Dal compositore di musica classica Wolfgang Amadeus Mozart all’icona pop Sir Elton John, la vita e la carriera di svariati musicisti famosi, sia morti che vivi, indipendentemente dal genere musicale che li ha resi celebri, è stata raccontata sul grande schermo. I biopic, in effetti, vanno ben oltre lo stereotipo del film biografico sulle imprese di politici o di personaggi storici, e possono anche immortalare la vita di personalità più o meno pubbliche la cui esistenza e i cui traguardi costituiscono storie aneddotiche degne di essere conosciute dal maggior numero di persone possibile, personaggi degni di nota che meritano di essere ricordati e celebrati per sempre. Musicisti, band e cantautori che hanno scritto e stanno scrivendo la storia con il loro talento leggendario, i loro testi e melodie iconici, e percorsi di vita alquanto singolari, sono la materia prima ideale per il genere biografico. Qui di seguito abbiamo selezionato i nostri personalissimi favoriti, classificandoli dal peggiore al migliore biopic. Se vuoi saperne di più sulla storia dei tuoi eroi musicali, o se hai sete di storie vere ambientate nel mondo della musica, lasciati ispirare dalla nostra lista di biopic musicali da non perdere e scegli il tuo preferito.
“La Vie en Rose” (2007)
Regia di: Olivier Dahan.
Con: Marion Cotillard, Sylvie Testud, Clotilde Courau, Gérard Depardieu.
Il biopic è strutturato come una carrellata nient’affatto lineare degli eventi chiave della vita della cantante francese Édith Piaf (Cotillard), intitolato proprio come una delle sue canzoni più famose. La storia ripercorre i drammi e i successi di una tra gli artisti più leggendari del panorama musicale francese e internazionale. Nata nei sobborghi parigini nel 1915, la sua voce divenne famosa sin dagli albori della sua carriera da cantante di strada, fino all’ascesa e al successo grazie al sostegno del manager Louis Leplée (Depardieu). Il film racconta le numerose disgrazie e difficoltà che la cantante si ritrovò ad affrontare, dalla gioventù alla maturità: trascurata da una madre anaffettiva, visse sulla sua pelle incidenti d’auto, coma epatici, operazioni chirurgiche e dolorosi reumatismi deformanti. Nonostante l’esistenza infelice e la morte prematura, Édith verrà per sempre ricordata per le sue canzoni iconiche e per la sua inconfondibile voce dalle innumerevoli sfumature.
Cavalli di battaglia: “La vie en rose”, Non, je ne regrette rien”.
“Ray” (2005)
Regia di: Taylor Hackford.
Con: Jamie Foxx, Regina King, Kerry Washington, Curtis Armstrong.
Ambientato nel profondo sud degli Stati Uniti tra gli anni ’40 e gli anni ’60, il film ripercorre dall’infanzia alla vecchiaia l’esistenza di una delle più preziose leggende afroamericane del panorama musicale, Ray Charles (Foxx). La vita dell’icona del rhythm and blues ebbe origini piuttosto umili, nello stato della Georgia. Ray perse la vista all’età di sette anni a causa di un infezione agli occhi, come sostengono alcuni, o in seguito allo shock dell’assistere alla morte di suo fratello, secondo altri. La sua cecità, ad ogni modo, non gli impedì di inseguire la sua più grande passione, il pianoforte: la sua straordinaria forza di volontà e il sostegno di una madre premurosa e incoraggiante lo spinsero a studiare composizione e clarinetto in un istituto per ragazzi ciechi. Il film racconta l’ascesa al successo di Charles e la sua controversa vita adulta, dalla dipendenza da droghe all’incontrollata vita sessuale, con i 12 figli avuti da 7 donne diverse.
Cavalli di battaglia: “Baby, Let Me Hold Your Hand”, “I Got a Woman”.
“Nowhere Boy” (2009)
Regia di: Sam Taylor-Johnson.
Con: Aaron Taylor-Johnson, Kristin Scott Thomas, Anne-Marie Duff, Thomas Sangster.
