Tutti conosco Paul Schrader perché autore di grandi capolavori, sceneggiatore che, a fianco di
Martin Scorsese ha regalato al mondo film come “Toro Scatenato” e “Taxi Driver”. Ma ora di capolavoro ne ha fatto uno tutto suo: First Reformed. Un film che profuma già di Oscar e che ha lasciato tutti in Sala con un grande regalo, ricambiato da una standing ovation che ha emozionato lo stesso Schrader e i protagonisti del film presenti, soprattutto un commosso Ethan Hawke.
Il protagonista di First Reformed è appunto Ethan Hawke, che interpreta Padre Toller, un uomo con un passato turbolento, la morte di un figlio e il fallimento di un matrimonio. Decide così di isolarsi e di occuparsi della chiesa “First Reformed”, da cui prende il titolo del film. Amanda Seyfried è invece una donna che frequenta la sua chiesa, che trova in lui uno spirito affine e soprattutto un uomo a cui affidarsi in un momento di difficoltà del marito.
Si potrebbe dire di poter suddividere il film in due parti: una prima in cui Toller cerca di aiutare l’attivista ambientale Michael (marito di Amanda Seyfried nel film), cerca di salvarlo dai suoi disperati pensieri nei confronti del mondo, dell’ambiente ormai distrutto. Proprio per questo Michael non vuole che sua moglie metta alla luce il loro figlio, perché odierebbe i suoi genitori per l’egoismo di averlo messo al mondo, sapendo che esso sta scomparendo, che non c’è via di ritorno, che l’ambiente si sta a poco a poco sciogliendo sotto le loro mani e che il potere dei soldi vince sempre su quello della salvezza. Qui Padre Toller cerca di dare speranza al ragazzo. La seconda parte di “First Reformed” si incentra invece sui sentimenti del prete, sul seme che Michael, con le sue parole, ha piantato nel suo cuore.
Ethan Hawke ha detto di essersi sentito a suo agio nell’interpretare questo personaggio, sebbene complicato e pieno di sfumature e molto probabilmente la sua migliore interpretazione: “Mia nonna mi diceva sempre che sarei diventato un prete e così sono cresciuto con la paura che la famosa chiamata sarebbe arrivata da un momento all’altro, ma per fortuna così non è stato. Quindi interpretare questo personaggio non è stato difficile per me, dato che sono cresciuto a stretto contatto con la religione”.
Schrader parla della religione e scherzando dice: “Ho provato a rubare lo script di Silence a Martin
Scorsese, facendolo arrabbiare, perché pensavo non sarebbe mai riuscito a girarlo e in ‘First Reformed’ c’è un omaggio all’amico e collega”. Oltre a tematiche religiose, si affrontano quelle ambientali, ma anche personali: la rabbia, la solitudine ed, infine l’amore. Questo film non vuole dare risposte, non vuole essere di parte, vuole solo accendere interrogativi. Cosa che riesce a fare alla perfezione.
Ma, dall’altra parte il regista è risoluto su ciò che pensa del mondo: “Non credo che l’umanità potrà sopravvivere a questo secolo, ormai abbiamo esaurito la nostra permanenza sul pianeta nonostante i secoli di esperimenti. Io ho vissuto in un periodo magico come quello del baby boom, in cui non ci sono state guerre, ma poi tutto è cambiato e ormai abbiamo guastato il pianeta, anche per i nostri figli”.
La regia di “First Reformed” ci fa rimanere incantati: i colori, la geometria, la pulizia della immagini, la freddezza che viene scaldata solo da ciò che noi vediamo negli occhi di padre Toller e che ci dona un meraviglioso tramonto color rosa sul quale il protagonista diventa contrasto nero, ascoltando il mondo che cade lentamente.