Acne e brufoli: il temuto duo!
Tutte ci siamo almeno una volta nella vita (solo una?!?) svegliate con qualche amico indesiderato sul viso o sulla schiena o in posti ancora più improbabili: se siamo state fortunate ed erano solo dei brufoletti di passaggio, in qualche giorno ce ne siamo liberate, ma a volte questi sfoghi possono peggiorare e dare vita a patologie della pelle più grandi come l’acne, un’infiammazione cronica del follicolo pilifero e delle ghiandole sebacee caratterizzata dalla presenza di comedoni, papule, pustole o noduli. Le cause di queste infiammazioni – sia quando si tratta di acne, sia quando si tratta di imperfezioni passeggere – possono essere diverse: dalle variazioni ormonali (a quante di voi il ciclo fa brutti scherzi?), a fattori psicologici, all’alimentazione fino all’uso sbagliato di prodotti skincare o makeup, a volte troppo occlusivi.
Brufoli è un termine piuttosto vago nel quale racchiudiamo diversi tipi di spot, spesso senza saper veramente riconoscere le differenze tra un’imperfezione e l’altra: imparare di conseguenza a riconoscere quale tipo di brufolo stia banchettando sulla nostra amata pelle è molto importante per poterlo curare al meglio, possibilmente sbarazzarcene in fretta e far sì che non peggiori. Abbiamo fatto quindi una lista dei vari diversi tipi di brufoli e come trattarli, per non farvi trovare mai più impreparate!
1. Comedoni: sono pori istruiti che si possono verificare sia da soli, sia insieme all’acne e solitamente si concentrano nelle zone del naso, della fronte, del mento – la zona T – e anche della schiena e sono causati dall’eccessiva produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee (quella sostanza grassa e oleosa che ha lo scopo principale di idratare e proteggere la nostra pelle) che si accumula nei follicoli piliferi e li ostruisce. I comedoni possono essere di due tipi: comedoni aperti, detti anche punti neri, che sono accumuli di sebo, materiale corneo e cellule morte nei follicoli aperti i quali, a contatto con l’ossigeno, si ossidano e si scuriscono e comedoni chiusi, o anche detti punti bianchi, anch’essi accumuli di sebo, cheratina e cellule morte nei dotti piliferi chiusi, che creano delle piccole cisti sottocutanee, causate dal sebo che non può più fuoriuscire. I comedoni sono associabili all’acne comedonica, un tipo di acne che colpisce generalmente in pubertà – per questo viene anche definita acne giovanile – e può essere dovuta a fattori ormonali, e in particolare alla produzione di ormoni androgeni come il testosterone, ma anche di estrogeni, allo stress e l’utilizzo di farmaci.
2. Papule: sono delle piccole lesioni cutanee palpabili in rilievo che possono essere causate da un’infiammazione, un’escoriazione o un’infezione della pelle che però non manifestano in superficie la presenza di pus con punta bianca.
3. Pustole: conosciute anche come i comuni “brufoli”, sono piccole raccolte di pus (prodotto dalla rottura delle cellule infiammatorie) nello strato superiore dell’epidermide o nel derma, più grandi e più infiammate delle papule, che si formano solitamente in corrispondenza dei follicoli piliferi o delle ghiandole sudoripare, di norma causa della presenza di batteri e indicano un’infezione più avanzata e profonda.
4. Noduli e cisti: sono delle papule grandi e solide sottopelle e si verificano quando c’è troppa pressione sulla parete del poro e l’infezione penetra nel secondo strato di pelle attorno al poro, dando vita ad una delle forme più dolorose di acne, l’acne nodulo-cistica. Questo tipo di acne presenta grosse formazioni cistiche con fenomeni suppurativi ed ascessuali che danno esito a cicatrici ed è spesso associata anche ad una guarigione tardiva e lenta, le cui cause non sono ancora del tutto chiare. Le ghiandole sebacee infatti, per un motivo ancora sconosciuto, diventano estremamente sensibili a un aumento del livello di ormoni maschili e rispondono producendo quantità eccessive di sebo: di conseguenza si gonfiano, si induriscono e non possono scaricare il sebo in eccesso sulla superficie della pelle, che le fa scoppiare sotto la pelle.
