo stesso per i nominati ai premi Oscar: infatti, solo 2 su 20 attori e attrici candidati sono di colore e non è stata nominata nessun regista donna. In più, dei 9 candidati al premio per il Miglior film, solo “Parasite” ha il cast composto da una maggioranza non bianca e solo “Piccole donne” è incentrato su personaggi femminili;
Record
L’adattamento di “Piccole donne” firmato Greta Gerwig ha portato a casa 6 candidature agli Oscar, tra cui Miglior film, Miglior attrice protagonista per Saoirse Ronan, Miglior attrice non protagonista per Florence Pugh, Miglior sceneggiatura non originale, Miglior montaggio, Miglior fotografia, Migliori costumi e Miglior colonna sonora originale. Così facendo, ha superato il “Piccole donne” del 1994 diretto da Gillian Armstrong, che ottenne 3 nomination ai premi Oscar, tra cui quella di Miglior attrice protagonista per Winona Ryder. Nessuna competizione, però: Anderson ha adorato l’ultimo adattamento e ha anche lanciato la campagna #GretaForOscar per supportare la collega!
Quest’anno, la 25enne Saoirse Ronan porta a casa la sua quarta candidatura agli Oscar come Miglior attrice protagonista per la sua performance in “Piccole donne”, diventando la seconda tra attori e attrici di tutti i tempi a raggiungere questa quota in così poco tempo. La supera di soli 4 mesi Jennifer Lawrence, che ha stabilito il record nel 2015. Saoirse ha ottenuto la sua prima nomination a soli 13 anni per il suo ruolo in “Espiazione”, la seconda nel 2015 per “Brooklyn” e la terza nel 2018 per “Lady Bird”;
Martin Scorsese è diventato il regista in vita con più nomination nella storia dell’Academy, e quella per “The Irishman” è la sua nona candidatura. Così facendo, ha battuto il record di Billy Wilder, il regista di “L’Appartamento”, “A qualcuno piace caldo” e “Viale del tramonto”, morto nel 2002 con 8 nomination agli Oscar alle spalle. Ad ogni modo, Scorsese non ha ancora raggiunto la cifra di William Wyler, il regista di “Vacanze romane” e “Ben-Hur”, che ha ottenuto 12 nomination prima della sua morte nel 1981. Seguono Scorsese nella classifica dei registi con più candidature agli Oscar Woody Allen e Steven Spielberg, con 7 nomination ciascuno;
Cynthia Erivo, talentuosa attrice di Broadway, ora è anche una candidata all’Oscar come Migliore Attrice per la sua interpretazione di un’abolizionista ex-schiava in “Harriet”. Se dovesse vincere, sarebbe solo la seconda attrice di colore a portare a casa una statuetta, dopo Halle Berry nel 2002. Inoltre, all’età di 33 anni, diventerebbe la più giovane EGOT, ossia la più giovane vincitrice di Emmy, Grammy, Oscar e Tony Awards. Cintia ha due occasioni per portare a casa la vittoria quest’anno: è stata nominata sia nella categoria Miglior attrice che in quella Miglior canzone con la sua “Stand Up”, parte della colonna sonora di “Harriet”.
Doppia Nomination
Scarlett Johansson è la dodicesima a ricevere una doppia nomination nello stesso anno, una per Miglior attrice protagonista in “Storia di un matrimonio” e l’altra per Miglior attrice non-protagonista in “Jojo Rabbit” (e sono le sue primissime nomination agli Oscar!). Questa stessa situazione si è verificata solo altre 11 volte in 90 anni di storia degli Oscar: ha aperto le danze Fay Bainter nel 1939, mentre l’ultima doppio-nominata prima di Scarlett è stata Cate Blanchett nel 2007. Rivanghiamo il passato: su 11 attori doppio-nominati, nessuno ha mai vinto entrambe le statuette, e solo 7 su 11 ne hanno portata a casa una delle due; inoltre, 4 di questi 11 candidati non hanno vinto nessun premio. Ciò suggerisce che doppia nomination non è necessariamente sinonimo di doppia vittoria; di certo aumentano le possibilità che il nominato porti a casa almeno un premio, ma sarebbe una svolta più unica che rara. Ad ogni modo, chissà, magari Miss Johansson sarà la prima doppio-vincitrice della storia?
