Avete già visto “Ratched“? È una delle nostre serie preferite da poco uscite su Netflix che racconta la storia di un personaggio iconico della letteratura e del cinema: quello dell’Infermiera Ratched di “Qualcuno volò sul nido del cuculo”.
Una storia che parla di dolore, ingiustizia, vendetta, vulnerabilità e amore.
A parlarci della serie e della sua esperienza sul set è stata l’attrice Annie Starke, che interpreta Lily, una ragazza “estremamente coraggiosa” internata al Lucia State Hospital perché dichiaratamente lesbica, un personaggio che lotta per la giustizia di vivere in libertà il proprio amore, con tutti i rischi che comporta.
Annie ci ha poi parlato dell’importanza di apprezzare sé stessi, del suo “sanguinoso” epic-fail, del suo amore per il cibo e, in particolare, per i carboidrati.
Qual è il tuo primo ricordo legato al mondo del cinema?
Crescendo, i film erano una presenza costante nella mia famiglia, soprattutto i classici e, ovviamente, quelli della Disney. Ho un ricordo molto chiaro della prima volta che ho visto “Il buio oltre la siepe” da piccola, e onestamente, ci penso ancora oggi.
Cosa ti ha fatto dire di sì a “Ratched”?
Oh mio Dio, è stato molto facile dire di sì a “Ratched”! Voglio dire, lavorare con Ryan Murphy e Sarah Paulson… Andiamo! Sono anche una grande fan sia del libro che del film di “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, quindi far parte della storia delle origini dell’infermiera Ratched era un’opportunità a cui non potevo rinunciare.
“È stato molto facile dire di sì a ‘Ratched’!”
Come ti sei avvicinata al tuo personaggio, Lily? E come la descriveresti in una sola parola?
Alcuni dei miei più cari familiari e amici sono membri della comunità LGBTQ+, quindi mi sono autoimposta una certa pressione nel rendere nel modo migliore il personaggio di Lily Cartwright. La sua esperienza nella serie TV è un’orribile istantanea di come i gay, e molte altre persone considerate “diverse”, siano stati trattati solo fino a qualche anno fa. Il mondo medico è stato fondamentalmente usato come arma contro coloro che la società riteneva “indegni“, e purtroppo questo si verifica ancora oggi con la terapia di conversione. Lily è un po’ un eroe sconosciuto, sa che l’amore che sente è reale e per cui vale la pena lottare nonostante la violenza e la gente che le dice costantemente che è malata di mente. È una ragazza estremamente coraggiosa, ecco tutto.
Come hai lavorato con Sarah Paulson sull’interazione dei vostri personaggi?
Lavorare con Sarah è stato fantastico, e in realtà devo ringraziare lei in primis per avermi coinvolta nella serie TV. Mi ha contattata dopo “The Wife” e, casualmente, avevo appena fatto un’audizione per un altro ruolo nella serie, quindi l’universo ci stava mettendo in contatto! Sono grata per la sua intraprendenza e la sua capacità leadership sul set, penso che la sua performance nei panni dell’infermiera Ratched sia incredibile. Siamo così fortunati ad averla tra noi, non trovate?
La serie narra le origini di uno dei personaggi più famosi del cinema: com’era l’atmosfera sul set?
Il set è stato elettrizzante, soprattutto perché Ryan Murphy si circonda di titani in ogni aspetto della produzione. Tutto, dal set ai costumi alla famigerata vasca, era perfetto, ci sentivamo come se stessimo creando qualcosa di molto, molto speciale.
“Lily è un po’ un eroe sconosciuto, sa che l’amore che sente è reale e per cui vale la pena lottare nonostante la violenza e la gente che le dice costantemente che è malata di mente”.
Quando ti senti più libera di esprimerti?
Io e mio marito passiamo molto tempo all’aperto, amiamo andare in campeggio, quindi mi sento sempre al mio meglio quando mi trovo nel bel mezzo del nulla, circondata dalla natura e dalle persone che amo.
Cosa significa per te sentirti a proprio agio nella tua pelle?
Penso che sia la capacità di guardarsi allo specchio e di apprezzare tutto quello che sei, imperfezioni e simili; è una cosa molto bella che fatichiamo tutti a realizzare, me compresa. Penso che rilassarsi e prendersi del tempo per controllare la propria salute mentale sia molto importante, e questo ti torna utile poi nel corso del viaggio per amare te stesso.
Qual è l’ultima cosa che hai scoperto su di te?
Ho scoperto che non mi piace la cottura a lievitazione naturale… troppo complicato.
Un epic-fail sul lavoro?
Anni fa ho recitato in uno spettacolo off-Broadway e sono caduta mentre andavo a teatro, sbucciandomi il ginocchio. Sfortunatamente, il mio abito di scena lasciava scoperte le gambe, così il pubblico ha avuto davanti agli occhi il mio ginocchio insanguinato per tutta la performance. Oops.
Il tuo guilty pleasure?
Cibo e carboidrati, adoro cucinare.
Qual è il tuo must-have sul set?
Porto sempre con me il mio cibo, anche quello fresco di frigo, quindi alcuni buoni snack e bevande sono un must. Anche un buon libro. E pantofole comode.
L’ultima serie tv che hai divorato?
Il nuovo “Chef’s Table BBQ”. Sono ancora affamata al pensiero.
Qual è il libro sul tuo comodino?
“The Splendid & The Vile” di Erik Larson.
Qual è la tua isola felice?
Il Montana.
Cosa c’è nel futuro di Annie?
Spero di tornare sul set una volta che questa follia sia passata! Ho anche alcuni progetti che mi piacerebbe produrre, quindi aspettatevi delle news…