La moda è storia, cultura.
Ma la moda è anche femminilità, divertimento, e valori.
E proprio queste sono le parole chiave per descrivere lo stile di Alessia Fattori Franchini: la founder di AFF (atelier di comunicazione per i settori fashion, gioielleria e lifestyle), consapevole in primis dell’importanza dello storytelling che si cela dietro a un brand e un prodotto, ha costruito negli anni un guardaroba composto da capi con una forte creatività, pezzi timeless e accessori dai dettagli unici, combinati tra loro in modo equilibrato, senza mai dimenticare che il vero punto di forza di una donna è l’eleganza nel porsi ed esprimersi.
Ecco dunque la storia che Alessia, aprendoci le porte della sua cabina armadio, ci ha raccontato.
Crescendo, com’era il tuo armadio e come si è evoluto nel tempo?
Devo dire che il mio armadio si è evoluto in termini di consapevolezza e attenzione verso la ricerca, amo cercare stilisti che non sono per forza conosciuti, perché mi piace dare spazio e valore alla creatività dei talenti emergenti. Compro meno e meglio, perché conosco la storia di ogni brand, anche per deformazione professionale, è qualcosa a cui faccio caso. Acquisto capi che hanno una forte creatività e uno storytelling definito.
E fino ad ora qual è stata la storia più interessante?
Un’azienda per cui sono onorata di aver contribuito a riportare il suo messaggio in Italia è Van Cleef & Arpels, una maison francese che nasce da una storia d’amore. Ha uno storytelling bellissimo, con pezzi e collezioni molto poetiche e femminili. Sono molto orgogliosa di aver contribuito a ri-raccontare la storia di un brand come Mario Valentino, tra i fondatori di Camera Nazionale della Moda Italiana, e per il quale abbiamo curato un lavoro partendo dall’heritage dell’azienda, dal quale è nato anche un libro, edito da Schiera, che abbiamo portato poi in giro per le università italiane.
La moda è un aspetto della cultura, perché racconta un momento storico nel quale hai vissuto. Sono felice di lavorare con un’azienda come Pasquale Bruni, per cui stiamo facendo un bellissimo lavoro di racconto delle collezioni e della creatività della sua designer Eugenia Bruni. Tra i progetti che fanno parte della mia formazione rientra l’incubatore della moda, grazie al quale ho portato tanti giovani stilisti all’attenzione dei media e quindi dei buyer. Sono progetti formativi che mi hanno aiutata a sviluppare una sensibilità sulla creatività e sulla moda, focalizzandomi anche sui contenuti.
“Mi piace acquistare capi che hanno una forte creatività e uno storytelling definito”.
“La moda è un aspetto della cultura, perché racconta un momento storico nel quale hai vissuto”.
Come descriveresti il tuo rapporto con la moda?
È un rapporto di condivisione, mi piace condividere la moda con le persone a me vicine ma soprattutto per me è un aspetto culturale, perché una cosa è l’abbigliamento e un conto è la moda, ho un grande rispetto culturale per chi riesce a creare qualcosa che sopravviva a se stesso e al tempo in cui vive. Questo è il rapporto intellettuale, poi c’è anche un rapporto femminile che è giocoso, ironico e divertente, la moda è anche qualcosa che può aiutare le donne ad esprimere parte della loro vita e personalità e sicuramente a valorizzarle; io credo in una moda che valorizza chi la indossa, sia con gli accessori che con l’abbigliamento.
Quali sono i capi/accessori che meglio rappresentano il tuo stile e qual è dunque il tuo look di tutti i giorni?
Sicuramente i capi che rappresentano il mio stile sono timeless, che raccontano un’eleganza décontracté fatta di pezzi sartoriali mixati con altri pezzi più smart, da tutti i giorni. Amo indossare giacche doppiopetto e pantaloni a vita alta, poi mi piacciono le camice di seta e le camice a righe. Amo anche le t-shirt, mi piace sempre dare equilibrio ad un look: ad esempio, se metto un tessuto pesante ne abbino uno leggero, se metto qualcosa che è visibilmente riconoscibile (anche se non lo faccio spesso) mi piace abbinarlo con qualcosa di molto semplice.
“La moda è anche qualcosa che può aiutare le donne ad esprimere parte della loro vita e personalità e sicuramente a valorizzarle…”
“…Io credo in una moda che valorizza chi la indossa, sia con gli accessori che con l’abbigliamento”.
Quale diresti che è il must-have nel tuo guardaroba?