L’Eredità del Joker
Il cattivo per eccellenza targato DC Comics, il Joker, è apparso in varie forme di media, tra cui film, serie tv, libri e videogiochi, ma i live-action sono i prodotti che hanno ottenuto il più grande successo. Il primo attore di cinema ad aver interpretato Joker fu Cesar Romero nel film “Batman” del 1966, seguito da Jack Nicholson nel 1989, Heath Ledger ne “Il cavaliere oscuro” del 2008, Jared Leto in “Suicide Squad” del 2016, fino a Joaquin Phoenix in “Joker” del 2019, la prima pellicola interamente incentrata sulla storia del cattivo di Gotham City. “Joker” di Todd Phillips ha già vinto il Leone d’oro alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e ottenuto 4 candidature ai Golden Globe quest’anno, portando a casa una vittoria nella categoria Miglior attore dei Golden Globe e dei SAG Awards, e dominando anche le nomination dei BAFTA con 11 candidature. Per completare il quadro, il film ha ottenuto 11 nomination ai premi Oscar, tra cui Miglior film e Miglior attore protagonista per Joaquin Phoenix. A proposito, “Io sono qui, sulle spalle del mio attore preferito, Heath Ledger” ha detto Joaquin nel suo discorso di ringraziamento ai SAG; infatti, se Phoenix dovesse portare a casa la pregiata statuetta, sarebbe il secondo attore a vincere un Oscar per il ruolo di Joker, dopo Heath Ledger, che nel 2008 salì sul podio del Miglior attore non protagonista per la sua iconica interpretazione;
Prime Volte
“Parasite” è il successone di quest’anno: dopo la vittoria della Palma d’oro allo scorso Festival di Cannes e del Golden Globe come Miglior film straniero e del SAG award come Miglior cast, la pellicola sudcoreana ha portato a casa 6 candidature agli Oscar e ha scritto la storia, diventando il primo cast non americano a vincere ai SAG e il primo film sudcoreano ad essere nominato come Miglior film e Miglior film straniero. Come ha dichiarato a Variety lo scorso novembre il regista Bong Joon-ho, confidiamo negli Oscar affinché incoraggino il pubblico ad interessarsi di più al cinema sudcoreano;
Antonio Banderas, dopo la sua vittoria come Miglior attore allo scorso Festival di Cannes per la sua straordinaria interpretazione in “Dolor y Gloria” di Pedro Almodóvar, adesso ha ottenuto la sua primissima candidatura agli Oscar per lo stesso ruolo. Questo avvenimento dimostra che i film non americani sono e saranno sempre più in grado di conquistare l’Academy;
Il Fascino del Biopic
Con tre candidature agli Oscar alle spalle, Renée Zellweger ha incantato il pubblico e la critica di tutto il mondo con la sua straordinaria interpretazione nel film “Judy”, biopic firmato Rupert Goold sugli ultimi anni di vita di Judy Garland. A dirla tutta, si tratta dell’ennesimo biopic ad essere pluripremiato e plurinominato ai premi Oscar: ricordate “Shindler’s List”, “A Beautiful Mind”, “Quando l’amore brucia l’anima”, “Il discorso del re”, “Bohemian Rhapsody”, per nominarne solo alcuni del nuovo Millennio? Diciamocelo, un ruolo in un biopic per gli attori e le attrici di oggi è una vittoria sicura, non c’è dubbio;
Un Unico Piano di Guerra
“1917”, il favorito degli Oscar 2020 firmato Sam Mendes, è stato girato in un unico piano sequenza, esperimento che ha sempre affascinato l’Academy (basti pensare a “Birdman” nel 2014). Altro punto di vantaggio per la pellicola in questa corsa alla statuetta: è uno dei rari film bellici incentrati sugli eventi della Prima guerra mondiale (e non della Seconda, come la maggior parte dei film di guerra).
Riepilogando: Verso i 92esimi Academy Awards
Nell’attesa che le ultime tre tappe della gara abbiano luogo, ricapitoliamo i film e gli attori che hanno portato a casa più premi e nomination agli Oscar e proviamo a fare qualche pronostico su chi innalzerà una o più statuette davanti al pubblico dell’evento più prestigioso e atteso dell’anno dei cinefili.
“C’era una volta a Hollywood”
Già pluripremiato e acclamato dal pubblico e dalla critica, l’ultima creazione di Quentin Tarantino è tra i papabili vincitori di uno o più premi.
“Joker”
Sarà il primo film basato sui fumetti della DC Comics a vincere il premio più ambito della serata?
“1917”
Incentrato sulla Prima guerra mondiale, ideato da Sam Mendes in un piano sequenza unico, soddisferà le aspettative di tutti?
“Parasite”
Questo film ha già fatto la storia, sia del cinema sudcoreano che di quello internazionale. Farà ancora più storia portando a casa la vittoria?
Davanti e Dietro le Quinte
Sembra che Joaquin Phoenix, Brad Pitt, Quentin Tarantino, Laura Dern e Renée Zellweger siano i candidati che farebbero meglio a prepararsi un bel discorso di ringraziamento da leggere ad alta voce sul palco degli Academy Awards.
Quanto a noi: chi speriamo di vedere calcare il palco dell’Academy il 9 Febbraio? In cima alla lista c’è Adam Driver, la cui performance sensazionale in “Storia di un matrimonio” resterà per sempre nei nostri cuori; Saoirse Ronan e Florence Pugh lo seguono a ruota, autrici di due delle migliori interpretazioni di Jo e Amy March in “Piccole donne”; poi c’è Greta Gerwig, la cui penna brillante ha rigenerato un caposaldo della letteratura mondiale come “Piccole donne”; dulcis in fundo, sogniamo un Noah Baumbach che sale su quel palco e si gode la standing ovation che si merita per la sua straordinaria sceneggiatura di “Storia del matrimonio”.
Queste le nostre preghiere, speranze e predizioni. Quali sono le vostre?