Un pomeriggio soleggiato a Venezia, dopo aver visto il film “Brawl in Cell Block 99″, abbiamo avuto il privilegio di incontrare il cast del film. Non molto spesso capita di riuscire a parlare con coloro che abbiamo appena visto sullo schermo, dopo pochi minuti dalla visione. Ma quasi sempre vorremmo farlo e chiedere mille cose a coloro che hanno creato i personaggi e le atmosfere: come hai lavorato a quello sguardo? Come sei riuscito a creare quell’emozione in quel preciso istante?
Incontrare Vince Vaughn e Jennifer Carpenter, accompagnati dal regista del film S. Craig Zahler, è stata una vera emozione ed un’esperienza che non dimenticheremo. Questo perché si cono presentati a noi come degli artisti, senza quell’aura tipica da divo di Hollywood: veri, umani, simpatici, disponibili. Ci hanno fatti sentire a “casa” e hanno aperto le porte del loro film, facendoci capire l’importanza che questa opera ha avuto per loro e facendoci amare ancor di più quello che abbiamo visto.
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Vince Vaughn è Bradley, un ex-boxer che perde il suo lavoro come meccanico e il suo matrimonio è ormai agli sgoccioli. Si trova ad un bivio, e pensa che non ci sia di meglio nella vita che cominciare a lavorare come spacciatore per un vecchio amico. All’inizio la situazione sembra migliorare, fino al giorno in cui si trova a in uno scontro a fuoco contro la polizia. Bradley viene sbattuto in prigione, dove i suoi nemici lo costringono a commettere gravi atti di violenza che fanno della prigione un crudele campo di battaglia.
Del cast di “Brawl in Cell Block 99” fanno parte Vince Vaughn, Jennifer Carpenter, Udo Kier, Marc Blucas, e Don Johnson. Per il regista S. Craig Zahler, “Brawl in Cell Block 99” è la seconda opera come scrittore, regista e compositore. Il film segue Bradley atrraverso la tragedia, il successo, l’incarcerazione, il mistero e la violenza, ma il vero cuore della storia è la relazione con sua moglie Lauren (Jennifer Carpenter).
Riguardo i personaggi il regista ha dichiarato: “Jennifer Carpenter recita la parte chiave e si cimenta ancora una volta con personaggi complicati e pieni di passione. Ho anche avuto la grande fortuna di collaborare con Vince Vaughn, che ha recitato nella parte principale, sorpassando le mie già alte aspettative sia come attore che come essere umano. I fan di Vaughn saranno attoniti guardando al lavoro che ha fatto. Raramente gli attori trasformano sè stessi allo stesso modo in cui ha fatto Vince, con una performance che è allo stesso tempo mascolina e raffinata”.
Tutti questi elementi compongono il brutale mondo di “Brawl in Cell Block 99”.
Get ready.
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Possiamo parlare di quella fantastica scena in cui fai a pezzi la tua macchina? Ero tipo “Wow!”.
È stata una scena incredibile.
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Vince: Allora, [io e Craig] abbiamo parlato per un po’ del personaggio, che ha una voce così potente proprio perché passa attraverso momenti difficili. Ha perso il lavoro, è stato licenziato, va a casa dall’unica cosa che ancora vale qualcosa nel mondo che è, naturalmente, sua moglie.
E poi scopre che c’è questo tradimento e credo che dica molto del personaggio. Ha questa grande rabbia in lui, che vorrebbe sfogare, e fa male. Ma è strano e lui, di certo, non vuole essere violento nei confronti di lei, non vuole essere quel tipo di persona.
Quindi esce di casa quando non riesce a controllarsi e scaglia tutta la sua rabbia ocntro la macchina.
E, davvero, durante la lettura del copione era la scena che più volevo girare. Soprattutto per la conversazione che hanno dopo Bradley e Lauren: ho trovato sorprendente che lui, in qualche modo, si prenda le proprie responsabilità.
E penso di essermi innamorato del personaggio, come fosse in grado di perdonare Lauren, di provare empatia, persino voler guardare a vanti e costruire qualcosa, ciascuno accettato i propri difetti.
Mi ha commosso.
È meraviglioso che, nel peggior momento in cui si è sentito tradito, ha ancora provato amore ed empatia per lei. Penso che questo indichi che tieni davvero davvero tanto ad una persona, come avere un alto livello di QI emotivo.
Craig: Volevo lavorare con Vince e ricordo di aver lavorato con lui a quella scena in cui Bradley scopre cosa ha fatto Lauren e se la prende con la macchina. Questo era il momento di massima determinazione del personaggio, che ha specificato che c’è quest’uomo con uno tsunami di rabbia in se stesso e lavora per sopprimerla.
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Craig ha detto che eri molto impegnato nei riguardi dell’aspetto fisico delle “battaglie” e che alcunie scene sono state davvero pericolose. Com sono state queste scene? E quali erano i pericoli?
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Vince: Beh, alcuni dei pericoli sono che, quando giri queste scene dal vivo, con molte persone e molte volte, quelli sono sempre pugni veri e hai un solo shot a disposizione…Penso, anche, che i pericoli riguardino l’esecuzione della scena. Sai che devi mantenere il punto di vista di quel personaggio, sai che non ci saranno tagli, e devi combattere. Non puoi sempre essere tecnico, devi arrivare ad un punto dove devi oltrepassare la linea.