La collana che porto sempre, piena di ciondoli e charme che sono dei feticci, ricordi e simboli di tanti percorsi e tanta creatività che ho avuto la fortuna di condividere con artisti e creativi.
Hai mai avuto un epic-fail legato al tuo stile?
Posso dire che sono capitata a una festa a tema militare con un vestito a fiori? [ride]
Qual è il capo di cui dovresti sbarazzarti, ma che non riesci proprio?
Sono tantissimi i capi di cui dovrei sbarazzarmi, di cui dovremmo sbarazzarci tutti, perché abbiamo bisogno veramente di poche cose, se ci facciamo attenzione mettiamo sempre le stesse. Non amo la parola “trend”, non amo comprare cose particolarmente di tendenza perché mi piace avere uno stile molto personale, fatto di pezzi con dettagli speciali. Potrei tranquillamente rinunciare alla metà delle cose che sono nel mio armadio, perché io posso essere me stessa anche con una t-shirt bianca.
Credo molto negli accessori e nei gioielli, e secondo me l’eleganza è data non dal guardaroba che uno possiede, ma dal modo che ha di muoversi, di parlare, è soprattutto un eleganza di pensiero. Ci sono donne che possono essere molto più eleganti di donne che indossano abiti delle ultime uscite pret-a-porter perché hanno la capacità di indossare un paio di jeans e una camicia bianca e di esprimere pensieri e concetti che sono molto più alti di chi si può permettere di avere tutto.
Se potessi indossare un solo brand o designer da qui in poi, chi sceglieresti?
Non potrei mai [ride]. Per me sarebbe rinunciare a una parte di me, perché per me la moda è creatività, amo i creativi e il mio è un lavoro creativo, non potrei mai indossare un solo brand.
“L’eleganza è data non dal guardaroba che uno possiede, ma dal modo che ha di muoversi, di parlare, è soprattutto un eleganza di pensiero”.
Hai un evento dell’ultimo minuto e non sei a casa, dove andresti per dello shopping d’emergenza?
Dipende dall’evento e dall’orario, perché c’è un orario per ogni abito. Ti potrei dire che faccio una corsa da Mario Valentino per prendermi delle scarpe per sorridere, perché le scarpe di Mario Valentino sono bellissime, sexy, ci puoi ballare tutta la notte. Potrei scegliere anche un completo sartoriale androgino e maschile, con giacca doppiopetto, e per questo vado da Alberto Biani, mentre per scarpe basse e mocassini potrei andare da Edhèn perché me le fanno su misura. Potrei andare da Sergio Rossi per qualcosa di più sparkiling, oppure optare per delle scarpe Midnight 00, che sono veramente funny, o per un paio di Fabrizio Viti, Francesco Russo o Amina Muaddi.
Sicuramente per qualcosa di divertente potrei scegliere Loewe o JW Anderson, e per una festa potrei scegliere N.21, Celine, che amo particolarmente, e Jacquemus. Per una serata décontracté potrei scegliere For Restless Sleepers e Jil Sander, che uso spesso e volentieri. Per una borsa speciale sicuramente potrei farmi fare qualcosa di unico e personalizzato; dovendo scegliere qualcosa di timeless, sicuramente mi indirizzerei verso Bottega Veneta o Hèrmes. Non saprei dirti dove andrei per una sessione di shopping dell’ultimo minuto, perché la vera domanda è: “dammi budget e ora e ti rispondo” [ride].
“C’è un orario per ogni abito”.
Nel tuo guardaroba, ne hai troppi di?
Ti direi che non ho troppo di nulla, perché faccio scelte dettate sempre dalla mia passione per la creatività ma ragionate anche verso la sosteniblità, quindi ad oggi compro poco e bene. Potrei avere troppe cinture, sono un dettaglio che amo tantissimo, mi piacciono molto e ne compro di tutti i colori e di tutti i tipi.
Quali sono i tuoi accessori must?
Sicuramente la collana che porto sempre piena di ciondoli, l’anello con il serpente che a seconda di come lo indossi è simbolico: può difenderti dagli errori che puoi fare tu o da quelli degli altri, dipende se la base della testa del serpente è rivolta verso di te o verso l’esterno. Indosso sempre l’anello di fidanzamento che mio marito ha disegnato per me e amo molto gli orecchini Stelle in Fiore in diamanti e oro bianco di Pasquale Bruni che accompagnano tutto l’orecchio nella sua forma. E ho sempre con me il corallo, amo molto il corallo e il turchese.
“Ho sempre con me il corallo”.
Color block o nero?
Color block.
Ogni quanto riorganizzi il tuo guardaroba?
