Notting Hill è un luogo magico e, per una volta, è stato il trampolino di lancio per un luogo ancora più incredibile, un mondo di colori pastello che ci ha aperto le porte: toni delicati, leggeri, che esprimono diversi mood e permettono di esprimere il nostro stato d’animo attraverso i colori.
Marioly Vazquez è la fotografa Messicana che si cela dietro questo universo fantastico: il mondo color pastello di Maria Marie. Sia il suo Instagram che il suo blog personale hanno colori tenui, dando l’impressione di vivere su una nuvola, e le foto puntano tutto su una perfezione rasserenante, come se fossero una vera e propria meditazione visiva. Lasciatevi ispirare dall’arte di Maria Marie, dalle texture, dai colori e dagli angoli del mondo che Maria cattura durante i suoi innumerevoli viaggi, ma non lasciatevi ingannare dalla fragile ed eterea bellezza della sua arte:
la ragazza ha un’anima rock, e sta vivendo il meglio di Londra.
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Come hai iniziato con il blog?
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Devo precisare che non ho un background professionale in ambito fotografico. Sono stata per un anno a Parigi per imparare il francese e vivevo con una famiglia del posto, il padre era un direttore della fotografia per il cinema e lei era un’editor. Questo ha svegliato qualcosa dentro di me. Così ho iniziato a vedere diversi film, il padre viaggiava spesso e ci mostrava le foto dei suoi viaggi, e ne sono rimasta affascinata.
Una volta tornata in Messico ho studiato e mi sono specializzata in turismo culturale, poichè mi interessavano i viaggi e la diversità culturale, e ho iniziato a lavorare in un museo. Ho iniziato a scattare fotografie: all’inizio era un hobby, era una cosa che tenevo solo per me perché volevo catturare le cose belle dei luoghi dove ero, ad esempio Parigi.
Non ho mai studiato fotografia, tuttavia ho letto molti libri, blog, guardato video… Tutto ciò che potesse contare come “pratica”. E ricordo quando una mia amica mi ha detto: “Sai, ho appena comprato l’iPhone!” Adoro la tecnologia. Così mi ha detto: “Scarica questa app! Ha filtri davvero interessanti, si chiama Instagram, puoi mettere i filtri sulle tue foto.”
Allora ho scaricato Instagram, solo perché mi era stato detto che i filtri erano davvero belli; l’effetto che davano era molto vintage, molto saturo, mi sono piaciuti tantissimo e ho iniziato a sperimentare.
Agli albori della piattaforma, Instagram era una comunità che era veramente interessata alle arti ed era diversa da quella che è adesso, che è principalmente un social media: c’erano persone che amavano davvero la fotografia, persone che condividevano la bellezza che vedevano e i momenti quotidiani, e penso questo mi abbia motivato molto, all’epoca. Avevo un lavoro a tempo pieno in Messico e la fotografia era un hobby, utilizzavo i fine settimana per uscire e per fotografare ciò che vedevo ogni giorno e le cose belle che trovavo.
P A S T E L M O O D S
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Ti sei trasferita a Londra: come trovi la città?
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Mi sono trasferita a Londra nel 2015 per fare un Master in Art Management. All’inizio era molto difficile perché non stavo cambiando solo la città, ma anche il modo in cui facevo le foto, e ho scoperto che era un aspetto più difficile di quanto credessi.
Perché in Messico è tutto molto luminoso, il sole splende sempre, ci sono colori ovunque, e invece qui è diverso. Mi sono trasferita circa ad agosto-settembre, quando era già scuro, la luce non è la stessa che in Messico e tutto sembrava grigio.
Ma ho pensato di prenderla come una sfida per reinventare me stessa, la mia fotografia e per provare a trovare un’altra me stessa attraverso un nuovo tipo di foto.
Ma trovo che ci sia questo leit motiv che continuo a seguire e sono abbastanza sicura che, se mi trasferissi altrove, lo stile continuerebbe ad essere lo stesso. Dovrei solo adattarmi alla città e all’ambiente diverso, o a qualsiasi altra cosa.