Craig: C’è stata una scena che abbiamo dovuto girare nove volte. Ma, non importa come la facessimo, Vince veniva sempre bloccato all’altezza delle costole. Non c’è mai stato un momento in cui abbiamo pensato di dover smettere di girare, ma dovevamo avere a disposizione persone con un background nella box e abilità da wrestlers. Vince ha imparato piuttosto velocemente e non c’è mai stato un momento in cui abbiamo pensato di dover smettere di girare.
Anche se questa era la via più pericolosa per farlo, è risultata anche come la più autentica.
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Jennifer, ti sembra che questo sia stato uno dei ruoli più impegnativi della tua carriera?
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Jennifer: Penso che sia stato molto impegnativo, ma in un modo che ho amato. Con uno scrittore e direttore come Craig nulla rimane al caso, letteralmente, tutto è focalizzato attraverso le sue lenti. C’è azione tutto il tempo. Anche nei nostri volti, in quelle prime scene dove nessuno parla…quelle mostrano una donna che tiene a freno la rabbia, senza dire le cose che vorrebbe a quest’uomo, nonostante i suoi movimenti comunichino molto.
È stato difficile perché ha richiesto verità e Craig mi ha aiutato a raffinare alcuni aspetti della performance finché non si è visto e non si è sentito quanto questa ragazza fosse davvero distrutta. È il lavoro più onesto che io abbia mai fatto.
Craig: Ricordo una scena in un giorno particolarmente difficile delle riprese. Un giorno disastroso, tutto stava andando male. Jennifer ha affrontato tutto senza domande, aveva mille cose da fare e abbiamo continuato a lavorarci e, alla fine, è riuscita a trasmettere tutte le sensazioni possibili. E, se vi mostrassi tutte le scene, frame by frame, vedreste ogni singola emozione di quello che fa. Sono stato sempre un grande fan di Jennifer, è autentica ed è stata fantastica.
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Vince, tu interpreti un combattente quasi eroico e, allo stesso tempo, l’uomo che non riesce a dire “ti amo” a sua moglie, che pur di non dirlo le fa l’occhiolino…
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Vince: L’occhiolino è stato improvvisato, comunque…[ride]
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Penso che ci sia molta violenza in questo film, ma che mostri anche tanto amore.
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Craig: Beh, sicuramente. Insomma, è ciò che fa sopravvivere la coppia già a pezzi, all’inizio. Ciò che li spinge a creare un luogo migliore e a far finta di non vedere ciò che non va bene. Quello è definitivamente amore, ma è anche riprendersi dal male che si sono fatti. Ci sono due persone con passati diversi, ma difficili, e un passato comune che è piuttosto compromesso. Stanno cercando di andare avanti e fare i conti col dolore.
C’è amore, redenzione, e gestire il dolore fisico ed emotivo è una costante del film.
Vince: Credo che chiunque sia responsabile delle proprie azioni. Bradley prende delle decisioni che si rifiuta di vedere per quelle che sono. C’è questa scena dove guida e c’è questo drogato, chiaramente in difficoltà a causa della sua dipendenza, ed è completamente fuori di testa. Bradley guarda quest’uomo e vede gli effetti di ciò che fa. Li vede chiaramente, completamente. Ma nonostante questo, continua a fare lo spacciatore, sapendo perfettamente cosa sta facendo. È responsabile. Quello che lo rende autentico è che sta prendendo decisioni che feriscono le persone, che vanno contro la sua bussola morale.
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La Musica nel film è una protagonista, ma che segue anche il protagonista.
Come hai lavorato con Vince a questo aspetto?
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Craig: Ho scritto io stesso la musica, quindi l’idea era che Bradley ascoltasse proprio questo genere.
La musica è scritta attorno al film, mentre lo editavo. A volte fa da tema, a volte di offre un altro strato delle cose e a volte semplicemente fa il punto della situazione.
Vince: Sei immerso in scene con relazioni molto autentiche e poi è come se il film si divertisse a far collidere le storie, no? E la musica, all’improvviso, è lì. È molto descrittiva, ero davvero sorpreso ed altre volte ancora ero commosso: c’è del genio in riuscire a captare il giusto tono per ogni situazione.
Il suono inizia e puoi sentire l’autenticità della scena: Craig bilancia i toni e permette di esplorare tutte le possibilità di una scena. È, a livello tonale, un lavoro complesso e ricco. Rende molto bene il concetto del film.
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Vince, eri nella seconda Stagione di True Detective: puoi comparare il grande e piccolo schermo?
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Vince: Amo i film, li usavo da ragazzo per scappare alla realtà, amo l’esperienza del cinema, ma mi piace anche stare a casa e guardare cose. Penso che sia buon materiale, le persone più giovani guardano molti episodi in successione, quindi è normale che gli Studios siano interessati.
Nei film, puoi immedesimarti: la musica, le relazioni tra personaggi, due o tre trame secondarie. Cose che vuoi vedere, che vuoi che sfidino le prorie idee e che ci facciano riflettere.
Penso che le persone “da film” lo preferiscano perché vogliono un’esperienza più grande e, allo stesso tempo, credo che l’esperienza televisiva sia molto onesta: ci piace passare tempo con i personaggi.