Quando abbiamo intervistato qualche tempo fa Sandy Linter eravamo rimasti affascinati dalla sua storia, dalla sua carriera, dalle sue foto vintage e di come queste riuscissero ad essere moderne, addirittura anticipando qualche trend. Sandy Linter è la makeup artist che ha fatto la storia del makeup a New York, di cui è regina indiscussa.
Per noi era semplice, volevamo scoprire tutto: i prodotti nel suo kit, quelli che preferisce usare su sé stessa, e quelli che preferisce per le sue clienti, la sua skincare routine e qualche trucchetto che solo chi ha vissuto il boom del makeup, può conoscere.
L’abbiamo incontrata a New York, ovviamente, e con lei abbiamo parlato di come l’industria sia cambiata negli anni, abbiamo sbirciato tra i suoi prodotti e parlato della sua grande passione per una certa Pat. Tra consigli, tutorial live e qualche sorpresa, non perdetevi la nostra feature con una delle makeup artist migliori d’allora e di adesso: Sandy Linter.
Riprendendo dalla nostra ultima intervista…
L’ultima volta vi avevo detto che avrei insegnato ad una master class a Portland, in Oregon, e l’ho fatto. Mi è stato poi chiesto di farne un’altra, quindi ho insegnato per due volte, e si è rivelata una grandissima soddisfazione.
In seguito ho tenuto un corso per 100 persone a Industria per Mac, in Washington Street, nel centro di Tribeca. È un classico studio degli anni Novanta: di tanto in tanto mi è capitato di lavorare lì, ogni top model ci lavorava negli anni ’90. Era quel tipo di location iconica in cui tutti i fotografi hanno scattato, incluso Steven Meisel, tutti sono passati per Industria.
Abbiamo organizzato una lezione per un centinaio di partecipanti: ho chiesto chi sarebbero state le persone che avrebbero frequentato la masterclass e mi hanno detto che si trattava di persone che amavano MAC. Io adoro MAC, negli anni ’90 era il brand di riferimento per tutti i makeup artist. Si tratta del primo brand che ha offerto sconti considerevoli per i makeup artist professionisti, è stato un passo importante. Non puoi comprare sempre tutto, è più un costante rifornirsi e avere sempre le ultime uscite, quindi hanno iniziato a distribuire delle tessere per dimostrare che eri un makeup artist.
Puoi dirci qualcosa a proposito di queste master class?
Ho parlato delle mie esperienze di vita, di come erano le cose all’inizio della mia carriera e di come ho attraversato quattro decadi nell’industria del beauty. Quasi cinquant’anni! È un periodo molto lungo.
Sei ancora felice?
Mi piace ancora truccare!
E poi lavoro ancora con Christie Brinkley, i miei clienti ormai hanno sessant’anni. Finché continuerà ad esserci lavoro, io continuerò a lavorare.
“Finché continuerà ad esserci lavoro, io continuerò a lavorare“.
Come pensi che sia cambiata l’industria in questi anni, qual è il principale cambiamento che hai notato?
Ci sono stati così tanti cambiamenti! Posso parlare solo a livello personale, ma all’inizio l’industria era molto più ristretta. I makeup artist, i parrucchieri, i fotografi, le modelle… Conoscevo tutti nell’ambiente. Invece, se ora apro un qualunque numero di Vogue, non riconosco nessuno. So che Rihanna è sulla copertina ma non so chi sia il fotografo, non conosco lo stylist, non conosco nessuno.
Si tratta di un settore davvero, davvero, davvero enorme ed è fantastico, mi sono creata una piccola nicchia in cui trucco donne sopra i cinquant’anni: è per loro che ho scritto il mio libro “The Makeup Wakeup”. Poi c’è il mio primo libro, si intitola “Disco Beauty: Nighttime Make-Up”, dedicato invece a tutte le persone giovani e spensierate. Quella che mi sono ricavata è solo una piccola nicchia, eppure ora tutte le donne vogliono essere truccate anche dopo i cinquant’anni. Quando ne ho parlato con la donna con cui lavoravo, Lois Joy Johnson, le ho detto: “Non è troppo cinquanta? Non dovremmo dire solo oltre i quaranta?”, e lei mi ha risposto: “No, fidati, cinquanta va bene.”
Devo ammettere che aveva ragione!
“…il mio primo libro, si intitola ‘Disco Beauty: Nighttime Make-Up’, dedicato invece a tutte le persone giovani e spensierate”.
Qual è la tua skincare routine?
È cambiata col tempo.
Sono molto pigra quando si parla di skincare: vengo dalla generazione del makeup, era quello il nostro focus. Se volevo dare un aspetto sano alla mia pelle usavo un certo makeup, mentre se volevo dare un tocco di colore alle guance usavo un altro tipo di makeup. Non mi sono mai concentrata tanto quanto avrei dovuto sulla skincare. Tuttavia, negli ultimi vent’anni ho utilizzato i prodotti La Mer: fanno proprio quello che promettono!
Durante il giorno uso il Liquid La Mer, mente di sera uso la Crema idratante Crème de la Mer, ma non sono particolarmente esigente. Non ho una crema specifica per il contorno occhi ad esempio: so che dovrei, ma non ce l’ho. Recentemente ho provato questo prodotto, la Cleansing Micellar Water di La Mer. Di solito usavo le salviette struccanti per togliermi gran parte del trucco ma i miei occhi si sono fatti sensibili. Non è un problema legato al prodotto, semplicemente i miei occhi sono diventati sensibili. Quel prodotto invece è fantastico: rimuove tutto, anche il makeup occhi. Non ho mai trovato uno struccante che rimuovesse completamente il makeup occhi, qualcosa rimaneva sempre al mattino, e non è un fatto positivo perché tendo a ad avere gli occhi asciutti.
Mi piace anche questo spray, si tratta della Luminous Dewy Skin Mist di Tatcha. Questo è un nuovo prodotto, e il brand produce anche delle ottime creme notte: immagino siano creme che possono essere utilizzate sia di mattina che di sera, ma questo è un nuovo step nella mia routine. Prima di truccarmi idrato la pelle con questo spray, poi utilizzo la crema idratante e infine applico il fondotinta.
Durante il giorno invece lo si può usare per ravvivare il makeup! Ha una texture molto fine: alcuni spray schizzano, ma questo è semplicemente perfetto.
“Sono molto pigra quando si parla di skincare: vengo dalla generazione del makeup, era quello il nostro focus…Tuttavia, negli ultimi vent’anni ho utilizzato i prodotti La Mer: fanno proprio quello che promettono!”
Tatcha è famoso anche per il primer, quello simile ad un balsamo.
Ho un problema con i primer: se la tua crema idratante è buona e anche la tua base lo è, come ad esempio lo Skin Fetish di Pat McGrath Labs in Light Medium 10 (i colori e le texture di Pat McGrath sono fantastiche) che indosso ora, non ne hai bisogno.
C’è un solo primer che mi piace e che funziona per me ed è di Dermablend, si tratta dell’Insta-Grip Jelly Face Primer. L’unica ragione per cui lo uso è perché alcune persone mi hanno detto: “Non importa quale crema idratante uso, se ho la pelle grassa, il mio makeup scompare”. In quel caso, utilizzo questo primer per fissare il makeup. Sembra una gelatina appiccicosa, lo applichi sulla pelle per rendere il makeup resistente anche alle giornate più lunghe. La texture sembra strana, ma fa aderire il fondotinta alla pelle senza invecchiarla. Al giorno d’oggi ci sono così tanti altri primer che mi confondono, sono troppo bianchi, schiariscono e cambiano il colore del fondotinta. Non mi piacciono, quindi uso solo questo primer di Dermablend: una volta steso, l’effetto appiccicoso scompare.
E riguardo ai trattamenti viso?
Vivendo a New York City di tanto in tanto devi fare anche i trattamenti viso, è una città piuttosto difficile in cui vivere. Ma non mi fanno impazzire nemmeno quelli.
Qual è il tuo makeup look da tutti i giorni?
Questa mattina mi chiedevo se sarei riuscita ad anticipare alcune domande, quindi questo è il makeup che ho realizzato oggi: non so se sia un look da tutti i giorni perché cambia sempre, in ogni caso qui c’è tutto quello che ho usato oggi.
C’è il mio piegaciglia, la mia matita occhi, la mia palette di ombretti e il mio mascara. Le ciglia che indosso ora sono le Ever Ez Trio di Kiss: indosso sempre delle ciglia finte, ne sono dipendente! Queste sono molto costose e le ho indossate solo per questa intervista, di solito uso quelle più economiche. [ride]
Questo invece è un illuminante che adoro, il Glass Glow Face di Kevin Aucoin, il colore che ho scelto per oggi è il nude. Il mascara è di MAC, è davvero buono. Anche la base che uso per gli ombretti è di Mac; questo ombretto di Pat McGrath Labs poi è favoloso. Hai provato gli ombretti singoli? Vende sia gli ombretti singoli che i kit: i kit sono fantastici, ma gli ombretti singoli sono favolosi.
