Quando si parla di letture, l’aspetto per me più affascinante è come lo stesso titolo stimoli scenari totalmente diversi nell’immaginario delle persone che lo stanno leggendo. Sono “solo” lettere scritte su un foglio di carta, eppure. Eppure sono uno scrigno di mondi, personaggi, ambientazioni e dettagli capaci di sorprenderci ogni volta e di portarci sempre in posti nuovi, lontani, raggiungibili solo con l’immaginazione.
E proprio di immaginazione ci nutriamo, in modo speciale, mentre leggiamo un fantasy: quando gli elementi magici o soprannaturali entrano in gioco, ci si apre una porta capace di portarci ancora di là, di stimolarci in modo diverso, più profondo e anche volendo più complicato, perchè un conto è sentirsi circondati dall’atmosfera di una città realmente esistente quando leggiamo un romanzo, un conto è sforzarsi di delineare un mondo intero che non esiste, con le sue regole e strutture.
Genere che sta vivendo un nuovo Rinascimento negli ultimi anni grazie anche ai fenomeni letterari nati sui social, il fantasy si sta lentamente, ma costantemente, liberando di quelle etichette come “genere da nerd”, “infantile” o “vecchio”. Proprio perchè alla fantasia non si possono porre limiti, le frontiere che si possono attraversare grazie al fantasy sono infinite, permettendo a voci letterarie di ogni tipo (sia consolidate che nuove) di mettersi alla prova in un mondo complesso, imprevedibile e, proprio per questo, ricco di stimoli.
Attraverso l’idea e le parole di un singolo, milioni di lettori possono usare l’espediente della lettura di un fantasy per evadere dalla realtà, essere chiunque vogliamo e sentire il brivido che deriva dall’aspetto magico. A differenza di altri generi, il fantasy permette di allenare l’immaginazione e il senso dello stupore o della meraviglia in modo più intenso. Possiamo viaggiare senza muoverci dal letto, incontrare creature inesistenti, scoprire il potere e la forza che rendono i protagonisti di questo genere diversi, e quindi speciali, e affrontare situazioni ricche di emozioni.
Sicuramente il fantasy deve buona parte della sua fortuna ai titoli per bambini e ragazzi, pensati appositamente per stimolare la loro immaginazione e farli diventare un giorno quegli adulti che hanno bisogno di rifugiarsi nei proprio sogni per trovare una nuova forza di vivere la realtà (quasi citando Albus Silente nel dire questo). Quei bambini e ragazzi che divorano storie pensate per la loro età, non sono i nerd “sfigati” del domani che non sanno distinguere cioè che è finzione da ciò che è reale: sono quelle persone che sanno trovare sempre, in ogni occasione, la bellezza e la magia anche senza avere bacchette magiche, anelli del potere o orecchie appuntite come i fae.
Spesso e volentieri, diventano quelli adulti che portano avanti la passione per il genere fantasy avventurandosi in tutti i sottogruppi che lo rendono un genere estremamente ricco, dove davvero è possibile trovare un titolo che accontenti tutti. Tra gli epici o high fantasy che devono i natali a “Il Signore degli Anelli” di J.R.R. Tolkien, passando per quelli medievali o storici, per gli young adult fantasy, per gli urban fantasy, i romantici o i fiabeschi, arrivando fino ai dark, il fantasy più che essere un genere è un multiverso di trame, intrecci, caratteristiche che, per quanto rendano possibile una classificazione, sono speciali perchè si possono intersecare tra loro e proporre degli elementi trasversali capaci di stuzzicare la curiosità anche a chi, fino ad un determinato punto, si è dedicato solo ad un sottogruppo specifico.