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Il tuo Instagram e il tuo blog sono un vero universo di colori pastello: qual è il tuo colore pastello preferito?
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Li amo tutti!
Amo tutti i colori, non saprei scegliere, anche se spesso dipende dal mio umore. Quando una persona guarda il mio Instagram o il mio blog potrebbe pensare che sia il tipo di ragazza che indossa sempre colori pastello, ma non lo sono.
Sono invece una persona che indossa sempre il nero, il bianco, il beige e solo ogni tanto aggiunge un po’ di colore. Non lo so: è come se mi vestissi di nero, ma i colori sono dentro di me. Nella mia mente, nelle mie idee. Quindi non ho in mente dei colori specifici. Ovviamente adoro il rosa, perché è alla moda e riflette bene un aspetto più femminile del mio lavoro: penso che funzioni davvero bene nel contesto in cui voglio far rientrare la mia fotografia.
“I colori sono dentro di me. Nella mia mente, nelle mie idee.”
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Parliamo del tuo libro: Pastel Moods! Come è nata l’idea?
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Volevo fare qualcosa in collaborazione con il mio editore, così un giorno mi ha detto: “Mi piace molto la tua estetica e mi piacciono le tue foto. Proviamo a creare qualcosa di concettuale, in modo che possa essere un libro.”
Mi ha chiesto:
“Qual è il tuo obiettivo principale con la fotografia? Perché lo fai?”
E gli dissi: “Sono tornata in Messico nel 2008 e la mia città era piuttosto pericolosa. Abbiamo moltissima malavita, narcos e tutto il resto, quindi il modo in cui ritraggono il Messico nei notiziari è molto duro, drammatico. È stato orribile: leggi le notizie sul Messico e ci sono solo morte, omicidi e cose brutte. In un certo senso, ho voluto controbilanciare queste cose.
Ecco perché ho iniziato a fare foto concentrandomi sui colori pastello: volevo mostrare che il Messico non è solo le cose brutte, c’è molto di più. E volevo ritrarre cose belle, volevo che le persone assaporassero la parte bella della vita, quasi come meditazione attraverso lo sguardo“. Questo è quello che gli ho detto, e lui mi ha risposto: “Stati d’animo: con la tua fotografia, stai cercando di ritrarre gli stati d’animo, le emozioni positive.”
Così “Pastel Moods” ha preso vita. Il libro è diviso in 8 capitoli ed ogni capitolo esplora un colore attraverso la mia fotografia. C’è solo un’introduzione su come questi colori fanno sentire ciascuno di noi in modo diverso, e come possiamo persino usare un colore per esprimere noi stessi.
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Tra questi 8 capitoli, qual è il tuo preferito?
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Li amo tutti! Non saprei scegliere, penso che quello rosa sia molto bello perché è molto variegato. Mostra diversi argomenti: non solo il lifestyle, ma i fiori, i viaggi e le persone. Quindi penso che sia il capitolo più completo che mostra diversi tipi di fotografia: è per questo che probabilmente mi piace di più.
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Qual è il libro sul tuo comodino?
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In questo periodo continuo a rileggere un libro di un’autrice che amo molto, si chiama “Light is the new black” (di Rebecca Campbell). L’autrice è australiana ma vive qui, e il suo libro parla di meditazione, cose come stabilire un legame con la luce o una connessione con l’universo. Lo leggo prima di andare a dormire: sono solo capitoli brevi, quindi apro il libro e inizio un capitolo. È la mia meditazione notturna.
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Hai parlato sul tuo blog della mostra di Frida e V&A Bloom. C’è una figura femminile che ti ispira?
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Penso che Frida rappresenti una donna e un concetto molto interessanti: è più di una semplice artista, è davvero un’ispirazione. Penso che in questo momento sia diventata un’icona pop, ma credo anche che sia molto più di questo. Penso che sia un punto di riferimento.
Viveva in costante dolore e depressione, eppure è riuscita a superare tutto senza mai tradire se stessa. Era vera e ritrovava la propria identità in tutto, anche nel modo in cui era solita vestirsi: era molto orgogliosa della sua storia e della sua vita.
