Quando abbiamo cominciato la nostra serie di interviste a #Girlboss di tutto il mondo, abbiamo sempre pensato che sarebbe stato bello creare un qualcosa dove le persone potessero trovare ispirazione o forza per i propri sogni. Insomma, ci sarebbe piaciuto “raccontare” una persona e quindi una storia. Una storia che esprimesse una passione.
Quando abbiamo conosciuto Cinzia per intervistarla questo è quello che abbiamo sentito: lei una storia ce l’aveva e noi non vedevamo l’ora di poterla condividere. Nel momento in cui l’ho vista per la prima volta ho notato una cosa: nei suoi occhi si può vedere energia, grinta, un carattere deciso e ma che sa dare tanto e una voglia immensa di buttarsi ogni giorno nella sua passione, che lei ha fatto diventare la sua vita.
Cinzia parla attraverso la sua fotografia, e ci ha spiegato quanto per lei sia fondamentale, un po’ come una ricetta di felicità.
C’è stato un momento in cui hai capito di voler fare la fotografa? Oppure è stato un percorso lento e ragionato?
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È stato lento e ragionato perché lavoravo come commessa e mi sono approcciata a questo mondo dopo alcuni esami universitari e dopo aver fatto foto per delle amiche che me lo richiedevano. Mi sono messa in proprio solo in seguito, non avendo qualcuno che mi supportasse economicamente.
Quali sono gli scatti che preferisci fare, quelli che ti emozionano e ti fanno amare sempre più il tuo lavoro?
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Io fotografo le donne, hanno un corpo più bello e un’intensità diversa nel guardarti. Amo poi il mix tra glamour e casual e amo il bianco e nero. Punto molto sullo sguardo, deve essere seducente, deve catturarmi e rendermi estasiata.
Quale è il progetto/shooting che ti ha emozionata di più?
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Mi hanno sorpresa i matrimoni. Non sono una persona romantica, ma mi sono sorpresa a vedere la vera spontaneità nei matrimoni, alcuni di quei momenti in cui viene comunicato l’amore.
Quanto è importante il rapporto tra fotografa e modella? E tra fotografa e stylist/makeup artist?
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Con tutti ho un rapporto confidenziale, essere fotografati è difficile quindi cerco di mettere le persone a proprio agio fin dall’inizio con una chiacchierata. Con miei collaboratori non amo essere in un rapporto di superiorità in quanto datore di lavoro, voglio che tutti siamo felici di quel che facciamo perché così lo facciamo meglio, credo nell’essere un Team unito. La modella inoltre deve avere una propria identità in quel che fa, proprio come la truccatrice e la stylist (nonostante ci sia una linea guida da seguire), sono comunque sempre aperta al confronto e allo scambio di idee.
Cosa ti affascina di più della fotografia e dell’essere fotografa?
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Quando scatto mi perdo nelle emozioni che vengono trasmesse, mi succede anche nella vita quotidiana. Se ho un problema fuori dal lavoro so che se fotografo ritorno felice e rilassata. Anche se ho soltanto 30 anni, di delusioni ne ho avute: ad esempio, dopo averne subita una in amore piuttosto forte, ho ritrovato la serenità nel lavoro, che è una sorta di piccola medicina.
Una cosa, persona o insegnamento che più ti ispira?
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Mio papà.
Hai un fotografo preferito?
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No, amo piuttosto perdermi dentro Pinterest per cercare ispirazioni; potrebbe essere Karl Lagerfeld come stile, ma spazio molto. Mi piace prendere piccole cose da ognuno.
Il progetto dei tuoi sogni?
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Il Calendario Pirelli. Invece Vogue non mi attira particolarmente.
Una persona che ti piacerebbe fotografare, e per coglierne cosa?
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Mi piace Emma Stone, ha degli occhi bellissimi. Mi piacciono le persone particolari. Anche i miei genitori, non sono mai riuscita a fotografarli.
Nel tuo sito, dove sono raccolti alcuni dei tuoi lavori, si legge: “Sono affascinata al rapporto che si crea fra il soggetto, in particolare la donna, e l’obiettivo: una femminilità che si mostra nell’ostentazione di sicurezza, ma anche di spontaneità e sensualità, davanti alla luce che ne colpisce le forme dei corpi e le espressioni, rendendole vive e vitali nei loro pregi e nei loro difetti.” Quando è stato il momento in cui più hai sentito queste emozioni?
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Le luci nel corpo femminili sono sinuosi, eleganti e travolgenti. Le donne sono più spontanee nel muoversi con me perché non guardo il corpo con malizia o con la voglia di vedere di più, le lascio esprimersi, desidero che si sentano belle. Se mi mettessi dall’altra parte non credo mi sentirei a mio agio, non sono adatta.
Come definisci il tuo stile?
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Penso che “l’immagine parli da se, non va descritta”, per me quindi questa domanda non ha risposta. Bisogna comunque comunicare un’emozione.
Hai delle passioni oltre alla fotografia?
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L’hobby è il mio lavoro e viceversa, se ho del tempo libero di solito mi informo su altri shooting. E poi shopping, essendo donna. Mi accorgo da qualche tempo che quando esco mi piace osservare le persone, mi faccio ispirare dalle loro pose e bellezze, non riesco a staccare lo sguardo se individuo un soggetto interessante.
Hai un libro di fotografia preferito?
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Non ne ho. Dovendo sempre cambiare nel mio lavoro non saprei quale prendere, preferisco andare in biblioteca e sfogliarne tanti piuttosto.
Un film che ti ha colpito particolarmente per la sua fotografia o stile?
“I segreti di Osage County”!
Il viaggio dei tuoi sogni?
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La Thailandia, per i luoghi e soprattutto per le persone interessanti. Se potessi mi piacerebbe fotografare le varie donne del mondo, nel loro contesto.
Il tuo sogno come fotografa e come persona?
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Poco più di quelle che ho, già ora sono realizzata e contenta. Non bisogna porsi degli obiettivi troppo alti perché così si evitano delusioni, ci si deve porre piuttosto dei piccoli passi da raggiungere uno alla volta. Voglio sempre essere felice con quello che ho, anche in ambito sentimentale e quotidiano.
Thanks Cinzia!
Credits Photos / Video: The Italian Rêve