Ecco quindi che si danno possibilità a titoli che non si sarebbero mai considerati prima, che si stimolano conversazioni e consigli ad ampio raggio e che ci si lascia sorprendere, forse una delle sensazioni più belle quando si legge: scoprire che qualcosa di “diverso” è qualcosa che ci piace. Che diverso, non significa brutto, ma nuovo. Basta veramente poco per andare oltre il pregiudizio e mettersi alla prova con una lettura fantasy. Che poi, non deve per forza piacere, qui non si vuole costringere qualcuno ad amare il fantasy: semplicemente, non dare per scontato a priori che non piacerà è limitativo. Certo, bisogna saper scegliere un titolo che renda più semplice superare questo “ostacolo mentale”: può essere addirittura che il fantasy giusto per farvi ricredere sul genere non sia ancora uscito.
“È sempre la stessa storia”, “Sento parlare solo de La Corte di Rose e di Spine, basta”, “Ci sono troppi stereotipi”, “È scritto in modo tropo semplice, “È assurdo, non mi lascia niente”: sono solo alcune delle “critiche” più diffuse quando si parla di fantasy. Che poi, più che critiche, suonano più come giustificazioni a non voler dare una prima o una nuova chance al genere, non trovate? C’è chi vuole ritrovare gli stessi pattern nei libri che legge, chi ha bisogno di alternare letture “impegnate” ad alcune più “semplici” per staccare la testa, chi non deve per forza trovare la risposta alle proprie domande esistenziali all’interno di un libro, chi vuole credere nell’amore che nasce in situazioni fantastiche ed emozionarsi insieme a quelle saghe che ci portano a crescere, anche quando siamo già adulti, anche quando pensiamo che non sia più possibile farlo.
Soprattutto in Italia, i pregiudizi verso il fantasy sembrano particolarmente diffusi: forse perchè la scelta è meno vasta (ma non meno valida) dell’estero, forse perchè qui il fantasy è molto legato all’elemento folkloristico, il lavoro da fare è ancora molto. Certamente, la diffusione di fenomeni come i libri di Sarah J. Maas o di Cassandra Clare, la frenesia per Il Trono di Spade e la voglia di far parte dei Corvi di Leigh Bardugo hanno e stanno tutt’ora spianando la strada al genere e anche a nuovi autori che approfittano di questa nuova ondata di passione per proporre i loro titoli. Eppure, basta andare in una qualsiasi libreria di Londra ad esempio per rendersi conto che il mondo fantasy da esplorare è ben più vasto di quanto ci possiamo aspettare in Italia. Saranno forse i giovani lettori ad ampliare ulteriormente la strada al genere, quelli che divorano i consigli sui social e che si affidano religiosamente alle TBR su Goodreads? O forse gli adulti che, spinti anche in parallelo dalle proposte derivanti da film e serie tv, realizzeranno che i fantasy non sono solo e per forza tomi impegnativi, o al contrario, storie d’amore sdolcinate con un elemento magico a fare da cornice? La soluzione, come spesso accade, sta nel mezzo. Tutti i lettori possono fare la differenza: basta un piccolo passaparola per dar vita ad una rinascita del genere e per dare voce a nuovi autori e storie che aspettano solo di essere scoperte e vissute.
Quando si tratta di fantasy poi, anche l’occhio vuole la sua parte: proprio come all’estero, dove le copertine speciali e ricche di dettagli catturano lo sguardo anche di chi non è solito bazzicare nella sezione dei fantasy, in Italia si tende a seguire la stessa cura estetica per intrigare i possibili lettori. Colori e font intensi, illustrazioni curatissime ed espedienti editoriali unici rendono i libri fantasy dei veri e propri scrigni di bellezza. Ne sono un esempio le nuove edizioni Fantastica Scrigno di Mondadori, che propongono titoli appartenenti al fantastico abbelliti da copertine accattivanti, materiali flessibili ma durevoli e un format totalmente innovativo in Italia pensato per proteggere il libro e impreziosire le librerie grazie alla veste editoriale ricca di dettagli. I primi tre volumi dei Fantastica Scrigno sono “La falena cremisi” di Kristen Ciccarelli, “Una tempesta di tè” di Hafsah Faizal e “Quel che nasconde il fiume” di Isabel Ibañez; tre esperienze fantasy diversi e ognuna speciale a modo suo, con sfumature uniche, che promettono di incantare gli appassionati di fantasy di ogni età e sottogenere.
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