Ammettiamolo, tutti ci siamo ritrovati una volta ad immaginare gli abiti delle nostre eroine letterarie preferite, specialmente se si parla delle protagoniste di romanzi storici. Non a caso, moda e letteratura si sono influenzate molto tra loro nel corso dei secoli, a tal punto che Diana Vreeland, nella sua autobiografia, ha affermato: “Dove sarebbe la moda senza la letteratura?”.
Gli scrittori si sono lasciati ispirare ai costumi del tempo in cui hanno ambientato le loro storie per arricchirle di bellezza e realismo, sfruttando la loro immaginazione per creare degli abiti capaci di far sognare generazioni di lettori. Il grande co-protagonista di questo rapporto tra moda e letteratura è indubbiamente il cinema che, nell’adattare un romanzo sul grande schermo, si è ritrovato a rappresentare, più o meno fedelmente, alcuni dei look iconici di un’opera letteraria.
Ma quali sono gli abiti più memorabili visti al cinema e ispirati ai capolavori letterari da cui sono tratti?
Guerra e Pace
Personaggio: Natasha Rostova / Attrice: Audrey Hepburn
Scritto da: Lev Tolstoj (1865-1869) / Diretto da: King Vidor (1956)
È la sera del 31 Dicembre, vigilia del nuovo anno 1810, e al ballo di un grande dignitario a cui è stata invitata tutta la nobiltà russa, fa il suo debutto la giovane Natasha Rostova: per l’occasione si è preparata dalle otto del mattino e indossa “calze di seta traforate, scarpette di raso bianco con i fiocchetti, un abito di velo su sottogonne rosa, con roselline sul corpetto” e una pettinatura à la grecque. Una bellezza unica la sua, capace di conquistare il cuore di chiunque la veda e, in particolare, dell’affascinante Andrej Bolkonsky. Così viene descritta la giovane protagonista del romanzo più famoso di Tolstoj, interpretata sul grande schermo da Audrey Hepburn nell’adattamento del 1956: l’abito stile impero di questa scena, realizzato da Fernanda Gattinoni, rispecchia la moda d’inizio ‘800 ma con qualche accorgimento rispetto alla descrizione letteraria in quanto è bianco, adornato da dettagli preziosi e con delicati ricami in trasparenza. Completano il look una coroncina abbinata ai gioielli e un paio di guanti lunghi.
Il Gattopardo
Personaggio: Angelica Sedara / Attrice: Claudia Cardinale
Scritto da: Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1958) / Diretto da: Luchino Visconti (1963)
Un capolavoro ispirato a un altro capolavoro. Così si potrebbe definire l’adattamento di Visconti del romanzo “Il Gattopardo”: ad un certo punto del racconto, che narra il declino dell’aristocrazia e la nascita della nuova borghesia durante il periodo del Risorgimento Italiano, fa la sua comparsa la bella Angelica Sedara, che si presenta ad un gran ballo indossando un abito sontuoso. Durante la sequenza cinematografica dedicata a questo momento, si ha modo di ammirare a lungo il vestito che, nonostante il libro descrivesse come rosa, si presenta invece sullo schermo bianco medusa per volontà del costumista, Piero Tosi. L’abito, in organza e avorio, è ricco di rouches e di dettagli, presenta una gonna molto ampia e delle maniche estremamente elaborate. A renderlo ancor più maestoso contribuiscono i gioielli, semplici ma eleganti, e le rose in stoffa e madreperla indossate da Angelica tra i capelli.
Colazione da Tiffany
Personaggio: Holly Golightly / Attrice: Audrey Hepburn
Scritto da: Truman Capote (1958) / Diretto da: Blake Edwards (1961)
“Lei indossava un abito nero, aderente e fresco, portava sandali neri e una collana di perle. Un paio di occhiali neri le cancellava gli occhi”: così viene descritta Holly Golightly all’inizio di “Colazione da Tiffany”, un’immagine resa fedelmente sul grande schermo ed entrata nell’immaginario comune grazie all’interpretazione di Audrey Hepburn dell’irresistibile giovane newyorkese amante dei gioielli di Tiffany e perseguitata dalle “paturnie”. L’abito aderente di questa scena, oggi considerato la petit robe noir (tubino nero) per eccellenza, venne realizzato da Hubert de Givenchy e abbinato a sandali neri, a un girocollo di perle e, ovviamente, agli occhiali da sole neri; l’insieme conferisce al personaggio un’eleganza senza tempo.
La Lettera Scarlatta
Personaggio: Hester Prynne / Attrice: Demi Moore
Scritto da: Nathaniel Hawthorne (1850) / Diretto da: Roland Joffé (1995)
“Sul corpetto dell’abito, fatta di una fine stoffa rossa, circondata da un ricamo elaborato e fantastiche volute in filo d’oro, appariva la lettera A. Era eseguita con tanta arte e indicava una fantasia così fertile ed esuberante da sembrare un ultimo tocco ornamentale all’abito, di uno sfarzo in armonia con il gusto dell’epoca, ma ben al di là di quanto non fosse permesso dalle norme suntuarie della colonia”: la lettera dell’adulterio, la lettera che Hester, la donna protagonista che vive in una colonia puritana del Massachusetts, è costretta a indossare fino alla fine dei suoi giorni per non aver rivelato il nome dell’uomo che ama. Un abito, quello della trasposizione cinematografica, che rappresenta lo stile conservatore dell’epoca e del luogo, sul quale la A risalta notevolmente, quasi fossi stata marchiata a fuoco sulla veste.
Harry Potter e il Calice di Fuoco
Personaggio: Hermione Granger / Attrice: Emma Watson
Scritto da: J.K. Rowling (2000) / Diretto da: Mike Newell (2005)
“Era Hermione. Ma non somigliava affatto a Hermione. (…) Indossava un abito di un morbido tessuto blu pervinca, e aveva un portamento in qualche modo diverso — o forse era solo l’assenza della solita ventina di libri che di solito portava appesi alla schiena”: Hermione, nel quarto libro, fa il suo ingresso trionfale al Ballo del Ceppo al fianco di niente meno che Victor Krum. La costume designer del film, Jany Temime, consapevole dell’importanza di questo momento per il personaggio, ha addirittura paragonato questo abito a quello di Cenerentola! Dalle morbide balze, con scollo geometrico sia anteriore che posteriore e nelle tonalità del rosa (tutt’oggi è in corso una diatriba tra i fan della saga tra chi lo preferisce rosa e chi lo avrebbe voluto vedere blu), si tratta sicuramente di uno dei vestiti più magici di quest’altrettanto magica saga!
Espiazione
Personaggio: Cecilia Tallis / Attrice: Keira Knightley
Scritto da: Ian McEwan (2001) / Diretto da: Joe Wright (2007)
Secondo molti, è l’abito più bello della storia del cinema, un abito che ha contribuito indubbiamente al successo del film: l’abito verde smeraldo indossato da Keira Knightley nella famosa scena di passione tra Cecilia e Robbie (James McAvoy), e disegnato da Jaqueline Durran, si ispira alla descrizione che McEwan fa nel romanzo (e che l’autore considera quasi un personaggio a sua volta, dato che è in parte “responsabile” di quel che succede durante la serata) e alla moda del periodo storico di riferimento, ossia gli anni ’30. Realizzato in seta, organza e chiffon, con spacco laterale, strascico, schiena scoperta e ampia scollatura, dona un taglio raffinato, fluido e sensuale al vestito, incorniciando alla perfezione la figura di Keira. Il colore verde, espressamente richiesto dal regista, simboleggia la tentazione e il mistero, e funge da presagio delle conseguenze “nefaste” che la sensualità può talvolta portare con sé, quasi volesse avvertire lo spettatore di quello che accadrà poco dopo nella storia.
Il Grande Gatsby
Personaggio: Daisy Buchanan / Attrice: Carey Mulligan
Scritto da: Francis Scott Fitzgerald (1925) / Diretto da: Baz Luhrmann (2013)
Il personaggio di Daisy Buchanan, ispirato alla moglie dello scrittore, Zelda, viene descritto come “la ragazza d’oro”, quella donna che tutte le altre vorrebbero essere, un’irresistibile personalità in grado di incantare chiunque in una stanza; uno splendore indimenticabile, come ben sa Gatsby, innamorato di lei da sempre. Daisy incarna la moda dei ruggenti anni ’20, ama il lusso e i look estrosi, come quello che indossa al ballo che Gatsby ha segretamente organizzato per lei. Nel film, il vestito indossato da Carey per questa scena rappresenta, come tutti i costumi scelti dalla costume designer Catherin Martin, una combinazione vincente tra ispirazioni anni ’20 e twist moderni: realizzato da Miuccia Prada e dalla lunghezza midi, è uno smanicato ricoperto di vistosi dettagli preziosi che si abbinano all’altrettanto importante parure di gioielli di Tiffany&Co. Completa il tutto un collare in pelliccia dai toni baby blu.
Anna Karenina
Personaggio: Anna Karenina / Attrice: Keira Knightley
Scritto da: Lev Tolstoj (1877) / Diretto da: Joe Wright (2012)
“Anna non era in lilla, come assolutamente voleva Kitty, ma indossava un abito nero di velluto, con la scollatura bassa, che scopriva le sue spalle piene e tornite, come d’avorio antico, e il seno e le braccia rotonde dal minuscolo polso sottile. Tutto l’abito era ornato di merletto veneziano. (…) Sul forte collo tornito c’era un filo di perle”: in questo passaggio del libro, che descrive il ballo da debuttante della giovane Kitty, Anna manifesta la sua contrapposizione alla società indossando un abito provocante, in forte contrasto con la palette minimalista delle altre partecipanti, una scelta che attira fin da subito l’attenzione di tutti, Conte Vronsky incluso. La costume designer Jaqueline Durran, consapevole che si trattasse di uno degli abiti più celebri della letteratura, si è ispirata alle ampie gonne del periodo, mentre la parte superiore rimanda agli abiti di Balenciaga e Dior degli anni ’50, comunque in linea con la moda dell’800. Al collo, al posto del filo di perle, Keira indossa dei gioielli Chanel, che donano un ulteriore tocco di estravaganza all’allure della protagonista.