“Io so e sento che fare del bene è la vera felicità di cui il cuore umano può godere”,
diceva Jean-Jacques Rousseau e non potremmo essere più d’accordo: fare del bene ci fa stare bene, fare del bene è ricevere del bene, fare del bene è la massima espressione del bene.
Soprattutto in tempi difficili e imprevedibili come quello che ci ritroviamo a vivere in queste settimane, dove la nostra quotidianità viene sconvolta e il futuro appare più incerto che mai, contribuire ad una giusta causa può rappresentare una forma di evasione e di gioia, il tutto senza dover lasciare la propria casa. A questo proposito, segnatevi questa data nel calendario: domenica 19 aprile alle 21.00. Durante questa serata, attori ed artisti si riuniranno (virtualmente) per dar vita a un “evento” promosso dall’Associazione Amici per il Centrafrica Carla Maria Pagani per combattere l’emergenza COVID-19 in Repubblica Centrafricana.
L’Associazione laica, nata nel 2001, per mezzo dei suoi volontari e dei suoi sostenitori lavora senza sosta per garantire l’approvvigionamento, l’assistenza sanitaria e l’istruzione nei paesi della Repubblica Centrafricana, una delle zone più povere del mondo, con l’obiettivo di promuovere la pace e la ricostruzione in tali luoghi e di garantire un futuro indipendente a coloro che si ritrovano coinvolti in situazioni di guerra e di estrema difficoltà.
In seguito allo scoppio e alla diffusione della pandemia, l’Associazione rinnova e rafforza il proprio impegno per supportare coloro che stanno affrontando in prima linea l’emergenza COVID-19 in Repubblica Centrafricana: perché non esiste male o ostacolo in grado di impedire che il bene faccia il suo corso in qualunque momento e in qualunque zona del mondo. Lo scopo della serata del 19 Aprile è dunque quello di proporre un momento di intrattenimento, di speranza, di dialogo e di beneficenza facendo interagire il pubblico con una serie di artisti (tutti amici dell’Associazione) che si diletteranno in letture, poesie, racconti e musica.
Durante la serata-evento, si alterneranno tra loro Paola Minaccioni (Attrice, comica, conduttrice radiofonica, regista), Anna Foglietta (Attrice di cinema, teatro e televisione), Paola Cortellesi (Attrice, sceneggiatrice, comica, imitatrice, doppiatrice), Sarah Falanga (Attrice teatrale e cinematografica, cantante, doppiatrice), Francesco Pannofino (Attore, doppiatore) e Arturo Muselli (Attore cinematografico, televisivo e teatrale), con l’obiettivo di “ascoltare, raccontare un qualcosa di sé e sostenendo chi in questo momento sta combattendo”, come affermato da Paola Minaccioni stessa.
A raccontarci nel dettaglio tale serata e la propria idea di solidarietà è Arturo Muselli, a molti noto come “Sangueblù”, il giovane boss di “Gomorra”, che ritroveremo nel 2020 a teatro con “Mine Vaganti” di Ferzan Ozpetek, insieme a Paola Minaccioni.
Come è nato il tuo rapporto con l’Associazione Amici per il Centrafrica?
Il rapporto con Amici per il Centrafrica è nato quando eravamo in tournée con lo spettacolo “Mine vaganti”. Abbiamo anche condiviso un momento insieme sul palco a fine spettacolo… con gli applausi finali, chiaramente.
Come ti piacerebbe continuare questo tuo rapporto con la solidarietà?
Mi piacerebbe continuare questo rapporto non solo rendendomi disponibile per altri eventi, ma anche visitando i luoghi in cui la Onlus agisce, magari raccontando quei luoghi, il lavoro svolto e da svolgersi con la mia macchina fotografica.
Raccontaci della serata del 19 aprile: cosa farai e cosa ti aspetti? E cosa ti ha fatto dire di sì a questo progetto?
Per la sera del 19 aprile ho pensato di riproporre un breve monologo scritto da me partendo dall’Amleto di Shakespeare in cui si intrecciano due lingue simili ma diverse, come il napoletano e l’inglese. Mi fa piacere partecipare a questo evento innanzitutto perché sono felice di poter supportare, nel mio piccolo, la missione che questa Associazione porta avanti con dedizione.
Arte e solidarietà: come si intrecciano tra loro per te?
Credo che l’arte e la solidarietà si possano e debbano incontrarsi in una realtà fatta di valori umani ben precisi e che possano creare momenti di dialogo attraverso eventi o situazioni come quello della serata del 19 aprile. Sia per l’arte che per la solidarietà, inoltre, è insita l’idea di parlare ad un pubblico. Entrambi non esistono se non esiste un pubblico che ascolta ed agisce. Quindi, quale migliore occasione è quella di unirsi per portare un messaggio ad un pubblico “vivo”?
Per poter partecipare alla serata-evento, cliccate qui.
#artistiesolidarieta
Special thanks to Carola Amelia Muttoni.