Il biopic musicale racconta l’adolescenza turbolenta di una tra le più iconiche personalità musicali della storia internazionale: John Lennon (Taylor-Johnson). Ambientata a Liverpool a metà anni ’50, la storia prende il via dal quadro della vita del 15enne John con i suoi zii materni. Dopo la morte dello zio, i rapporti tra il ragazzo e la severa e bigotta zia Mimi (Scott-Thomas) si fanno sempre più ostili, soprattutto quando John scopre di essere sempre stato tenuto all’oscuro del fatto che sua madre Julia (Duff) fosse ancora viva e abitasse non troppo lontano da loro. È proprio incontrandola e riallacciando i rapporti che John scopre la sua passione e il talento innato per la musica rock; compra così la sua prima chitarra e fonda una band con alcuni suoi compagni di scuola, tra cui colui che diventerà il suo amico di una vita, Paul McCartney (Sangster). Tra rivelazioni inaspettate sul passato dei Lennon e tragedie improvvise e indelebili, il resto è storia.
Cavalli di battaglia: “Nowhere Man”, “In Spite Of All The Danger”.
“Bohemian Rhapsody” (2018)
Regia di: Brian Singer.
Con: Rami Malek, Lucy Boynton, Gwilym Lee, Ben Hardy, Joseph Mazzello.
Il musical premiato agli Oscar 2019 ripercorre i primi 15 anni di vita e carriera della rock band britannica Queen, soffermandosi in particolare sull’esistenza controversa e turbolenta del frontman Freddy Mercury (Malek). Nei sobborghi di Londra negli anni ’70 vive il giovane Farrokh Bulsara insieme alla sua famiglia, in attesa che gloria e fama bussino alla sua porta e lo liberino dal suo opprimente padre parsi, che insiste affinchè trovi un lavoro e una brava moglie. Donne e lavori d’ufficio, tuttavia, sono ben lontani da ciò che Farrokh sogna per sé, un artista nato con un enorme passione per la musica e un innato talento per il canto, per il piano e per la scrittura. Dopo aver conosciuto e convinto il chitarrista Brian May (Lee) e il batterista Roger Taylor (Hardy) a farlo entrare nella loro band come cantante, l’avventura ha inizio. Lasciatosi alle spalle il suo passato da Farrock, il rinato Freddy Mercury, insieme a May, Taylor e il bassista John Deacon (Mazzello) fonda i Queen, una band alternativa e coraggiosa pronta per brillare più di chiunque altro e conquistare le classifiche globali e tutta l’industria musicale, pur dovendo fare i conti con la vita sregolata e travagliata del loro leggendario frontman.
Cavalli di battaglia: “The Show Must Go On”, “Love Of My Life”.
“Io non sono qui” (2007)
Regia di: Todd Haynes.
Con: Christian Bale, Cate Blanchett, Marcus Carl Franklin, Richard Gere, Heath Ledger, Ben Whishaw.
Questa pellicola non ha niente a che vedere col tradizionale biopic sui successi e i drammi di un protagonista leggendario: è un film che viene spesso paragonato ad un mosaico, una composizione artistica ispirata alle mille vite di Bob Dylan. Sei Dylan diversi, ognuno rappresentativo di una fase particolare della vita del cantautore, sono interpretati da sei attori diversi in sei diversi capitoli: il montaggio frammentario assembla in una rete intricata, ma pur sempre ben intelaiata, il giovane menestrello del sud, Woody (Franklin), il poeta visionario, Arthur (Whishaw), il pioniere della fase elettrica, Jude (Blanchette), la star del cinema, Robbie (Ledger), il pastore evangelista Jack/John (Bale), e il cowboy solitario, Billy (Gere). Il quadro eterogeneo raffigura alla perfezione una delle più geniali e sfuggenti leggende musicali di tutti i tempi.
Cavalli di battaglia: “The Man In The Long Black Coat”, “The Times They Are A-Changin’”.
“Velvet Goldmine” (1998)
Regia di: Todd Haynes.
Con: Jonathan Rhys Meyers, Ewan McGregor, Christian Bale, Toni Collette.
