Ancora stiamo cercando di digerire “Avengers: Infinity War”, ma la Marvel sa bene come farsi perdonare l’attesa fino a maggio 2019!
Abbiamo visto in anteprima “Ant-Man and the Wasp”, che sarà al cinema dal 14 agosto, ed ecco la nostra recensione.
Titolo
“Ant-Man and the Wasp”
Dietro e Davanti alla Cinepresa
Il primo film su Ant-Man aveva dovuto affrontare un po’ di problemi in fase di pre-produzione con l’allontanamento della prima scelta alla regia Edgar Wright, con conseguenti addii come quello del direttore della fotografia Bill Pope e del compositore Steven Price.
Al posto di Wright arrivò quindi Peyton Reed (“Ti odio, ti lascio, ti…”, “Yes Man”) che prese il lavoro svolto sino a quel momento riuscendo a inserire alla perfezione il film all’interno della Fase Due del MCU.
Ora siamo nella Fase Tre, a cavallo fra i due film sugli Avengers più importanti dell’intero universo cinematografico, e Reed ha potuto creare tutto dal nulla, continuando da dove eravamo rimasti ma con uno stille tutto suo.
Anche nel cast ritroviamo gli stessi attori del primo film, con Paul Rudd, perfetto nel ruolo sin dalle prime scene, Evangeline Lilly finalmente in costume, Michael Douglas nei panni di Henry Pym, e Michael Peña.
Ma “Ant-Man and the Wasp” vede anche importanti new-entry con l’arrivo di Michelle Pfeiffer nei panni di Janet van Dyne, la Wasp originale nonché moglie di Pym (per il ruolo Douglas avrebbe voluto la moglie Catherine Zeta Jones ma la produzione ha preferito puntare sulla rilanciata Pfeiffer), e di Laurence Fishburne che porta sullo schermo un importantissimo personaggio Marvel: Golia (o Golia Nero).
Come villain troviamo invece Ghost, interpretato in versione femminile da Hannah John-Kamen (“Ready Player One”, “Black Mirror”).
Chi Scrive
Rispetto alla squadra del primo film, ovviamente non troviamo Wright e Joe Cornish, ma ritroviamo Paul Rudd anche nel ruolo di sceneggiatore e Adam McKay, insieme allo stesso regista e a Chris McKenna, Erik Sommers, Andrew Barrer e Gabriel Ferrari.
Cosa c’è da sapere (NO SPOILER)
L’ultima volta che avevamo visto Ant-Man in azione era stato nel 2016 nella grande battaglia fra supereroi in “Captain America: Civil War“, e in “Ant-Man and the Wasp” le vicende riprendono poco dopo quegli avvenimenti.
Ora Scott Lang, aka Ant-Man, deve affrontare le conseguenze della sua scelta di stare dalla parte di Cap (e quindi contro la legge), e infatti lo troviamo, come ci era già stato anticipato in “Avengers: Infinity War”, agli arresti domiciliari intento a rigare dritto per riabilitarsi e potersi godere la vita da padre con la sua adorata Cassie (Abby Ryder Fortson).
Per quanto i rapporti coi Pym non siano dei migliori, Lang si ritrova però a collaborare di nuovo con Henry e la figlia Hope, ora in fuga perché possessori di tecnologia non registrata, prendendo parte ad un un’avventura che, come ci si poteva aspettare, ci porta all’interno del regno quantico subatomico.
“Ant-Man and the Wasp” mantiene i suoi toni comici, retti soprattutto dallo strepitoso Paul Rudd e da Michael Peña, spalla perfetta in tutto il film. Il continuo stacco fra la serietà della famiglia Pym e la comicità del mondo di Lang è uno dei punti forti della pellicola, che con gag anche semplici riesce a conquistare il pubblico per tutta la sua durata, spiegando ancora una volta quanto questa strategia sia stata usata male in “Thor: Ragnarok“.
Di cosa avrete bisogno
Dopo tutto quello che è successo nel MCU dal 2015 ad oggi è bene riguardarsi il primo film di Ant-Man per ricostruire al meglio il quadro generale.
Bisogna poi fare un po’ di attenzione per capire dove e quando sono ambientate le vicende raccontate in “Ant-Man and the Wasp”: visto che il film è il primo ad uscire dopo “Avengers: Infinity War” è importante ricordarsi che non è successivo alla battaglia contro Thanos, ma praticamente in contemporanea. Non ci vengono date infatti nuove informazioni sul “post-schiocco di dita”, ma ci fa capire come mai non abbiamo visto Scott e Hope nel Wakanda.
Cosa dicono
Evangeline Lilly in un’intervista a Vanity Fair a proposito della relazione fra “Ant-Man and the Wasp” e “Avengers: Infinity War”: “Quando ho sentito di Infinity War e della direzione che stavano prendendo, ho avuto questo momento di realizzazione, “oh, wow, è un po’ un déjà vu per me e mi ricorda il franchise di Lost”. Abbiamo raggiunto quel momento, come con la quarta stagione di Lost, in cui tutto sta per cambiare e la terra sotto i tuoi piedi sta per cedere. E “Ant-Man e the Wasp” farà ovviamente la sua parte in questo. Questi personaggi sono esperti della realtà quantistica. In “Ant-Man e the Wasp” faranno tutto ciò che è in loro potere per entrare ed uscire senza rischi dalla realtà quantistica perché, sin dal primo film, sanno che Scott Lang è in grado di farlo. Se lui può, perché non possiamo farlo anche noi?”
Un’ultima cosa…
Molto interessanti sono i personaggi secondari, che nel mondo a fumetti rivestono invece grande importanza. Oltre al già citato Golia, interpretato da Laurence Fishburne, è interessante vedere come è stato costruito il background cinematografico di Ghost.
Nei fumetti infatti, Ghost (oltre al fatto che è un uomo) è uno storico avversario di Iron Man e membro dei Thunderbolts, mentre in “Ant-Man and the Wasp” è una ragazza vittima di un incidente scientifico causato dal padre, che si scopre essere Elihas Starr, aka Testa d’Uovo, ovvero uno dei nemici storici di Ant-Man!
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