I motivi per cui ammiriamo molto Mai Quynh risiedono nel suo lavoro, nella sua creatività, nel suo mondo fatto di colori, prodotti unici (e a volte quasi introvabili) e nella passione che mette in ogni dettaglio. Ci siamo innamorati del suo lavoro seguendo i look makeup dell’attrice Chloë Grace Moretz, da quelli del Met Gala, ai red carpet fino agli editoriali. Ciò che ci ha sempre più colpito di lei è stato il rispettare sempre il volto su cui lavora, innalzandolo, valorizzandolo con qualcosa di creativo, di unico. E, come dice lei, si tratta di un gioco di fiducia tra artisti. Mai è ora anche Artist Collaborator per Giorgio Armani Beauty. Tra le sue clienti troviamo Sandra Oh (uno dei tanti makeup che ha fatto per gli Oscar di quest’anno), Camila Mendes, Kiernan Shipka, Soairse Ronan, Eliza Scanlen, Alison Brie, Diana Silvers molte, molte altre.
Mai ci ha fatto entrare nella sua meravigliosa casa di Los Angeles: dal suo bagno in cui ci ha mostrato i suoi prodotti skincare con cui ottiene una pelle luminosa ed idratata, ai suoi preziosi rossetti e ai prodotti dei suoi viaggi in Giappone, che custodisce gelosamente.
Non perdetevi la nostra nuova Beauty Cover Story di aprile con la sola ed unica, Mai Quynh.
Qual è il tuo primo ricordo del mondo del beauty in generale?
Probabilmente quando ho iniziato a usare la crema per il contorno occhi, avrò avuto 12 o 13 anni, ho iniziato abbastanza presto.
Molto presto.
Sfogliavo sempre le riviste delle mie sorelle maggiori: una ha 9 anni più di me quindi a quel tempo aveva circa 20 anni ed era già un’esperta di makeup, mi ricordo che la guardavo con ammirazione e leggevo le sue riviste. Proprio in una di queste riviste ho visto una crema per il contorno occhi di L’Oréal con liposomi e non avevo idea di cosa fossero, ma mi sembrava qualcosa di cui avevo bisogno quindi mettevo da parte i miei risparmi per comprare le creme per il contorno occhi piuttosto che abiti o altro.
Qual è la prima cosa che fai quando ti svegli e l’ultima quando vai a letto?
Al mattino mi lavo il viso come prima cosa, mi aiuta a svegliarmi. Non sono una persona mattiniera, infatti preferisco fare la doccia alla sera perché voglio dormire il più a lungo possibile al mattino. Molte persone si svegliano e poi si riaddormentano, ma non è proprio il mio caso.
Neanche il mio, non riesco a impostare mille sveglie come fanno invece molte persone.
Sono d’accordo, non riesco a riaddormentarmi per poi svegliarmi 5 minuti dopo, è frustrante. Io mi sveglio e sono pronta a partire. Come prima cosa dunque, mi sciacquo il viso, mi lavo i denti e poi passo alla mia skincare. Metto molta protezione solare, SPF50: è difficile qui perché c’è sempre il sole e fa caldo tutto l’anno.
“Ho iniziato a usare la crema per il contorno occhi, avrò avuto 12 o 13 anni, ho iniziato abbastanza presto”.
Sei spesso sul set, c’è un piccolo segreto o trucco beauty che hai imparato negli anni che ci puoi svelare?
A volte imparo proprio dai miei clienti, e dallo sperimentare continuamente. Ho lavorato con Miley Cyrus quando era molto giovane, e mi ricordo di una volta in cui aveva un paio di brufoli che continuava a toccarsi ma se li tocchi diventano umidi, quindi la pelle è esposta ed è difficile applicare il trucco; normalmente su un brufolo si mette del correttore per coprirlo, ma dal momento che il suo era appena scoppiato, il makeup non “attaccava”. Mentre cercavamo una soluzione, mi sono resa conto che se si applica della cipria in polvere con un cotton fioc sulla punta del brufolo, questo la assorbe e resiste. È un bel trucchetto che ho imparato lavorando con lei… Inoltre, mi piace chiedere ad ogni donna cosa le piace usare; recentemente, sono stata in Giappone e in Corea e mi piace scoprire le loro tendenze e capire come fare per incorporarle nella mia tecnica.