Ci sono un blu e un oro che sono davvero ottimi. La prima volta che l’ho indossato l’effetto era molto pesante, ma perché basta pochissimo prodotto per un risultato incredibile.
” Questo ombretto di Pat McGrath Labs poi è favoloso. Hai provato gli ombretti singoli? Vende sia gli ombretti singoli che i kit: i kit sono fantastici, ma gli ombretti singoli sono favolosi”.
Il blush che uso invece è quello di MAC nella tonalità Prism, e poi c’è il correttore. Riguardo i correttori: se hai una buona pelle, puoi usare un correttore molto pesante se necessario. Ma una volta che si presentano le rughe, non si può più usare un prodotto dalla texture pesante, si deve scegliere qualcosa di molto leggero. Il correttore High-Precision Retouch Concealer di Armani è eccellente, puoi individuare le zone in cui applicarlo.
E poi, naturalmente, i pennelli sono importanti. Di tanto in tanto ho un pennello preferito, ma varia. Questo pennello Kevyn Aucoin sfuma molto bene il correttore, funziona perfettamente anche quando è buio e non riesco ad applicarlo bene con le dita.
A volte capita che l’ombretto sbiadisca durante il giorno, specialmente nell’angolo dell’occhio: Laura Mercier ha lanciato queste piccole palette di polvere pressata, la Secret Blurring Powder for the Under Eye, che si applicano molto facilmente con il pennello. Tu sei giovane e non ti capiterà per altri cinquant’anni [ride], ma a volte i makeup occhi si possono “crepare”. Quindi puoi utilizzare questa polvere come base per l’ombretto, oppure sopra il prodotto se preferisci.
“Il correttore High-Precision Retouch Concealer di Armani è eccellente, puoi individuare le zone in cui applicarlo“.
Cosa usi come primer per gli occhi?
Ogni giorno uso questo ombretto di Mac nella tonalità Painterly, e lo uso anche sulla maggior parte dei miei clienti. Si applica direttamente sulla palpebra e riesce ad assorbire il sebo in eccesso, lo stendo con un pennello.
L’ombretto così come l’ho applicato oggi è piuttosto interessante perché, come puoi notare, ho usato una tonalità di marrone all’interno e un’altra all’esterno. E poi, proprio come si faceva una volta, ho applicato l’illuminante al centro. Si faceva proprio così, infine sfumo l’ombretto verso l’esterno. In questo modo risulta scuro all’interno e all’esterno ma con un tocco di luce al centro. L’effetto è quello del 1972.
E riguardo al contouring invece?
Il contouring è un altro trend che sta andando molto in questo momento. Credo di averlo fatto nel modo sbagliato per tutta la vita e continuo a farlo così. Generalmente guardo il viso che sto truccando e utilizzo una tonalità sotto lo zigomo, applicando poi del colore alle guance, ma molte volte non faccio nulla. Altre volte invece utilizzo solo un bronzer: questo è davvero meraviglioso, è di Serge Lutens, si chiama Complexion Perfector ed è nella tonalità Medium, va bene per tutti.
Quindi a volte, invece di fare un contouring, uso solo il bronzer. Mi assicuro sempre di sfumare il prodotto fino alle tempie e magari lungo il profilo del naso; questa tonalità è davvero ottima, funziona su diversi tipi di incarnato, è un bronzer usato come contouring.
“…risulta scuro all’interno e all’esterno ma con un tocco di luce al centro. L’effetto è quello del 1972”.
Quali sono i must-have nel tuo kit?
È questo, metto tutto quello che vedete qui!
Charlotte Tilbury fa degli ottimi ombretti. Mi piacciono tutti moltissimo e anche i miei clienti li adorano. E le matite per occhi Artist Color Pencils di Make Up For Ever sono le migliori: sono così belle, ho tutti i colori!
I prodotti di Charlotte Tilbury sono facili da utilizzare, funzionano bene su chiunque! Ha davvero capito come funzionano: ho provato sia il suo fondotinta che il suo bronzer, e sono entrambi ottimi. Ha realizzato prodotti che si rivolgono alle masse e che funzionano bene su tutti, mentre Pat McGrath ha alzato e migliorato la posta in gioco. Deve aver pensato: “Oh, credi che quel prodotto sia ottimo? Prova questo”.
Charlotte ha creato dei prodotti perfetti ma restando nella zona sicura: non ha rischiato, mentre Pat ha mirato al perfezionamento. Oh, è semplicemente fantastica!