Penso che sia molto importante vedere donne che riescono a non perdere il proprio io anche se stanno soffrendo e stanno attraversando tanto dolore: “Cerca di trasformare il dolore in qualcosa di importante.” Frida guardava avanti e non ha mai perso di vista sè stessa, e penso che sia un messaggio molto potente per le donne nell’arte. Ci sono così tante cose che abbiamo bisogno di tenere sotto controllo, per esempio avere una famiglia, o un matrimonio.
“Cerca di trasformare il dolore in qualcosa di importante”.
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Ami i colori: cosa ci dici del makeup?
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Amo il trucco.
La mia makeup routine in realtà è molto semplice: si basa solo su un po’ di correttore. Quando mi sveglio mi lavo la faccia, metto un po’ di crema idratante e poi il correttore: uso e adoro i prodotti Mac Cosmetics. Solo la base, un po’ di blush, eyeliner nero e il mascara. Pettino le sopracciglia e poi coloro le labbra, ma cerco di mantenere il look molto semplice: solo se esco o in generale la sera cerco di enfatizzare un po’ il look con un po’ di colore.
Ma generalmente preferisco mantenermi semplice e neutrale.
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Riguardo lo skincare, invece?
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La sera rimuovo tutto il trucco, poi uso l’olio e ogni due settimane uso un esfoliante, quello di Clinique. Lo adoro. E ho anche il Clarisonic, adoro la schiuma che fa. Poi sciacquo con dell’acqua micellare. Di recente sono andata in Giappone e, nel viaggio di andata, il mio aereo ha fatto scalo in Corea: così in aeroporto ho iniziato a comprare prodotti skincare coreani.
C’erano tantissime maschere, ho comprato un po’ tutti i tipi: ovviamente anche quelli per il contorno occhi, per le labbra, e hanno un sacco di maschere rosa per i pori.
Cerco di essere coerente nella mia routine, ma a volte arrivo a casa e sono esausta, quindi uso solo l’acqua micellare.
Dovrei essere disciplinata, in quanto donna sento molta pressione: ho troppi appuntamenti, devo essere costante nella mia beauty routine, devo svegliarmi, devo fare sport, ho bisogno di lavorare, devo fare questo e quello… È estenuante. Quindi ogni tanto arrivo a sera e penso: “Sai cosa? Sarò buona con me stessa e andrò a dormire. Non mi devo preoccupare di queste cose. Esercizio? Non oggi. Lettura? Non oggi. Oggi si dorme“.
“Sai cosa? Sarò buona con me stessa e andrò a dormire. Non mi devo preoccupare di queste cose. Esercizio? Non oggi. Lettura? Non oggi. Oggi si dorme“.
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#ROSA
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#PASTEL
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#EMOZIONI
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Qual è l’ultima serie TV che hai guardato?
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Sto guardando “Parks and Recreation”, lo adoro! E di recente sto guardando di nuovo “Sex and the City”.
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E l’ultimo film che hai visto?
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Era “Book Club” al cinema. Racconta di queste quattro donne che hanno un club del libro, e ricominciano a leggere “50 Sfumature di Grigio”. È tutto incentrato su di loro che, arrivate alla vecchiaia, decidono di rileggerlo.
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Parli anche di viaggi nel tuo blog, e di recente hai visitato l’India. Qual è il tuo Paese preferito da mostrare su Instagram?
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Non lo so. Mi sono innamorata del Giappone e dell’India, ma l’India è davvero piena di contrasti. Puoi vedere questi grandi palazzi e il Maharaja e tutto risulta così esotico, ma ci sono zone molto povere e persone in difficoltà.
La gente guarda le mie foto e dice “Oh il tuo viaggio sembra stupendo” e io non posso non rispondere: “Lo è perché sto mostrando solo una parte dell’India.” Ma penso che l’India sia più complessa di quello che si vede sui social.
