Alla 73. Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia tra i tanti film sono stati presentati “The Bleeder” e “In Dobious Battle”, che di speciale, oltre ad essere dei bei film, hanno una produzione italiana giovane e fresca, nata dall’intuizione di un giovane intraprendente e da una donna amante del cinema che si sono uniti per fondare un progetto unico: AMBI. Stiamo parlando di Andrea Iervolino e Monika Bacardi.
Ma, per Andrea, nonostante i soli 28 anni, questa non è la prima volta alla Mostra: nel 2014 ha presentato a Venezia il suo progetto “The Humbling” che vedeva come protagonista il magistrale Al Pacino. Ed è proprio al fianco di questo mostro sacro che alla 71. Mostra del Cinema di Venezia ha vinto il Premio Mimmo Rotella per la produzione.
E quest’anno non è stato da meno. Andrea ha vinto nuovamente il Premio, questa volta però accanto a James Franco, ormai suo collaboratore in diversi progetti (il prossimo sarà “Future World”) e il quale ha recitato e diretto il film “In Dobious Battle”.
Noi abbiamo avuto il grande piacere di poter intervistare lui e la sua compagna d’affari ed amica, Monika Bacardi. Lui vive a Toronto e, oltre ad avere la sua casa di produzione, ha anche fondato una casa di produzione di film d’animazione.
La domanda quindi sorge spontanea: “Come è iniziato tutto?”
Lui esordisce così: “Ho fatto il mio primo film a 15 anni, avevo iniziato a sognare il cinema ancora da bambino. Sono andato a Bibione a fare un’esperienza per la produzione di spettacoli teatrali, che non sono la stessa cosa del cinema ma per chi non sa nulla è un modo per imparare tante cose, soprattutto la basi: conosci lo script, la scenografia, il trucco ecc. Per sei mesi produco questi spettacoli e sono ancora più convinto di voler fare film. Torno a casa, scrivo una storia, raccolgo fondi localmente, andando a chiedere anche al gelataio. Faccio questa colletta di piccoli imprenditori locali e a gennaio dei miei sedici anni avevo fatto il mio primo film“.
Ma il primo grande scoglio che ha dovuto affrontare è stata la distribuzione. Non uno scoglio così grande (almeno per lui) per fargli smettere di sognare: ha così inventato il CineSchoolDay, proiezioni educative per i ragazzi delle scuole che venivano proiettati la mattina: “Ho trovato così il modo di monetizzare a scopo educativo il mio progetto e fondai questa produzione e a 18 anni divento socio di Luciano Martino, uno degli uomini più longevi del Cinema”.
E poi? Incontra Monika e sarà lei a credere in lui e nelle sue capacità e grazie alle loro idee ora sono ad Hollywood in maniera sempre più prepotente.
Monika di Andrea dice: “Siamo molto amici e questo è molto importante in quello che facciamo, soprattutto perché siamo davvero in sintonia: abbiamo le stesse idee e la stessa sinergia e grazie a ciò ci muoviamo velocemente”.
E questo è molto importante se si fanno le cose, come dicono loro, “all’italiana” dove nonostante i tantissimi progetti e i grandi numeri, le cose vengono gestite in modo “umano”, caldo e soprattutto “dalle loro stesse mani”.