Alessandro De Benedetti SYN FW24: Il Fascino Misterioso della Sartorialità

Alessandro De Benedetti ritorna a far parlare di sé, tra mistero ed eccentricità, con la collezione Syn FW24, una raccolta di look di alta sartoria dalle venature obscure-retrò nata grazie alla collaborazione con Lineapelle.

Facciamo un breve, ma doveroso, passo indietro: Alessandro De Benedetti, dopo aver lavorato come assistente per Thierry Mugler a Parigi ed essere stato Direttore Creativo della Maison Mila Schön e di Romeo Gigli, ha lanciato nel 2022 la linea Syn/Alessandro De Benedetti, che rappresenta un ritorno al DNA originale dello stilista, fatto di eleganza e di sartorialità; in altre parole, una dedica di ispirazioni e tessuti pensata per donne innamorate della moda in ogni sua declinazione.

Veniamo quindi alla nuova collezione, che si ispira a due ricordi visivi: il cult movie “Histoire d’O”, celebre per la sua sensualità impertinente e iconica, e le suggestioni emotive nate dalle polaroid torbide e ammalianti di Carlo Mollino. Alessandro De Benedetti combina questi elementi in  un guardaroba dal sapore sofisticato ed erotico, dove dominano materiali quali il crêpe de Chine, la ponginette di seta e il doppio crêpe di lana, ma anche la pelle anilina rouge noir e il cuoio light cognac, contraddistinto dal finissaggio “mano piena” creata in collaborazione con la prestigiosa conceria “Laser Fashion” di Solofra.

Un progetto demi-couture di 45 modelli che spaziano dal color ghiaccio al verde giada fino al carne, con spacchi più o meno nascosti, tubini, bustier, bluse  e fantasie a cuori color rubino o, meglio ancora, sangue (un chiario riferimento alla passione di Corinne Cléry, protagonista di “Histoire d’O”, per il suo gelido amante). E ancora, il motivo della caduta in sbieco del tessuto che funge da fil rouge tra quasi tutti i modelli, code in pelle, proporzioni inaspettate e alture maschili che giocano tra ciò che si vede e ciò che si cela nell’ombra, tra curiosità e segreto, ricordandoci ancora una volta come la moda non sia altro che un gioco d’intesa e di sguardi tra creatore e spettatore, tutti silenziosi protagonisti di un nuovo capitolo di stile.