Tuttavia, in termini di colori, architettura ed estetica, penso che l’India sia il Paese più bello del mondo. Le architetture, i colori, le trame, i tessuti, l’artigianato, tutto… Penso che le persone dovrebbero davvero visitarla.
Perché andare in India non è per capriccio o svago, non è per dire “vado a rilassarmi”. In fin dei conti non è affatto rilassante, devi essere all’altezza e aspettarti l’inaspettato, ma una volta che sei a visitare un palazzo o quando vedi il Taj Mahal non puoi non dire che ne è valsa la pena! Ma solo viaggiando, spostandosi tra le città, cercando di trovare un ristorante che sia a norma e sicuro dove poter mangiare e trovando persone che non capiscono l’inglese, capisci che non è facile. Penso che questo incontro tra contrasti sia particolarmente difficile da gestire ma, quando lo capisci, ne vale ancora di più la pena perché hai messo tutta te stessa per essere lì e, una volta che ci sei, vedi la bellezza dell’India.
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Un Paese che vorresti visitare in futuro?
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Mi piacerebbe vedere la Francia del sud. Mi piacerebbe molto anche andare in Italia: il mio sogno è prendermi un mese di pausa, noleggiare un’auto e andare in giro per il sud Italia. Esplorare un po’, assaggiare il cibo, parlare con le persone. Ma ho bisogno di qualcuno che guidi, perchè io vorrei assaggiare il vino.
Mi piacerebbe molto vedere un campo di girasoli e fotografarlo.
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Quali sono i tuoi spot Instagram preferiti a Londra?
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Ovviamente Notting Hill è bellissima perché qui si possono trovare case davvero molto carine. Vivo a nord di Londra, ad Islington, ed esplorando ho trovato alcuni posti davvero belli per fare le foto, come case e giardini con un sacco di fiori. E ovviamente, Chelsea rimane un posto molto bello se vuoi fare delle foto.
Vicino alla stazione di Angel, poi, c’è questo muro coloratissimo: è il mio posto segreto e amo fare degli shooting fotografici lì.
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Qual è il tuo segreto per un Instagram di successo?
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Penso che sia molto importante rimanere coerente nel proprio stile, è molto importante avere un’identificazione precisa come fotografo, artista, illustratore o qualsiasi altra cosa tu faccia. Se hai il tuo stile personale e lo mantieni, ovviamente non in modo noioso ma in continua evoluzione, le persone sanno definire il tuo lavoro e possono vedere la coerenza nel tuo Instagram, conoscono la tua estetica o ciò che rappresenta per te.
Ti seguiranno perché seguono proprio te, e perchè gli piace tutto quello che vedono del tuo lavoro.
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Qual è il tuo prossimo progetto?
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Ne ho uno, ma è un segreto! In questo momento sto promuovendo il mio libro e andrò in Messico per promuoverlo anche lì e ci sarà anche una festa di lancio. Dopo, andrò in Argentina per tenere un corso, e sto anche lavorando ad un’esposizione qui a Londra. Stiamo solo pianificando la fase concettuale, per ora, ma sarà una mostra interattiva.
Ora, qualche domanda divertente…
Una canzone che descrive Londra per te:
Devo dire il nome di un gruppo, “Beach House“.
Penso che sia, per me, molto rappresentativo di Londra o, almeno, è rappresentativo del mio tempo passato a Londra. Quando mi sono trasferita qui stavo scoprendo me stessa e cercavo di combattere diversi convenzionalismi che avevo sempre avuto. Ricordo di aver ascoltato i Beach House durante quel periodo.
Una foto che hai scattato e che rappresenta Londra per te:
Questa foto rappresenta la mia Londra preferita. Le porte colorate sono un must: non importa che tu sia a nord o a sud di Londra, ovunque tu vada c’è una porta colorata e bellissima.
Un colore pastello che rappresenta Londra:
Penso il blu, perché credo che Londra sia una città molto maschile. Sento che l’energia qui non è così femminile come potrebbe essere, ad esempio, a Parigi. Sento più di un tipo di energia blu qui intorno.
Il colore della tua città natale:
Direi giallo!
Photo Credits by Johnny Carrano
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