La differenza tra Pat McGrath e Charlotte Tilbury è il pigmento. Charlotte ha creato un pigmento con cui è facile lavorare per tutti, mentre con Pat devi stare attenta, ma è esattamente il prodotto che i truccatori cercano. Possono regolarlo, per vedere quanto intenso deve essere.
Hai mai pensato di creare una tua linea di makeup?
No, mai. Anni fa mi era stato suggerito di farlo, ma non credo che avrebbe avuto successo. Devi saper ragionare in termini di business, non sono mai stata una donna d’affari. Per quel che mi riguarda, ho preso la via d’uscita facile.
Cosa utilizzi per le sopracciglia?
Mi piacciono le sopracciglia molto naturali, non credo di averle mai cambiate in maniera drastica. Oh, no, aspetta: l’ho fatto! È successo quando avevo appena iniziato, nei primi anni ’70, e andava di moda non avere sopracciglia, così le ho decolorate fino a renderle bianche. Tutti avevano le sopracciglia bionde o bianche: il risultato finale era favoloso, ma se si decolorano le sopracciglia il pelo finisce per assottigliarsi fino a sparire. Di conseguenza, tutti persero le sopracciglia, è stato orribile!
La matita per sopracciglia che uso è l’Expressioniste di Troy Surratt.
Hai un rimedio particolare per il jet lag?
L’unico rimedio per il jet lag è il riposo. Dicono che non dovresti bere alcool ma io sbaglio su tutto, di solito bevo un drink prima di volare. Non si dovrebbe bere nemmeno sull’aereo.
“La matita per sopracciglia che uso è l’Expressioniste di Troy Surratt”.
Nel tuo kit, ne hai troppi di?
Ombretti! Adoro gli ombretti. In realtà, mentre organizzavo i prodotti per oggi, pensavo: “Ho troppi ombretti” [ride].
Hai sempre vissuto a New York?
Sì, sono nata a Brooklyn. Da bambina ho vissuto a Staten Island e poi mi sono trasferita qui quando avevo circa diciassette anni.
Credi che la città ti abbia ispirata durante la tua carriera? Forse è solo una mia sensazione, ma New York è una città piena di energia.
Sì! Non avrei potuto fare questo lavoro in nessun’altra parte del mondo, non c’è nessun altro posto: a New York c’erano i fotografi e le modelle, l’intero business era qui. Non era a Los Angeles, all’epoca nessuno era a Los Angeles: non avrei nemmeno potuto guadagnarmi da vivere lì.
Tutte le attrici erano qui, l’unica cosa che avevano a Los Angeles era l’industria cinematografica. Ma non la fotografia, quella era tutta a New York! All’epoca non stava succedendo niente a Los Angeles.
“Non avrei potuto fare questo lavoro in nessun’altra parte del mondo, non c’è nessun altro posto”.
Il tuo profumo preferito?
Portrait of a Lady di Frederic Malle.
Vasca o doccia?
Doccia.
Ho un appartamento con una camera letto, ho vissuto lì per trent’anni e ormai ci sono affezionata. Mi piace l’idea di fare un bagno ma, in realtà, posso contare sulle dita di una mano le volte in cui è successo. Devi avere il tempo, devi essere nel giusto stato d’animo, e quello stile di vita non mi è mai appartenuto.
Cosa significa ora per te sentirti a tuo agio nella tua pelle?
Per la mia età, sentirsi a mio agio credo che significhi essere fedele a me stessa. L’altro giorno sono stata da Bloomingdale’s e ho comprato una tuta leopardata di Alice + Olivia. L’ho vista e ho capito subito che era ciò che volevo indossare durante la mia master class per Mac ad Industria. Quindi l’ho provata, e mi calzava a pennello. Quando l’ho pagata non mi è passato per la testa di considerare cosa avrebbe potuto pensare il ragazzo alla cassa, tipo: “Dove diavolo pensa di andare la signora con indosso questa?”
Non la vedevo come qualcosa di inappropriato per la mia età, l’ho intesa piuttosto come qualcosa di perfetto per quello che avrei dovuto fare, il resto non mi interessava, capisci cosa intendo? Può succedere. Stamattina ho applicato delle ciglia finte su una donna di sessant’anni per mascherare il fatto che i suoi occhi avevano l’aria stanca, le ho detto: “Se applico delle ciglia finte sembrerai più felice, i tuoi occhi appariranno più luminosi e sembreranno anche più grandi”. Non era convinta perché aveva sessant’anni ed era preoccupata che non fosse qualcosa di adatto per la sua età, ma ha funzionato.
Se poi non funziona è un’altra storia, ma se invece funziona allora non importa.