Qual è il tuo processo quando lavori al makeup di una cliente? Crei molti look divertenti…
Mi piace sperimentare, faccio questo lavoro da qualche tempo e arrivo a un punto in cui mi annoio, ma mi sembra che sui social media si stia esagerando, a volte è divertente mentre altre volte è troppo, penso non sia necessario. Ci sono un tempo e un luogo per ogni cosa e, ovviamente, si tratta di una collaborazione: mi piace vedere cosa indossano i clienti, qual è l’evento, cosa farà l’hairstylist, e poi ne discutiamo insieme, è un lavoro di squadra. Per esempio, se la cliente indossa qualcosa a tema anni ’70, potremmo tranquillamente divertirci, se invece indossa un semplice abito nero, esaminiamo cosa possiamo fare per renderlo un po’ più emozionante.
Penso infatti che i tuoi look siano molto equilibrati rispetto all’outfit e al contesto.
Ci provo.
E ci riesci.
Grazie! Può essere difficile a volte perché si tratta anche di considerare quello che mette il cliente a suo agio, cerco di convincerli a sperimentare e a provare cose nuove, a volte non vogliono ma va bene, devono sempre sentirsi a loro agio.
“Mi piace chiedere ad ogni donna cosa le piace usare”.
C’è una tua cliente in particolare con cui sperimenti di più?
Probabilmente Chloë Grace Moretz, ci divertiamo tanto insieme, perché lei è giovane e il mio migliore amico si occupa del suo hairstyling quindi stiamo molto bene insieme, condividiamo le idee, lui mi ispira e spero di ispirarlo anche io a mia volta, cerchiamo di far funzionare sempre tutto tra noi.
Devo chiedertelo, qual è il segreto della sua pelle così luminosa?
Ha una bella pelle, sta tutto nella genetica. Non indossa alcun makeup quando non lavora e penso che le faccia bene, perché in questo modo la pelle può respirare.
Qual è il tuo facial preferito?
Ce ne sono un paio che adoro: una signora di nome Olga (che lavorava al Kanara SPA) faceva un facial specifico per il red carpet, così lo chiamava lei, ed era incredibile, la mia pelle è molto sensibile ma allo stesso tempo mi piace sentire i prodotti mentre lavorano, sentivo la pelle pizzicare ma sapeva come bilanciare il tutto e alla fine la mia pelle era molto idratata e fresca (e soprattutto, non me la bruciava come invece mi è capitato in passato). Recentemente ne ho fatto uno fantastico in Giappone, ho collaborato con Koh Gen Do e hanno un negozio lì dove mi hanno invitata per fare un facial, è stato fantastico.
Cosa significa sentirti a tuo agio con la tua pelle?
Penso si tratti di essere me stessa e di avere un’opinione, o meglio, di esprimere la mia opinione. Adesso che sto sempre più andando avanti con l’età mi piace far cambiare idea alle persone, quindi se qualcuno arriva e mi dice: “Non posso indossare questo” o “Non mi piace questo”, io rispondo: “Possiamo provare?”. Voglio dire, non farei mai nulla su qualcuno che penso non possa funzionare, ma alcune persone sono così abituate a vedersi in un certo modo perché hanno sempre lo stesso makeup e si sono abituati ormai, quindi potrebbero pensare che il risultato sia strano, ma non significa che sia brutto, è solo un look diverso, è quasi un concetto psicologico.
Quindi credo che per me si tratti anche di essere circondata da molte donne, soprattutto ora che ce ne sono così tante di forti che fanno sentire la loro opinione ed esprimono le loro sensazioni; questo mi aiuta davvero a trovare la mia voce e a dire come mi sento o cosa penso.
Cosa c’è nel tuo kit makeup? E quali sono i tuoi prodotti preferiti?
Direi il mio balsamo labbra preferito, è del brand Shiro che vendono solo in Giappone (anche se hanno da poco aperto un negozio a New York), è aromatizzato allo yuzu, un agrume giapponese. Ogni volta che lo uso, o se lo uso su un cliente, dato che c’è anche nel mio kit, mi viene richiesto spesso cosa sia perché è molto rinfrescante e buono. Adoro il mio piegaciglia Shu Uemura, è un prodotto essenziale per me; e il mascara di Clé de Peau.