Non lo riorganizzo mai, segue il flusso e la realtà della vita che vivo.
Cosa c’è in cima alla tua wish list fashion in questo momento?
Dei pantaloni di Jil Sander a vita alta in organza pesante, una camicia da smoking fatta su misura, degli orecchini Messika, un anello della maison Farnese Gioielli in oro bianco, diamanti e smeraldi, una borsa di paglia personalizzata e fatta a mano da un artigiano di Capri e un costume Eres.
Se dovessi descrivere il tuo guardaroba con una sola parola, quale sceglieresti?
AFF.
C’è stato un look di una serie TV/film che ti ha lasciata senza parole?
Il vestito bianco di Michelle Pfeiffer in “Scarface”, il vestito bianco di Sharon Stone in “Casinò”, la canottiera bianca underwear di Nicole Kidman in “Eyes Wide Shut” e tutti i look di Chloë Sevigny in tutti i suoi film. Un film meraviglioso con vestiti couture indimenticabili è “Anna Karenina”, dove Keira Knightley indossa anche l’alta gioielleria di Chanel. Cate Blanchett in “Ocean’s 8” e “Blue Jasmine” e ovviamente Gwyneth Paltrow ne “I Tenenbaum” e ne “Il talento di Mr. Ripley”.
Qual è il libro sul tuo comodino in questo momento?
Una biografia di Peggy Guggenheim, poi sto leggendo un libro sulle neuroscienze e la comunicazione.
Qual é invece il superpotere del tuo armadio?
Sono gli abiti che mi ricordano i momenti belli che ho avuto la fortuna di poter vivere.
Quale sarà secondo te il futuro della moda e della comunicazione?
Siamo in una fase cruciale di evoluzione della comunicazione dovuta al momento storico che stiamo vivendo, dove la pandemia ha tragicamente coinvolto tutto il mondo; sicuramente questa pandemia ha portato a una digitalizzazione della comunicazione. Da sempre sono una fervente sostenitrice dell’innovazione in ogni settore e ritengo che questa accelerazione abbiamo portato e porterà i brand verso una maggiore consapevolezza di focalizzarsi sui valori e sullo storytelling, e quindi sui contenuti. Oggi i brand devono cambiare il modo in cui si raccontano, devono puntare di più sull’empatia e sui valori.
Credo tantissimo nel digitale, ne faccio un uso divertente in prima persona: una novità che abbiamo introdotto post Covid-19 è stato il lancio del virtual office di AFF, per dare la possibilità alle aziende di presentarsi anche in maniera virtuale in un momento come questo. Non credo che il virtuale andrà totalmente a sostituire la parte umana, anzi, credo nell’integrazione: credo ad esempio che carta stampata e digitale siano due vasi comunicanti, per tanto ritengo che il futuro della comunicazione non possa che essere l’integrazione di tutti gli strumenti necessari e possibili per raccontare quelli che sono i valori di un brand, di un prodotto e la storia di chi li crea.
“Ritengo che questa accelerazione abbiamo portato e porterà i brand verso una maggiore consapevolezza di focalizzarsi sui valori e sullo storytelling, e quindi sui contenuti”.
“Oggi i brand devono cambiare il modo in cui si raccontano, devono puntare di più sull’empatia e sui valori”.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
AFF è un full creative studio, specializzato in ufficio stampa, corporate e prodotto, e creazione di uno storytelling posizionante. Accompagniamo i clienti nella creazione di campagne pubblicitarie e strategie (media buying e media strategist), contenuti per il digitale ma soprattutto nel racconto della loro storia, della loro identità, e questo si può fare con parole e immagini. Ho sempre creduto tantissimo nel metodo e nella professionalità, la maggior parte del mio team sono giornalisti professionisti, me compresa, e quindi quando dobbiamo raccontare una storia lo facciamo con testi che siano coerenti con la storia di quel brand, per un integrazione totale tra digitale e carta stampata.
Nei nostri prossimi progetti questo sarà sempre più forte ed evidente, perché oggi le aziende hanno bisogno di affidarsi a interlocutori unici e noi vogliamo supportare le aziende soprattutto in un momento difficile come questo. I prossimi progetti saranno focalizzare sui tre settori di cui ci occupiamo che sono moda, gioielleria e lifestyle. AFF oggi é sempre più focalizzata sulle eccellenze, italiane ed internazionali; penso che la parola lusso sia desueta, se ne sono appropriati in tanti e troppi, per cui io voglio occuparmi delle eccellenze.
Photos & Video by Johnny Carrano.
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