È tutt’altro che esplicitato, ma non ci sono dubbi, i protagonisti della storia sono David Bowie e Iggy Pop, sotto le false identità di Brian Slade (Rhys Meyers) e Curt Wild (McGregor). Il film non è esattamente un biopic, piuttosto una più o meno libera interpretazione dell’esistenza e del rapporto tra le due rockstar, anche se pare che Bowie abbia rifiutato che il suo nome venisse associato in alcun modo al film, che riteneva calcasse troppo la mano sulla sua presunta omosessualità. Ad ogni modo, le analogie tra gli eventi narrati e quelli realmente accaduti e ben noti, sono innegabili. La storia è raccontata dalla prospettiva del giornalista Arthur Stuart (Bale), incaricato di scrivere un articolo sul cantate glam rock Brian Slade, scomparso dalla scena pubblica dopo aver simulato il proprio omicidio durante un concerto 10 anni prima. Immerso in indagini e ricerche documentarie, Stuart rispolvera le mode e sregolatezze della swinging London degli anni ’60 e porta a galla i gossip più succulenti e scioccanti sulla relazione omosessuale tra Slade e il suo idolo Curt Wild.
Cavalli di battaglia: “Gimme Danger” di Iggy Pop & The Stooges, “Tumbling Down” di Steve Harley & Cockney Rebel.
“Rocketman” (2019)
Regia di: Dexter Fletcher.
Con: Taron Egerton, Jamie Bell, Richard Madden, Bryce Dallas Howard.
Il pluripremiato biopic musicale rivela gli episodi più e meno noti della vita di Reginald Dwight, meglio conosciuto come la multimilionaria rockstar internazionale Elton Hercules John (Egerton). Prima di trasformarsi nell’anticonformista idolo delle folle Elton, Reginald era un timido e occhialuto ragazzo inglese con un talento innato per il pianoforte. Il film ripercorre le tappe principali della sua crescita personale e professionale e la scalata al successo, dagli anni di formazione alla Royal Academy of Music, soffermandosi sull’amicizia e collaborazione con il suo paroliere Bernie Taupin (Bell), fino agli eventi rivoluzionari di Los Angeles, dove incontra il suo futuro manager e primo amante dello stesso sesso John Reid (Madden). Da questo incontro cruciale in poi, la vita di Elton sarà segnata da una serie di alti e bassi, lotte con la sua opprimente vita da icona pop e con la dipendenza da alcool e droghe pesanti, fino a quando le giuste amicizie e ponti tagliati non gli salveranno la vita, rendendolo il talentuoso e iconico artista che tutti conosciamo e amiamo ancora oggi.
Cavalli di battaglia: “Your Song”, “(I’m Gonna) Love Me Again.”
“Quando l’amore brucia l’anima” (2005)
Regia di: James Mangold.
Con: Joaquin Phoenix, Reese Witherspoon, Ginnifer Goodwin, Robert Patrick.
Il biopic comincia inquadrando l’infanzia del cantante country Johnny Cash (Phoenix), un ragazzino dell’Arkansas che vive in una fattoria di cotone con suo padre e suo fratello, ripercorrendo le varie tappe della vita e carriera dell’artista, dalla scoperta del rock’n’roll alla burrascosa e passionale relazione sentimentale con June Carter (Witherspoon). La pellicola apre le porte ai tour selvaggi di Cash con alcuni pionieri del rock, tra cui Elvis Presley, Jerry Lee Lewis e Carl Perkins, e racconta i momenti peggiori e migliori della sua vita, tra la grave dipendenza dall’alcool e la trasformazione nell’idolo delle folle d’America, con tutto il bene e il male che il successo può comportare.
Cavalli di battaglia: “I Walk the Line”, “Ring of Fire”.
#PROSSIMAMENTE:
“Elvis” di Baz Luhrmann: su Elvis Presley, interpretato da Austin Butler.
“Stardust” di Gabriel Range: su David Bowie, interpretato da Johnny Flynn.
“To The Extreme,” sceneggiatura di Chris Goodwin e Phillip Van: su Vanilla Ice, interpretato da Dave Franco.
“Going Electric” di James Mangold: su Bob Dylan, interpretato da Timothée Chalamet.
TBC di Sacha Gervasi: su Boy George, il cast non è stato ancora rivelato, ma circolano voci alimentate dallo stesso Boy George che Harry Styles sia in trattative per interpretare il ruolo principale.