Cosa fare se si soffre di acne/pelle impura?
1. Fate attenzione ai prodotti che usate: è importante essere sempre informate su quali prodotti skincare stiamo usando e su quali ingredienti ci sono all’interno. In generale, possiamo dire che le linee guida principali sono:
– evitare l’uso di prodotti contenenti molecole comedogeniche (come vaselina, pretrolati, siliconi), che possono influire sulla fisiologia cutanea ostruendo i pori;
– evitare creme dense e oli in quanto sono preferibili delle texture leggere, tipiche invece di prodotti in gel o di lozioni liquide;
– non utilizzare prodotti con ingredienti irritanti come alcol, mentolo, menta piperita, eucalipto ed estratti di agrumi; le fragranze naturali o sintetiche possono anche irritare la pelle e renderla secca, arrossata e squamarla;
– non utilizzare scrub fisici abrasivi e spazzole e dischetti duri per detergere, perché vanno solo a danneggiare la pelle e la barriera che, essendo debole ed irritata, non riesce a difendersi dai batteri che sono la causa di imperfezioni.;
– non utilizzare prodotti contenenti sostanze come lanolina, miristato di isopropile, laurilsolfato di sodio e laureth-4, che possono irritare la pelle, predisponendo la cute all’acne;
2. Esfoliare: il BHA è riconosciuto come uno degli acidi esfolianti più performanti per la lotta contro l’acne. Usando regolarmente l’acido salicilico il rossore, il gonfiore e la formazione di batteri nei pori risulteranno visibilmente ridotti e migliorerà anche la capacità della pelle di scaricare il sebo. Lo Skin Perfecting 2% BHA Liquid Exfoliant di Paula’s Choice è l’esfoliante più conosciuto e valido sul mercato: contenente acido salicilico, estratto di tè verde, dalle proprietà antiossidanti e lenitive e Metilpropanediolo, noto per migliorare l’assorbimento di ingredienti come il BHA e per le sue proprietà idratanti, elimina le cellule morte della pelle (sia in superficie che in profondità) e aiuta a ridurre punti neri, macchie e arrossamenti in poco tempo. Basta spargerlo su un batuffolo di cotone e poi tamponarlo sul viso, senza risciacquare, applicare sempre la protezione solare dopo l’uso et voilà!
3. Perossido di benzoile: è il trattamento più efficace nella lotta contro l’acne, soprattutto l’acne cistica. Le soluzioni in commercio sono disponibili in concentrazioni dal 2,5 al 10% e sono acquistabili facilmente in farmacia. Solitamente è meglio iniziare sempre con una concentrazione bassa, in quanto un prodotto contenente il 2,5% di perossido di benzoile irrita meno di una soluzione con 5/10% e può essere altrettanto efficace. Uno dei trattamenti medici più famosi a base di perossido è sicuramente il Benzac Gel di Galderma. Disponibile in tre diverse formulazioni Benzac 5% Gel, Benzac 10 % Gel e Benzac Clean 5% gel, disinfetta la pelle e agisce sui batteri che causano l’acne. A differenza del Benzac Gel, che dev’essere applicato sulla pelle una o due volte al giorno secondo necessità, sulle zone interessate e massaggiare fino a completo assorbimento, il Benzac Clean 5% gel deve avere tempo di contatto con la pelle più breve possibile (da 1 a massimo 5 minuti) per minimizzare il rischio di effetti indesiderati e dev’essere applicato con la pelle umida, massaggiato come durante la detersione nel punto specifico e sciacquato subito dopo.
Ps: se la vostra pelle non tollera questo ingrediente, l’alternativa più valida è l’acido azelaico, dalla forte azione batteriostatica e battericida, che normalizza i processi di differenziazione epidermica e inibisce la proliferazione dei cheratinociti, riducendo il contenuto di acidi grassi liberi nei lipidi della superficie cutanea, andando ad esaltarne l’azione antiacneica ed anticomedogenica. Il nostro preferito? L’Azelaic Radiance Face Treatment di Freshly Cosmetics, un trattamento 100% naturale e oil free in formato gel-crema, contenente 10% di acido azelaico, 7 tecnologie naturali multifunzionali per prevenire e trattare tutte le imperfezioni del viso e potenti attivi naturali come un complesso di Honokiol Magnololo, un concentrato di probiotici e flavonoidi e fiore di zafferano. Adatto a tutti i tipi di pelle, comprese quelle più sensibili e reattive, non secca la cute e non la lascia nemmeno grassa o lucida, andando a curare imperfezioni come brufoli e punti neri e a lenire rossori, capillari dilatati, infiammazioni, prurito e bruciore, così come tutti i segni causati da acne, ma anche da rosacea e couperose.
4. Lavare il viso con detergenti delicati che non irritino la pelle: la linea Toleriane de La Roche-Posay è la linea skincare formulata per rispondere specificatamente alle esigenze della pelle sensibile, sensibilizzata (e anche a tendenza allergica) per eccellenza. Il Toleriane Crema Detergente è un cleanser che contiene solo ingredienti essenziali per detergere e rimuovere il make-up, senza alcol e fragranze, dalla texture lattiginosa e morbida per ridurre al minimo gli sfregamenti ed è perfetto per idratare e lenire le pelli infiammate.
5. Proteggere sempre la pelle dai danni del sole e da ulteriori irritazioni usando un SPF30 o 50, in quanto l’esposizione ai raggi solari può essere un fattore di rischio per l’aggravamento dei brufoli già presenti sulla pelle. Lo sappiamo, a volte l’abbronzatura ci può ingannare, perché l’aspetto della pelle sembra migliorato, la produzione di sebo normalizzata e l’infiammazione diminuita ma, attenzione: il sole va solo a “camuffare” le imperfezioni. In realtà la nostra pelle si inspessisce per proteggersi dai raggi UVA ed UVB, andando a “intrappolare” ancora più sebo e aggravando la patologia acneica. Spesso, anche con schermi solari leggeri ed opacizzanti, la pelle grassa, con l’uso continuo dell’SPF può produrre più sebo del dovuto e aumentare la comparsa di imperfezioni: per questo motivo la crema solare dev’essere scelta con cura. Eucerin Oil Control SPF50 è una protezione da usare quotidianamente, adatta alla pelle grassa e a tendenza acneica, anche sensibile, con un effetto anti-lucido fino a 8 ore. Grazie alla L-Carnitina sebo-regolatrice e alle tre micro particelle che assorbono i lipidi e quindi qualsiasi eccesso di grasso, la pelle risulta con il tempo più opaca.
6. Non andare mai a dormire truccate o con la crema con SPF del giorno: è importantissimo struccarsi sempre e rimuovere ogni residuo di trucco prima del meritato riposo, per ovviare al problema della proliferazione batterica.
7. Evitare di usare trucchi “solidi”, come fondotinta in stick, correttori e fard in crema, che spesso contengono all’interno cera o ingredienti cerosi che ostruiscono ulteriormente i pori. Preferite invece prodotti in gel, fondotinta liquidi e polveri leggere. Alcuni esempi? L’Eaze Drop di Fenty Beauty, un fondotinta opacizzante long lasting e modulabile formulato con il complesso HydraBlend, che fornisce idratazione per tutto il tempo in cui lo indossiamo, il blush in gel (non appiccicoso) di Espressoh, Glassy, che reagisce con il pH della tua pelle dove intensità e colore variano a seconda del tono e del pH della pelle o i Lip2Cheeck di Trinny London, blush in crema che possono essere usati anche come lip balm, il Luminous Silk Concealer di Armani, un correttore dalla texture ultra-fine e molto liquida ma intensamente pigmentata e la Hyaluronic Hydra Powder di By Terry, una cipria quasi impalpabile per un effetto opaco e per bilanciare la pelle, le cui polveri contengono microsfere di acido ialuronico, per una base più uniforme e levigata.