Temporalmente collocato in un futuro vicino, geograficamente ambientato sul pianeta Terra, su Marte, su Nettuno e sulla Luna, “Ad Astra” racconta la storia di un astronauta che ha tagliato i ponti con tutti i suoi affetti in nome della scienza, in uno strambo universo in cui le navicelle per Marte sono all’ordine del giorno come oggi lo sono i voli intercontinentali.
Titolo
“Ad Astra”
Dietro e Davanti Alla Cinepresa
Al comando della nave – o meglio, navicella in questo caso – c’è James Grey, regista e sceneggiatore americano, il cui primo lungometraggio “Little Odessa” ha vinto il Leone d’Argento al Festival di Venezia del 1994; in seguito, ha diretto “C’era una volta a New York” nominato per la Palma d’Oro al Festival di Cannes del 2013. Ad oggi, “Ad Astra”, prodotto da Plan B, è il suo primo e unico esperimento fantascientifico.
Davanti alla cinepresa, buca lo schermo un bravissimo Brad Pitt, produttore e protagonista di questo racconto epico di un viaggio alla scoperta di sé mascherato da missione extraterrestre; al suo fianco, le due leggende Tommy Lee Jones (“Men In Black”, “Non è un paese per vecchi”) e Donald Sutherland (“Orgoglio e Pregiudizio”, “Ritorno a Cold Mountain”) mentre, a dare un tocco femminile, ci pensano Ruth Negga (“Loving”, “Agents of S.H.I.E.L.D.”) e Liv Tyler (Trilogia de “Il signore degli anelli”, “Armageddon”).
Chi scrive
Lo scrittore televisivo americano Ethan Gross, meglio conosciuto per la serie di fantascienza firmata FOX “Fringe”, di cui è autore, ha scritto la sceneggiatura di “Ad Astra” insieme a James Grey, partorendo dialoghi a tratti poveri e banali, ma anche un paio di bei personaggi, profondi e complessi, molto umani e credibili nel loro modo di agire e pensare.
Cosa c’è da sapere (NO SPOILER)
L’astronauta Roy McBride (Brad Pitt) è molto bravo nel suo lavoro: il suo battito cardiaco è sempre perfetto, i risultati dei test psicologici a cui deve sottoporsi prima di ogni viaggio sono sempre idonei alle visite e alle missioni nello spazio. Grazie alla sua calma, pazienza e fermezza, un uomo impassibile in maniera quasi fastidiosa, Roy è considerato tra i migliori astronauti del tempo futuro in cui è ambientata la storia, al punto che i viaggi interplanetari sono diventati la sua priorità, scavalcando la sua vita amorosa e familiare. Il suo mestiere lo ha costretto a mettere da parte sua moglie (Liv Tyler) e lo ha persuaso che una vita solitaria fosse il meglio che potesse desiderare. Si accorgerà presto di essersi sbagliato di grosso, e che sua moglie gli manca, che la presenza di suo padre (Tommy Lee Jones) gli avrebbe fatto bene e non avrebbe dovuto rassegnarsi alla sua scomparsa. Quello stesso padre che Roy credeva morto ricompare improvvisamente nella sua vita quando viene informato della presenza di una base spaziale di Mr. McBride su Nettuno, dalla quale il vecchio astronauta sta conducendo delle ricerche che minacciano seriamente la sopravvivenza dei pianeti circostanti.
Di Cosa Avrete Bisogno
“Ad Astra” racconta una storia delicata; descrive il percorso lungo e sofferto di un uomo apparentemente privo di emozioni che arriva a viaggiare non solo tra stati d’animo conflittuali ma anche, e soprattutto, tra pianeti e galassie: ecco perché, per riuscire a godervi a pieno il film, avrete forse bisogno di una passione preliminare per l’astrologia e per i film di fantascienza; in caso non siate amanti del tema, vi potreste stancare molto presto di tutte le battaglie spaziali, degli atterraggi violenti e del costante buio e silenzio totale.
Cosa Dicono
James Grey (regista e sceneggiatore): “Una tra le cose più belle del cinema è il suo essere una combinazione di tutte le arti, letteratura inclusa; magari sarò vecchio stile, ma credo davvero nel potere della narrativa e mi piace rubare dalle opere migliori quando faccio film. Alcune delle battute di Tommy Lee Jones per esempio sono citazioni di ‘Moby Dick’. Ho voluto usare temi senza età, perché credo nel potere del mito e ho voluto sfruttare elementi archetipici per raccontare questa storia”.
Brad Pitt (Roy McBride): “Ho prodotto e recitato in un progetto molto intrigante per me in quanto uomo, padre e figlio. Questo film è stato una delle sfide più grandi che abbia mai intrapreso, perché racconta una storia delicata e se la racconti troppo in fretta esce sbagliata, quindi è stato un continuo sforzo per cercare di mantenere l’equilibrio ed essere sottili e delicati a livello narrativo”.
Liv Tyler (Eve McBride, moglie di Roy): “Per me il film è prima di tutto la storia della relazione difficile tra un figlio e un padre, lo spazio è solo uno sfondo. Per quanto riguarda il mio personaggio, lei era più che altro una visione, un sogno nella testa di Roy, ma al contempo la sua connessione con il mondo era reale. Roy è sempre solo, a pensare a suo padre e al ricordo di lui e di sua moglie, e spesso non riesci a distinguere cosa è vero da cosa sia solo nella sua testa”.
Un’Ultima Cosa…
La fortuna di questo film è stata avere Brad Pitt nel cast: senza la sua performance brillante ed emozionante sarebbe stato un semplice film epico di fantascienza come tanti altri in voga negli ultimi tempi (“First Man” e “Gravity”, per citarne alcuni tra i più recenti).
Vi lasciamo con una domanda: “Ad Astra” è più la storia di un viaggio extraterrestre o di una lotta contro la solitudine umana? La risposta cambia a seconda di ogni membro del pubblico e del suo rapporto con la vita e con la fantascienza.
Film Images © Twentieth Century Fox.
Red Carpet Photos by Johnny Carrano.