La nostra recensione del film Columbus, un film visto attraverso l’Arte Moderna.
Titolo
Columbus.
Dietro e Davanti alla Cinepresa
Columbus è il film di debutto alla regia del video-saggista Kogonada, con John Cho (Star Trek) nel ruolo di Jin e Haley Lu Richardson (17 anni (e come uscirne vivi)) in quello di Casey.
Chi Scrive
Un altro debutto per Kogonada.
Cosa c’è da sapere (NO SPOILER)
Jin, un traduttore di libri dall’inglese al coreano, va a Columbus dopo che suo padre, uno storico dell’architettura, con il quale non parla da tempo, si sente male mentre è in città per un tenere una conferenza. Nell’attesa di scoprire le condizioni reali del padre, Jin fa amicizia con Casey, una guida turistica appena diplomata, nata e cresciuta a Columbus, col desiderio di studiare architettura ma bloccata dal timore di lasciare da sola la madre ex-tossicodipendente (Michelle Forbes). Casey e Jin vagano per le strutture di arte moderna di Columbus mentre discutono sul potere curativo degli edifici, sul rapporto tra modernismo e religione, e sul perché – o se – l’architettura significhi qualcosa per loro.
Il film ci permette di scoprire (forse per la prima volta) il talento di John Cho, ed è per questo motivo che ci dimentichiamo completamente che è il ragazzo della serie di film American Pie, mentre Haley Lu Richardson è sicuramente una giovane attrice in ascesa.
Il primo film di Kogonada è un dramma “tranquillo” reso ancora più intenso dall’essere circondato dal silenzio e dall’atmosfera.
Di cosa avrete bisogno
“Attenzione“; Columbus è uno di quei film pieni di dettagli e dialoghi che dicono di più di quello che potrebbero sembrare in un primo momento.
“Ricerca Google“, dopo aver visto il film, vorrete sapere tutto su Columbus (Indiana) e il suo “parco giochi” di arte moderna.
Cosa dicono
Sulla realizzazione del film, Cho ha detto: “Sembrava un po’ un sogno; Progetti così piccoli e insoliti sono difficili da realizzare, ma è successo. All’improvviso abbiamo ricevuto la chiamata e io mi sono ritrovato a Columbus. “
Sul perché avesse deciso di realizzare il film attraverso il prisma del modernismo, il regista ha detto: “Penso che la domanda che mi ha sempre tormentato è: come puoi risultare moderno in questo mondo con qualche tipo di significato? L’arte moderna, in generale, mi ha parlato un po’. L’architettura è anche una delle forme che mi ha aiutato a riflettere su questa domanda. Penso al cinema come all’arte del tempo. L’architettura è l’arte dello spazio. Costruisce anche il nostro senso di vuoto. Ci fa vedere il nulla e l’assenza in un modo che, senza di esso, è quasi invisibile per noi.
Una volta che ho scoperto l’architettura di Columbus, volevo fortemente che facesse parte del primo film che ho realizzato “.
Un’ultima cosa…
Il film è stato presentato in anteprima al Sundance Film Festival nel 2017 e dopo essere stato acclamato dalla critica, ha ricevuto 3 candidature agli Independent Spirit Awards: Miglior film d’esordio, Miglior sceneggiatura d’esordio, Miglior fotografia (Elisha Christian) e il Piaget Producers Award (Giulia Caruso e Ki Jin Kim).
Pare che Kogonada sia tornato a Columbus per creare una sorta di documentario “dietro le quinte” sul film: in questo modo avremo la possibilità di scoprire di più sul cinema, su gli esseri umani e sulla loro relazione e connessione con l’architettura.
Voto su 5 Scimmie: