Il cinema è una delle forme d’arte più efficaci ed evocative mai create, e l’arte, in tutte le sue forme e declinazioni, è l’unico linguaggio che può essere parlato e compreso da tutti gli abitanti di ogni angolo del mondo. Il cinema è, dunque, un codice globale, così come lo sono i prodotti di natura e origine similare come le serie tv: dovunque sia ambientato, chiunque ci sia dietro e qualunque sia la lingua in cui gli attori dialogano, il messaggio che un film o un episodio di una serie trasmette, le emozioni che può suscitare, e le lezioni che insegna sono universalmente comprensibili, valorizzabili e condivisibili.
“Una volta superata la barriera di 2 cm e mezzo dei sottotitoli, hai accesso a molti altri meravigliosi film” disse il regista sudcoreano Bong Joon-ho durante il discorso di accettazione del premio come Miglior film straniero che il suo film “Parasite” si aggiudicò ai Golden Globe dello scorso anno; “Solo l’essere stato nominato a fianco di straordinari colleghi cineasti da tutto il mondo è un onore immenso. Noi usiamo un linguaggio unico, direi: il cinema”.
Ben detto, Maestro, ed è un peccato che forse, in passato, i film stranieri sottotitolati non abbiano ottenuto un riconoscimento e apprezzamento tanto importanti quanto quelli di cui stanno iniziando a godere oggi, ma meglio tardi che mai. Nel villaggio più recondito del Paese più fuorimano che ti viene in mente, potrebbe esserci un filmmaker di grande talento, con un cast e una troupe di grande talento, alle prese con la produzione di un gran bel film, o di una brillante serie tv, ma tu non lo sai, e non li troverai mai se non indaghi più a fondo, se non apri le finestre e lasci entrare la luce del mondo. Le gemme più preziose sono quelle nascoste nelle cavità più profonde e insospettate. Vuoi dare uno sguardo agli archivi vasti e variegati del cinema e della serialità internazionali? Se nella tua vita non hai visto altro che produzioni angloamericane, scorri la nostra selezione dei migliori film e serie tv internazionali che faresti meglio a recuperare – occhio però, questo è solo un assaggio!
“Mustang” | TURCHIA
Diretto dal regista franco-turco Deniz Gamze Ergüven, “Mustang” è un dramma pluripremiato (l’Europa Cinemas Label Award al Festival di Cannes nel 2015 e quattro César) e plurinominato (come Miglior film straniero ai Golden Globe e agli Oscar) ambientato in un villaggio piccolo e remoto della Turchia. La storia racconta la vita e la crescita di cinque sorelle orfane in una società conservatrice e in una famiglia allargata che vuole vederle sposate a tutti costi, nonostante i dubbi e le ribellioni delle ragazze davanti ai prescelti e pretendenti. Il film si rivela una prospettiva femminile potente e significativa sulla cultura e tradizioni contemporanee turche.
“Persepolis” | FRANCIA, IRAN
Tratto dalle memorie in formato graphic novel di Marjane Satrapi, il film d’animazione, nominato agli Oscar e vincitore del Premio della giuria al Festival di Cannes nel 2007, è stato scritto e diretto dalla stessa Satrapi insieme a Vincent Paronnaud. La storia di formazione parte dalla Rivoluzione Iraniana del 1979 vista attraverso gli occhi di Marjane, una ragazzina di 9 anni. In quest’epoca, i fondamentalisti islamici al potere possiedono il controllo assoluto sulle vite dei cittadini, obbligando le donne a indossare il velo e limitando brutalmente la libertà di espressione. Con le guerre intestine e repressioni violente che si fanno sempre più frequenti, i genitori di Marjane decidono di mandare la ragazzina a proseguire gli studi in Austria, per preservare la sua dignità, salute e stabilità mentale. Una volta a Vienna, Marjane vivrà una nuova, diversa rivoluzione, tanto dirompente quanto quella che divampava nella sua terra natia: la rivoluzione della pubertà, dell’adolescenza, dell’amore, del cuore spezzato, e della non appartenenza.
“Burning” (“Beoning”) | COREA DEL SUD, GIAPPONE
Il film drammatico del 2018, acclamato dalla critica internazionale, diretto da Lee Chang-dong, è tratto da uno dei più acclamati racconti dello scrittore Haruki Murakami intitolato “Granai incendiati”. La trama intricata ha per protagonista Lee Jong-su, un giovane aspirante romanziere che ha appena ritrovato una vecchia amica, Shin Hae-mi, in procinto di partire per un viaggio in Africa. Prima della partenza, la ragazza chiede all’amico il favore di tener d’occhio la sua casa e il suo gatto mentre lei è via: da questo primo passo, sboccerà una relazione insolita e ambigua tra i due, complicata ulteriormente dalla comparsa in scena di Ben, il nuovo fidanzato di Hae-mi. L’improvvisa scomparsa della ragazza innescherà un’evoluzione del triangolo amoroso verso orizzonti mai esplorati e la maturazione da parte dei protagonisti di una nuova coscienza di sé e del collettivo.
“Dolor y Gloria” | SPAGNA
Il dramma semi-autobiografico, con due nomination agli Oscar 2019, diretto da Pedro Almodòvar, ha per protagonista Antonio Banderas nel ruolo di Salvador Mallo, un ex regista di successo in balia di una crisi creativa e in pessima salute. Tra flashback nostalgici sul rapporto con la madre (Penelope Cruz), sulla sua infanzia in un piccolo villaggio nei dintorni di Valencia, e la ricomparsa di persone e questioni legate al suo primissimo film, Salvador verrà messo alle strette e si ritroverà a dover fare i conti con il passato, il presente e il futuro, alla ricerca di un modo per risalire a galla nel mondo moderno.
“Matthias e Maxime” | CANADA
Scritto e diretto da Xavier Dolan, con un cast composto dai suoi amici d’infanzia, l’ultimo lungometraggio del filmmaker canadese, uscito tra il 2019 e il 2020, racconta la relazione conflittuale tra i quasi trentenni Matthias (Gabriel D’Almeida Freitas) e Maxime (Xavier Dolan), amici di una vita vissuta a Montreal. Una scommessa persa e il conseguente bacio che i due si scambiano davanti alla telecamera di un cortometraggio sperimentale, girato da un’amica comune, porterà i due a mettere in discussione non solo la loro identità sessuale, ma anche il loro legame e i sentimenti che hanno provato l’uno per l’altro nel corso degli anni cresciuti insieme.
“Ricordi?” | ITALIA
Questo racconto potente ed evocativo scritto e diretto da Valerio Mieli, è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2018. Il film è un ritratto dei luoghi pittoreschi e ambigui della memoria e dell’illogico tempo intimo, in cui i protagonisti senza nome (interpretati da Luca Marinelli e Linda Caridi) ripercorrono e rivivono la loro storia d’amore, dagli esordi alla fine. Nel corso degli anni, i due innamorati crescono e cambiano, come accade inevitabilmente alle persone con il passare del tempo, con gli eventi della vita che si susseguono e la sconvolgono, con l’estinguersi di vecchi fuochi e lo scoppiettare di nuove fiamme. Tra l’altro, i ricordi, come sappiamo bene, spesso sono soggettivi, e contraffatti dalla prospettiva e dalle emozioni.
“Il segreto dei suoi occhi” (“El secreto de sus ojos”) | ARGENTINA
Il thriller del 2009 diretto e co-scritto da Juan José Campanella ha vinto il premio Oscar come Miglior film straniero. Attraverso una serie di flashback e flash-forward tra il 1975 e il 1999, il film racconta la storia di un impiegato del dipartimento di giustizia e del suo capo alle prese con un caso di stupro e assassinio, distratti allo stesso tempo dalla loro relazione, romantica ma seppellita da fin troppo tempo. Utilizzando come espediente narrativo la stesura di un romanzo, il film esplora le controversie del mondo della legge, della politica e degli amori impossibili, in un giallo dalla trama complessa e sfaccettata che analizza l’intimo della natura umana.
“Touki Bouki” | SENEGAL
Scritto e diretto dal regista senegalese Djibril Diop Mambéty, il film di genere drammatico del 1977 ha debuttato nella sezione Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes, ed è stato recentemente restaurato dalla Cineteca di Bologna. La storia ha per protagonisti Mory e Anta, una giovane coppia di senegalesi con il sogno di fuggire dalla terra natia e farsi una vita in Europa. Per racimolare il denaro necessario per partire, i due organizzano una serie di attività fraudolente, furti e incontri di prostituzione, poiché i crimini sembrano la soluzione più veloce per ottenere denaro. Tuttavia, la coppia si renderà presto conto di non condividere le stesse ambizioni e gli stessi legami come credevano. Promosso a pieni voti da Jay-Z & Beyoncé (i musicisti hanno riprodotto un’immagine centrale del film in una foto scattata come parte della campagna promozionale per il loro tour mondiale “On the Run II” del 2018), il film è stato etichettato dalla critica come il primo vero film d’avanguardia africano.
“Kiki consegne a domicilio” (“魔女の宅急便 Majo no takkyūbin”) | GIAPPONE
Il film d’animazione del 1989 di Hayao Miyazaki, tratto dal romanzo omonimo del 1985 scritto da Eiko Kadono, è una storia di formazione che ha per protagonista la tredicenne Kiki, una streghetta simpatica e maldestra che lascia il suo paese in compagnia del gatto nero parlante per proseguire l’apprendistato da strega a Koriko, un’agognata città di mare. Per guadagnarsi da vivere, Kiki trova lavoro nel campo delle consegne a domicilio, viaggiando di casa in casa a cavallo della sua scopa. Nel corso degli impegni giornalieri, la giovane e inesperta strega stringe legami interessanti e amicizie indelebili che l’aiuteranno a imparare a gestire i suoi poteri magici e a diventare davvero indipendente.
“Love and Anarchy” (“Kärlek & Anarki”) – Serie tv | SVEZIA
La serie Netflix uscita nel 2020, creata da Lisa Langseth e diretta da Langseth e Alex Haridi, è ambientata nella capitale Stoccolma: Sofie è una madre e moglie frustrata, sposata con un marito assente in tutti i sensi, tristemente dipendente da un autoerotismo quasi ossessivo. Routine e vita letargica vengono sconvolti dal giovane e affascinante Max, l’informatico della casa editrice per cui Sofie ha iniziato a lavorare come consulente aziendale. La differenza d’età tra i due e lo stato civile di lei non impedirà loro di sperimentare con un corteggiamento insolito, audace e basato sul ricatto, che avrà conseguenze significative sulla loro vita e sul loro lavoro.
“Natale con uno sconosciuto” (“Hjem til jul”) – Serie tv | NORVEGIA
Sempreverde, anche senza atmosfera natalizia, queste imperdibili due stagioni della serie del 2019 diretta da Per-Olav Sørensen ha per protagonista la frustrata ed eterna insoddisfatta Johanne, un’infermiera di 30 anni che alle cene di famiglia siede sempre al tavolo dei bambini, in qualità di ultimo e unico membro adulto single della famiglia. Messa sotto pressione dai genitori e dai fratelli, desiderosi di vederla sistemata con un uomo una volta per tutte, Johanne decide di sperimentare con una serie di appuntamenti al buio, disposta a tutto pur di portare a casa un fidanzato per Natale e far contenta la famiglia. Tra relazioni convenzionalmente inappropriate e il ritorno di una vecchia (ma mai estinta) fiamma, Johanna e la sua famiglia si renderanno presto conto di quanto imprevedibile e incontrollabile possa essere la magia dell’innamoramento.
“Dark” – Serie tv | GERMANIA
La serie fantasy di tre stagioni, uscita su Netflix tra il 2017 e il 2020, creata da Baran bo Odar e Jantje Friese, è una delle storie più eccitanti, complesse e intricate mai raccontate in tv. Le vicende sono ambientate in un paese fittizio chiamato Winden, in cui le vite di quattro famiglie – i Kahnwald, i Nielsen, i Doppler e i Tiedemann – si incrociano col verificarsi di una combinazione di eventi tragici e sospetti: la scomparsa di due bambini del posto, improvvisi sbalzi di corrente elettrica che causano blackout in ogni edificio del villaggio e la morte improvvisa di stormi di uccelli con conseguente pioggia di cadaveri. Quando le indagini riportano a galla alcuni eventi del passato, spunta fuori una coincidenza molto strana e inquietante: eventi simili si erano già verificati a Winden nel 1986, l’anno in cui il piccolo Mads Nielsen scomparve misteriosamente senza mai più essere ritrovato. Un gruppo di adolescenti curiosi, Jonas Kahnwald, Marta, Magnus e Mikkel Nielsen, Bartosz Tiedeman e Franziska Doppler, che gironzolavano nel luogo sbagliato al momento sbagliato, si ritroveranno a dare, pericolosamente e irreversibilmente, un contributo fondamentale al caso.
“Please Like Me” – Serie tv | AUSTRALIA
Creata da Josh Thomas, questa serie di tre stagioni in onda dal 2013 racconta la vita e le avventure amorose del ventenne Josh (Josh Tomas), a partire dal giorno in cui la sua ragazza lo molla perché fermamente convinta dell’omosessualità di lui. Da quell’evento in poi, con l’aiuto del coinquilino e di qualche nuovo amico, Josh inizia a mettere in dubbio la propria sessualità, tra vergogne, incertezze, negazionismo, e un numero indicibile di incontri romantici penosi e imbarazzanti. Una sceneggiatura brillante e una serie di colpi di scena inaspettati sono gli ingredienti che rendono questa serie un perfetto antistress e tirami-su.