Andrew Dominik, regista Australiano, ha diretto sul grande schermo attori del calibro di Brad Pitt, Eric Bana e Casey Affleck con i Film “Chopper”, “Cogan: killing Them softly” e “L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford” di produzione di Ridley Scott il quale gli è valso una nomination agli Oscar e la vincita della Coppa Volpi di Brad Pitt alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2007.
Ed è in quest’ultimo film che si possono sentire le canzoni del cantante Nick Cave, le quali hanno fatto da colonna sonora al film. Nick Cave, cantante della band “Bad Seeds” ha sempre avuto un grande interesse nel mondo cinematografico, non solo per quanto riguarda la musica (per esempio ha scritto e cantato la canzone “O Children” in “Harry Potter e i Doni della Morte”) ma ha scritto la sceneggiatura di film di John Hillcoat (regista di Codice 999) come “La Proposta” o “Lawless” con Jessica Chastain, Tom Hardy e Shia LaBoeuf che è stato anche presentato al Festival di Cannes.
Il flusso creativo del cantante/artista/sceneggiatore/musicista si interrompe in un momento tragico della sua vita: nel luglio 2015 viene data la notizia della morte del figlio Arthur per una caduta da una scogliera nel Sud dell’Inghilterra, a Brighton.
Ed è proprio in questo momento di grande dolore che Nike Cave chiede al suo amico regista Andrew Dominik di documentare la registrazione del suo nuovo album di cui la canzone “One more time with Feeling” (Ancora una volta con sentimenti) fa da protagonista, e sembra rappresentare la sua speranza: provare ancora qualcosa.
Il documentario “One More Time with Feeling” sembra più un’opera d’arte che un film. Essendo in 3D e “quasi sempre” in bianco e nero dà quella sensazione travolgente di empatia che ti fa sentire così vicino ai protagonisti. Il bianco e nero ha voluto dare ancora più intimità nei brevissimi momenti in cui Nick e la moglie si raccontano davanti a queste grandi telecamere di cui sembrano avere paura. E il regista vuole sempre rispettare questa loro volontà di intimità e privacy, cosa incredibile se si pensa ad un documentario.
Ad esempio ci ha stupito molto come Dominik abbia deciso di presentare nella storia la moglie: prima di spalle, la segue piano piano e quasi a volerla proteggere, anche dalla sua stessa telecamera.
Noi abbiamo trovato il documentario commuovente e, inaspettatamente (dato l’argomento) abbiamo adorato il 3D, in generale più simile ad un quadro che dipinge le emozioni, che ad un documentario.
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