Hai mai pensato di realizzare una tua linea di makeup?
Si ci ho pensato, ma è difficile e anche molto costoso, ma ho qualche idea, a volte mi vengono dei pensieri come: “Oh no, nessuno lo ha mai fatto prima…”
Perché sai cosa manca sul mercato…
Sì, lo so. Una volta ero davvero interessata a realizzare un prodotto e sono andato a parlare con il consulente di un brand, gli ho esposto la mia idea e mi ha chiesto: “Una donna di 80 anni potrebbe metterselo?” E io risposi: “Non lo so, probabilmente no o non le interesserebbe” e mi ha detto che avrei dovuto fare qualcosa che tutti possono indossare e usare. Poi ho parlato con la creatrice della Beauty Blender, che è una mia amica, di come sia arrivata al successo e se avesse incontrato dei problemi sul percorso, e lei mi ha detto: “Dovresti creare un prodotto che sia un po’ usa e getta, nel senso che una persona ha bisogno ogni tot di andare a ricomprarlo”. Ci sono tutte queste idee che la gente mi sta dando, le raccolgo, le memorizzo, le scrivo nel mio telefono o nei miei appunti. Penso che, con le molte tendenze di oggi, ci siano troppi prodotti ma poche volte questi prodotti mi fanno esclamare: “Wow, questo è davvero diverso”; per ora non lo so, ci sto ancora pensando.
Ok ma fammi sapere quando lancerai la tua linea, sarò la prima a comprare qualcosa.
Grazie! [ride]
“Ci sono tutte queste idee che la gente mi sta dando, le raccolgo, le memorizzo, le scrivo…”
Cosa ti fa ridere di più?
Tante cose, amo le persone quando hanno atteggiamenti goffi o impacciati. Amo i comici, i comedy show (andiamo spesso a vedere le stand-up comedy) oppure mi piace semplicemente guardare delle commedie, ogni venerdì sera io e il mio fidanzato guardiamo un film insieme. Amo quelli di genere drammatico allo stesso modo.
Vasca o doccia?
Probabilmente doccia, uso molto di più la doccia perché vedo la vasca come un “trattamento speciale” e purtroppo non ho molto tempo libero per usufruirne.
Il tuo prodotto preferito per i capelli?
Sono terribile quando si parla di capelli. [ride] Amo lo shampoo e il balsamo di Davines.
Il tuo profumo preferito?
Adoro Rose of No Man’s Land di Byredo.
Qual è stato il primo prodotto beauty per cui hai avuto un’ossessione?
Probabilmente i rossetti, i rossetti nude. I nude cambiano così tanto in base a chi li indossa; mi viene spesso chiesto quale sia un buon rossetto nude, ma io rispondo sempre: “Un nude su di me non avrà mai lo stesso effetto su di te”. Perché il pigmento nelle labbra determina la resa finale, devo sempre tenerlo in considerazione. I rossetti nude sono difficili, ma ne ho trovati molti di fantastici in Asia – fanno tutto così bene lì, soprattutto in Giappone, è quasi irritante. Per quanto spesso regali i miei rossetti, quelli giapponesi non li uso sulle persone a meno che non sia un servizio fotografico in cui sono presente per tutto il tempo, e quindi non devo darli via. Le persone mi chiedono: “Che cos’è questo colore?” E io rispondo: “Non ti preoccupare, non lo avrai mai a meno che tu non vada in Giappone.” [ride]
C’è un prodotto beauty che è in cima alla tua wish list?
Un facial fantastico che ho fatto mentre New York e che ora si fa anche in un posto qui a Los Angeles, si chiama face gym. È una sorta di allenamento per il viso: fissi l’appuntamento, incontri il tuo allenatore e gli dici che tipo di viso vuoi, perché ci sono diverse tipologie; su di me hanno usato uno strumento particolare e ho sentito letteralmente che stava funzionando, anche solo facendolo su un lato del viso si vedeva che era sollevato.
Usi degli strumenti specifici per la tua skincare routine?
