Un giorno di qualche mese fa, io ed il mio Team di editor stavamo componendo un post sui trend degli abiti da matrimonio per il 2017 e, nel raccogliere tutte le informazioni della ricerca, mi sono imbattuta in una realtà che mi ha colpita e che volevo, in un modo o nell’altro, poter condividere con chi ci legge.
Ciò che ho incontrato nella ricerca si chiama LOHO (League of her Own). Non è solo un negozio che raccoglie abiti di stile e dai dettagli formidabili, ma è soprattutto un modo di vivere e sognare il matrimonio, senza troppe etichette e semplicemente “on our own” (a modo nostro).
Mi piace quando un abito, un design o un accessorio non sono fini a sé stessi ma vogliono anche raccontare qualcosa, e in questo caso raccontare il viaggio di una donna che sceglie di sposarsi perché lo vuole, con un abito non convenzionale che la fa sentire sé stessa e con un processo di scelta che viene fatto portando per mano i propri clienti a trovare sé stessi con i giusti tempi, senza avere la paura di “pentirsi” della scelta fatta.
Quindi più che abiti, per Christy, founder di LOHO, quelli che indossiamo sono come una seconda pelle in cui trovarsi a proprio agio. Christy Baird ha intrapreso il suo viaggio poco più di due anni fa, aprendo il suo primo negozio a San Francisco, poi seguito dal secondo a Los Angeles.
Gli abiti che sceglie sono unici, frutto di una lunga e costante ricerca di tessuti e di designer che esprimono la loro individualità attraverso essi, che può appunto sfociare nell’essere la stessa di una delle spose che prendono un appuntamento nel negozio di Christy e che sono a contatto con il Team LOHO.
Solo guardando le foto del negozio si capisce che la cura per i dettagli e l’amore per quello che viene fatto sono la regola e la base di ogni cosa.
Sul sito web lohobride.com si trova questa breve descrizione della sposa che varca la soglia del negozio: “Quando chiudo gli occhi e penso a chi è la nostra sposa non riesco a trovare degli aggettivi, perché è il tipo di donna che trascende le etichette e le convenzioni. Ecco come sono arrivata al nome del mio brand. Ho deciso che la filosofia del marchio era quello che ogni sposa doveva avere il suo modo di definire se stessa”.
Ho quindi avuto il piacere di conoscere, anche se solo “virtualmente” Christy alla quale ho poso qualche domanda sul suo lavoro e sui suoi sogni.
Congratulazioni a LOHO Bride per i suoi primi due anni! Come è iniziato tutto e come sei arrivata al concetto che è alla base del tuo negozio?
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Grazie mille! Non riesco a credere che siano già passati due anni!
Ho fondato Loho dopo essermi resa conto che l’esperienza di shopping dell’abito da sposa era completamente lontana da quelle che erano mie idee. Non ero ancora fidanzata a quel tempo e non ero neanche vicina ad esserlo, e quel che capivo del processo mi era estraneo. Dopo essermi confrontata con altre donne che si erano sposate e che la pensavano come me, ho realizzato che mancava qualcosa.
Amavo l’idea del potenziale che si celava dietro l’aprire un business che potesse permettermi di lavorare a stretto contatto con le donne, quindi ho colto l’occasione! Non so ancora come sia poi sfociato il tutto nell’ambito matrimoniale, ma ora che ci sono dentro non riesco a pensare ad una carriera alternativa migliore.
Chi è la tipica sposa LOHO?
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È un’esistenzialista. È una donna che è se stessa ogni mattina quando si veglia. È estranea alle etichette o alle “regole sociali”. Non si può rinchiudere in un aggettivo e allo stesso tempo è capace di mille sfaccettature. Il matrimonio per lei è una scelta, non un obbligo.
Qual’è il processo alla base della ricerca del giusto abito da aggiungere al tuo negozio? Come sai quale è quello giusto per la tua collezione?
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Sono molto attenta su chi introduciamo nel negozio perché le nostre future spose sono molto attente ai dettagli e in generale abituate a vivere nel mondo della moda. Un brand si deve distinguere, deve avere una visione ben precisa e, ancor più importante, cerco dei designer che siano originali dei quali non sia facile copiare gli abiti, un fatto che tristemente accade molto spesso; solo i migliori rimangono inimitabili.
Hai detto che le tue spose cercano dei designers “difficili da trovare”, tu invece ne hai uno preferito o che per te è particolarmente unico?
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Sarebbe come scegliere un solo figlio preferito, è impossibile! Mi stanno tutti a cuore per ragioni diverse e sono entrati a far parte della famiglia LOHO perché portano con sé elementi unici.
Un designer che ringrazio profondamente è Bo&Luca, si sono messi in gioco con noi durante il nostro primo Pop-up a San Francisco. Quando altri designers hanno visto che lavoravamo con Bo&Luca, è diventato per loro più semplice fidarsi di noi, un fattore di inestimabile valore per il nostro inizio.
Con tutti i vestiti che vedi ogni giorno, ce n’è stato uno che ti ha rubato il cuore?
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L’abito di Houghton “Gamila” è la mio abito da sposa LOHO! È divertente ma allo stesso tempo estremamente raffinato. Mi sento particolarmente vicina alle spose che scelgono questo modello. Penso che questo abito abbia un certo stile che si sposa bene con il mio.
Credits Image: Jill Devries photography
Lindy + Chris (Credits: LOHO Bride)
Quale è il tuo stile preferito per un abito matrimoniale? Bohemian, minimalista, vintage?
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Io sono una minimalista, ma apprezzo allo stesso tempo una qualche sfumatura rock.
Su lohobride.com ho letto questa bellissima “poesia”:
She marries in mist, in twilight, at sunrise,
(Lei si sposa sotto la pioggia, al tramonto, all’alba)
during downpours and warm lightening storms.
(durante un temporale e sotto un cielo di fulmini.)
Her Style is existential, and as such, transcends convention.
(Il suo stile è esistenzialista, e dunque, trascende le convenzioni.)
She gets lost in museums by day
(Si perde tra i musei di giorno)
and can be found dancing in gardens by night.
(e può essere trovata mentre danza nei giardini la notte.)
A LOHO bride knows the world is wide and her eyes are wider.
(Una sposa LOHO sa che il mondo è ampio e i suoi occhi sono più grandi.)
She is open to new experiences and is insatiably curious.
(È aperta a nuove avventure ed è instancabilmente curiosa.)
Descrive la donna/sposa LOHO. Basandomi su questa ti chiedo:
Preferiresti sposarti con la pioggia, all’alba, al tramonto, con un temporale o una tempesta di fulmini?
Al tramonto.
Come definisci il tuo stile?
Minimalista con molti accessori.
Qual è il tuo museo preferito?
The Louisiana Museum a Copenhagen. Volevo sposarmi lì ma purtroppo non sono permessi i matrimoni.
Il miglior giardino nel quale perdersi?
The Japanese Tea Gardens a San Francisco.
Quale posto nel mondo desideri maggiormente visitare?
La Turchia è in cima alla mia lista al momento, anche se è leggermente proibita ora come ora.
Cosa sei curiosa di scoprire?
Come sarà LOHO tra 5 anni!
Ultima domanda… quale è IL sogno che hai per LOHO Bride?
Il mio più grande sogno si è già realizzato perché sono stata capace di entrare in contatto con centinaia di incredibili donne e aiutarle in una scelta che molte volte può rivelarsi difficile. Un grande desiderio che ho è quello di continuare a espandere il brand, cambiarlo nel corso del tempo e comunque vedere che anche tra 20 anni sarà ancora una realtà importante.
Grazie Christy!