Abbiamo poche certezze nella vita: una di queste è che negli ultimi anni ci siamo trasformati tutti in appassionati di profumo. Complici influencer, social media e lockdown vari ed eventuali, abbiamo riscoperto l’arte olfattiva, messo mano al conto in banca ed iniziato ad accumulare una malsana quantità di boccette e just profumati. Basta Bon Bon Malizia, Basta Pink Sugar (forse), un ultimo sguardo commosso a Hypnotique Poison (che continueremo ad acquistare e ad indossare per sempre) e via di corsa, dietro il Bianconiglio e verso il magico mondo della profumeria di nicchia. Ma come orientarsi in questo mare magnum di nasi, note olfattive, muschi, resine e fiori profumati? Niente paura: di seguito un decalogo di cinque cose che vale la pena sapere prima di acquistare il vostro prossimo profumo – utilissime per fare conversazione anche dopo il successo senza precedenti di questa edizione di Esxence, la fiera dedicata alla profumeria di nicchia andata in scena Milano dal 30 marzo al 2 aprile, tra curiosi, appassionati e blogger wannabe.
Pelle vs Mouillettes
Avete presente il rettangolino di carta che vi viene proposto quando chiedete di provare un profumo in boutique? Si chiama mouillette, ed è un supporto cartaceo appositamente creato per testare le fragranze prima dell’acquisto. La cosa curiosa è che le mouillette non sono tutte uguali: spesso la maison parfumière ne ha una specifica, che viene scelta perché la grana e lo spessore della carta permettono di annusare la fragranza in modo ottimale. Geniale vero? Le mouillette sono molto utili quando si cerca un profumo, perché a differenza della pelle (su cui lo spazio prima o poi potrebbe finire) consentono di provare tante fragranze contemporaneamente, senza nessun tipo di odore esterno che potrebbe deviare la degustazione olfattiva.
Anche se, quando la scelta si riduce a poche fragranze quello che consigliamo è di spruzzarle su polsi e avambracci: per esprimersi infatti la maggior parte dei profumi ha bisogno di essere provato su pelle: questo perché la nostra pelle ha un odore naturale (anche se a noi non sembra perché ormai siamo abituati) pronto a fondersi con la piramide olfattiva della fragranza che abbiamo scelto di indossare.
Ad Alcuni Piace Cambiare
Un po’ come le scale di Hogwarts, anche ai profumi piace cambiare. Ma c’è una formula magica per comprendere meglio questo fenomeno, ed è la cosiddetta piramide olfattiva. Che altro non è che la struttura del profumo, che prevede la divisione gerarchica delle note olfattive in tre gruppi: note di testa, quelle che sentiamo subito, note di cuore ovvero quelle che caratterizzano maggiormente il profumo, e poi note di fondo, ovvero quelle più resistenti e aderenti alla pelle che porteremo con noi fino alla fine della giornata.
Una volta capito questo, è facile comprendere come in realtà il profumo resta sempre lo stesso, quello che succede è che (proprio come un Pokémon) evolve nel tempo. In che modo? Il primo impatto con il profumo sono le note di testa, spesso sentori agrumati o aromatici e di conseguenza più volatili (vuol dire che evaporano prima). Quando volano via, si può entrare nel vivo del profumo: in alcune fragranze questo passaggio è delicato e non da nell’occhio, in altre invece è più netto e scenografico, e quindi si ha la percezione del cambiamento. Dopo qualche ora, rimarranno invece solo le note di fondo, spesso legnose, dolci o ambrate, che vi accompagneranno per tutta la giornata.
Quanto Vuoi Che Si Senta?
C’è chi ama i profumi leggeri, discreti, giusto quel je ne sais quoi percepibile solo al momento dell’abbraccio, e chi invece ricerca forza, proiezione, durata, una scia profumata che riempia la stanza. Se fate parte del secondo gruppo, una cosa che succede spesso quando si cambia profumo, o se ne acquista uno per la prima volta, è di rimanere delusi dalla sua durata. Nei primi momenti sembra intenso, si sente molto… e dopo qualche ora svanisce nel tutto. Come scongiurare questa minaccia e soprattutto fare acquisti consapevoli? Si può partire da queste poche semplici dritte. Per prima cosa, bisogna prestare attenzione alle note olfattive principali della fragranza: le note agrumate, aromatiche infatti solitamente sono vivaci, luminose, brillanti… ma tendono a svanire più rapidamente di altre. Per questo sono particolarmente amate nei mesi più caldi dell’anno.
Se cercate note più persistenti, sicuramente occorrerà orientarsi verso quelle legnose, affumicate e dolci – che spesso infatti vengono utilizzate sul fondo del profumo proprio perché sono la base che ne garantisce la durata. Un altro aspetto da tenere sotto controllo è la concentrazione della fragranza: come si fa? È facile, basta leggere attentamente. Le Eau de Toilette sono miscele con una concentrazione di essenza tra il 12 e il 15%, le Eau de Parfum dal 15% al 20%, mentre Parfum ed Extrait de Parfum possono arrivare anche oltre il 30%. Un’assicurazione per gli amanti dei profumi intensi, da scia? Gli orientali, con note dolci e speziate dalla durata pressoché infinita…
Sintetico o Naturale?
Meglio materie prime naturali o sintetiche? Parlando di profumi, siamo davanti a uno dei pochi casi in cui naturale non è sempre sinonimo di sostenibile o migliore. Vediamo di fare chiarezza in questo dilemma lungo anni. Le materie prime di origine naturale hanno il grande vantaggio di essere biodegradabili, e in molti casi un aiuto fondamentale per il mantenimento di alcune piccole comunità nel Sud del mondo. Ma non è così semplice: spesso, infatti, questi ingredienti possono avere un elevato impatto in termini di emissioni e sfruttamento di suolo e acqua, soprattutto quando il rapporto tra risorse impiegate e quantità di prodotto ricavato è sbilanciato. In questi casi, le materie prime sintetiche possono offrire una valida alternativa a minore impatto ambientale, rappresentando inoltre una validissima alternativa cruelty-free ad essenze storicamente di origine animale come l’ambra grigia o il muschio. Sono sintetiche anche le molecole che riproducono odori impossibili da ottenere tramite estrazione naturale: ad esempio l’aroma del sale asciugato sulla pelle dal sole, quello della frutta matura o quello inafferrabile del vapore.
Occhio Alla Storia
Acquistare un profumo, soprattutto se ci si rivolge per la prima volta al mondo della nicchia, non è solo shopping: è anche un’esperienza culturale, evocativa, fortemente immaginifica. I profumi infatti sono spesso accompagnati da uno storytelling ammaliante, mosso dalla volontà di trasportare l’ascoltatore verso mondi e paradisi lontani, viaggiando con la fantasia senza spostarsi con il corpo. Nel mare magnum dei profumi, un modo per scegliere la prossima fragranza è di selezionare tra tutte quelle che piacciono quella che racconta una storia particolarmente vicina a noi. Magari ispirata ad un personaggio di fantasia, o a un artista del passato, oppure ad un luogo o a un ricordo del cuore…