Sì, certo. Ho (e amo) una maschera LED del dottor Dennis Gross che ha 3 impostazioni: una per l’acne, una per le rughe e una che funziona per tutto, pigmentazione e così via. I trattamenti si combinano tra di loro e sono associati a dei colori, rosso, blu e viola. Uso anche NuFace, che è simile al concetto del face gym.
Ne hai troppi di? Probabilmente rossetti…
Ho molti rossetti ma mai abbastanza. [ride] Ne voglio sempre di più.
Viaggi molto, qual è la tua cura di bellezza per il jet lag?
Non penso mai al fuso orario da cui arrivo, molte persone dicono: “Oh mio Dio, sono le tre di mattina a Los Angeles” ma non voglio sentire nulla di simile, perché se so che mi farà stancare. Se mi sento stanca è perché mi sento così. Quindi, cerco di essere in sincronia con il tempo ovunque mi trovi, ad esempio costringendomi ad andare a fare una passeggiata.
Qual è la cosa più coraggiosa che tu abbia mai fatto?
Probabilmente iniziare questo lavoro; ho lavorato da Mac per qualche anno e mi ricordo che le persone mi dicevano: “E tu intendi lasciare un lavoro stabile per diventare freelance?” Ed essere una freelance è da pazzi, ho dovuto imparare molto ma amo lavorare con persone diverse ogni giorno.
“Ho molti rossetti ma mai abbastanza”.
Cosa ti piacerebbe vedere sempre di più nel mondo del beauty?
Una causa che sostengo molto, ora più che mai, nasce dal fatto che oggigiorno le persone credono che la bellezza sia avere un look predefinito, soprattutto qui a Los Angeles, ma in generale in tutti gli Stati Uniti, e di conseguenza si sottopongono a molti interventi chirurgici o filler. Ma così sembrano tutti uguali. Apprezzo le persone che sono diverse perché questo le rende uniche, ed è per questo che credo sia importante accettarsi per quello che si è.
Qual è il tuo motto?
Mia mamma diceva sempre: “Se non ci provi, non lo saprai mai”, ed è vero, se non ci provi non saprai mai se qualcosa ti piace per davvero o se il risultato sia buono.
Hai mai avuto un beauty epic fail?
Oh mio Dio, sì assolutamente! Ti racconto questo aneddoto: la prima volta che ho lavorato con l’attrice Amanda Bynes, risale a quando era in “Hairspray”, dovevamo fare un servizio fotografico per una rivista; ad un certo punto, una persona della rivista ci ha detto: “Hanno realizzato una bambola ispirata al suo personaggio che terrà in mano durante lo shooting, e vogliamo che lei stessa sembri una bambola”. E io ho pensato tra me e me: “Ok, sembra divertente” così le ho fatto un trucco da bambola, con tanto di guance rotonde di un rosso intenso, brillante e con le ciglia finte… Hanno fatto alcuni scatti con lei mentre teneva la bambola e poi altri senza… Avevo appena iniziato a lavorare per conto mio ma se succedesse adesso mi direi: “Ma sei pazza? Perché vuoi che assomigli ad una bambola? Scattatela semplicemente con un look normale mentre regge la bambola o quello che è…”, e mi ricordo che quando hanno scattato le foto di lei conciata come una bambola ma senza bambola tra le mani ho pensato: “Sembra una pazza“.
Ci sono stati poi altri momenti in cui la gente mi ha detto: “Abbiamo questa idea…” e io ho dovuto seguirla, mentre ora dico di no, mi piace rifiutare, prima non ero in grado di trovare la mia voce, mentre ora riesco a dire: “No, non mi piace.”
“Mi piace rifiutare, prima non ero in grado di trovare la mia voce, mentre ora riesco a dire: ‘No, non mi piace’.”
È fantastico, non è sempre facile dire “no”.
Per niente, ci vuole molta pratica.
Hai un look beauty del cinema o delle serie tv preferito?
Troppi, è difficile. Mi piace una bellezza classica come quella che si vede in “La Fantastica Signora Maisel”, adoro quell’epoca. Lei è bellissima, ed è anche un personaggio onesto, e alcuni colori, come quelli brillanti, stanno benissimo su di lei, la adoro, e anche “Mad Men”. Mi piacciono quegli anni in generale.