Quante volte ci saremmo voluti fermare per qualche giorno? Mettere in stand-by lavoro, vita frenetica e impegni per dedicarci alla lettura. Quel momento è arrivato e, oltre a fare indigestione di film e serie tv, abbiamo finalmente potuto prendere in mano quei libri che abbiamo accumulato nel tempo.
Qui troverete dieci titoli da divorare durante la quarantena, ma perfetti anche per quando sarà terminata!
“Parlarne tra amici”- Sally Rooney
Sally Rooney è una giovanissima scrittrice Irlandese conosciuta per due romanzi: “Parlarne tra amici” e “Persone normali”.
Il primo è un romanzo da leggere tutto d’un fiato, un classico moderno che abbatte la quarta parente del mondo millennial senza svilirlo o idolatrarlo. Tra le pagine si sviluppa una storia d’amore che viaggia rapidamente tra mail e documenti di world, moderne lettere d’amore fugaci che Frances, la protagonista, si scambia con Nick, uomo sposato.
Aldilà della trama, questo libro lascia nel lettore un segno indelebile per i propri personaggi che riescono ad uscire dallo schema del conformismo e contemporaneamente essere un po’ come tutti noi. Omosessualità, amicizia, lavori creativi, rapporti difficili con i genitori sono lo sfondo di un romanzo che parla non solo di una storia ma anche di un mondo che attualmente ci circonda.
“Morgana”- Michela Murgia, Chiara Tagliaferri
Adatto a chi crede in un femminismo più radicato, non pop. Tratto da un podcast di Michela Murgia e Chiara Tagliaferri, questo libro viaggia tra diverse epoche e ceti sociali per raccontarci “storie di ragazze che tua madre non approverebbe” (cit). Dieci donne che hanno fatto del loro essere fuori da ogni categoria il loro tratto distintivo.
Moana Pozzi, Caterina Da Siena, Grace Jones, sorelle Brõnte, Moira Orfei, Tonya Harding, Marina Abramovich, Shirley Temple, Vivienne Westwood, Zaha Hadidi sono le protagoniste di questo volume e attraverso le loro vendette, riscatti, anticonformismo accendono nel lettore una voglia non di emulazione ma di redenzione.
“Quando ci batteva forte il cuore”- Stefano Zecchi
É difficile collocare questo libro in un solo genere, oscilla tra il romanzo storico e intimo. Un pezzo di storia del 1945 che poco viene ricordato: mentre il mondo festeggia la pace questa non è ugualmente riconosciuta per gli abitanti di Fiume e della Dalmazia che devono riscoprire le proprie origini nel momento in cui vengono additati come non-italiani.
Tratto da fatti realmente accaduti, racconta l’esodo di un piccolo bambino, Sergio, verso l’Italia in compagnia del padre con il quale fino a poco tempo prima aveva pochi rapporti a causa delle sue continue partenze per la guerra. Un amore che si ritrova e si riscopre ad ogni pagina senza mai essere una sostituzione materna. Una riscoperta sia dell’identità individuale che familiare porta i protagonisti ad affrontare un viaggio non solo fisico ma anche metaforico.
“Il nero e l’argento”- Paolo Giordano
Un libro breve ma intenso. Nero e argento sono i colori che simboleggiano le due anime dei protagonisti intenti ad affrontare la malattia e il futuro lutto di una persona a loro cara ma non legata a livello di sangue. La signora A. è stata sempre presente nella loro vita da quando Nora ha avuto dei problemi con la prima gravidanza fino alla crescita del bambino.
Le pagine sono un flusso di ricordi, piccoli gesti che hanno reso il rapporto speciale. Un momento di riflessione sulla malattia, la vita, la morte, la paura e i rapporti familiari.
“Anna”- Nicolò Ammaniti
Un romanzo ambientato in un mondo distopico in cui un virus uccide gli adulti ma risparmia i bambini. In questo scenario vive Anna, protagonista di soli tredici anni, che trascorre le sue giornate con l’ansia di crescere e che il destino le riservi lo stesso triste finale dei suoi genitori e di tutti gli adulti che conosceva. Astor, suo fratello più piccolo, viene lasciato alla sua custodia insieme ad un quaderno contenente “le cose importanti da sapere” che sua madre aveva sapientemente scritto prima di soccombere al virus.
Nonostante il clima apocalittico e a tratti fantascientifico, è un libro che è umanamente riuscito a pieni voti, ricco di speranze raccontate dallo sguardo puro e ingenuo di una ragazzina che allo stesso tempo è disposta a tutto per difendere quel poco che le è rimasto della sua precedente vita.
“Il cacciatore di aquiloni”- Khaled Hosseni
Nonostante sia un romanzo del 2003, è sempre attuale. Ambientato in Afghanistan costringe il lettore a vedere Kabul con occhi diversi rispetto a come siamo abituati. Non è solo la terra dei bombardamenti, dei talebani e delle immagini proposte dai telegiornali.
Racconta la storia di due ragazzi, Amir e Hassan, legati da un grande affetto ma divisi dai loro ceti sociali molto distanti. Il libro segue le vicende dal punto di vista di Amir che ha una vita imprevedibile, che viene costantemente ribaltata e non sempre per sua decisione, proprio come un aquilone. La famiglia, l’amicizia, la terra e la cultura afghana rendono questa storia terribilmente realistica e ad ogni pagina ci si chiede quante storie simili saranno esistite nel mondo e per quanto ancora rimarranno senza voce o senza una penna.
“Falso in bilancia”- Selvaggia Lucarelli
Il lockdown ci ha resi tutti inevitabilmente più sedentari e provetti chef. I chili di troppo però non devono spaventarci ed un ottimo modo per scacciare via ogni senso di colpa è “Falso in bilancia” di Selvaggia Lucarelli. Un libro satirico che, attraverso la sua biografia, percorre scenari tipici che le tutte le categorie esterne alla canonica taglia 38 hanno dovuto affrontare almeno una volta nella vita. Risate ma a volte anche sofferenze hanno reso Selvaggia una donna consapevole del proprio corpo anche grazie all’arrivo di un “dolce” amore.
“Harry Potter” (la saga)- J.K. Rowling
Sembrerà folle riprendere oggi la saga di Harry Potter ma infondo non così tanto. La lettura di questa iconica serie ha segnato la vita della maggior parte dei ragazzi cresciuti tra gli anni 90 e 2000, di tutte le età. È un po’ come “Il Piccolo Principe”: ad ogni nuova lettura si nota qualcosa di diverso e le simbologie prendono pieghe nuove.
“Il racconto dell’ancella”- Margaret Atwood
Se sei donna e vivi nel contesto descritto da Margaret Atwood devi solo pregare di essere in grado di poter procreare. Così Difred, cioè Di Fred, è di proprietà di un uomo che le premette di uscire solamente una volta al mese per fare la spesa al mercato, dove tutto è segnato da illustrazioni perché alle donne non è consentito leggere. Difred ha un solo compito: portare avanti la stirpe del suo proprietario, come un’ancella per non finire in schiavitù. Sotto una maschera di rassegnazione e apatia però vive un anima desiderosa di ribellione, di vita.
“I testamenti”– Margaret Atwood
Il seguito de “Il Racconto dell’ancella” nasce dall’esigenza di risposte che vengono lasciate in sospeso al termine del primo libro. Qui non si tratta più di una singola voce coraggiosa che illustra l’orrore che vive, ma un coro composto da una zia, una ragazza cresciuta nella convinzione che ciò che stesse vivendo fosse giusto e una donna cresciuta nel mondo normale.
Un punto di vista conclusivo e necessario, una volta affrontato il primo romanzo.